Ora tocca a Quinn

Brady Quinn abbracciato da Bernie Kosar, ex quarterback dei Browns

Il thursday night è stata una partita estremamente godibile, con molti punti segnati, combattuta e mai decisa sino alla fine. Eppure non sono questi gli spunti principali, bensì il tanto agognato debutto del figliol prodigo dell'Ohio, Brady Quinn, nella cabina di regia dei Browns.

A dire il vero, questo debutto sembrava non sarebbe arrivato mai, o comunque molto lontano, e l'ex Irish stava vivendo una sorta di incubo sportivo. Dopo essere stato il simbolo di Notre Dame, allenata tra l'altro dall'amico di Crennel, Charlie Weis, Quinn era sceso nei gradimenti delle varie squadre prima del draft, ed era stato passato dagli stessi Browns nonostante fossero senza un franchise QB.
Poi una trade potenzialmente costosissima lo aveva riportato a casa, ma l'ascesa di Derek Anderson che ha prodotto una stagione da pro bowl ed il conseguente rinnovo contrattuale a cifre altissime, sembravano aver inchiodato Brady alla panchina.

Ma quest'anno le cose hanno avuto un andamento diverso, e si è arrivati al cambiamento. Partita con grandissime ambizioni, Cleveland ha messo insieme solo 3 vittorie nelle prime 8 partite, con un attacco che tra i più prolifici nel 2007, è diventato uno dei più sterili. Ed il principale imputato di questa involuzione è stato individuato in Anderson.

Forse le critiche sono un po' ingiuste. Da un lato, già  nello scorso campionato, il suo rendimento era calato nel momento decisivo della stagione, quando i Browns si contendevano uno spot per la post season, e questo aveva già  fatto levare i primi sospetti sulla sua tenuta e sul suo reale apporto. Ma è altrettanto vero che in questo 2008 non ha mai potuto usufruire dell'attacco al completo. Winslow ha avuto diversi problemi, fisici e non. Stallworth ha saltato la prima metà  della stagione, la linea ha avuto importanti defezioni come quella di Steinbach, per non dimenticare che anche Jamal Lewis ha accusato diversi fastidi. Drop a ripetizione (Edwards sembra un lontano parente dal giocatore spumeggiante che abbiamo ammirato solo 365 giorni fa) e nessun gioco di corsa non hanno certo aiutato il passing game.

Eppure, l'indice accusatore è stato puntato su di lui da tutti gli scontenti dell'Ohio. Prima dai tifosi, quindi dalla dirigenza. L'unico a difenderlo è stato Crennel, sempre leale e legato ai giocatori che gli dimostrano impegno sul campo. Ed infatti DA è rimasto il titolare sino a quando è arrivato l'ordine dall'alto di cambiare. E l'imposizione è arrivata anche perchè la squadra non stava più dalla parte di Anderson. Il QB non è l'unico problema per un attacco che non funziona, ma se la squadra non lotta per lui, non vincerà  mai.

Che sia stato realmente Derek o meno la causa dell'andamento deludente della stagione, questo conta poco nel momento in cui, nel mezzo della partita contro i Bengals, Edwards è andato sulla sideline a scontrarsi a muso duro con lui, e dopo che questi ha lanciato un intercetto, Winslow uscendo dal campo è andato da Quinn dicendogli "get ready". Con l'ammutinamento in campo, il cambio doveva esserci, a prescindere da quale percentuale di colpa abbia DA in quel 3-5.

In più, crediamo che l'esordio sia stato voluto per questa partita, perchè era la migliore occasione per far esordire il nuovo QB: in casa e contro una delle peggiori difese della lega peraltro con problemi tra i LB, mentre tutto l'attacco dei Browns era al completo. Dopo Denver, il calendario è in salita, con le sfide a Buffalo, a Memphis, a Philadelphia e a Pittsbugh, solo per nominarne alcune. Bisognava far muovere il ragazzo con la first unit, di modo che affinasse il feeling, e possibilmente vedere come avrebbe reagito ai ritmi ed allo stress della partita.

E la prestazione è stata nel complesso piuttosto buona. Sarebbe ottima se ci fermassimo a guardare le cifre, 23 completi su 35 passaggi tentati, 239 yards, 2 TD e nessun intercetto, stabilendo così uno dei migliori debutti della storia dei Browns per un QB. Ma diciamo sarebbe perchè in realtà  le cifre sono state aiutate dalla difesa avversaria non proprio granitica, come abbiamo detto, e da chiamate piuttosto conservative, indirizzate a proteggere proprio il prodotto di Notre Dame. Infatti non è mai stata cercata la profondità , e tutti i completi sono venuti da passaggi di non più di 15 yards, confermando un tipo di gioco preciso, ma esclusivamente sul medio-corto che aveva già  mostrato in pre season. E questa WCO estrema ha fatto vedere i suoi limiti quando con poco più di un minuto alla fine della partita e due time out a disposizione, i Browns non sono praticamente riusciti a guadagnare campo per tentare di vincere la partita.

Però non dimentichiamo che Quinn si è allenato con la first unit dell'attacco solo per un giorno, ha comunque sviluppato un ottimo feeling con Winslow che nonostante il drop sull'ultimo pallone della partita, ha giocato la miglior partita della sua carriera. In più, il gioco veloce ha aiutato la linea offensiva ad alleggerire la pressione su di lui, ed in quelle poche volte che c'è stata penetrazione, l'ha evitata mostrando un' ottima mobilità  e capacità  di sfuggire ai difensori.

Buon debutto quindi, non strepitoso, ma non ci si poteva nemmeno aspettare che vincesse le partite subito da solo. Quinn ha giocato con esperienza, l'attacco non ha subito flag sino a fine terzo quarto (e non dimentichiamoci che prima del thursday night game questo era uno dei più fallosi di tutta la lega), confermando la tendenza relativa agli ottimi debutti dei giovani QB quest'anno. Però, perchè elevi il suo gioco, la condicio sine qua non è proprio il migliorare la gittata del suo lancio. Si è rivelato sì accurato, ma se non inizierà  a cercare ogni tanto la profondità , non ci metteranno molto le difese a prendergli le misure, ed allora sì che il running game già  quasi improduttivo, dovrà  affrontare maggiori difficoltà .

A fine partita, Crennel ha speso parole di elogio per il suo nuovo generale in campo, sottolineando il come abbia gestito ottimamente l'attacco. Ed anche i tifosi credono in questo ragazzo. In un sondaggio, più del 70% di loro credono che sarà  la nuova stella della squadra. La stagione è definitivamente compromessa ora che la sconfitta di Denver ha portato il bilancio vittorie/sconfitte a 3-6, ma una nuova speranza è sorta in Ohio, e si chiama Brady Quinn.

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