Austin mentre corre verso il suo primo TD in NFL, durante i playoffs 2006 cotnro Seattle.
La storia, ancora giovane, di Miles J. Austin, wide receiver emerso nei Cowboys in questa stagione, inizia a Summit, in New Jersey, dove è nato il 30 Giugno 1984 dalla relazione tra un afro americano, Miles, e una italiana, Ann, che per anni ha vissuto in Libia con il padre, produttore di scarpe; proprio dalla madre latina, pattinatrice professionista, il piccolo prende la passione per lo sport, che pratica con profitto ed impegno fino dai primi anni di scuola.
Austin emerge infatti prestissimo a livello sportivo, dimostrandosi fin dalle prime battute della "carriera" un atleta davvero completo; alla Garfield High School, sempre in New Jersey, il ragazzo si fa notare in diversi sport, dal football, al basket, fino all'atletica, dove si divide senza troppi problemi in più discipline. Velocista nei 100 metri piani e buon saltatore sia in alto che in lungo, giunge terzo nei campionati statali in entrambe le discipline, l'italoamericano si segnala però come un ottimo lanciatore, infatti arriva ad un passo dal record della contea di Bergen spedendo il giavellotto a 214 feet e 8 inches, circa 65 metri e mezzo.
I record e i riconoscimenti non arrivano però solo dall'atletica, e Miles conquista l'All-Bergen County, premio riservato ai migliori giocatori della contea, sia nel basket, dove gioca guardia segnando 1,024 punti in 4 anni, che nel football, dove viene impiegato come wide receiver e defensive back, ruoli in cui sfrutta, al massimo, le ottime doti di velocità e salto; nello sport con la palla ovale riesce anche ad entrare nel second team All-State chiudendo con 75 tackles e 10 intercetti la stagione da senior nei Boilermakers.
Lasciata Garfield alla fine del liceo, Austin si trasferisce a West Long Branch, sede della Monmouth University, scuola privata presso la quale ha ottenuto una borsa di studio sportiva; qui, abbandona definitivamente il basket e l'atletica per dedicarsi al football e conseguire una laurea in Storia. Oltre alla scelta, matura, di impegnarsi in una sola disciplina Miles deve affrontare un definitivo cambio di ruolo, infatti dopo aver conquistato i riconoscimenti maggiori a livello di high school come defensive back, viene spostato a wide receiver.
Per il ragazzo da Summit è l'inizio di una nuova avventura, che lo porterà nel giro di qualche anno a riscrivere il libro dei record dell'università ; con gli Hawks infatti inizia subito alla grande, e nella stagione da freshman scende in campo in 10 occasioni, raccogliendo 10 palloni per un totale di 208 yards conquistate ed 1 touchdown, il primo realizzato in NCAA, e segnato proprio nel season opener contro i Ragin' Cajuns di Louisiana-Lafayette.
Da sophomore Miles fa ancora meglio, diventando subito leader offensivo con 44 ricezioni, 796 yards, 12 touchdown realizzati, team record, che lo portano ad entrare nel First team All-NEC e partecipare, con la squadra, al NEC Championship e al ECAC Bowl; sempre nella stessa stagione, il 2003, fa registrare anche la sua migliore prestazione a livello di college football, totalizzando 165 yards, seconda migliore prestazione di sempre per un WR di Monmouth, e 1 TD contro St. Francis, scuola della Pennsylvania.
Nel 2004 la crescita continua e Austin si ferma a 859 yards ricevute e 9 touchdown segnati, conquistando nuovamente la nomina nel First Team All-NEC, a cui si aggiunge, a sorpresa, quella ben più importante nel Second Team All-American; a stupire gli addetti ai lavori, oltre alle buone prestazioni come ricevitore, è soprattutto la duttilità mostrata dal junior WR che durante la stagione viene impiegato saltuariamente come runningback, ruolo a cui si adatta senza problemi realizzando anche un TD.
La season migliore rimane comunque quella da senior, 2005, quando finalmente Miles sfonda il muro delle 1,000 yards ricevute giungendo a quota 1,101, risultato frutto dei 51 passaggi recuperati e dei 14, record personale, touchdown messi a segno. Inserito per la terza volta nel First Team All-NEC e per la seconda volta nel Second-Team All-American, Austin conclude la sua carriera universitaria scrivendo il proprio nome nel record book di Monmouth, dove domina per ricezioni, 150 in 4 anni, e yards ricevute, 2,867; considerato uno dei migliori giocatori che abbiano calcato il campo di West Long Branch, lascia il college con 33 touchdown all'attivo ed una laurea, importante, in Storia.
Miles, nonostante il majoring ottenuto a Monmouth, non è però il classico storico ingobbito che si aggira per le biblioteche passando ore e ore sui libri, e spera, grazie alle imprese sportive, di riuscire a strappare un contratto in NFL, cosa che avviene già nella primavera del 2006, quando dopo non essere stato scelto al draft, firma per i Dallas Cowboys. Con la franchigia texana esordisce già nell'anno da matricola, impiegato soprattutto negli special team, dove riporta 29 calci, per un totale di 753 yards, e mette a segno 5 tackles; a fine stagione, inoltre, realizza anche il suo primo touchdown da professionista, riportando per 93 yards un kickoff nel playoff game contro Seattle.
Con le squadre speciali continua anche nella stagione 2007, scendendo per numero di yards conquistate, 612, e ritorni, 24, ma salendo nel computo dei placcaggi, che raggiungono quota 8; nello stesso anno Austin riesce anche a ritagliarsi un po' di spazio come ricevitore, esordendo alla dodicesima settimana, il 22 Novembre, contro i New York Jets, partita in cui riceve 2 palloni per 30 yards. Rotto il ghiaccio il WR da Summit scende in campo anche negli ultimi due match di regular season, a Carolina, dove riceve per 11 yards, e Washington, dove termina con 1 sola ricezione per 35 yards.
Le apparizioni in attacco diventano una costante anche ad inizio dell'attuale stagione, con Miles che di fatto salta solo la partita d'esordio a Cleveland e diventa presenza assidua già a partire dalla seconda week, quando riceve 2 palloni per 12 yds nella sfida interna con Philadelphia. Solo sette giorni più tardi, a Green Bay, il WR realizza il career high, totalizzando 115 yards in appena 2 ricezioni, con un'incredibile average di 57.0, e segnando il primo TD ufficiale in carriera, su un passaggio da 63 yards di Tony Romo.
La favola di Austin continua anche la settimana successiva, quando contro i rivali divisionali di Washington segna un altro touchdown e conclude la partita con 3 ricezioni per 45 yards; dopo un match di pausa, nessun pallone preso contro Cincinnati, l'italoamericano originario del New Jersey riceve l'ottavo passaggio stagionale, il terzo in endzone, per 14 yards di guadagno nella sconfitta dell'ultimo week-end in Arizona, in quella che, attualmente, è la sua ultima apparizione, nonché la sua ultima segnatura.
Esploso proprio all'inizio di questo 2008, Miles Austin si è rivelato una risorsa importantissima per il passing game dei Cowboys e soprattutto per Romo, che molte volte ha scelto di puntare su di lui per raggiungere l'endzone avversaria; certo, con l'arrivo di Roy Williams da Detroit il suo impiego sarà limitato, anche se speriamo, vivamente, e da buoni quasi compaesani, che la sua ascesa non si fermi.