James Davis non ha digerito la decisione del suo coach. Per altri compagni non è stato esattamente così…
Per Clemson la presente sarà ricordata come la settimana dei grandi cambiamenti. Qualcosa era già nell'aria, la profonda delusione provata dalle autorità accademiche, dagli studenti e dai fans per una squadra di football apparentemente attrezzata per vincere come minimo il titolo della ACC si poteva avvertire ovunque nel campus, attendere un evento che modificasse l'attuale situazione era solo questione di attimi.
Tommy Bowden, reo di aver portato la squadra a grandi progressi perennemente incompiuti, ha fatto un passo indietro riconoscendo di non poter più andare avanti in questo modo. E' successo tutto quanto lo scorso lunedì mattina, quando il coach si sarebbe dovuto incontrare con il direttore atletico dell'ateneo, Terry Don Philips, per dibattere a cuore aperto della situazione della squadra e delle nuove prospettive, condizionate dall'andamento deludente, che la stessa avrebbe dovuto proporsi da qui alla fine del campionato. L'incontro c'è stato, ma il confronto tra i due non è nemmeno iniziato: Bowden ha lasciato di stucco il suo interlocutore, presentandogli direttamente le proprie dimissioni senza nemmeno iniziare ulteriori discorsi, che oramai non lo riguardavano più.
Nonostante cambi del genere a metà stagione destino comunque stupore, il fatto che Clemson fosse accreditata come regina pre-stagionale della ACC solo per ritrovarsi a metà regular season con un nemmeno lontanamente inaspettato record in pareggio, 3 vittorie ed altrettante sconfitte, aveva reso più che prevedibile un cambio, magari auspicabile per la fine dell'anno. Invece così non è stato e l'inevitabile è stato semplicemente anticipato.
Al decimo anno di attività sulla sideline dei Tigers, Bowden aveva saputo solamente portare vittorie di qualità , vedi i ritriti scontri vinti contro il padre Bobby, ciò che mancava era la quantità , mai necessaria per un National Championship, né per una vittoria in qualche Bowl di quelli seri.
Un record inter-conference di 1-2 non avrebbe sicuramente portato a Clemson la possibilità di giocarsi la finale di nemmeno quest'anno.
L'ultima partita allenata da Bowden è stata quella disputata lo scorso giovedì contro Wake Forest, partita che avrebbe potuto rimettere un po' di cose a posto e che invece ha decretato non solo la fine dell'impegno dell'head coach, ma anche un cambio in corsa al timone dell'attacco.
I Tigers, in quella occasione, erano difatti riusciti a segnare solamente 7 punti restando a galla per soli meriti della difesa capitanata dal forte safety Michael Hamlin, avevano dovuto mandare giù pure l'infortunio di C.J. Spiller e dovuto stare a guardare il loro quarterback, Cullen Harper, solo un anno fa uno dei più precisi registi in circolazione, commettere errore dopo errore.
I turnovers a carico dell'attacco, l'ultimo dei quali un intercetto lanciato da Harper con la gara ancora in discussione, sono arrivati a quota 12 in sole 6 partite, quando un anno fa lo stesso numero era stato ottenuto dopo la disputa dell'intero campionato, una bella e sostanziale differenza.
Le insormontabili sabbie mobili offensive, tra l'altro decretate anche da una linea piena di infortuni e quindi di rimpiazzi privi di esperienza, nulla hanno potuto contro una prova altrettanto asfittica dell'attacco guidato da Riley Skinner, che per nella fattispecie ha trovato diverse difficoltà nei pressi della goal line, zona all'interno della quale le cose si erano fermate con preoccupante puntualità .
I Deacons, e questa suona come ulteriore aggravante per Clemson, non potevano nemmeno disporre di Sam Swank, uno dei migliori kickers del paese fermo per infortunio, con la conseguenza che ogni calcio tentato (in qualche modo ne sono andati dentro un paio) era una vera e propria avventura a causa dell'inadeguatezza del sostituto Shane Popham, probabilmente intimorito dalla prima presenza di sempre in una situazione ufficiale.
Il 12-7 finale, che rappresenta la seconda partita interna alla ACC dove Wake Forest ha prevalso sull'avversario segnando un solo touchdown (successe già contro i Seminoles), dicevamo, cambia le carte in tavola non solo per le sidelines, da questo weekend sarà il coach dei ricevitori Dabo Swinney a mettere le cuffie, ma anche per la regia, che Bowden, prima di rassegnarsi, aveva assegnato all'emergente Willy Korn, bocciando di fatto l'operato sin qui prodotto da Harper. Korn giocherà la sua prima partita da starter contro Georgia Tech, ed al momento lo stesso Swinney ha dichiarato che quanto deciso dal suo ex capo allenatore sarà in ogni caso perseguito.
Gli stessi Yellow Jackets hanno vinto con mille sofferenze contro un'avversaria appartenente alla FBS, Gardner-Webb.
E' stato un provvidenziale tocco di Derrick Morgan, difatti, a salvare e preservare il 10-7 con cui gli uomini di Paul Johnson sono riusciti a sopravvivere allo spavento, tocco che ha deviato il tentativo di field goal scagliato dagli avversari a tre secondi dalla fine con l'intento di portare la gara all'overtime.
Parte dei problemi vissuti durante quella partita sono arrivati dal quarterback. Dovendo fare a meno sia di Josh Nesbitt che dell'ottimo Jaybo Shaw per problemi fisici l'attacco ha fatto diversa fatica a muoversi sotto le direttive di Calvin Booker, il terzo nell'ordine gerarchico di ruolo, che ha concluso la sua personale prova con 3 soli completi in 11 tentativi, un passaggio da touchdown ed un intercetto.
L'esordio di Booker ha modificato soprattutto le tempistiche automatiche già assemblate in precedenza da tutto il reparto, non propriamente in agio con un regista di 235 libbre, poco mobile nella tasca, adatto a tutt'altro tipo di sistema offensivo: l'esordiente si è comunque messo in luce con un big play di 79 yards buono per la meta di Jonathan Dwyer, ma i suoi pitch esterni verso i destinatari delle corse si sono rivelati essere fuori ritmo, condizionando le statistiche di tutto il running game, quinto d'America, qui bloccato a sole 79 yards totali.
Nel primo incontro tra North Carolina e Notre Dame dal 1975, occasione in cui la maglia dei Fighting Irish era vestita da un certo Joe Montana, è stata la voglia di non mollare a trascinare i Tar Heels verso una rimonta perfezionata ancora una volta da Cam Sexton, 201 yards e personale meta del sorpasso, e da una difesa che migliora di prestazione in prestazione.
Il momento della partita, chje North Carolina stava perdendo per 17-9 all'intervallo, è definitivamente cambiato con l'intercetto riportato in meta dal linebacker Trimane Goddard, il primo di quattro turnovers commessi da Notre Dame negli ultimi trenta minuti di gioco, Goddard che è andato anche a ricoprire il fumble decisivo con tre secondi da giocare, fissando il definitivo 29-24 a favore dei suoi.
Ad una bella notizia, l'approdo al numero 18 del ranking, ne corrisponde purtroppo una brutta: Hakeem Nicks ha riportato il danneggiamento dei legamenti crociato anteriore e mediale collaterale, il che significa non solo la fine della stagione di uno dei migliori giocatori della squadra, ma anche la fine dell'eleggibilità collegiale del ragazzo, al quale auguriamo un sincero in bocca la lupo ed una pronta ripresa affinché il problema fisico non gli precluda una meritata chiamata per i professionisti.
Un attacco che aveva segnato 20 punti nelle prime quattro apparizioni ha fatto parecchio rumore nelle ultime due settimane, portandone a casa un totale di 66. Stiamo parlando della rediviva Virginia, che sette giorni dopo il 31-0 inferto a Maryland ha sbattuto altri 35 punti in faccia ad East Carolina, ex sorpresa di inizio stagione giunta alla sua terza battuta d'arresto consecutiva.
Marc Verica ha rimediato ad una burrascosa partenza, due intercetti nel primo quarto costati due field goals al passivo, lanciando per 216 yards con un TD pass nel proseguio della gara, e Cedric Peerman ha devastato la difesa dei Pirates con due lunghe corse in meta, rispettivamente 79 e 60 yards, dando inizio a quattro viaggi consecutivi all'interno della endzone avversaria per un mortifero parziale di 28-0.
A fatica ma è riuscita finalmente a vincere anche Miami, in striscia negativa da due gare, complici 23 portate per 90 yards per Craig Cooper ed il touchdown che ha chiuso i conti, ed un passaggio da touchdown di 25 yards raccolto da Travis Benjamin dalle mani di Robert Marve (8/19, 74 yards), tuttavia responsabile di tre intercetti, uno dei quali riportato per una segnatura nel secondo quarto.
Central Florida, l'avversaria di turno, ha persino avuto la possibilità di portarsi via la partita in extremis, ma il tentativo di conversione di quarto down per tenere vive le speranze si è spento sulla deviazione di Darryl Sharpton, ponendo fine alle sofferenze di una Miami capace di trasformare solo due dei 17 terzi downs giocati in nuovi tentativi.
Risultati e classifiche
Wake Forest vs Clemson 12-7
Virginia vs East Carolina 35-20
Georgia Tech vs Gardner-Webb 10-7
North Carolina vs Notre Dame 29-24
Miami vs Central Florida 20-14
Florida State, North Carolina State, Boston College, Maryland, Virginia Tech, Duke: bye week
Atlantic Division
Wake Forest 2-0 (4-1)
Florida State 1-1 (4-1)
Boston College 1-1 (4-1)
Maryland 1-1 (4-2)
Clemson 1-1 (3-3)
North Carolina State 0-2 (2-4)
Coastal Division
Virginia Tech 2-0 (5-1)
Georgia Tech 2-1 (5-1)
North Carolina 1-1 (5-1)
Duke 1-1 (3-2)
Virginia 1-1 (3-3)
Miami 0-2 (3-3)