Eric Stall è già alle prese con i Lightning, saprà essere il leader degli Hurricanes nella conquista della division?
La stagione è appena iniziata, ma i tifosi del St. Pete Times Forum hanno già avuto un assaggio di ciò che li attende quest'anno.
La partita tra Tampa Bay Lightning e Carolina Hurricanes è quanto di più simile ci aspettiamo dalla squadra della Florida. Appena partiti Tampa è già avanti, poi sfrutta, entro il secondo periodo, due PowerPlay con il rookie Janne Niskala ed il capitano Vincent Lecavalier. 3 a 0 ad un minuto dall'ultimo periodo; sarebbe vantaggio confortante qualora non ci trovassimo a parlare di una squadra totalemente inesperta, assemblata in un'estate che ha visto una serie di cambiamenti ad ogni livello societario.
Shorthanded si subisce il goal di Brind'Amour, e poi quello di Matt Cullen. Il pluripagato Eric Staal mette a segno il 3 pari.
Poi i tifosi possono però tornare a sorridere vedendo le parate di Mike Smith, eletto poi third star dell'incontro, che in ben più di una occasione, evita almeno ai suoi di perdere il punto che si guadagna andando all'Overtime.
La sconfitta è solo rimandata. Inspiegabilmente tutti all'attacco i Lightning subiscono, ancora da Staal, il punto del 4 a 3, in transizione.
Se Tampa conferma che quest'anno deve mettere a posto quelle tre o quattro cose, i loro avversari di quella sera (sabato scorso) sanno invece chi cavalcare: Eric Staal sarà la punta di diamante della squadra. Ed è proprio l'attacco che brilla per gli Hurricanes.
Anche Brind'Amour e Cullen hanno già due goal a testa, nelle sole prime tre partite Carolina ha segnato 11 volte, di cui ben 6 contro Florida, che difensivamente prometteva essere un fortino più sicuro.
Se Tampa e Carolina confermano quanto detto nella nostra preview, non possiamo dire lo stessa per i Florida Panthers. In una settimana che li ha visti giocare solo due volte e che li vedrà impegnati solo stasera dopo 5 giorni di pausa, i Panthers sono crollati contro i Canes e vinto solo all'Overtime contro i Thrashers, di certo non il primo pretendente alla Stanley Cup.
I tiri subiti sono comunque pochi, meno di dieci a tempo, ma le reti effettivamente subite (8 in due gare) un piccolo campanello d'allarme per una squadra che ha nella difesa la sua miglior arma. In attacco da segnalare le buone prove di Richard Zednik, già autore di 2 assist nella vittoria su Atlanta e David Booth, che guida la classifica degli scorer della franchigia con 2 goal e 1 assist.
Veniamo quindi ad Atlanta, una sorta di cenerentola del girone. Non è la stessa cosa che probabilmente pensano ora i Capitals, spazzati via 7 a 4 nell'opener stagionale tra le due squadre. Partita rocambolesca questa, con Atlanta subito in grado di imporre il proprio gioco, giocando tra le mura amiche, andando avanti 3 a 0.
Alla fine del secondo periodo si arriverà sul 4 a 4, per il bene dello spettacolo, in una partita giocata fin lì a viso aperto. I Thrashers sfruttano ancora il fattore campo della prima partita stagionale in casa nell'ultimo parziale, segnando tre volte ed archiviando così la pratica contro i favoriti della division. A conferma della poca stabilità della squadra della Georgia, le grosse difficoltà nelle situazioni di differenza numerica in difesa. Due dei quattro goal subiti sono fatti in regime di Powerplay, ed uno addirittura con il vantaggio numerico.
Avranno anche perso fuori casa, ma i Washington Capitals sembrano non temere nessuno nella capitale. Canucks e Blackhawks, anche qui però non parliamo di franchige al massimo, cadono facilmente al cospetto di Ovechkin e compagni. 9 goal fatti e solo 3 subiti in queste due gare giocate al Verizon Center, Ovechkin ha segnato già due volte e Alexander Semin, che col russo forma una delle coppie di ali sinistre più prolifica della lega, tre con tre assist.
I problemi di Jose Theodore contro Atlanta hanno spinto il coah a mettere il suo backup. La situazione dei goalie nella capitale è da tenere d'occhio.
Se dovessimo trovare il primo argomento interessante in una stagione appena nata e che può ancora contraddire qualsiasi affermazione fatta in questa sede, propenderemmo per osservare il comportamento di Zach Bogosian. Il rookie, scelto con la numero tre all'ultimo draft, ha già 11 minuti in panca puniti in 25 minuti giocati. Praticamente è sempre fuori. Il retaggio di una chiara inesperienza oppure una vera e proprio tendenza al contatto per il nuovo difensore dei Thrashers?
Staremo a vedere, perfettamente consci che queste pochissime partite giocate non dicono nulla, soprattutto in una division che l'anno passato si è decisa a pochi ingaggi dall'ultima sirena e che questa stagione promette simili caratteristiche.
Al prossimo giovedì…