NFL – Top & Worst Week 6

Drew Brees, altra grande prestazione per rincorrere le 5000 yards e l'MVP.

TOP 3

Drew Brees
La corsa di Brees verso le 5000 yards in stagione continua con un'altra perla. La difesa di Oakland non è certo la più forte della NFL, ma la prestazione del quarterback di New Orleans è da sogno e lo conferma nella corsa all'MVP. Solo 4 errori su 30 lanci, 320 yards lanciate (quinta volta su 6 partite oltre il mark, quarta consecutiva), 3 td pass, 144 di rating, otto ricevitori diversi con più di due ricezioni, insomma un clinic che ha illuminato il weekend e riportato la vittoria a New Orleans, dopo l'incredibile sconfitta contro i Vikings. Brees sta guidando e controllando un attacco ancora senza Colston, ma che grazie al proprio quarterback sta trovando ogni settimana protagonisti diversi, che beneficiano dei palloni dell'ex Chargers.

Derek Anderson
Dopo tante critiche, polemiche interne e la sensazione che ormai il suo tempo a Cleveland fosse finito, a favore di Brady Quinn, nonostante la splendida stagione dello scorso anno, Anderson ha scelto il palcoscenico migliore per rinascere. Nel Monday Night, contro i campioni del mondo dei Giants, imbattuti finora e lanciati nella striscia di sette partite senza sconfitte, Anderson ha ritrovato il suo gioco e i protagonisti del grande attacco dei Browns dello scorso anno. A partire dalla OL dominante che ha regalato molto tempo per lanciare, nonostante fosse contrapposta ad una delle migliori defensive line dell'NFL, per continuare con Braylon Edwards, anche lui tornato grande, per finire con Jamal Lewis, finalmente protagonista. Alla fine il risultato sono più di 300 yards lanciate, 2 touchdowns, nessun intercetto e la vittoria che potrebbe rilanciare i Browns.

Kevin Williams
La offensive line di Detroit è la peggiore della NFL per protezione al quarterback, in più Orlovsky si è dimostrato un quarterback abbastanza limitato nella mobilità , ma la prestazione di Kevin Williams è stato superlativa. 8 tackles solitari e soprattutto 4 sacks sono numeri di valore assoluto per un defensive end, propenso alla pass rush, figurarsi per un defensive tackle, anche se dominante come quello dei Vikings.
Dopo due anni difficili, Williams sembra ritornato quello delle prime due stagioni da pro-bowler con 22 sacks totali e sta guidando la linea difensiva di Minnesota, ancor più del neo arrivato Jared Allen.

MENZIONE D'ONORE

Matt Schaub: dopo l'orribile finale di Sage Rosenfels nella sconfitta contro Indianapolis, Schaub è tornato a guidare l'attacco di Houston nella difficile sfida contro Miami, fresca dello scalpo di San Diego dopo quello dei Patriots. Sembrava una partita segnata in favore dei Dolphins, ma Schaub non era d'accordo e aveva voglia di dimostrare qualcosa al suo coaching staff. Nonostante un inizio da incubo con l'intercetto subito nei primi due drives dell'incontro, il quarterback dei Texans ha continuato a giocare e nel secondo tempo ha ritrovato gioco e timing con Andre Johnson, chiudendo con 379 yards lanciate e 1 td pass, ma soprattutto è stato lui personalmente a segnare, con una corsa da 2 yards, il touchdown decisivo, a tre secondi dalla fine, che ha dato la vittoria a Houston, la prima in stagione.

Thomas Jones: in tanti ai Jets aspettavano questa giornata di gloria per Jones, spesso criticato per la sua mancanza di peso nella redzone, nonostante un lavoro oscuro sempre importante per aiutare Favre ad ammassare i soliti numeri nel gioco aereo.
Stavota è stato il runningback ad essere il protagonista principale della vittoria contro Cincinnati, che ha permesso ai Jets di restare in corsa per il primato nella AFC East. Tre touchdowns, due su corsa e uno su passaggio, anche senza guadagni considerevoli, che delineano la prova tutta sostanza dell'ex Bears e che possono dare un'alternativa molto importante al passing game, in vista delle sfide decisive per la postseason.

WORST 3

Eli Manning
Dalle stelle alle stalle per l'MVP dell'ultimo Super Bowl. Dopo sette vittorie consecutive, una partenza lanciata dopo la vittoria nel Super Bowl e tantissimi elogi da parte dei media, che hanno addirittura messo in discussione la supremazia in casa Manning, Eli è tornato ad essere il pulcino bagnato visto fino all'inizio degli ultimi playoff e tutto in diretta nazionale.
Contro una difesa tutt'altro che esaltante come quella di Cleveland, il quarterback dei Giants non è mai riuscito a trovare il ritmo, finendo per regalare tre palloni, di cui uno (l'ultimo) riportato in endzone da Eric Wright, e dimostrando di non aver ancora completato la maturazione per diventare un quarterback paragonabile ai grandissimi come suo fratello Peyton, Brees o Brady.

Jamarcus Russell
Altra partita sottotono per il quarterback dei Raiders, che nonostante la fiducia completa da parte del guru Al Davis, non ha ancora dimostrato di valer la prima scelta assoluto spesa nel Draft di due anni fa.
Solo 13 completi su 35 lanci, nemmeno 5 yards di guadagno per lancio, nessun td, 1 intercetto e 1 fumble che completa la pessima giornata di Russell e di tutta Oakland, asfaltata da New Orleans sia in attacco che in difesa.

Secondaria dei Chicago Bears
Perdere una partita dopo che hai segnato il touchdown del sorpasso a sei secondi dalla fine, dopo un gran drive condotto da Kyle Orton, non è da tutti, ma la secondaria dei Bears è riuscita nell'intento regalando a Jenkins la possibilità  di ricevere il passaggio di Ryan all'interno delle proprie 40 yards, a ridosso della linea lateale, garantendo il secondo necessario ad Elam per segnare il field goal che ha deciso la partita in favore di Atlanta e dato l'ennesima rocambolesca sconfitta a Chicago.

MENZIONE DI DISONORE

Runningbacks di Baltimore: la difesa sulle corse di Indianapolis aveva concesso finora 180 yards a partita e sembrava che il trio McGahee, McClain, Rice potesse avere le caratteristiche per mettere ancora in grande difficoltà  i Colts, ma la giornata è stata un incubo per i tre runningbacks dei Ravens, che hanno guadagnato solo 51 yards complessive e contribuito alla debacle di tutto l'attacco, incapace di segnare touchdowns nella sconfitta contro i Colts.

JT O'Sullivan: altra partita molto difficile per il pupillo di Mike Martz, che per la prima volta dopo l'openening game non lancia touchdowns, e chiude con due intercetti, di cui uno riportato in endzone da Parker per il 40 a 26 finale, dopo che San Francisco aveva chiuso il terzo quarto in vantaggio per 26 a 17 grazie alle giocate di Gore.
Sembrava che O'Sullivan fosse la risposta giusta nella quarterback controversy in casa Niners, ma le ultime sconfitte stanno facendo dubitare della scelta di Martz.

ROOKIES

Nella giornata di Matt Ryan, alla prima grande prestazione tra i pro, sancita dal perfetto passaggio completo per Jenkins, con solo tre secondi da giocare, che ha regalato ad Elam la possibilità  di segnare il field goal decisivo per la vittoria di Atlanta contro Chicago, dopo una partita da 300 yards lanciate e 1 td pass, si segnala un'altra prestazione di livello da parte di Chris Horton, safety dei Redskins, che chiude con 9 solo tackles nella sconfitta contro i Rams e la prima da protagonista di Harry Douglas, ricevitore dei Falcons, ex Louisville, che chiude con 96 yards ricevute e si candida come possibile sorpresa di stagione.

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