Chris Horton, il miglior defensive back rookie in questo avvio di stagione.
Era stata pronosticata come una grande classe di runningback e dopo cinque settimane di football giocato possiamo tranquillamente annunciare che le previsioni sono state rispettate, visto il grande impatto che i nuovi arrivati hanno avuto sull'attacco delle proprie squadre e all'interno della stessa Lega. Le cose d'altronde sono parse chiare fin dall'estate, con il trend che ha portato diverse franchigie ad affidare il backfield a volti completamente nuovi nel palcoscenico NFL.
Tra i primi a voltare pagina i Chicago Bears che hanno puntato decisi sulla new entry Matt Fortè affidandogli le chiavi di un attacco rimasto orfano del valido ma discontinuo Benson; l'ex di Tulane si è imposto alla grande in Illinois, diventando un punto di forza della squadra e issandosi alla guida del ranking NFL riservato ai rookie RB con 363 yards conquistate in 117 portate, per una buona media di 3.06 yards a corsa e 2 touchdown all'attivo. Altre due realizzazioni sono arrivate su ricezione, dove il numero 22 dei Bears ha dimostrato di essere il valore aggiunto della offense, rivelandosi una validissima opzione fuori dal backfield.
Sempre nella NFC North desta una buona impressione Kevin Smith di Detroit, considerato uno dei talenti più cristallini dello scorso draft ma non troppo considerato per la provenienza da un programma di medio livello come quello di Central Florida; l'ex Knights dopo aver preso possesso della depth chart dei Lions ha però messo le cose in chiaro, cominciando a macinare yards in tutto il campo, 133 finora, e cercando, con insistenza e 2 TD realizzati, di risollevare le sorti avverse del pessimo attacco di coach Marinelli.
Stessa situazione in cui versano il tanto decantato Darren McFadden, 272 yards e 1 touchdown all'attivo, alle prese con la confusione che regna nel backfield di Oakland, e il sorprendente Steve Slaton, nota lieta di un attacco da sempre zoppicante come quello di Houston; per i Texans è innegabile che l'avvento dell'ex stella dei Mountaineers di West Virginia sia stata la classica "ventata di aria fresca" visto l'apporto, continuato e consistente, fornito finora.
Considerato un fumble prone il piccolo runner di Houston ha sovvertito i pronostici diventando una delle poche certezze dei Texans e un grandissimo protagonista nell'ultimo weekend contro Indianapolis. Per Slaton finora 285 yards corse, con 3 TD segnati, e 100 ricevute, impreziosite da un touchdown che la dice lunga sulle sue qualità al di fuori del backfield. Fondamentale ed efficace per la propria franchigia lo è stato finora anche Chris Johnson, runner da East Carolina che ha risollevato i Titans guidandoli verso un incredibile record 5-0.
Devastante come ha dimostrato nel suo ultimo anno di college, l'ex Pirates ha finalmente colmato l'annoso problema del runningback che affliggeva la depth di Tennessee dopo l'addio a Eddie George; a Nashville ci avevano provato prima con LenDale White, diventato ormai giocatore ideale nelle azioni di corto yardaggio, e poi con Chris Henry, prima di trovare Johnson, trasformatosi in playmaker dopo appena cinque partite di regular season grazie a buoni numeri, 381 yards e 2 TD su corsa, e prestazioni strabilianti.
Ottimo, finora, anche Johnatan Stewart di Carolina, abile a sostituire con profitto DeShaun Foster e dividersi le portate con DeAngelo Williams, giocatore che sembra finalmente sul punto di sbocciare; per l'ex Ducks di Oregon le 269 yards corse, i 4 touchdown realizzati e l'efficacia con cui si è imposto nell'attacco dei Panthers hanno allontanato definitivamente i dubbi sulle conseguenze del brutto infortunio patito nell'anno da senior.
Di dubbi, questa volta qualitativi, ne ha annullati molti anche Felix Jones, impostosi fin da subito a Dallas dopo essere stato per anni la riserva di McFadden ad Arkansas; il runner arrivato dai Razorbacks è riuscito a ritagliarsi un buonissimo spazio al fianco di Barber, 244 yards e 3 touchdown, risultando fondamentale nei ritorni, dove finora ha conquistato 412 yards, mettendo a segno un TD e seminando diverso panico negli special team avversari.
Impressionante invece l'impatto di Tim Higtower nei Cardinals, dove si è rivelato il giusto complemento al veterano Edgerrin James risultando letale ogni qual volta si avvicini all'endzone avversaria; al runningback di Arizona spetta attualmente il record di realizzazioni tra i rookie, per ora 5 TD in tutto. Tra gli altri, da segnalare le buone prove fornite durante le sporadiche apparizioni da Ray Rice, sempre più importante nell'economia del gioco dei Ravens, e Jamaal Charles, rivelatosi una valida alternativa a Larry Johnson e Kolby Smith nell'attacco dei Chiefs; problemi invece per l'attesissimo Rashard Mendenhall, infortunatosi ad una spalla alla sua prima da starter, la settimana scorsa contro Baltimore.
Sempre in Maryland si può vedere all'opera uno dei rookie quarterback della stagione, Joe Flacco, arrivato da Delaware per stupire e affermarsi come diamante grezzo dello scorso draft; per il numero 5 altrettante partite da titolare con prestazioni abbastanza convincenti nonostante le statistiche dicano quasi il contrario, 603 yards per 1 TD e 4 intercetti lanciati. Rispetto ai compagni di reparto a Baltimore il giovane Flacco ha comunque dimostrato di avere discreti attributi, e di saperli tirare fuori anche nei momenti topici della partita.
Molto più positivo il collega Matt Ryan, che con 863 yards lanciate, 4 TD, 3 INT, sta guidando i Falcons verso una pronta riscossa ed un record 3-2 davvero inaspettato ad inizio stagione; per il golden boy da Boston College arrivano complimenti da ogni dove e la conferma che la classe di quarterback del draft 2008 non era poi così tanto scarsa. Oltre alle due prime scelte si attende con impazienza la caduta di Matt Cassell per vedere definitivamente in campo, con i Patriots, il pubblicizzato Kevin O'Connell, che ha esordito in week 3 completando tre passaggi per 25 yards, considerato una sorta di erede di Brady; infine sono già scesi in campo Matt Flynn e Chad Henne, per entrambe sprazzi di partita con Green Bay e Miami in sostituzione dei titolari.
Passando ai wide receiver continua a sfoderare ottime prestazioni il piccolo e scattante DeSean Jackson, ormai prossimo a diventare il ricevitore primario nell'attacco di Philadelphia dopo aver conquistato i favori del quarterback Donovan McNabb, intrigato dalla velocità e dai big play dell'ex giocatore di California; per l'ex Golden Bears 335 yards ricevute e 1 touchdown realizzato più una buona serie di ritorni molto produttivi.
Ritorni da cui sembra ormai essere esentato Eddie Royal, secondo in graduatoria con 321 yards e 2 TD ricevuti, che si sta rivelando una grande alternativa a Marshall e una valvola di sicurezza importate per Jay Cutler nell'attacco aereo dei Denver Broncos. La stessa cosa la si può dire di Jordy Nelson, che con 116 yards all'attivo si sta ritagliando un buonissimo spazio nel folto reparto ricevitori di Green Bay.
Male invece il primo WR del draft Donnie Avery, naufragato nel disastroso avvio di stagione di St.Louis e ormai vicino ad essere considerato il primo presunto bust dello scorso draft; a sua discolpa va comunque valutata anche la carenza offensiva dei Rams, situazione a cui per ora non hanno posto rimedio gli avvicendamenti di Head Coach e Quarterback. In netta ripresa Devin Thomas di Washington, che finalmente comincia a dimostrare il proprio valore, e Early Doucet, che ha esordito positivamente con i suoi Cardinals nello scorso weekend ricevendo 6 palloni per 42 yards.
In crescita anche le azioni di James Hardy, già a segno nelle prime partite con Buffalo, mentre sorprendono positivamente le prestazioni di due giocatori non troppo considerati al draft, il WR di Atlanta Harry Douglas, con 52 yards all'attivo tra le opzioni preferite da Ryan. Importante a livello di apporto l'ex di Hawaii Devon Bess, 7 ricezioni per 50 yards, cercato sempre con insistenza, e soprattutto in profondità , nell'attacco dei Dolphins guidato da Chad Pennington. Nell'ultima settimana esordio anche per l'atteso Mario Manningham, che ha chiuso con appena 6 yards conquistate contro i Seahawks.
Restando in ambito passing game sta diventando un vero e proprio leader il tight end John Carlson, che con 22 passaggi ricevuti per un totale di 168 yards ha messo in riga tanti colleghi più esperti, mostrandosi fondamentale per il singhiozzante attacco di Seattle; produttivo, solido, abile tanto nel ricevere quanto nel portare i blocchi l'ex di Notre Dame ha vinto, almeno per ora, la sfida a distanza con Dustin Keller, risultato molto più decisivo in endzone grazie ai 2 TD, 86 yards ricevute, messi a segno con la maglia dei Jets.
Mentre cresce l'importanza di Tom Santi, 10 ricezioni, 1 TD, e 64 yards all'attivo, negli schemi offensivi di Indianapolis, comincia a farsi strada Martellus Bennett a Dallas, dove per ora ha confezionato 57 yards. In tema di ricezioni impressiona l'apporto fornito dal fullback Mike Tolbert nell'attacco dei Chargers, dove oltre ad aprire spazi importanti per LaDainian Tomlinson ha dimostrato di saper essere anche molto valido al di fuori del backfield, dove ha recuperato 10 palloni per un totale di 134 yards.
Prima di abbandonare il reparto offensivo restano da citare gli ottimi impatti dei lineman Sam Baker, fondamentale per i Falcons, e Jake Long, che sta facendo un grande lavoro di copertura per Pennington a Miami. Molto buone anche le prestazioni fornite da Jeremy Zuttah dei Buccaneers, impressionante contro Tommie Harris in week 2, e Carl Nicks, che ha già due start all'attivo con i Saints; bene, almeno fino all'infortunio della scorsa settimana, il Chiefs Branden Albert, e il Texans Duane Brown, imponente sulle corse ma tanto, forse troppo, insicuro sui passaggi.
Sulla linea opposta miete ancora danni Sedrick Ellis dei Saints che, nonostante numeri del tutto normali, 9 tackles e 1.0 sack, continua, come già faceva a livello di college, a mantenere impegnati più bloccatori avversari nella zona di scrimmage; altrettanto positivo risulta per ora essere l'apporto del suo ex teammate a USC Lawrence Jackson, già punto fermo nella difesa di Seattle con 14 placcaggi e 2.0 sacks messi a segno.
Nella stessa conference, la NFC West, è ancora più imponente l'avvio di Chris Long, seconda scelta assoluta dello scorso draft, che rimane la nota più lieta dei Rams e il miglior defensive lineaman tra i rookie, con 16 tackles e 2.0 sacks all'attivo. Un passo più indietro si trova invece il tackle dei Chiefs Glenn Dorsey, 15 placcaggi, che nonostante sia diventato leader della linea dopo la partenza di Jared Allen non riesce ancora ad essere dominante come in NCAA.
Chi si è trovato investito dei galloni di leader e per ora ha ampiamente convinto è invece Phillip Merling, 11 tackles e 1.0 sack, che dopo aver raccolto la pesante eredità di Jason Taylor in quel di Miami si trova a tenere unita una linea dove l'esperienza, di certo, non la fa da padrona; sul lato opposto infatti nelle ultime settimane si è affermato, a sorpresa, Kendall Langford, 10 stops e 2.0 sacks, promosso titolare nelle ultime due partite al posto di Matt Roth e risultato fondamentale per frenare le corse dei Chargers nell'ultimo weekend.
Tra gli altri buone prove nelle zone centrali dei defensive tackles Eric Foster, 11 placcaggi all'attivo con Indianapolis, e Marcus Harrison, valida opzione nella rotazione difensiva di Chicago con 2.0 sacks e 8 tackles messi a segno; con alterne fortune hanno poi visto il campo Calais Campbell nei Cardinals, 9 stops, e Quentin Groves, 7 tackles e 1.5 sacks, molto più convincente del compagno di squadra Derrick Harvey a Jacksonville. Continua intanto a stupire il DE dei Titans Jason Jones, tra i migliori nel reparto arretrato di Tennessee con 10 placcaggi e 0.5 sacks totalizzati.
In mediana si dividono i galloni di leader Curtis Lofton di Atlanta e Keith Rivers di Cincinnati, entrambi in testa al ranking con 31 tackles messi a segno. Il giocatore dei Falcons ha impressionato nelle prime uscite dimostrando di saper arrivare con estrema facilità nella zona di sviluppo dell'azione, tanto da diventare uno dei punti cardine della propria difesa; l'atleta dei Bengals ha invece confermato tutte le buone impressioni destate in NCAA, ovvero di essere in possesso di una tecnica di placcaggio eccelsa e di qualità tali da coprire svariate zone del campo, fattore che gli ha consentito di mettere a segno il suo primo intercetto da professionista.
Dopo qualche battuta a vuoto salgono le quotazioni di Jerod Mayo che si sta imponendo nella difesa dei Patriots, dove ha già totalizzato 27 tackles e iniziato a mostrare il proprio valore; nettamente meno impressionanti le prestazioni degli altri LB rookie, tra cui comunque spiccano Jordon Dizon, a proprio agio nello speed backfield di Detroit, e Jo-Lonn Dunbar, che si è ritagliato un buonissimo spazio nel corposo reparto di New Orleans, entrambi arrivati già a 11 tackles.
In crescita continua paiono essere anche altri volti nuovi come Bryan Kehl, 10 placcaggi messi a segno, già protagonista nella ristrutturata difesa dei Giants, e Erik Walden, 10 stops, in grandissimo spolvero nelle recenti apparizioni con la divisa dei Chiefs. Nelle ultime settimane è poi esploso Alex Hall dei Browns, che ancora una volta hanno dimostrato di avere grandissimo fiuto in fatto di linebackers, scelto al settimo giro e proveniente dal piccolo college di St.Augustine; il ragazzo, che ha all'attivo 8 tackles e 2.0 sacks, ha dimostrato di essere un buon outside linebacker, gran cacciatore di quarterback e capace di mantenere una pressione costante sul backfield avversario.
Tra i defensive backs continua ad impressionare l'impatto e l'apporto costante fornito dal cornerback dei Saints Tracy Porter, attualmente migliore nel ruolo con 25 tackles, 6 pass defended, e 1 intercetto all'attivo; veloce, abile nelle coperture, buon colpitore, l'ex giocatore di Indiana si è messo alle spalle il valido Antoine Cason, miglior esponente delle secondarie dei Chargers con 24 placcaggi, 5 passaggi deflettati e 1 pallone pizzicato, e parso in grandissima forma fin dall'inizio della stagione.
Nella AFC West anche i Chiefs hanno deciso di puntare sui giovani alla partenza della stagione 2008, per questo hanno concesso fiducia alla coppia di CB formata da Brandon Carr, 24 tackles, 1 intercetto, e Brandon Flowers, 23 stops, che sta sfruttando al meglio il lavoro extra a cui sono sottoposti, causa anche la poca efficienza offensiva, mettendo su numeri da capogiro. Piuttosto buone sono state poi le apparizioni di Dwight Lowery, perno difensivo dei Jets sul lato opposto allo stellare Darrelle Revis e capace, finora, di mettere a segno un buon numero di placcaggi, 19.
Non sono invece ancora riusciti ad imporsi Tyvon Branch, che con la maglia di Oakland ha comunque già pizzicato due palloni, Leodis McKelvin e Mike Jenkins, fermi entrambe a 7 tackles, che con Bills e Cowboys faticano a trovare spazio. Tra le safety emergono attualmente due nomi, quello del formidabile Redskins Chris Horton, leader del reparto con 3 intercetti e 18 tackles nel ruolo di strong, e quello del valido Tyrrell Johnson, 19 tackles, 1 intercetto, che dopo qualche tentennamento è riuscito ad entrare in pianta stabile nello starting lineup dei Vikings, complice anche l'infortunio patito da Madieu Williams.
Di settimana in settimana migliorano anche le prestazioni dell'attesissimo Kenny Phillips, 18 stops, affermatosi nella difesa dei Giants dopo qualche battuta a vuoto, e dell'interessantissimo Charles Godfrey, 16 placcaggi, diventato importante nella rotazione, e negli schemi difensivi, dei Panthers. Per concludere, dando uno sguardo agli specialisti, continua la favola di Dan Carpenter a Miami, dove, dopo aver spodestato Jay Feeley, ha totalizzato 19 punti, realizzando 3 field goal, su 4 tentati, e trasformando tutti i 10 extra point finora calciati; da segnalare infine l'esordio di un altro specialista, il punter Durant Brooks di Washington.