La pazza stagione dei Saints

Mart6in Gramatica a pezzi dopo l'ennesimo, decisivo, errore stagionale.

Ma che cosa sta succedendo nella Louisiana? I Saints nel Monday Night contro i Vikings hanno gettato al vento l'ennesima occasione dell'anno, raggiungendo ancora una volta un record perdente di 2-3. Ennesima partita buttata di una stagione che vede gli uomini di Sean Payton sprecare troppo.

Ma andiamo con ordine. New Orleans si è affacciata a questa stagione con molto ottimismo. Due anni fa la franchigia ha raggiunto le finali di conference, arrivando ad un soffio dall'eliminare i padroni di casa dei Chicago Bears. Quella era la stagione seguente alla terribile devastazione causata dall'uragano Katrina, e i Saints rappresentavano una favola, una bellissima storia in una città  in difficoltà . Era il primo anno di Sean Payton in panchina, e del rookie Reggie Bush. La scelta al draft di Mr. President, fresco vincitore dell'Heisman Trophy, aveva dato all'attacco di New Orleans quella variabile impazzita che nessuno riusciva a controllare. Giocatore esplosivo, un RB con mani buonissime che può uscire dal backfield per schierarsi sulla linea di scrimmage per ricevere ed essere devastante in campo aperto. Squadra piena di talento, che contava anche su un RB del calibro di Deuce McAllister e del QB Drew Brees arrivato da San Diego che aveva deciso di sacrificarlo per puntare tutto su Philip Rivers.

Come detto, grande stagione, finita ad un soffio dal Super Bowl di Miami. E poi? L'anno scorso la stagione è stata disastrosa. Il ritorno al Superdome appena ristrutturato non ha permesso alla squadra di raggiungere un record positivo, ed il roster è stato falcidiato dagli infortuni. Deuce McAllister su tutti ha subito interventi ad entrambe le ginocchia, e più di qualcuno temeva per la sua stessa carriera. Inoltre, ad un attacco in cui hanno brillato Brees e il ricevitore Marques Colston, ha risposto una difesa non all'altezza, incapace di contenere la fase offensiva avversaria e di mettere al sicuro le vittorie.

Altra spiegazione della crisi sta nel fatto che senza McAllister, il gioco di Bush ne ha risentito. Il prodotto di USC non è un RB puro, e non può permettersi di non dividere le portate con un inside runner com'è il suo compagno. Non ha il fisico adatto per correre in off tackle, lui è un "wow player", devastante in campo aperto perchè veloce ed elusivo, ma come le difese gli hanno preso le misure, per lui è diventato difficilissimo girare l'angolo. Anche perchè la velocità  dei LB dell'NFL è ben altra cosa rispetto ai pari ruolo del college.

Ma quest'anno la prospettiva era più rosea. Si avvicinava il ritorno di McAllister, il reparto ricevitori era foltissimo e di alta qualità , perchè a Colston si affiancavano la sicurezza Patten, Henderson, Moore e la prima scelta del 2007 Robert Meachem,fermo per tutto l'anno d'esordio per infortunio e che quindi possiamo considerarlo ora un rookie. Giocatore alto e veloce, potenzialmente letale in campo aperto come in red zone, è un'ottima soluzione per tenere sempre sull'attenti le secondarie avversarie.
Non solo, l'innesto di Jeremy Shockey ha portato anche leadership oltre che talento al roster, e Brees è il QB adatto a sfruttare un TE del genere, che blocca bene e riceve come pochi, creando non pochi miss match con gran parte dei LB della lega.

Inoltre la free agency si è indirizzata nel rinforzare la difesa, con gli innesti del CB di esperienza Randall Gay da New England, e del MLB Jonathan Vilma dai New York Jets, talento straordinario che ha subito un gravissimo infortunio al ginocchio che aveva fatto credere che la sua esperienza tra i pro fosse giunta al capolinea, ma che invece ora sembra completamente recuperato. Come se non bastasse, il draft è stato orientato appositamente nel rafforzamento del reparto, con le prime 3 scelte a disposizione spese in uomini difensivi, facendo anche una trade up per arrivare a Sedrick Ellis, il DT che serviva disperatamente nel roster.

Se poi pensiamo che a guidare la squadra c'è Brees, QB che come capacità  di lettura, potenza del braccio e precisione non è secondo a nessuno nella lega (il rating più alto della NFL in red zone, tanto per dirne una, o il rating più alto per passaggi oltre le 30 yards, per dirne un'altra), allora si può capire come sulla carta questi Saints fossero, se non tra i favoriti per la vittoria della NFC, comunque tra le squadre che avrebbero lottato nei playoffs per arrivare alla finale di conference.

Invece la storia al momento è ben altra. Ancora infortuni che hanno tolto dalla squadra sino a questo momento Coltston e Ellis, più problemi vari per Patten, Shockey e McAllister, che però proprio nelle ultime domeniche è rientrato, gestendo un buon numero di portate. Ma la spiegazione del record negativo non può essere data solo ricorrendo agli infortuni. Il problema è più profondo. I Saints non hanno perso nessuna partita in cui non siano stati in gioco sino all'ultimo ed anzi, come nel MNF, hanno letteralmente gettato al vento un'occasione grandissima, in una partita che non sono riusciti a vincere nemmeno dominandola.

Bush è ritornato ad essere produttivo, sfrutta molto i passaggi, e ricordiamo che è il giocatore che ha ricevuto più palloni di sempre nelle sue prime 33 partite, migliorando di una ricezione il record che apparteneva a Boldin con 196, è determinante nelle squadre speciali, e come RB sta pian piano progredendo, rimanendo pur sempre limitato ad un certo tipo di running game. Però sia contro Denver che contro Minnesota, il kicker Martin Grammatica ha sbagliato calci fondamentali, evidenziando la drammatica mancanza di un giocatore affidabile nel ruolo. I suoi punti sono mancati in entrambe le partite, e questo ha contribuito in modo decisivo ad avere 2 sconfitte, contro Denver e Minnesota, anziché 2 vittorie nell'attuale bilancio stagionale.

Bisogna poi fare una considerazione sull'attuale Head Coach. Sean Payton è un ottimo allenatore, e se i Saints giocano un football così spumeggiante in attacco, non si può negare che questo sia anche merito suo. Il problema è che è troppo smaliziato, rischia troppo. La sensazione è che se fosse più conservativo, il record sarebbe diverso. E di sicuro lunedì notte sarebbe arrivata una vittoria. Payton ha la fiducia della dirigenza, ed il rapporto con il suo generale in campo è stupendo, tant'è che Brees ha più volte affermato che non vorrà  mai essere allenato da altri che non siano il suo attuale capo allenatore. Ma è pur vero che Payton azzarda troppo. Gioca molti 4 down e non sempre in situazioni di campo che lo consiglino. L'on side kick di lunedì non aveva alcun senso, ed ha conseguito solo il risultato di dar ossigeno ad un attacco dei Vikings che non riusciva a mettere punti a tabellone. Inoltre pare in alcune occasioni troppo sanguigno, e per un Head Coach, questo non è un buon segno, perchè dovrebbe essere il primo a mantenere il controllo di sé stesso ed infondere tranquillità  ai suoi ragazzi.

Non tutto è perduto, siamo alla quinta partita di 16, ma se questa è la tendenza, le possibilità  di raggiungere la post season sono sempre di meno. La NFC east ha quattro squadre veramente forti che viaggiano a ritmi altissimi, e non è improbabile che anche quest'anno le due wild card per le non vincenti della propria divisione verranno guadagnate ancora dalle squadre della east. Quindi l'unico modo per assicurarsi un posto in post season pare proprio sia quello di vincere la south. Ma a questo punto sorge anche il problema di come questa division si stia rivelando più competitiva di quanto non si potesse credere ad inizio stagione. Tampa Bay sta giocando un football estremamente concreto, e come da tradizione di Jeff Gruden, la solida difesa è il tratto caratteristico del team. Carolina ha già  un record di 4-1, ed in più con il rookie RB Jonathan Stewart ed il rientro di Steve Smith, ha unito alla già  ottima difesa, un attacco capace di produrre punti con continuità . Infine persino i Falcons hanno trovato in Ryan quel QB freddo e preciso che in molti non credevano potesse essere, o per lo meno, non si immaginavano che potesse subito giocare a questi livelli, esprimendo questa leadership, mentre sulle corse Turner sta alzando cifre da capogiro.
Quindi la divison è difficile, presenta ottime squadre che, tra l'altro, hanno già  accumulato un vantaggio di vittorie nei confronti dei Saints.

Ma anche se la strada è in salita, la speranza non è ancora svanita perchè, come detto, il recupero di McAllister dovrebbe ridare peso al gioco di corsa, agevolando così Bush, permettendo di sfruttarne l'estrema versatilità . Tra poco rientreranno anche Colston e Shockey, che innescati da Brees possono scatenare una forza d'urto che, sempre sulla carta, solo i Cowboys possono pareggiare. Ed in difesa, il debutto di Ellis, anche lui ormai recuperato, può dare alla linea di difesa quella forza d'impatto che serve disperatamente in Louisiana. Non sappiamo se questi recuperi daranno quel contributo che sulla carta è devastante, e nemmeno se siano troppo tardivi, con la stagione già  compromessa. Noi crediamo che si possa ancora recuperare, a patto di non fare altri passi falsi. Payton dovrà  imparare da queste sconfitte a gestire diversamente le partite, ma più di tutto, deve imparare ad uccidere i match con più calma invece che esporsi troppo nel cercare subito i colpi del KO. Un'altra sconfitta come quella del monday night sarebbe deleteria non solo sul record, ma anche sullo stato d'animo di un ambiente che aveva iniziato la stagione con ben altre prospettive.

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