Cleveland, cosa succede?

Brady Quinn, la speranza dei Browns. Quando toccherà  a lui?

Domenica sera i Browns hanno incamerato la prima vittoria della stagione contro i Bengals. Eppure a Cleveland l'atmosfera è tesa. Paradossalmente, questa vittoria pare proprio abbia posato la pietra tombale su tutte le speranze residue di risalita di questa squadra.

Cincinnati quest'anno è in una situazione quasi imbarazzante. Già  l'anno scorso la sua difesa era inesistente, ma l'attacco guidato da Palmer era riuscito a tenere in piedi la baracca abbastanza dignitosamente. Quest'anno però le cose sono anche peggiorate: solita difesa ma meno punti segnati, e contro i Browns il QB titolare mancava anche, lasciando così il posto ad un disorientato Fitzpatrick. Eppure Cleveland ha penato l'inferno per portare a casa la partita.

Derek Anderson ormai gioca sentendo che ha i minuti contati. La pressione di Quinn si fa sentire, tutti vorrebbero il cambio nello spot di titolare, Jim Brown in testa che lo ha detto pubblicamente. Ma non è solo il fiato sul collo del figliol prodigo dell'Ohio che incide sulle sue prestazioni.
Dopo un inizio di stagione folgorante, nel campionato scorso Anderson ha preoccupantemente calato il livello del proprio rendimento quando i Browns hanno realizzato di poter concorrere per un posto in post season. All'epoca ci si domandava se il calo era momentaneo, dovuto all'inesperienza o casuale. Ora sappiamo qual è la risposta. Il ragazzo ha giocato bene finchè non aveva niente da perdere, finchè nessuno avanzava altissime pretese sulle sue prestazioni. Ma dopo il contrattone firmato in estate, la prospettiva dalla quale vengono valutate le sue prestazioni è radicalmente cambiata. E lui questo lo sente e lo subisce.

Anderson gioca male, si vede che non è sereno, ed è arrivato al punto di discutere con Braylon Edwards davanti alle telecamere. Lo stesso Winslow, il TE forse atleticamente più forte della lega, ha alzato cifre irrisorie sino ad ora. Tutta la fase offensiva è in situazione di estrema difficoltà : prima di domenica i Browns erano la squadra con meno giocate da più di 20 yards nella NFL, con meno punti segnati, senza un primo quarto che avesse portato a casa una segnatura, ed il loro RB Lewis era quello con più corse senza un TD.
Eppure l'anno scorso questo era l'attacco più spumeggiante della lega insieme a quelli di Dallas e New England. Ma anche contro i derelitti Bengals i punti sono arrivati a fatica, in una partita in cui chi ha vinto ha sbagliato tanto, ma l'ha portata a casa perchè chi ha perso ha sbagliato tantissimo.
Ma allora cos'è successo per scatenare una involuzione del genere?

Dare una singola spiegazione non è mai facile in questi casi. Il GM Savage ha lavorato bene in estate. Ha portato a casa dalla free agency un WR come Stallworth per dare profondità  al gioco, più Williams e Rogers per fortificare la linea di difesa, che aveva un disperato bisogno di un NT di peso. Quindi sulla carta, anche se il draft era stato sacrificato, le mosse erano giuste. Ma se Rogers si è inserito perfettamente nel sistema, Williams nel cambio di sistema dal 4-3 di Green Bay alla 3-4 di Cleveland, è sparito, dimostrando di non riuscire ad adattarsi alla nuova difesa.

Poi però sono arrivati gli infortuni. Si è rotto Jurevicius, WR letale nei terzi down, e anche Stallworth non ha ancora calcato il terreno per problemi fisici. Quindi sul terreno di gioco è stato catapultato il giovane Steptoe, da cui non si può pretendere che abbia subito un impatto significativo sull'attacco.
Poi sono state colpite le secondarie, che già  al completo sono il punto debole dell'intero roster. In estate infatti sono stati persi nel mercato Booden e Colclough, Holly si è procurato un season ending injury nella preparazione. Il risultato è che sui giochi di passaggio i Borwns sono quasi impotenti, sbilanciando così tutta la difesa.
In più, come detto, si è aggiunto il fattore Anderson, che non sta ripetendo le prestazioni della prima parte del 2007 e ormai non è più in sintonia con i due principali sfoghi per il gioco aereo Winslow ed Edwards.

A tutte queste motivazioni dobbiamo aggiungere la lista di infortuni della OL, e quello di Steinbach su tutti, ed il calendario veramente proibitivo, che fa incrociare la AFC north con la NFC east. E l'allenatore? Già , Crennel. Come in tutte le squadre di qualsiasi sport che nel momento delle sconfitte guardano con sospetto al proprio coach, anche Romeo Crennel non scappa a questa regola. Così i sospetti sulla sua guida tecnica iniziano ad essere più di qualcuno. L'head coach ha sì provato a dare fiducia al suo QB titolare, dicendo che Quinn è pronto per giocare, ma che il suo titolare è Derek. Risultato? Ha messo pressione ad Anderson facendogli capire che Quinn non è un semplice backup ma che già  potrebbe guidare la squadra sul campo, ed al contempo ha scontentato il prodotto di Notra Dame, perchè seppur pronto a giocare.. non giocherà  ancora. Ed è difficile che Anderson giochi peggio di così. Insomma, Crennel ha fatto un autogol con questa dichiarazione, e in molte situazioni le sue chiamate durante le partite hanno lasciato dei dubbi. Le critiche non sono così immotivate insomma.

Anche se è arrivata la prima vittoria, questi Browns danno la sensazione di essere proprio allo sbando. Dopo la scorsa stagione chiusa con un record di 10-6, e con le acquisizioni tra free agency e scambi (che sono costati la seconda e terza scelta al draft), le aspettative nell'Ohio erano altissime. Invece l'uscita del tunnel non si vede ancora. Il record è di 1-3, e anche se mancano 13 partite alla fine, quindi il tempo per rimontare ci sarebbe tutto, questa squadra sembra più da lottery che da post season.

Vedremo se Crennel deciderà  di cambiare la guida della squadra. Non sappiamo se Quinn avrà  un impatto in campo diverso da quello del QB titolare, ma far peggio è difficile. In più, con Brady dovrebbe tornare il sereno con Winslow ed Edwards, entrambi le ombre di sè stessi anche perchè soffrono la situazione precaria di Anderson. Quindi il cambio potrebbe dare quella scossa positiva a squadra ed ambiente. E magari se gli infortuni dessero un po' di tregua al roster..
Però stiamo facendo delle supposizioni. Di concreto c'è che una squadra che aveva l'obbiettivo di diventare grande, per mille motivi, adesso si ritrova in una crisi profondissima, che potrebbe portare al cambio della guida tecnica del team, avviando l'ennesima ricostruzione per questa tormentata franchigia.

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