Denzel Washington nel ruolo del coach, una grande prova d'attore.
IL SAPORE DELLA VITTORIA
Titolo originale : Remember the Titans
Anno : 2000
Genere : drammatico
Regista : Boaz Yakin
Cast : Denzel Washington, Will Patton, Wood Harris, Ryan Hurst, Donald Faison, Ryan Gosling, Hayden Panettiere
Il nostro primo film sul football ci porta in un liceo di Alexandria, in Virginia. Siamo all'inizio degli anni '70, alla T.C. Williams High School. Prima di tutto un veloce inquadramento storico. Siamo nel Sud degli Stati Uniti e in quel periodo sono in corso dei feroci tumulti sul tema dei diritti civili dei neri.
Le strade sono battute da chi manifesta per la giustizia sociale e chi protesta contro le prime aperture del governo a favore delle minoranze. Tra i motivi delle proteste uno dei più caldi è sicuramente quello dell'apertura delle scuole e delle università .
Una delle prime scuole che per prime apre le sue porte agli studenti afro-americani è proprio il nostro liceo in Virginia, tra gli inevitabili scontri sui quali "sorveglia" la polizia locale. Ma è la squadra di football, in particolare, il campo da guerra preso a simbolo delle tensioni di tutta la società .
In quella squadra c'erano stati sempre giocatori bianchi, mai nessun nero, figurarsi poi nel ruolo di head-coach. Ebbene, per dare una segnale di cambiamento si decide di accelerare la storia : il nuovo head coach sarà proprio un afro-americano. La rivoluzione, perché in un ruolo di comando non si poteva sperare che tale decisione cadesse nell'indifferenza.
E infatti lo sconvolgimento sarà così grande che la squadra rischia di non formarsi. Il coach, non lo abbiamo detto, perché adesso la storia avrà un nome e un volto, è Herman Boone. Chi lo interpreta è Denzel Washington, uno dei più grandi attori della sua generazione.
I presupposti per il grande film ci sono tutti. E' una bella storia, per di più vera, drammatica ed educativa, mai pomposa né troppo retorica. Però chissà , il film va via liscio tra le inevitabili tensioni all'interno dello spogliatoio e le belle sequenze di football ma è proprio il taglio che lo rende bello ma non straordinario.
E' un film commerciale, prodotto dalla Walt Disney, l'intento di far conoscere una bella storia di sport che si trasforma in un insegnamento di vita è fin troppo evidente e questo nega al film una regia più libera. Non è un film d'autore, non ne ha i tempi nè l'ambizione, così il processo inizia e finisce qui.
Godiamoci una favola che merita di essere conosciuta perché questi ragazzi hanno davvero fatto la storia. Hanno saputo vincere i pregiudizi e gli stereotipi, hanno imparato a conoscere ed apprezzare chi è diverso, hanno saputo vincere insieme.
Già , perché la storia vera ci porta ad una bellissima stagione di football, vinta in una coinvolgente e ben girata finale. Campioni della Virginia e seconda miglior squadra della nazione. Non male se pensiamo che non sarebbero dovuti nemmeno partire, dilaniati dai conflitti interni.
Il film è costruito su una doppia coppia di personaggi. La prima è quella tra il coach e il suo assistente, Bill Yoast, che in primo momento non accetta di mettersi agli ordini del coach nero ma poi si convince pian piano di partecipare ad un evento storico. Sarà un defensive coordinator di grande personalità .
Il loro rapporto è sempre molto difficile, fino alla fine, perché entrambi dotati di un carattere molto forte e ambizioso. Bill però è fin troppo intelligente da mettersi al servizio del coach e quest'ultimo, nonostante non cali mai la sua paurosa intensità motivazionale e la ricerca della perfezione, riconoscerà nel suo vice non una semplice spalla ma un amico sincero. La fine della stagione è in realtà l'inizio di un'amicizia che continua ancora oggi.
La seconda coppia è quella tra i due principali giocatori. Il nero è Big Julius, il bianco è Gerry Bertier, entrambi All-American in difesa. Anche la loro parabola conosce la stesso inizio e la stessa fine. Fine però drammatica per Bertier, costretto su una sedia a rotelle a guardare la finale dal letto di un ospedale.
Se il film è scontato, se le sequenze degli spogliatoi sfiorano la commediola tra accenni stupidi di musical, contrasti forzati e un inatteso bacio omosessuale, se il discorso sulle tombe dei caduti a Gettysburg può risultare pesante non affrettatevi ad un giudizio severo. Al principio doveva essere un dignitoso omaggio ad una bella pagina di sport e così è risultato.
Al resto ci pensa Denzel Washington. Grintoso, trascinante, umanissimo e duro, ambizioso, un capo a cui non si ha il coraggio di dire di no. Una prova bellissima, oltre al ricordo della Storia e alle scene di football il regalo più prestigioso di questo film.