AFC East 2008 Preview

Marshawn Lynch, traino per l'attacco dei Bills

AFC East Preview 2008
Da cinque anni a questa parte il nome in cima alla division, al termine delle diciassette giornate della regular season, non cambia. I New Engalnd Patriots si accingono al nuovo campionato ricominciando dalla cocente sconfitta subita al Super Bowl XLII ad opera dei Giants dopo la perfect season. Sicuramente segnati dall'evento e con la maledizione di chi esce sconfitto dal Grande Ballo la franchigia di Boston si appresta vincere nuovamente la division grazie al grande talento a disposizione e aiutati da delle rivali in difficoltà  che non possono ancora competere lei.
I Buffalo Bills hanno visto materializzarsi la sfortuna in diciassette giocatori messi sulla Injury Reserve List. Nonostante questo sono riusciti a conquistare un record 7-9 e posizionarsi al secondo posto. Riacquistando i giocatori chiave e con un calendario, nel complesso, accessibile, la squadra potrebbe puntare ad una Wild Card.
I New York Jets, dal riallineamento delle division con l'introduzione dei Texans, alternano stagioni mediocri ad altre discrete. Se tanto mi da tanto questo dovrebbe essere un anno positivo… se solo bastasse questo. I Jets ci lasciano con qualche perplessità  e per loro sarà  una stagione in salita.
I Miami Dolphins rimangono costantemente in ricostruzione. Forse con l'arrivo di Bill Parcells a dirigere le operazioni di mercato si stanno instradando nel giusto sentiero, ma siamo ancora agli inizi e la strada è lunga.

New England Patriots
Diciotto vittorie (sedici di regular season più Divisional Playoffs e Championship) e zero sconfitte al 31 gennaio 2008. Una corazzata inarrestabile per cinque mesi che cade dal punto più alto possibile e generando un grande tonfo.
Con questa premessa la prossima stagione potrebbe rivelarsi alquanto difficile per i Patriots. L'attacco si presenta in ottima forma e ha tutte le premesse per essere tra i top della Lega, mentre la difesa, cavallo di battaglia in questo lustro, comincia a perdere smalto.

Tom Brady ha in mano le chiavi di una potente macchina da punti. Benché abbia perso la sua aurea di perfezione rimane indubbio il suo valore, la sua capacità  di trovare il bersaglio giusto da colpire, la sua precisione. La partenza di Dontè Stallworth non si farà  sentire con Rendy Moss splendido la stagione scorsa e Wes Welker autentica sorpresa. Chad Jackson ritorna dopo l'operazione al ginocchio e se riesce a mantenersi in salute e dare costanza al bel gioco espresso il trio risulterà  variegato e di ottima qualità . A completare il gruppo di ricevitori il tight end Benjamin Watson giovane, atletico e dalle buone mani. Brady non può assolutamente lamentarsi.
Con un gioco volutamente sbilanciato verso i lanci il running game ne ha risentito, non tanto per la qualità  delle risorse a disposizione, quanto per loro effettivo utilizzo. Laurence Maroney, risparmiato durante la regular season (anche per necessita vista la non perfetta condizione fisica) si è ritrovato fresco durante i playoffs giocando molto bene. Fino all'infortunio (sterno e clavicola) Sammy Morris ha retto bene il gioco, poi è stato il fullback Heath Evans e Kevin Faulk (runningback da terzo down e abile come ricevitore nel back field) a sostenere il gioco di corsa. Ora il gruppo si ripresenta per il 2008 con l'aggiunta di LaMont Jordan (provenienza Oakland): probabilmente ci sono dubbi sul completo recupero di Morris e Maroney si è dimostrato injuri prone così si è optato per dare più profondità  al reparto.
La linea offensiva è stata a lunghi tratti muro impenetrabile e questo è stato sicuramente un tassello importantissimo per la strepitosa stagione di Brady e dei suoi wide reciver. Dominio ceduto sotto i colpi della difesa dei Giants e questo è sicuramente una chiave di lettura per analizzare l'andamento del Super Bowl scorso. Detto questo il quintetto (da destra a sinistra: Nick Kaczur, Steve Neal, Dan Koppen, Logan Mankins, Matt Light) si ripresenta compatto e di indubbio valore.

La difesa mostra i segni della vecchiaia. Adalius Thomas ha disputato un buon campionato ma entra nella sua nona stagione, Tedy Bruschi impressiona, soprattutto considerando i suoi trascorsi di salute, ma entra nella sua tredicesima stagione e Mike Vrabel, a volte tight end di situazione, è alla suo dodicesimo campionato. Benché abbiano tutti e tre giocato bene un eventuale drastico calo di prestazioni non può certo scandalizzare più di tanto. Al draft è arrivato Jerod Mayo e viste le qualità  sarà  subito titolare. Ma non basta un solo innesto ed il resto della deep chart non è dello stesso valore: Shawn Crable e Bo Ruud sono stati draftati quest'anno (rispettivamente terzo e sesto giro), ma difficilmente avranno lo stesso impatto di Mayo.
Nulla da dire sulla linea a tre con Richard Seymour e Ty Warren esterni e Vince Wilfork nel mezzo il cui lavoro è stato prezioso con poche sbavature. Lascia qualche preoccupazione la salute di Seymour il cui ginocchio gli ha precluso la prima parte della stagione 2007. Con questo si evidenzia, anche per la linea il problema dei sostituti. Nel caso specifico Jarvis Green ha dato segnali positivi nel ruolo di difensive end ma dietro a lui la qualità  scema drasticamente.
Nelle secondarie troviamo Rodney Harrison un altro vecchietto terribile che si appresta a cominciare la sua quindicesima stagione tra i professionisti. Anche lui ha iniziato la stagione 2007 dall'infermeria ed ecco l'acquisizione di Tank Williams come sicurezza. L'altra safety uscirà  dal duello tra James Sanders e Brandon Meriweather. Entrambi giovani (secondo e terzo anno) dovranno dimostrare una certa maturazione per garantire l'elevato standard richiesto da Belichick.
Moria tra i cornerback. Passati ad altre squadre Asante Samuel (Philadelphia), Randall Gay (New Orleans) e Eugene Wilson (Tampa Bay). Anche se è solo il primo ad essere una grave perdita rimane il fatto che i nuovi innesti dovranno ambientarsi in fretta ed imparare il sistema. In particolare Fernando Bryant, provenienza Detroit, che molto probabilmente occuperà  il posto lasciato da Samuel affiancando Ellis Hobbs. Hobbs è però reduce da un'operazione alla spalla e potrebbe essere in ritardo con la preparazione. La deep è stata riempita con Jason Webster e Lewis Sanders dalla free agent e Terrence Wheatley e Jonathan Wilhite dal draft.

Vincere la division e presentarsi nuovamente ai playoffs dove la grande esperienza accumulata può fare la differenza. Bilanciare meglio l'attacco per cercare di preservare gli uomini migliori e sperare in pochi infortuni per la difesa. New England rimane una squadra temibile ma la sensazione è che sia iniziata la parabola discendente.

Buffalo Bills
Qual è quella squadra della NFL che non finisce una stagione con qualche giocatore in infermeria, magari anche in modo grave? Eppure l'anno scorso la lista degli infortunati, per i Bills, sembrava non finire mai. Nonostante questo sono riusciti a racimolare sette vittorie con alcune sconfitte avvenute sul finire del match. Tanto cuore e tanta abnegazione da parte di tutti per tenere alto il nome di Buffalo.

Tra i vari infortuni, quello a J.P. Losman, ha obbligato a gettare nella mischia il quarterback appena draftato: Trent Edwards. Senza poter pretendere miracoli, Edwards ha giocato bene con diligenza e precisione, tanto da garantirsi il posto di titolare anche per questa stagione. Losman è però al suo ultimo anno di contratto e far bene in questa stagione ha un valore aggiunto. Edwards deve quindi stare attento per non farsi soffiare il posto.
Un grande aiuto la ha avuto da un altro rookie: Marshawn Lynch. Il giovane runningback ha subito impressionato per spirito e potenza, impavido senza alcun timore di dare e ricevere colpi. Il suo stile "bellicoso" potrebbe abbreviargli la carriera ma e indubbio che risulti efficace. Ecco che il ruolo di Fred Jackson acquista valore in questa ottica dovendo sostituire il titolare in caso di necessità . L'anno scorso ha giocato bene quando chiamato in causa e questo è rassicurante.
Qualche perplessità  lo desta il reparto ricevitori. Lee Evans risulta molto discontinuo a fronte di un buon talento. Il wide reciver ha sofferto il fatto di essere unico target affidabile per Edwards e un compagno di valore gioverebbe molto anche alle sue statistiche. Anche per Evans siamo all'ultimo anno di contratto. L'aiuto, se così sarà , arriva dal draft e difficilmente potrà  essere un aiuto immediato. James Hardy (secondo giro) avrà  bisogno di un periodo di ambientamento ma le potenzialità  ci sono. Analogamente Steve Johnson (ultimo giro). Rimangono quindi Josh Reed e Roscoe Parrish, con quest'ultimo impegnato come punt returner, ma le cui performance sono state abbastanza deludenti.
Aiuti a Edwards non arriveranno neanche dai tight end. Il titolare è Robert Royal le cui caratteristiche lo portano ad essere un buon bloccatore. Dietro di lui poca cosa.
Buona la linea, in particolare sul lato sinistro, con Jason Peters e Derrick Dockery, a destra Brad Butler e Langston Walker si sono rivelati particolarmente abili contro le corse mentre nel centro si trova l'anello debole con Melvin Fowle particolarmente poroso.

Se il reparto offensivo ha faticato peggio è andata alla difesa. Particolarmente inefficace contro le corse si è ben pensato di investire proprio sulla linea. Arrivano quindi DT Marcus Stroud e Spencer Johnson, il cui contributo deve essere incisivo da subito. Insieme a Kyle Williams e John McCargo si ha una buona profondità  nel ruolo che dovrebbe garantire una certa qualità  e preservare dagli infortuni. I defensive ends hanno in Aaron Schobel il miglior esponente la cui stagione scorsa, però si è allineata alla mediocrità  del resto della linea. Spera che la miglior qualità  generale del reparto porti ad un minor numero di raddoppi su di lui e quindi ad una sua miglior pressione sul quarterback. Il suo compagno, Chris Kelsay, ha deluso alquanto ed ecco che dal draft arriva Chris Ellis. Ottima velocità  per il giovane che dovrebbe aiutare a migliorare la pass rush, altro punto debole della scorsa stagione.
Tra i linebackers si vede, in primis, il rientro di Paul Posluszny, prima scelta del 2007 che alla terza partita ha dovuto salutare il resto della stagione per una frattura al braccio. Ottimo prospetto i cui scorci di gioco hanno confermato la sua bontà , riprenderà  la posizione di titolare scalzando il buon John DiGiorgio che ben ha fatto sopperendo al meglio la sua mancanza. Angelo Crowell rimane inamovibile sul lato forte mentre sul quello debole è arrivato Kawika Mitchell che completa così un trio particolarmente forte.
Tra la partenza di Nate Clements e i numerosi infortuni, le secondarie hanno sofferto parecchio. Terence McGee ha saputo restare in salute e guidare il reparto con convinzione, rimane quindi il cornerback numero uno della squadra. A fargli compagnia Jabari Greer che, a dispetto, di una taglia non proprio da corneback ha giocato bene. La seconda scelta di aprile è stata per Leodis McKelvin che entra in competizione proprio con Greer per un posta da starter.
Tra le safety un poco di delusione la lascia Dounte Whitner che solo a fasi alterne si è dimostrato una prima scelta (nel 2006) di valore. Ci si aspetta quindi una completa maturazione per questa stagione. Al suo fianco Ko Simpson di rientro dalla frattura alla caviglia.

Buffalo si presenta ai nastri di partenza con buone credenziali. Se in difesa si sono cercati dei rimedi qualche perplessità  rimane ancora in fase offensiva. Ciò nonostante potrebbero ritrovarsi in lizza per un posto nelle Wild Cards.

New York Jets
L'avvenuta trade con Green Bay per l'acquisizione di Brett Favre dovrebbe chiudere la diatriba quarteback. Da qualche anno a questa parte, infatti, i Jets non trovano stabilità  nel ruolo del quarteback. Le potenzialità , Chad Pennington le ha, ma non è riuscito sempre a sfruttarle e la sua predisposizione all'infortunio lo relega in una posizione di secondo piano. A non approfittarne Kellen Clements. Ritrovandosi spesso titolare al suo secondo anno tra i pro non ha saputo sfruttare l'occasione evidenziando poca lucidità  in fase di lettura delle difese. Le quotazioni di Pennington calano vertiginosamente e non è da escludere un taglio o una trade (gli ultimi rumors parlano dei Chiefs). Clements dovrebbe sfruttare l'opportunità  di imparare da un giocatore che è un'autentica leggenda anche se probabilmente ha perso qualche punto di popolarità  con questa sua decisione
I migliori target per i quarterback sono due ricevitori complementari tra loro: Laveranues Coles e Jerricho Cotchery. Il primo ha nella velocità  la sua arma primaria e un buon controllo delle mani lo rendono pericoloso sulle tracce profonde; il secondo ha il fisico dalla sua parte ed un ottima affidabilità  lo rendono ricevitore di possesso di qualità . La partenza di Justin McCareins (Tennessee) non lascia il segno se non quello di far crescere le quotazioni di Brad Smith, quarterback convertito a wide reciver. Si attendono anche le performance di Chansi Stuckey fermo in infermeria per tutto il 2007 da cui ci si attendono buone cose.
L'arrivo di Thomas Jones nella scorsa offseason sembrava la mossa giusta per sopperire al ritiro di Curtis Martin. Benché abbia superato la soglia delle 1.100 yards corse il dato che preoccupa sono i due soli touchdowns segnati in stagione, uno su corsa ed uno su ricezione. Questa penuria di punti diffusa (anche il gioco aereo ha prodotto poco) ha portato ad una media poco sotto ai 16 punti per match.
A ravvivare la situazione è l'arrivo di Jesse Chatman da Miami, la cui condizione fisica è tutta da testare. Più concreto dovrebbe essere il contributo di Leon Washington il cui apporto si estende anche come ricevitore nel backfield.
La posizione di tight end è ben assortita. Chris Baker è il titolare, per ora, con discrete mani e buon bloccatore. Dalla free agency è arrivato Bubba Francks (Green Bay) veterano alla sua nona stagione anche lui noto per le sue doti in fase di bloccaggio. Infine Dustin Keller, seconda scelta dei Jets ma sempre nel primo giro (30esimo assoluti), che a differenza dei compagni le sue migliori doti arrivano in fase di ricezione.
Da segnalare l'arrivo di Alan Faneca a rafforzare un alinea offensiva già  di tutto rispetto. Oltre a portare esperienza e talento, porta leadership e questo potrà  giovare anche i giovani D'Brickashaw Ferguson e Nick Mangold.

"Piccola" rivoluzione in difesa con il passaggio dalla 4-3 alla 3-4. La scelta a portato a decisioni importanti come quella di lasciar andare Johnatan Vilma (New Orleans).
Arriva quindi il nose tackle Kris Jenkins da Carolina a portare peso (335 libbre, 152 Kg) ed esperienza da affiancare ai due buoni ends: Shaun Ellis e Kenyon Coleman. Quest'ultimo pecca un po' di discontinuità  mentre Ellis è punto di riferimento dell'intera linea. Si spera che entrambi riescano a giovare della presenza di Jenkins e migliorare la loro pass rush.
Già  detto della partenza di Vilma, il suo posto è stato preso da David Harris che ha vissuto un ottimo anno da rookie riuscendo a sopperire alla mancanza del compagno (Vilma ha saltato parte della stagione per un infortunio al ginocchio). A dare aiuto sono arrivati Calvin Pace da Arizona e Vernon Gholston dal draft. Pace darà  man forte sia in copertura che contro le corse mentre Gholston avrà  il compito di mettere pressione sul quarteback. Su Gholston gravano molte aspettative e questo potrebbe non giovare alla sua carriera. Completa il quartetto Eric Burton pedina meno pregiata della formazione con Brad Kassell che scalpita dalle retrovie.
Buone le secondarie con il collaudato Kerry Rhodes nel ruolo di free safety. Battaglia nel ruolo di strong safety tra Eric Smith e Abram Elam con il primo attualmente in vantaggio nell'accaparrarsi il posto lasciato vagante da Eric Coleman (Atlanta). Il vantaggio è esiguo e importante sarà  il training camp di luglio e agosto.
Tra i cornerback emerge Darrelle Revis. Ottimo anno da rookie in cui si sono viste velocità  e senso della posizione ripagando la fiducia della dirigenza scegliendolo al primo giro del 2007. L'altro spot di cornerback è ambito da diversi giocatori. Justin Miller rientra dopo aver saltato il 2007 per un brutto infortunio al ginocchio, Hank Poteat che prese il posto di Miller giocando a volte bene a volte male e da David Barrett, senza dimenticare la quarta scelta di quest'anno Dwight Lowery.

La stagione dei Jets sembra molto incerta. In attacco la questione QB è critica e influenzerà  parecchio la produttività  del reparto: è imperativo incrementare il numero di touchdowns segnati. In difesa, nonostante i diversi cambiamenti in particolare sul fronte a sette con la variazione di modulo, deve dare subito conferme. Situazione difficile dunque che li vede in svantaggio nei confronti di Patriots e Bills.

Miami Dolphins
Curioso vedere che nella stessa division siano presenti il team più forte della scorsa stagione e il team più debole. Avendo già  parlato dei primi, i Patriots, ora è il turno dei Dolphins.
Miami ha seriamente rischiato di tenere immacolata la casella delle vittorie riuscendo a sporcarla solamente alla 15esima giornata dove Baltimore si è gentilmente offerta come vittima sacrificale.
Vista la base da qui si parte non si può certo sperare in una stagione positiva, almeno come record, per questo 2008. Anche perché siamo, nuovamente, in fase di completa ricostruzione, a partire da Bill Parcells che dirigerà  le operazioni da dirigente lasciando a Tony Sparano il compito di allenare.

Si incomincia subito con la questione quarterback. Il veterano è Josh McCown e non sarà  il futuro della franchigia. In sei anni di carriera non ha mai brillato e se non è ancora esploso difficilmente lo farà  ora. Alle sue spalle è lotta tra John Beck e Chad Henne. Il primo ha già  giocato qualche partita lo scorso anno senza però convincere molto, il secondo è stato draftato appositamente perché i presenti non danno certezze. Non che Henne lo sia ma le premesse ci sono e da un così alto grado di competizione potrebbe uscire il QB giusto.
I wide recivers sono giovani. Ted Ginn Jr. ha la velocità  come arma principale e dopo un primo anno di rodaggio ci si aspetta qualcosa di importante da lui. Così come ci si aspetta una crescita da Derek Hagan in questo suo terzo anno. Ad aiutare lo sviluppo di queste promesse si è deciso di affiancargli un giocatore con più esperienza e la scelta è caduta su Ernest Wilford (Jacksonville). Non si parla di un top reciver ma di un buon mestierante. Certo è che qualunque sia la combinazione QB-WR non abbiamo di fronte un gruppo entusiasmante. Anche sul fronte tight end non ci si può aspettare miracoli. L'arrivo di Anthony Fasano è sicuramente un up grade e dovrà  vedersela con la presenza David Martin.
Il runningback è Ronnie Brown e di per se questo dovrebbe essere sinonimo di sicurezza. Se non fosse stato per l'infortunio al ginocchio che gli ha precluso gran parte della stagione, Brown era in media per consacrarsi tra i migliori runningback della lega. Qualche dubbio rimane: ritornerà  ad essere lo stesso giocatore? Con la partenza di Jesse Chatman si necessitava di un back up e Miami è andata a ripescare una sua vecchia conoscenza: Ricky Williams. Anni travagliati per lui tra assunzioni di sostanze illecite e problemi con al giustizia. Sarà  ancora all'altezza della NFL dopo così tanto tempo di fermo? Alle spalle i rookie Jalen Parmele e Lex Hilliard. Anche in questo caso più dubbi che certezze.
Importante la scelta Jake Long che va a coprire il lato ceco del quarteback sulla sinistra. Benché matricola ci si aspetta da subito grandi cose da lui. Il suo arrivo porta allo spostamento di Vernon Carey sulla destra. Sicuri del centro, Samson Satele, perplessità  rimangono sulle guardie dove dai nuovi arrivi Justin Smiley (San Francisco), Steve McKinney (Houston) e Shawn Murphy (quarto giro), si spera esca una coppia di giocatori discreta insieme al già  presente Trey Darilek.

In difesa, la linea può contare sul sempre buono Vonnie Holliday. Il navigato giocatore (11 stagioni) si affianca a Matt Roth garantendo una buona coppia sul lato sinistro. L'altra metà  è composta da Jason Ferguson, in arrivo da Dallas e dalla 32esima scelta assoluta di quest'anno Phillip Merling. Non è ben chiaro se il passaggio alla 4-3 sia confermato. Molto probabilmente in diverse occasioni si manterrà  la 3-4 con Merling in panchina e Holliday sull'altro lato. Non è stato menzionato Jason Taylor. Il defensive end ha preferito volare verso la capitale vedendo la sua carriera avvicinarsi alla fine e aspirando a qualcosa di più importante rispetto a quello che potevano offrire i Dolphins.
Altra perdita storica è tra i linebackers con Zack Thomas diretto a Dallas. Il trio è quindi formato da Joey Porter arrivato in pompa magna nella scorsa offseason ma alquanto deludente, Channing Crowder, sotto tono rispetto all'anno precedente e Reggie Torbor in arrivo con l'anello al dito appena conquistato insieme ai Giants. Potenzialmente è buon gruppo e molto probabilmente è stato risucchiato nella mediocrità  generale dell'anno scorso. A creare competizione sono stati chiamati Charlie Anderson e Akin Ayodele (Houston il primo, ancora Dallas il secondo) da cui uscirà  il quarto uomo nel caso dello schieramento della 3-4.
Le secondarie hanno sofferto qualche infortunio di troppo e un sistema difensivo complicato. Michael Lehan è in recupero dai problemi alla caviglia e dovrebbe essere il cornerback titolare insieme a Will Allen. Jason Allen è invece la free safety reduce da un 2007 deludente mentre Yeremiah Bell è la stong safety di rientro dopo i problemi al tendine d'Achille che gli hanno impedito di giocare nel 2007.

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