Big Ben dovrà ripetere lo splendido 2007 e cercare di portare Pittsburgh verso il Super Bowl
La AFC North è da sempre una delle division più dure ed equilibrate dell'intera NFL. Caratterizzata sempre da un football fisico e poco incline allo spettacolo, negli ultimi anni ha visto trionfare due volte le proprie squadre, prima i favolosi Baltimore Ravens nel 2001 e poi i Pittsburgh Steelers nel 2006, ma realtà come i Cincinnati Bengals e i Cleveland Browns hanno dimostrato di poter dare alla division un'alternanza di squadre protagoniste difficilmente riscontrabili nel panorama NFL.
Quest'anno la corsa al primo posto sarà ancora un affare tra gli Steelers e i Browns, con i primi ancora un gradino sopra, vista la maggior esperienza nei ruoli chiave e una profondità di roster data da un ottimo Draft. Cleveland è chiamata alla prova del nove, dopo la sorprendente stagione 2007, con tanti protagonisti, come Derek Anderson e Jamal Lewis, che dovranno dimostrare di poter ripetere le prove dello scorso anno. Più indietro rispetto alle prime due squadre ci sono i Cincinnati Bengals e i Baltimore Ravens, prive di certezze per una stagione che sulla carta appare piuttosto difficile, i primi per i continui problemi fuori campo di molti dei suoi uomini chiave e per una situazione tutta nuova nel reparto più in difficoltà lo scorso anno, la difesa, e per una situazione infortuni non ancora superata, i secondi per una ricostruzione del coaching staff e per la situazione tutt'altro che sicura nel ruolo di quarterback, nonchè la perdita per ritiro di Jonathan Ogden, che peserà sulle prestazioni del running game, in particolare di McGahee, chiamato ad una stagione da leader, visti i problemi in cabina di regia e i molti dubbi riguardo al parco ricevitori.
Sarà comunque un'altra stagione di battaglie vere nella AFC North, che sicuramente regaleranno una protagonista nella prossima postseason.
PITTSBURGH STEELERS (di PANDU, ROCKY e WATHARUSH)
Solo il 5 Febbraio 2006 la Steeler Nation festeggiava il suo quinto titolo. Le cose che non hanno funzionato a partire da quel Super Bowl giocato a Detroit sono state tante: ma se nel 2006 ci fu una compartecipazione di vari fattori, nel 2007 i maggiori imputati sono stati l'inconsistenza della linea d'attacco e la discontinuità nel portare pressione sul passer avversario.
Toccherà , quindi, ancora a Ben Roethlisberger, fresco del nuovo contratto da 102 milioni di dollari che lo legherà al team per i prossimi 8 anni, caricarsi ancora la squadra sulle spalle. Le abilità di playmaker e l'efficienza da passer lo rendono una delle stelle più brillanti della Lega e quest'anno dovrà essere quello della definitiva consacrazione come passer puro, dopo un 2007 chiuso con ben 32 touchdowns.
Il running game di Pittsburgh, lo smashmouth football, sarà garantito da un gruppo di 5 talentuosi giovani. Lo starter Willie Parker rientra dall'infortunio che ha visto la sua gamba destra rompersi alla Week16 quando era il leading rusher della lega; il velocissimo runningback, poco aiutato dalla linea e senza un fullback ad aprire la via, non è comuque riuscito a garantire guadagni costanti lasciando molto spesso l'attacco in situazioni di terzo&lungo o incapace di controllare l'orologio congelando il risultato. Ecco così spiegata la scelta al draft di Rashard Mendenhall, potenzialmente uno dei migliori prospetti nel ruolo. Mendenhall ha dimostrato ad Illionois di possedere quella visione e quei cambi di direzione che mancano a Parker per farne un RB completo. I due sulla carta si completano come e permetterebbero al reparto di essere meno logorato nei momenti decisivi della postseason. Durante la free agency è arrivato Mewelde Moore, buon bloccatore sui blitz con ottime mani, sarà sicuramente impegnato nei terzi down pronto a ricevere gli screen quando Big Ben sarà sotto pressione.
Anche il parco ricevitori si presenta variegato e ben assortito. Santonio Holmes si è ormai affermato come il target sul profondo di Roethlisberger: in due anni ha già ricevuto per 1766 yards e 10 TD partendo titolare in sole 17 partite; inoltre ha già dimostrato di possedere un talento naturale nel disimpegnarsi dalla marcatura e di essere entrato in perfetta sintonia col suo QB quando quest'ultimo è in scramble e ha bisogno di una valvola di sfogo. Hines Ward, detentore dei principali record di franchigia su ricezione e universalmente riconosciuto come uno dei più completi giocatori di football in attività , andrà a tagliare il campo in mezzo al traffico avversario, risultando affidabilissimo anche nei momenti più caldi potendo vantare le mani più morbide del team. Nate Washington è stato riconfermato grazie alle sue doti atletiche che gli permettono di catturare i palloni più alti, ma la sua concentrazione a volte viene meno e fa fatica a liberarsi. A insidiare il terzo gradino della depth chart di Washington ci penserà Limas Sweed, rookie da Texas scivolato al secondo giro del draft per un infortunio al polso che ne ha limitato la produzione, dotato però di fisico perfetto per il gioco degli Steelers e possible sorpresa del prossimo anno.
Nella spread offense di Arians anche il ruolo del tight end viene valorizzato e gli Steelers possono vantare un ottimo interprete come Heath Miller, eccellente target nelle redzone avversarie e buon ricevitore, anche se poco utilizzato perchè sacrificato ad aiutare una linea offensiva piena di lacune.
Proprio la offensive line è il vero tallone d'achille di Pittsburgh, colpevole di aver concesso 93 sack nelle ultime due stagioni. Le prime mosse del front office hanno visto Max Starks beneficiare di un transition tag da 6.9 milioni, mentre da Carolina è arrivato un ridimensionato Justin Hartwig, un grande nome fino a due stagioni fa ai Titans. Si pensava ad un'urgente iniezione di chili e talento utilizzando il primo pick al draft 2008, vista la consueta politica poco aggressiva durante la free agency e la partenza del Pro Bowler Alan Faneca, ma la selezione di 7 uomini di linea offensiva nelle primi 21 scelte ha imposto un'altra strategia: quella di puntare su altre necessità , e così il tanto desiderato offensive tackle è arrivato solamente al quarto giro con la selezione di Tony Hills.
All'apertura del training camp Larry Zierlin (coach della OL) si ritroverà tra le mani un gruppo composto da molte incognite e tolti Starks e Hartwig, il resto dei ruoli sarà determnato dall'andamento del training camp, con Marvel Smith favorito per il ruolo di left tackle e Kemoeatu e Simmons per quelli di guardie. Sarà sicuramente un anno importante per l'offensive line, che dovrà fugare tutti i dubbi dimostrati negli ultimi due anni, salvaguardando Big Ben, e permettendo all'attacco di essere efficace anche nei mesi caldi.
La linea difensiva titolare, basata sulla formazione 3-4 avrà sempre l'atteggiamento aggressivo che contraddistingue gli Steelers fin dai tempi della Steel Curtain. I tre defensive linemen saranno ancora l'immenso nose tackle Casey Hampton e i due end Aaron Smith e Brett Keisel. Tra i loro rincalzi, Travis Kirsche, Nick Eason, Chris Hoke e Ryan McBeam solo quest'ultimo sembra l'unico con del potenziale. I tre starters sono dei perfetti run stopper e Hampton, grazie alla sua mole, riesce a impegnare più bloccatori contemporaneamente permettendo la giocata dei linebackers.
Sebbene in fase di transizione, il corpo LB si presenta agguerrito e uno tra i migliori in quanto a profondità . James Harrison è pronto a ripetere la stagione che l'ha incoronato MVP 2007 della squadra e portato a Honolulu a giocarsi il Pro Bowl. Harrison può vantare una forza e un atletismo straordinari che lo rendono il pass rusher più pericoloso del team. Sul lato opposto si schiererà un LaMarr Woodley ansioso di dimostrare il suo valore. Al suo primo anno ha totalizzato 4 sack senza partire mai titolare: le premesse sono buonissime. Inside vedremo all'opera il sempreverde James Farrior e, finalmente, Lawrence Timmons che è stato scelto con il primo pick 2007 ma raramente utilizzato. Al ragazzo, dai grandi mezzi fisici, è stato dato un anno di tempo per apprendere i complicati schemi difensivi di LeBeau e battere al training camp il veterano Larry Foote. Farrior è nel suo ultimo anno di contratto e ha da poco manifestato l'intenzione di rimanere a Pittsburgh anche a costo di ridursi l'ingaggio: buone notizie visto che a 33 anni è ancora in grado di localizzare costantemente la palla e effettuare la giocata con regolarità . Con la terza e una sesta scelta al draft gli Steelers hanno potenziato maggiormente il reparto con Bruce Davis e Mike Humpal: Davis a UCLA ha collezionato parecchi sack e andrebbe a garantire un'ottima rotazione agli OLB, mentre Humpal dovrebbe andare insieme a Andre Frazier e Keyaron Fox a rinforzare gli Special Team.
Le secondarie sono ancora una volta oggetto del mistero: le due safeties titolari,Troy Polamalu e Ryan Clark, arrivano da una stagione rovinata dagli infortuni. Polamalu, inoltre, viene adoperato spessissimo sulla linea di scrimmage perdendo parte della sua efficacia contro i passaggi e lasciando i compagni di reparto scoperti. Tyrone Carter e Anthony Smith si sono invece rivelati rispettivamente un giocatore di medio livello e una testa calda. Ike Taylor dovrebbe essere uno dei due cornerbacks partenti alla Week 1, in attesa che il più atletico Bryant McFadden riesca a battere il veterano Deshea Townsend. William Gay è una giovane promessa e verrà utilizzato in situazioni di nickel e dime.
Gli Special Team dei Pittsburgh Steelers sono molto lacunosi sia in fase di contenimento che di protezione del returner. Come già detto sono stati draftati molti giovani nella speranza di migliorarne il rendimento. Al secondo giorno di training camp il punter Daniel Sepulveda si è infortunato al ginocchio e salterà il resto della stagione; lo sostituirà Paul Ernster. L'unica luce sembra essere Jeff Reed che l'anno scorso è stato perfetto fuori casa e un po' meno all'Heinz Field dove ha trovato condizioni climatiche sfavorevoli.
La franchigia black'n'gold affronta la stagione 2008 con alcune incognite, ma Mike Tomlin confida nei numerosi playmaker a sua disposizione. Pittsburgh sarà sicuramente tra le protagoniste della prossima stagione e possibile outsider nella lotta verso il Super Bowl, pronta a fare lo sgambetto a corazzate quali Patriots, Colts e Chargers.
CLEVELAND BROWNS (di ALVIN e TEO)
C'è un'atmosfera particolare a Cleveland. Quell'atmosfera che nasce quando la propria squadra si affaccia ad un campionato con la consapevolezza di poter arrivare lontano. La squadra è competitiva, con giocatori giovani ben amalgamati ad altri di esperienza, creando una chimica che promette veramente bene, ma che dovrà essere sfruttata subito, perchè una parte del futuro è stata sacrificata per vincere nell'immediato.
Il reparto offensivo presenta subito un caso spinoso nel ruolo di quarterback. Lo scorso anno tutti si aspettavano il momento del debutto di Brady Quinn, scelto quasi per caso alla 22 del Draft 2007, dopo una discussa trade con i Cowboys, ma pronto a diventare il franchise quarterback del team. Invece, sfortunatamente per Quinn, il ruolo di protagonista assoluta della scorsa stagione se lo è conquistato Derek Anderson, sconosciuto fino all'esplosione del 2007, nella quale ha chiuso con 3800 yards e 29 TD, conquistando il Pro Bowl e un rinnovo triennale. Quinn dovrà aspettare il suo turno ancora, sperare che Anderson non superi la prova del nove a cui verrà sottoposto in questa stagione, e dimostrare di essere pronto per guidare un team NFL.
Il ruolo di runningback è stata l'altra grande sorpresa dell'incredibile 2007 di Cleveland. Jamal Lewis, scaricato da Baltimora, è arrivato ai Browns con moltissimi dubbi sulla sua affidabilità , anche da parte della dirigenza che gli aveva fatto siglare un accordo annuale, quasi come prova. Alla fine dell'annata l'accordo si è trasformato in triennale, proprio come quello di Anderson, frutto di 1304 yards corse e 9 td, ma anche di un enorme aiuto della linea offensiva. Quest'anno dovrà dimostrare di essere ancora un half back affidabile e solido, e fugare i dubbi ancora vivi sulle sue prestazioni future. Alle sue spalle ci sono Jason Wright e Jerome Harrison, runner più veloci, ma che non hanno la capacità né di essere il cambio di Jamal, né di dargli respiro in campo splittando le portate con lui.
Sia Anderson che Lewis sono stati grandi anche perchè davanti avevano una delle migliori OL della NFL. Hank Fraley, promosso centro dopo il terribile infortunio che ha fermato LeCharles Bentley, tagliato quest'anno a malincuore, Rex Hadnot, guardia arrivata da Miami e il tackle Ryan Shaffer che si contenderà il posto con Ryan Tuker, sono i giusti complementi alle due star della linea, entrambe sul lato sinistro, Eric Steinbach, arrivato lo scorso anno dai Bengals, e dimostratosi subito come uno delle migliori guardie della NFL e Joe Thomas, terza scelta assoluta del Draft 2007, gemma indiscussa che è diventato in poco tempo il playmaker della linea e un giocatore su cui molti prevedono un futuro da Hall of Famer. Thomas è un tremendo pass blocker che fa un lavoro terrificante nel proteggere il lato cieco. Giocatore paziente, ha un QI di gioco altissimo, usa angoli di spostamento e posizione del corpo assolutamente perfetti. In più usa bene le mani trovando istantaneamente il punto di attacco, che gli permette di dare assoluta libertà al proprio quarterback.
Anche il pacchetto TE-WR è di assoluto livello. Il titolare è senza dubbio Kellen Winslow, la prima scelta 2004 che però ha avuto una lunga storia di infortuni. Una volta sano ha mostrato quanto vale, diventando il giocatore che ha ricevuto più palloni e mostrando tutte quelle doti che lo rendono uno dei top player della lega. Dopo di lui troviamo il rookie Martin Rucker da Missouri, giocatore con ottime mani ed atleta terrificante che ha mostrato di avere un ottimo controllo del corpo. Forti però i dubbi sulle sue capacità di bloccare.
Il reparto ricevitori è ottimo ed ha la sua star nel pro-bowler Braylon Edwards, che allunga la lista di successi nella chiamate recenti al primo giro dai Browns. Il prodotto di Michigan unisce ad un'ottima fisicità , mani ottime e grande velocità , che gli hanno permesso di chiudere la stagione con 1300 yards e ben 16 TD ricevuti, migliorando la sua incidenza in Red Zone rispetto alle stagioni precedenti. Sull'altro lato del campo dovrebbe esserci Joe Jurievicius, ma da gennaio ad oggi è stato operato al ginocchio per ben due volte e il recupero potrebbe essere ancora distante, facendogli perdere l'inizio di stagione. Nel dubbio, Phil Savage si è premunito facendo autografare un contratto a Donte' Stallworth ex Patriots, che si potrebbe completare molto bene con Edwards, viste le caratteristiche di velocista che lo rendono abile in campo aperto. Dopo di loro troviamo Josh Cribbs, strepitoso returner, che quest'anno dovrebbe ricevere maggiori spazi anche nei giochi d'attacco.
La difesa è il reparto che tra infortuni, free agency e draft è mutato di più. È stato fatto un restyle alla linea, con gli innesti del NT da Detroit Shaun Rogers e del DE da Green Bay Corey Williams. Rogers è arrivato in cambio della terza scelta del draft, e porta peso in mezzo alla DL con i suoi 357 pounds distribuiti in 6'4'' di altezza e soprattutto maggiore efficace contro le corse. Al suo lato sinistro si posizionerà Williams, l'ex Packer ha trascorsi da DT, ma in una 3-4 può tranquillamente giocare da end. Non eccelle in forza fisica, ma ha buone velocità ed accelerazione. Forse è un filo leggerino, ma di sicuro con Rogers e l'altro end Robaire Smith, riuscirà a sistemare sia la porosità che ha mostrato la DL sulle corse avversarie, sia nel puss rush, ricominciando a creare quegli spazi di penetrazione ai LB che sono totalmente mancati nel 2007. Ad approfittare dell'upgrade appena analizzato saranno soprattutto i linebackers. All'interno troviamo Andra Davis, piccola stazza e non eccezionale velocità , criticato per la propensione a placcare tardivamente, e insidiato da Leon Williams. Al suo fianco D'Qwell Jackson, giocatore più veloce del collega, che a soli 24 anni è stato il miglior tackler a Cleveland e ha dimostrato di essere ottimo anche nel coverage. È il futuro nel ruolo della franchigia, che comunque ha utilizzato la sua prima scelta, quella del quarto giro, per rendere più profondo il ruolo draftando Beau Bell, giocatore esplosivo e definito un "big time bumper. All'esterno troviamo, nel weak side, Kamerion Wimbley, calato nell'ultima stagione dopo un primo anno eccellente. Dall'altro lato ci sarà ancora il grande vecchio Willye McGinnest, alla 14° stagione nella lega, che però da due anni vede le sue statistiche costantemente in calo, così come la sua qualità nel gioco. I defensive backs sono il reparto che ha subito le perdite più consistenti, con Ricardo Colclough finito ai Panthers e Leigh Bodden andato a Detroit, così il primo nella depth è diventato Daven Holly, back veloce e atletico. Purtroppo nel minicamp, contendendo un pallone a Braylon Edwards, è ricaduto male sul ginocchio, frantumandosi tutti i legamenti e perdendo di conseguenza la stagione. Questo significa che verranno catapultati in campo fin dalla week 1 come titolari Brandon McDonald ed Eric Wright, entrambi scelte del Draft 2007 e quindi con poca esperienza in un ruolo molto delicato. Tra i due Wrigth è sicuramente il più pronto e futuribile, come dimostrato ampiamente anche nella stagione da rookie, ma nella la depth chart è molto corta e la dirigenza dovrà trovare un rimedio prima dell'inizio della prossima stagione. Anche le safeties scarseggiano in profondità , con Brodney Pool in free e Sean Jones in strong. Pool è veloce e dotato di buona accelerazione, ma deve migliorare nel tackle e nel difendere le corse. Jones invece, possiede anche lui la velocità e l'atletismo del compagno, ma è un miglior placcatore, dando molte più garanzie sia contro il gioco di corsa che contro i passaggi.
Gli special teams sono tra i più efficaci dell'intera NFL, con l'esperto Phil Dawson come kicker affidabile anche dalla lunga distanza e Joshua Cribbs come ritornatore, che nella passata stagione è stato secondo solo al fenomeno Hester, chiudendo con 3 touchdowns e più di 2000 yards ritornate.
Concludendo, la squadra possiede un attacco vario e completo, che ha mandato 5 uomini al pro bowl, ma con parecchie incognite riguardanti la conferma di giocatori chiave quali Anderson, Lewis e lo stesso Edwards. La difesa è migliorata nella linea, e questo significherà un upgrade anche dei linebackers, incapaci di mettere pressione sui QB avversari nel 2007. Ma le secondarie sono corte e deboli, e questo rischia seriamente di rovinare la stagione di una squadra che, per il resto, ha tutto per arrivare in post season.
CINCINNATI BENGALS (di TEO)
Sembra passata un'eternità dalla stagione 2005 in cui i Cincinnati Bengals ritornarono ad essere un team da playoff, vincendo la AFC North e guadagnandosi il wild card game contro i Pittsburgh Steelers. Da quella nefasta partita, chiusa praticamente al primo snap con l'infortunio di Carson Palmer, le cose per i Bengals sono andate sempre più a sud e sembra che la corsa non sia ancora finita.
La squadra ha chiuso due stagioni mediocri, mancando i playoff sia nel 2006 che nella stagione scorsa, finendo per risultare protagonista più fuori dal campo che all'interno e guadagnandosi l'appellativo di jail team, causa i continui casi di arresti o sospensioni nel proprio roster, come quelli di Odell Thurman, sospeso a tempo indeterminato dalla NFL e tagliato in offseason e Chris Henry, anche lui sospeso, ma per quattro gare. Oltre a questi problemi fuori dal campo, nell'ultima stagione si è aggiunto un numero impressionante di infortuni più o meno gravi, che hanno decimato il roster, costringendo coach Lewis ad inventarsi ogni domenica delle formazioni alquanto azzardate.
La stagione riparte con molte incognite, viste le perdite nella prima parte della offseason dei tre migliori difensori, uno per reparto, Justin Smith nella linea, Madieu Williams nella secondaria e soprattutto il linebacker Landon Johnson, miglior placcatore dello scorso campionato, unica vera stella di un reparto assai deficitario. Per ovviare a queste perdite sono arrivati volti nuovi dal Draft e dalla free agency, ma anche nel 2008 i Bengals dovranno sperare che sia l'attacco a vincere le partite.
Nel reparto offensivo l'unica vera certezza di una squadra che ne ha veramente poche, è Carson Palmer. Il quarterback dopo il tremendo infortunio nel wildcard game del 2005 contro gli Steelers, sembrava perso per il grande football ed invece è ritornato alla grande chiudendo due stagioni sopra le 4000 yards lanciate. Nel 2007, causa infortunio di Rudi Johnson, ha sofferto il fatto di dover lanciare molto (575 passaggi tentati) e quindi essere prevedibile per le difese, infatti è arrivato il record personale per intercetti (20), seppur a fronte di un buon numero di touchdowns (26). Quest'anno l'ex Heisman Trophy dovrà calarsi definitivamente nel ruolo di leader dello spogliatoio dentro e fuori dal campo, diventare il giocatore simbolo della squadra e ripetere le statistiche degli ultimi due anni.
Il gioco di corse sarà il vero ago della bilancia per una stagione positiva di tutto l'attacco Bengals, soprattutto se Rudi Johnson dimostrerà di poter tornare fisicamente integro, dopo una stagione alquanto travagliata, che però ha permesso a coach Lewis di scoprire il talento di Kenny Watson, vera sorpresa dello scorso anno, che permetterà di costruire una coppia di runningbacks molto pericolosa per le difese avversarie e dare a Johnson la possibilità di riposo, che mai ha potuto avere nei suoi primi anni in NFL. Chris Perry, altro infortunato cronico del roster, mai finora sui livelli dimostrati al college, potrebbe essere la sorpresa della stagione, sempre se manterrà integra la sua condizione fisica.
La linea offensiva, sempre importante nella efficacia di un attacco NFL, ha dimostrato di essere un'arma eccellente nelle mani di coach Lewis, concedendo lo scorso anno 17 sacks, seconda solo ai New Orleans Saints, pur dovendo giocare numerose partite senza Willie Anderson e Levi Jones. Se i due pro-bowler resteranno sani per tutta la stagione, l'attacco avrà sicuramente molto spazio per sviluppare il gioco aereo, anche perché oltre ai due citati che giocheranno ai lati della linea, nella posizione di guardia sinistra verrà lanciato la seconda scelta del 2006 Withworth, molto positivo nel suo secondo anno. Stacy Andrews, rifirmato da free agent, sarà il jolly della linea, alternandosi nella posizione di guardia sinistra e di tackle di destra, mentre il centro sarà ancora Ghiaciuc e la guardia destra Bobbie Williams.
La situazione dei ricevitori è stata per tutta la offseason molto intricata, ma con l'inizio del training camp tutto sembra essersi risolto. Chad Johnson ha passato gli ultimi mesi in sciopero verso la dirigenza, proclamando la volontà di andarsene o di ricevere più soldi, ma la proprietà non ha mai dato seguito alle lamentele di Ocho Cinco, minacciando il giocatore di lasciarlo fuori per tutta la prossima stagione. Da pochi giorni la diatriba si è chiusa, con Johnson presentatosi come se nulla fosse successo, pronto, secondo le sue parole, alla miglior stagione della carriera. Per solidarietà con il compagno anche TJ Houshmandzadeh ha puntato i piedi, forte di una stagione chiusa con il career high di 1143 yards ricevute e 12 touchdowns, che fa il paio con la precedente in cui aveva firmato 1081 yards e 9 td. In sostanza anche l'ex Oregon State chiedeva un adeguamento di contratto, che sia pari ai migliori ricevitori della Lega. Anche per lui la situazione si è risolta con l'inizio del camp ufficiale e Housh sarà ai nastri di partenza per un'altra stagione sugli scudi. Come terzo ricevitore di situazione, sostituto temporaneo di Chris Henry, dovrebbe essere usato il piccolo Antonio Chatman, finchè il rookie Jerome Simpson, secondo giro da Coast Carolina non dimostrerà di essere pronto per un impiego importante, ma la battaglia è aperta, visto che Marcus Maxwell, Glenn Holt e l'altro rookie Andre Caldwell, arrivato da Florida, possono ambire a scavalcare Chatman.
Il tightend titolare potrebbe essere il nuovo acquisto Ben Utecht, arrivato dai Colts, dopo un paio di discrete annata come backup di Dallas Clark, favorito dalla sua stazza e dal fatto di essere più bloccatore rispetto a Reggie Kelly, mai davvero convincente in questi anni.
La difesa è, come detto, il reparto più in difficoltà , che ha perso i tre uomini migliori e che presenta diverse novità , a partire dalla linea difensiva in cui il posto di Justin Smith verrà preso da Antawn Odom, ex Titans, reduce dalla sua stagione migliore in NFL, chiusa con 8 sacks, usato spesso in situazioni speciali di passaggio, dovrà dimostrare di essere un difensore per tutti i giochi. Dalla parte opposta ci sarà Robert Geathers, altalenante nel corso del 2007, soprattutto quando coach Lewis, causa infortuni in serie del reparto linebackers, ha cercato di spostarlo nel ruolo di outside linebacker. Al centro ci sarà la stessa coppia formata dal veterano Thornton e dal giovane Peko, rifirmato con un estensione piuttosto sostanziosa dopo un'ottima stagione chiusa con 65 tackles. Dal Draft è arrivato Pat Sims, terzo giro da Auburn, pronto a sostituire Thornton nelle situazioni di passaggio e, con il passare della stagione, in pianta stabile nella formazione titolare. Il reparto linebacker è la vera incognita della difesa, in particolare dopo la perdita di Landon Johnson, passato ai Carolina Panthers e la sospensione definitiva di Odell Thurman. Al centro partirà il veterano Dhani Jones, arrivato dagli Eagles lo scorso anno per sopperire alle tante assenze, si è conquistato un posto da titolare fin dall'inizio, chiudendo con 90 placcaggi. Ai suoi lati giocheranno Brandon Johnson, vero MVP dell'inizio del camp ufficiale, che ha scalzato la matricola Keith Rivers, scelto alla nona scelta assoluta da USC, potenzialmente uno dei migliori linebackers dell'intero panorama NFL, ma in ritardo di condizione causa ritardo nel firmare il contratto con Cincinnati. L'altro linebacker esterno verrà fuori dalla battaglia tra Ahmad Brooks e Rashad Jeanty, con il secondo favorito, visto l'infortunio del primo e i suoi problemi fuori dal campo. Jeanty è stato rifirmato da free agent dopo una seconda parte di stagione positiva, ma non è sicuramente una certezza nel ruolo e ci sono parecchie voci che assicurano uno stravolgimento durante la stagione regolare, con Rivers in mezzo e ai lati l'ex Cardinals Darryl Blackstock e Ahmad Brooks, che possono assicurare maggiore pressione sul quarterback.
La secondaria, vero tallone d'achille di Cincinnati nella passata stagione, punta a ritornare ai fasti di due-tre anni fa, quando collezionava palle perse in serie e in più di un'occasione era decisiva per la vittoria finale. L'impostazione molto aggressiva, sempre alla ricerca dell'intercetto o del fumble ha causato molti problemi nel 2007, nel quale i cornerbacks e le safeties venivano sistematicamente scavalcati nel loro tentativo di anticipo o subivano l'uno contro uno in velocità , finendo per lasciare enorme spazio ai ricevitori avversari. I cornerbacks titolari di quest'anno saranno Jonathan Joseph e Leon Hall, entrambi prime scelte dei Bengals nei Draft del 2006 e del 2007, chiamati a consacrare il loro status NFL con una stagione che migliori le discrete premesse dello scorso anno, soprattutto del rookie da Michigan, che ha scalzato il deludente Deltha O'Neal nella seconda parte del campionato scorso, chiudendo con 5 intercetti e 69 tackles. Le safeties invece saranno completamente nuove, in primo luogo per la partenza verso Minnesota di Madieu Williams, che permetterà a Marvin White, quarto giro del Draft 2007, di partire titolare e dimostrare di essere un playmaker anche nei professionisti, dopo una grande carriera universitaria, in secondo luogo per la volontà , trapelata nei primi giorni dei pre-camp ufficiali, di lanciare il settimo giro dello scorso Draft, Chinedum Ndukwe, come strong safety titolare, ai danni di Dexter Jackson. Il veterano ex Tampa ha destato qualche perplessità , sia fisica che tattica, e Ndukwe ha dimostrato di poter essere una valida alternativa nel ruolo, chiudendo con 3 intercetti e 44 placcaggi, nonostante un utilizzo alquanto ridotto.
Negli special team il ruolo di kicker sarà ancora dell'eccellente Shayne Graham, solidissimo calciatore, capace di chiudere il 2007 con 31 field goals su 34 tentativi, tra i quali un fantastico 6 su 7 da oltre le 40 yards, che lo ha definitivamente consacrato come uno dei migliori kickers in circolazione. L'altra parte della medaglia però è una statistica deficitaria sui ritorni, addirittura ultimi nel 2007 nelle yards guadagnate su punt return (4.9) e poco produttivi anche nei ritorni di kick-off. La stagione inizierà con Marcus Holt come kick returner e Antonio Chatman come punt returner, ma durante l'annata potrebbero esserci dei cambiamenti se nessuno dei due garantirà un miglioramento sostanziale rispetto allo scorso anno.
Stagione che riparte con molte incognite, soprattutto in difesa, e la consapevolezza che ci sarà molto da lavorare per ritornare il team vincente di tre anni fa e insidiare la leadership degli Steelers per la conquista della Division e l'approdo nella postseason.
BALTIMORE RAVENS (di MATZOID e TEO)
Quei Ravens che nella scorsa stagione avevano concesso la sola ed unica vittoria anche ai Miami Dolphins; quei Ravens che lo scorso anno avevano chiuso 5-11 dopo una striscia di 9 sconfitte consecutive; quei Ravens che giocavano solo per il Field Goal, senza spingere mai sull'acceleratore. Quei Ravens sembrano morti e sepolti. Non tanto per i risultati, quelli al limite si vedranno sul campo, quanto per i cambiamenti. Non parliamo certo di modifiche a livello di roster, non c'è spazio per nessuna acquisizione illustre. Parliamo di una rivoluzione dello staff, un nuovo giro di allenatori che ha portato al licenziamento dell'ormai "anziano", sportivamente parlando, Brian Billick ed in generale di gran parte degli altri Coach, lo stesso Billick del Super Bowl del 2001. Dopo aver ricevuto un secco no da Jason Garrett, offensive coordinator dei Dallas Cowboys, i Ravens hanno virato su John Harbaugh, ex coach delle secondarie dei Philadelphia Eagles. Sarà lui il sostituto di Billick. Proprio Harbaugh ha spinto per firmare il coach della difesa: quel Rex Ryan che appena pochi giorni prima era stato licenziato dalla dirigenza, e che è stato invece riassunto a pieno merito con la stessa mansione di Defensive Coordinator. A prendere in mano l'attacco, in qualità di Offensive Coordinator sarà Cam Cameron, lo stesso Cameron che appena due anni prima aveva guidato l'attacco dei Chargers trionfalmente e che nella stagione passata ha condotto Miami ad un'imbarazzante stagione 1-15. Le qualità di Cam Cameron come Offensive Coordinator sono note a tutti e data la pochezza offensiva che i Ravens posseggono dalla loro nascita, l'acquisto sembra uno tra i migliori di sempre.
Il ritiro di Steve McNair dopo 13 stagioni di football professionistico è stato visto da molti come una manna dal cielo, per semplificare o quantomeno smaltire il problema dei QB a Baltimore. L'incapacità offensiva dei Ravens spesso nasce proprio dalla mancanza di un Quarterback dominante; un'affermazione riscontrabile anche nella stagione appena passata, dove Kyle Boller ha sostituito, per buona parte della regular season, l'infortunato McNair con risultati ben al di sotto della sufficienza. I Ravens hanno così voluto rimediare tramite draft cercando di selezionare un QB che potesse garantire stabilità ed un nuovo ciclo, magari vincente anche sotto il profilo offensivo e così è stato scelto Joe Flacco, QB da Delaware, università di Division II, e quindi poco esperto di partite ad alto livello, soprattutto livello NFL. Facile intuire come a Baltimore ci sia un progetto su Flacco ed è stato lo stesso Harbaugh a sottolineare che in assenza di Matt Ryan (draftato con la 3° scelta dai Falcons), Flacco sarebbe stato la scelta primaria. Assorbito il colpo, i Ravens dovranno ora fare i conti con un serio problema di gestione. A Kyle Boller ed al nuovo arrivato Flacco, si aggiunge infatti il nome di Troy Smith, Heisman Trophy 2006 con Ohio State, draftato addirittura al 5°giro del draft 2007 dagli stessi Ravens e dunque, potenziale Steal. Troy Smith ha chiuso l'ultima stagione dei Ravens da partente e molte sono le probabilità che possa riprendere da dove ha terminato. Ciò che ha fatto vedere nei primi allenamenti della nuova stagione ha impressionato i Coach, e lo stesso Harbaugh ha sottolineato come il suo impegno e la sua costanza potranno premiarlo. Nessuna sicurezza su chi lancerà quindi, l'unica certezza è che Boller rischia di diventare seriamente, l'ufficiale terzo incomodo.
Anche il running game ha visto arrivare un volto nuovo dal Draft, Ray Rice, 175cm, da Rutgers, classe 1987, che nell'ultimo anno di College ha raccolto qualcosa come 2012 yards per 24 TD e sarà il backup di Willis McGahee. Per l'ex Bills, dopo un primo anno da 1.207 yards e 7 td, il migliore dal suo primo anno da rookie a Buffalo, tutti si aspettano un anno da leader assoluto, visti i problemi in cabina di regia e le incognite del reparto ricevitori. La perdita di Jonathan Ogden non è sicuramente un buon inizio per le ambizioni di McGahee, ma l'ex Miami dovrà dimostrare finalmente di poter essere un giocatore chiave per una squadra che punta a ritornare nell'elite della NFL.
Per quanto riguarda il parco ricevitori, la situazione non è delle migliori, ma un nuovo OC come Cam Cameron potrebbe e dovrebbe stravolgere questa situazione. Chi dovrà riscattarsi sarà Mark Clayton, che per problemi fisici è stato utilizzato solo marginalmente nella scorsa stagione, con un conseguente esiguo numero di ricezioni, 48, e neanche un TD. Da potenziale primo ricevitore addirittura a terzo, alle spalle di Derrick Mason e Demetrius Williams. Arrivato ormai alla veneranda età di 34 anni, Mason ha disputato di fatto la miglior stagione a Baltimore, con ben 103 ricezioni, uno dei più alti numeri della NFL. Se Clayton non riporterà infortuni, è più che probabile che il ruolo di primo ricevitore sarà il suo con Mason che scalerebbe in seconda posizione, appena davanti a Williams. Arrivato nel 2006 con una scelta di 4°giro, il giovane Demetrius ha avuto modo di esprimersi nelle due stagioni passate, dimostrando di avere due ottime mani per un ricevitore, pur non riuscendo ad incidere sotto il profilo realizzativo.
Non soltanto Clayton è stato vittima di problemi fisici. Anche il TE Todd Heap, è riuscito a disputare soltanto 6 partite nel 2007 ed è stato quindi settimanalmente rimpiazzato. A prendere il suo posto il più delle volte è stato Quinn Sypniewski, un gigante di 198 cm, che fungerà da secondo TE nella stagione che sta per cominciare. Certo è che la presenza di Heap è fondamentale a Baltimore e per le sue doti in ricezione e per le sue qualità da TE puro; un'altra stagione senza di lui vorrebbe dir togliere parecchia stabilità all'attacco.
Se c'è un ruolo dove ancora un paio di posti possono essere assegnati e soprattutto dove i Ravens devono cercar di migliorare, è la linea offensiva. La prima cosa che balza all'occhio osservando la Depth Chart è la mancanza del nome che per anni ha guidato la OL dei Ravens: parliamo di Jontahan Ogden, che lascia il football professionistico dopo 12 stagioni da protagonista, tutte in campo con Baltimore. La linea dei Ravens dello scorso anno spesso ha fatto acqua. Essendo composta per lo più da giovani, il problema dell'inesperienza la farà da padrone anche nella prossima stagione, specie ora che il veterano Ogden è fuori dai giochi. La linea dovrebbe essere così composta: Adam Terry (LT), Jason Brown (LG), Chris Chester (C), Ben Grubbs (RG), Marshall Yanda (RT). Rimaniamo nel campo dell'incertezza, poiché, ad esempio, Chester e Brown potrebbero scambiarsi il ruolo, o lo stesso Yanda è capace di giocare a sinistra. Inoltre, potrebbe inserirsi anche il nome di Jared Gaither (undrafted 2007), soprannominato semplicemente "the beast", vista la sua stazza notevole. Mantenere una linea giovane sembra il sogno chiuso nel cassetto, infatti con la quinta scelta, i Ravens selezionano Oniel Cousins, OG da Texas-El Paso, giocatore di stazza notevole (193cm x 140Kg), che però difficilmente troverà spazio in questo primo anno.
Il punto di forza dei Ravens è da sempre il reparto difensivo. Molte delle lacune di cui soffre l'attacco sono coperte dalla potenza in difesa. Generalmente i Ravens riescono ad avere gioco facile contro il Running Game avversario e soffrono maggiormente il gioco aereo. Tuttavia, sfruttano la qualità di alcuni giocatori chiave ed intercettando portano in meta una discreta quantità di palloni. Anche in questa nuova stagione, i Ravens possono mostrare una maggior sicurezza difensiva contro le corse, rispetto ai passaggi, considerato che, esludendo il draft, pochi sono stati gli aggiustamenti sfruttando il mercato e comunque poco rilevanti. I tre giocatori di linea saranno dunque Trevor Pryce, Kelly Gregg e Haloti Ngata. Pryce viene da un brutto infortunio che lo ha tenuto distante dal campo per gran parte del 2007, ma la sua esperienza oltre-decennale dovrebbe garantirgli una certa sicurezza nel recupero. Stesso discorso per Gregg, niente infortunio per lui, ma esperienza da veterano. Sarà impiegato ancora come NT da dove riesce a piazzare numeri quasi da LB. Ngata è alla sua terza stagione. E' un lineman molto promettente che migliora con il passare del tempo. Ha saputo conquistarsi il posto da titolare praticamente sin dalla prima stagione ed ora lo mantiene meritandolo.
Se i Ravens dovessero giocare con la 4-3, a questa lista andrebbe aggiunto il nome di Terrell Suggs, che invece probabilmente partirà come OLB nel modulo 3-4. Il due volte Pro Bowler è apprezzato soprattutto per le sue doti in fase di blitz e secondo noi potrebbe rendere maggiormente giocando con una difesa 4-3, quindi in qualità di DE. Passando ai LB, Jarret Johnson rivestirà lo stesso ruolo di Suggs ma dalla parte opposta. Di fatto, è la seconda stagione da titolare per Johnson, che lo scorso anno fu chiamato per sostituire Adalius Thomas, venduto ai Patriots. Una stagione non da ricordare, sotto le normali prestazioni di un LB, con soli 58 Tackle. Nel mezzo ancora una volta, ed almeno per la totalità della prossima stagione, la difesa si reggerà sulle spalle di Ray Lewis. Un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, con i suoi 13 anni di carriera alle spalle e le sue otto chiamate al Pro Bowl. Nonostante i suoi 33 anni, Lewis ha disputato un grande 2007, 120 Tackle all'attivo. Scontato, ma va sottolineato, come la sua presenza sia fondamentale in questa squadra anche per l'energia che riesce a trasmettere in campo a livello emotivo. Lewis sarà affiancato da Bart Scott, altra presenza fissa a Baltimore. In chiave futura, i Ravens hanno cercato di rimediare almeno parzialmente, prendendo al draft Taveras Gooden, da Miami, LB dalle discrete potenzialità che però non riuscirà a trovare spazio nell'immediato. Inoltre, tra le riserve, i Ravens possono sfruttare le personalità di Nick Graisen e di un altro giovane, Antwan Barnes. Abbiamo visto come la linea e il reparto LB sia tutto sommato discreto e come sulle situazioni da running game non ci siano sostanziali problemi. Parlando invece di reparti arretrati e quindi di secondarie ci troviamo di fronte ad un situazione differente, non del tutto stabile e soprattutto con tanti nomi che potenzialmente potrebbero giocare. La certezza assoluta si trova nelle due safety. Ed Reed ed il ben più giovane Dawan Landry sono i nomi sicuri (ormai almeno da 2 anni) di queste secondarie. Conosciamo tutti il talento di Ed Reed ed in questi due anni ci si è accorti che anche Landry riesce ad imporre il suo gioco, arrivando più volte a prendere il QB avversario. Ma i Ravens incontrano i maggiori problemi quando c'è da difendere contro un passaggio profondo e soffrono di una "malattia"che potremmo definire come "morbidezza", consistente nell'indecisione di mandare a terra l'avversario al primo colpo. Troppe volte in campo abbiamo assistito a questo tipo di problema, con enormi vantaggi per l'avversario. Lo stesso Ed Reed spesso si è rivelato troppo "morbido". Per chiudere il reparto Defensive Back , passiamo ai cornerbacks. Sicuro il posto per Chris McAllister, che sicuramente dovrà dimostrare che non sente il peso di 10 stagioni alle spalle e soprattutto quello dell'infortunio dello scorso anno che gli ha permesso di giocare soltanto 8 partite. Era stato sostituito per gran parte della stagione da Corey Ivy, mai timoroso quando si tratta di blitzare, ma ben al di sotto, a livello di qualità , nello scontro singolo con un ricevitore.
L'altro spot dovrebbe essere ricoperto da Samari Rolle, anche lui vittima di infortunio nella scorsa stagione e costretto ad essere sostituito da Derrick Martin, con risultati ancora peggiori. E' pur vero che Rolle in fase di cover-man, non è mai sufficiente a pieno, dunque non è escluso che possa essere definitivamente rimpiazzato da Fabian Washington, se vogliamo unico vero acquisto di questi Ravens nell'offseason. Mai incisivo al massimo nella sua ex squadra, i Raiders, Washington è comunque un CB dotato di buona velocità , e può tornare senz'altro utile.
Rispetto alla linea ed al reparto LB, tra le secondarie c'è una maggior freschezza, soprattutto tra le riserve. Riteniamo perciò, che il cambio Rolle-Washington sia, se non obbligatorio, quantomeno necessario.
Negli special team, alla sua 19 stagione in NFL, Matt Stover guiderà ancora una volta i Ravens nel ruolo di Kicker. In questa lunga carriera, Stover ha saltato soltanto un incontro nel 2002. Poche le parole da spendere, grande sicurezza, grande freddezza ed ancora voglia di fare, nonostante sia un giocatore classe 1968. Per il ruolo di Kick Returner, i Ravens si affideranno come nella scorsa stagione a Yamon Figurs, seconda scelta del 2007, poco resistente in quanto a stazza, ma velocissimo. In realtà i Ravens possono sfruttare Figurs anche come ricevitore, ed hanno provato questa soluzione anche nella scorsa stagione.
Con il licenziamento di Brian Billick, sembra poter aprirsi una nuova era in casa Baltimore. Se sarà un era positiva o negativa potrà dirlo solo il tempo, ma è certo che un rinnovato staff di allenatori, in particolar modo l'assunzione di Cam Cameron, non può che far bene alla squadra.
Il nuovo parco Coach ha il compito di cancellare quella fase di stallo che si era venuta a creare con Billick come HC, portatrice di una routine d'attacco inconcludente. Per poter far bene quindi, la franchigia del Maryland ha bisogno di mantenere la solita costanza difensiva e di trovare un'identità offensiva che manca, ormai, da troppo tempo.