AFC South 2008 Preview

David Garrard insidia il primato dei Colts nella South Division dell'America Conference.

La AFC South si pronostica essere la division più combattuta dell'intera Lega. Già  portatrice di tre team ai playoffs nel 2007, non sembra attenuarsi l'alto livello competitivo anche per l'imminente stagione.
Payton Manning & Co. non dovrebbero avere problemi a portare gli Indianapolis Colts, anche per quest'anno, ad aggiudicarsi il titolo divisionale e quindi avere una voce importante durante i playoffs. Ma proprio in virtù del fatto che tutte e tre le rivali divisionali sono in crescita, il periodo di dominio potrebbe giungere presto al termine, anche perché il tempo passa e i cicli terminano.
I più pericolosi per Indianapolis sono sicuramente i Jacksonville Jaguars, notoriamente dotati di una difesa coriacea capace di mettere in difficoltà  molte franchigie NFL. Attrezzarsi per vincere la division è il metodo più veloce per approdare ai playoffs e sfruttare i punti deboli dei diretti avversari serve proprio allo scopo. Il reparto difensivo dei Colts è aggredibile e non potendo fermare l'attacco si punta a perforarne la non perfetta difesa.
I Tennessee Titans si trovano a disputare una stagione fondamentale: questi ultimi anni votati alla ricostruzione troveranno giudizio nel 2008 stabilendo se le scelte operate fin qui siano state giuste per iniziare un nuovo ciclo vincente.
Il fanalino di coda dal 2002, anno di fondazione, sono gli Houston Texans. Dato per scontato che i primi passi per una nuova franchigia siano molto difficili, la squadra, negli ultimi due anni, sembra finalmente aver intrapreso la via giusta per divenire competitiva.

Indianapolis Colts
La recente notizia dell'intervento subito al ginocchio da Payton Manning ha creato scompiglio tra i fans degli Indianapolis Colts. I più maligni dicono che non giocherà  anche le prime partite della Regular Season ma, benché effettivamente salterà  sicuramente parte del training camp, il talentuoso e combattivo quarterback difficilmente lascerà  le redini del gioco a Jim Sorgi o al neo acquisto Jared Lorenzen (tagliato dai Giants). Certo che una sua eventuale defezione ed un inizio di calendario non dei più semplici potrebbero complicare la loro corsa al Super Bowl XLIII. Si perché le ambizioni e le capacità  dei Colts sono da "Grande Ballo".
Un grande punto di domanda lo lascia Marvin Harrison. L'infortunio al ginocchio gli ha precluso gran parte della stagione scorsa e un lento recupero lascia alcune perplessità  sul suo stato di forma. E' chiaro che ormai il ricevitore primario per Manning sia diventato Reggie Wayne, ma un suo completo recupero vorrebbe significare un gioco aereo devastante. Ad ogni modo Anthony Gonzalez ha mostrato lampi di luce nel suo anno da rookie e le prospettive per questo ragazzo sono più che rosee. Non bisogna assolutamente dimenticare Dallas Clark, il tight end spesso utilizzato nella posizione di slot receiver. Tendenza che verrebbe confermata ancora di più se Harrison non risultasse efficiente come si spera. Non a caso al draft sono stati "pescati" due TE: Jacob Tamme e Tom Santi. I due dovranno sopperire alla "mancanza" di Clark nella sua posizione naturale.
Sul lato corse Indianapolis può stare tranquilli. Joseph Addai ha dimostrato di saper stare nella NFL e di creare scompiglio nelle difese avversarie. Un appunto lo si può trovare sulla continuità  nell'arco di un match, rendendolo un runningback non adatto per tutti i giochi. Ed ecco che dalla Free Agency arriva, o meglio ritorna, Dominic Rhodes. Dopo l'infelice anno passato a Oakland, il RB torna per dare un aiuto concreto sin da subito avendo dalla sua la conoscenza del sistema offensivo.
La linea rimane pressoché invariata. Solo Jake Scott non sarà  più presente nel quintetto il cui posto sarà  occupato, presumibilmente, da Mike Pollack, prima scelta per i Colts (secondo giro) al draft di aprile. L'importantissimo centro è sempre Jeff Saturday il cui fondamentale connubio con Manning è punto focale di tutto l'attacco. Dal draft è arrivato anche Steve Justice, centro da Wake Forest, e dovrà  iniziare ad imparare i segreti del complesso sistema di chiamate di Manning.

La difesa si è comportata benissimo nel 2007 risultando tra le prime della classe. L'appunto che si può fare è quello di non aver delle seconde linee di altrettanta efficacia, il che rende degli eventuali infortuni dei titolari ancor più pericolosi.
Generalmente under size è la velocità  la caratteristica fondamentale di questa squadra, e quindi fondamentale la pass rush. Il completo recupero di Dwight Freeney è determinante perché insieme a Robert Mathis si viene a formare una coppia di end devastante: non si può certo raddoppiare su entrambi e quindi uno dei due può trovarsi nella condizione ideale per mettere in difficoltà  il quarterback avversario. Decisamente di tutt'altro spessore i due tackles, Raheem Brock e Ed Johnson, dove hanno mostrato diverse lacune contro le corse costringendo Gary Brackett, MLB, a fare gli straordinari. Un Brackett che ha dimostrato di saperci fare nel mezzo dando anche la sensazione di poter migliorare ulteriormente. Il gruppo si completa con elementi di talento, giovani, e con margini di crescita. Sul lato debole troviamo Freddie Keiaho mentre sul lato forte c'è Clint Session.
Le secondaria trova il suo punto di forza nelle safety. Bob Sanders è decisamente abile nelle coperture sui WR avversari ed è altrettanto pronto ad intasare il box e dare una mano ai linebakers. Il giovane Antoine Bethea è stata una piacevole sorpresa, forse un po' in calo rispetto al suo anno da rookie, ma decisivo nei momenti importanti. La coppia di cornerback è altrettanto valida. Kelvin Hayden e Marlin Jackson hanno saputo tenere un buon livello competitivo. Ora che sono al quarto anno iniziano ad avere l'esperienza necessaria per cercare di prevalere anche sui reciver più fisici di loro.

Delusione per quanto riguarda il kicker. Adam Vinatieri è incappato, forse, nella sua peggior stagione e visto l'importante contratto con cui è legato alla franchigia ci si aspetta qualcosa di più.

Tony Dungy è ancora in NFL, ma sembra che il suo addio al football possa giungere presto. Allora si che un grande ciclo vincente potrebbe arrivare alla fine. Ma una dirigenza e un coaching staff oculato e lungimirante sta già  gettando le basi per rimanere al passo con le vincenti.
Rimanendo all'imminente stagione l'obiettivo è chiaro, arrivare a Tampa Bay e giocarsi il Super Bowl XLIII.

Jacksonville Jaguars
Grazie a tanto spirito di squadra e di sacrificio i Jacksonville Jaguars hanno mostrato concretezza in questa division. E' solo per via di questi Colts che non sono mai riusciti ad aggiudicarsi il titolo della AFC South, ma le carte per poter competere alla pari, quest'anno, ci sono più che mai.

David Garrard si è ritrovato in mano le redini dell'attacco improvvisamente sul finire della scorsa offseason quando Jack Del Rio ha deciso di tagliare Byron Leftwich dando una svolta decisa a tutto l'attacco. Effettivamente Leftwich non ha mostrato la continuità  necessaria e nelle occasioni avute, Garrard, ha saputo condurre il gioco. Al quarterback di Jacksonville non si chiede certo di vincere da solo le partite ma di saper amministrare a dovere le risorse a disposizione commettendo meno errori possibili. Ed è questo che Garrard ha saputo fare l'anno scorso risultando il QB con meno intercetti subiti (solo tre) a fronte di 18 touchdowns e, grazie anche alla linea offensiva, con soli 7 sacks. A onor di cronaca è giusto segnalare che il giocatore ha disputato 11 delle 16 partite a causa di alcuni problemi alla caviglia. Questo non toglie che abbia fatto un ottimo lavoro considerando anche che i suoi terminali non sono certo tra i più altisonanti della Lega.
Tanta distribuzione di palloni quindi in modo da non lasciare punti di riferimento agli avversari. Partito Ernest Wilford (Miami) rimangono Dennis Northcutt, Reggie Williams e Matt Jones a cui si aggiungono le new entry Jerry Porter e Troy Williamson. Northcutt e Williams si sono dimostrati affidabili mentre ha deluso in parte Jones. Per cercare di far fare il salto di qualità  sono state chiamate due scommesse. Williamson lascia dei brutti ricordi a Minnesota, dimostrandosi, per ora, un bust dopo che la franchigia lo scelse al primo giro nel 2005 droppando parecchi palloni. Questa è per lui l'ultima chance di dimostrare il suo valore. Su Porter, oltre al completo recupero dal problema al ginocchio, grava il non facile carattere. Un buona gestione da parte del coaching staff è fondamentale per poter ricavare il meglio da questo giocatore e dare una certa credibilità  ai lanci sul profondo. Infine, valore aggiunto è dato dal TE Mercedes Lewis, che ha dimostrato di avere buone mani e di poter aiutare il suo quarterback in caso di necessità .
Ma la parte pregiata di questo attacco è il running game. Il duo Fred Taylor e Maurice Jones-Drew è ben equilibrato e molto efficace. Taylor è alla sua undicesima stagione e qualche acciacco incomincia ad averlo per questo potersi intercambiare con Jones-Drew ha una doppia valenza: potersi riposare e preservarsi il più possibile ma anche variare il gioco offensivo. Infatti Taylor è potenza nel mezzo mentre Jones-Drew e agilità  fuori dai tackles ma anche abile ricevitore nel backfield.

La buona difesa di Jacksonville vede un upgrade a livello di coach con l'arrivo del nuovo defensive coordinator Gregg Williams che bene ha fatto in quel di Washington. Il suo principale compito sarà  quello di sistemare una secondaria tutt'altro che perfetta. Benché i nomi che la compongono siano di tutto rispetto, il reparto vive spesso su intercetti e sui big play, mancando di affidabilità  nei placcaggi. Gli avversari si trovano così ad avanzare, lentamente, ma ad avanzare. Partito Sammy Night (Giants) ad affiancare l'ottimo Reggie Nelson come safety dovrebbe essere Brian Williams. Sembrerebbe definitiva la sua conversione da cornerback in quanto il posto lasciato vacante verrebbe occupato dal neo acquisto Drayton Florence. A farne le spese Gerald Sensabaugh che nei due anni fin qui giocati non ha particolarmente brillato. Florence, invece, ha avuto delle buone annate a San Diego ed è stato chiamato perché possa dare un contributo efficace sin da subito. L'altro spot di CB è coperto da Rashean Mathis da cui ci si aspetta una stagione migliore di quella scorsa dove si è visto un calo sensibile di prestazione.
La linea ha subito qualche rimaneggiamento. Il rilascio di Marcus Stroud è particolarmente pesante: prima dei numerosi infortuni che hanno caratterizzato la sua carriera negli ultimi due anni era punto fermo come run stopper. I defensive tackles saranno quindi John Henderson e Rob Meier che bene hanno fatto fin qui. Il problema è che oltre a loro non c'è profondità  nel ruolo. Profondità  che invece non manca nel ruolo di end grazie al draft di aprile. I titolari saranno sicuramente Reggie Hayward e Paul Spider. Il primo ha disputato un campionato sotto tono dopo l'infortunio patito nel 2006 mentre il secondo inizia a risentire dei suoi 33 anni (in agosto). Ecco che i due giovani possono entrare subito in competizione ed imperare dai due veterani. In particolare Derrick Harvey, ottava scelta assoluta, che ben ha fatto al college. L'altro giocatore è Quentin Groves che da profondità  nella deep chart con concrete possibilità  di dare un contributo nell'immediato.
Tra i linebacker spunta il nome di Mike Peterson. Il veterano, decima stagione la sua, ha avuto degli anni travagliati a livello di infortunio e con l'età  che avanza i recuperi diventano sempre più lunghi. Detto questo ogni volta che è in campo il suo contributo è fondamentale. Durante le sue assenze lascia lo spot sul lato forte Daryl Smith, per andare nel mezzo ad occupare quello del compagno, con buoni risultati. Justin Durant naturalmente gioca sul lato debole ma, all'occasione, passa a coprire il posto lasciato da Smith. In questo caso è Clint Ingram ad entrare per completare il trio di linebackers. Durant e Ingram sono giovani e hanno dalla loro ampi margini di miglioramento. Importante per loro questo 2008 perché con la probabile partenza di Peterson la prossima stagione (diventa free agent) si libera un posto tra i titolari.

Del Rio ha fatto un ottimo lavoro con questa franchigia alternando, però, ottime annate ad altre deludenti. Quest'anno la squadra sembra ben disposta per insidiare il primo posto ai Colts, il metodo più semplice per approdare ai playoffs. Hanno comunque tutte le carte in regola per arrivarci con una Wild Card.

Houston Texans
I Texani non vedono l'ora di poter apparire per la prima volta nello loro breve storia ai playoffs. Come più volte ripetuto la difficoltà  degli scontri divisionali sono una delle principali motivazioni per cui ciò non sia accaduto. Un secondo motivo sono state delle scelte manageriali.

Negli ultimi due anni si è cercato di dare una svolta alla situazione prima dando il ben servito al capo allenatore, Dom Capers, in favore di Gary Kubiak e poi rilasciando il quarterback David Carr, eterna delusione, sostituendolo con Matt Schaub.
Schaub alla sua prima vera occasione alla NFL (ricordiamo che è stato il backup di Michael Vick ad Altanta per 3 anni) è incappato in un infortunio alla spalla che lo ha costretto a saltare l'ultimo mese di campionato. Dopo l'intervento è ora pronto per riprendere da dove aveva lasciato in novembre. Il quarteback ha giocato discretamente considerando anche il fatto che il suo miglior ricevitore, Andrè Johnson, ha saltato gran parte della stagione (problemi alla caviglia) rientrando proprio nel finale. Con i due contemporaneamente in campo il gioco aereo acquista valore e diventa la vera arma offensiva di questa squadra. Kevin Walter ha fatto il possibile per sopperire alla mancanza di Johnson ma il ruolo di secondo gli si addice di più. Ciò non toglie che le maggiori attenzioni che le difese potrebbero dare a Johnson possono permettere a Walter una maggior libertà .
Della situazione dell'anno scorso ne ha giovato il TE Owen Daniels. Al secondo anno messo dei numeri importanti con 768 yards guadagnate e 3 TD segnati. Non ha caso è stato cercato con meno frequenza una volta che Johnson è rientrato in pianta stabile. Rimane il fatto che il giocatore ha buone mani ed è molto affidabile.
I giochi via terra hanno avuto diverse difficoltà . Ahman Green era arrivato nella scorsa offseason con l'intento di risollevare un reparto mai stato tra i migliori. Benché non più giovanissimo le potenzialità  per fare bene c'erano tutte. Purtroppo un infortunio al ginocchio a pregiudicato tutta la stagione lasciando il peso del running game su Ron Dayne. Ora Dayne, divenuto free agent, non è stato riconfermato risultando, tutt'ora, senza squadra, mentre Green sembra essersi rimesso e pronto per giocare. Qualche perplessità  rimane ed ecco che i Texans hanno cercato in Chris Brown (ex Titans) un'alternativa. Ma anche in questo caso il giocatore non convince del tutto visto che nello stato del Tennessee ha mostrato solo sprazzi di bel gioco intervallati da molte ombre e diversi infortuni. Al draft è arrivato anche Steve Slaton la cui arma migliore è la velocità . Che possa carpire quanti più segreti possibili dai suoi compagni veterani perché l'età  (e gli acciacchi) di Green e l'inaffidabilità  di Brown possono giocare a suo favore.

Con Kubiak al comando la difesa è passata dalla 3-4 alla 4-3. Il passaggio non è stato indolore, ma dopo un inizio in salita si è potuto notare un certo miglioramento.
Mario Williams ha dimostrato di valere una prima scelta assoluta (2006) dopo un primo hanno tutt'altro che soddisfacente: problemi ad un piede ed un lento adattamento alla Lega lo hanno fatto esplodere al suo secondo anno. Con i suoi 14 sacks è autore di quasi la metà  dei sacks messi a segno della squadra (31) e questo è indicativo di quanto bisogna lavorare sulla pass rush. Il solo Williams non può esse sufficiente ed Anthony Weaver, l'altro end, non sembra essere adeguato. Arriva così dalla free agency Rosevelt Colvin, linebackers nella 3-4 dei Patriots. A quanto pare, però, verrà  utilizzato come end per cercare di aumentare la pressione sul quarterback avversario. Tra i tackles troviamo Amobi Okoye che al suo primo anno si è dimostrato un interessantissimo giocatore. Ci si aspettano miglioramenti.
Tra i linebackers spicca il nome di DeMeco Ryans. Autentica macchina da tackles ha dispensato colpi a chiunque passasse dalle sue parti. Al suo fianco il veterano, ottava stagione, Morlon Greenwood. Anche lui è stato autore di un ottimo campionato e l'arrivo di Xavier Adibi dà  profondità  al ruolo. Il rookie infatti si presenta bene in quanto a velocità  e abilità  con le mani, ma risulta under size e dovrà  sopperire a questo con l'esperienza: dovrà  fare della gavetta dietro a Greenwood. Completa il trio il secondo anno Zach Diles. Con la partenza di Danny Clark il giovane si ritrova catapultato tra i titolari e questo desta alcune perplessità .
Con le secondarie non si incomincia molto bene. Il miglior elemento del reparto inizierà  la stagione da infortunato: Dunta Robinson è ancora convalescente per la rottura del crociato anteriore. Le speranze sono quelle che il cornerback possa rientrare con ottobre. Partenti diventano quindi Fred Bennett e Jacques Reeves, due buoni mestieranti, nulla più. Le safety sono C.C. Brown e Will Demps, due buoni colpitori ma con qualche lacuna sui passaggi in profondità . A fronte di questo è chiara la 25esima posizione ottenuta dalla difesa l'anno scorso contro i passaggi.

Houston deve così lottare per non essere nuovamente il fanalino di coda della division. Colts e Jaguars sembrano su un altro livello per cui la vittima più probabile diventa Tennessee.

Tennessee Titans
Il confine tra successo e delusione è molto sottile e quest'anno i Titans si trovano sull'orlo di questo confine.
Fulcro di tutto è Vince Young. Il quarteback ha mostrato ottime giocate nel suo anno da rookie risollevando le sorti di un'annata iniziata in malo modo. L'anno scorso, invece, non ha potuto esprimersi al meglio per via di un problema alla gamba e con le difese avversarie che hanno attuato delle contromisure per arginare i suoi exploit. Fisicamente rimesso è stato un episodio durante l'offseason a suscitare perplessità  in quanto il giocatore ha manifestato il desiderio di ritirarsi mal sopportando la pressione a cui è sottoposto. Probabilmente è stato un caso montato dai giornalisti ma il dubbio rimane.
Le difficoltà  per Young sono arrivate anche da un reparto ricevitori non proprio di prim'ordine. Justin Gage e Roydell Williams non possono certo definirsi dei go to reciver e l'arrivo della vecchia conoscenza Justin McCareins (Jets) non sembra un upgrade di qualità . Benché il draft non presentasse prospetti da primo giro ci si aspettava comunque un intervento in tal senso. Si è dovuto aspettare il quarto giro con la scelta di Lavelle Hawkins. La velocità  che lo caratterizza ben si addice al "braccione" di Young ma difficilmente sarà  produttivo sin dall'inizio. Rimane quindi il problema di un vero primo bersaglio. Con queste premesse difficilmente si potrà  migliorare la 27esima posizione "conquistata" col gioco aereo.
Ma forse l'idea del coaching staff non è quella di un gioco offensivo particolarmente veloce e l'arrivo di Alge Crumpler dalla free agency e di Chris Johnson dal draft fanno pensare proprio a questo. Il TE proveniente da Atlanta è reduce da un anno poco produttivo causa infortuni ma se completamente recuperato si conoscono i danni che può provocare agli avversari, mentre le caratteristiche di Johnson, il runninback più veloce del draft dotato di ottime mani, completa il quadro di target affidabili sul corto yardaggio. Con questo si intende aiutare Young e supportare il gioco di corse. Infatti LenDale White è reduce da un ottima annata lasciando di stucco i più scettici nei suoi confronti. Si è visto, però, che utilizzarlo ad ogni snap può essere controproducente. Ecco che alternarlo con Johnson ha il duplice compito di variare gli schemi offensivi e salvaguardare il runningback.
Sul gioco di corsa non bisogna dimenticare lo stesso Young. L'ideale sarebbe riuscire a scrivere un playbook che possa dargli una certa libertà  decisionale potendo contare sulle sue doti atletiche. Non a un caso c'è stato il ritorno, come offensive coordinator, di Mike Heimerdinger. I risultati ottenuti con Steve McNair sono stati decisamente buoni e le caratteristiche dell'attuale quartebarck di Tennessee ricordano proprio quelle di McNair.

La difesa è stato il reparto che maggiormente ha contribuito ai successi dello scorso anno. Contro le corse rientra nella top five della Lega, mentre ha concesso qualcosa di più sui passaggi.
Elemento chiave della linea è Albert Haynesworth, tra i migliori run stopper della Lega, tanto che la sua mancanza è coincisa con sconfitte e un drastico aumento delle yards conquistate dagli avversari con le corse. A fargli compagnia Tony Brown il cui rendimento non è certo di pari valore. Tra i defensive ends c'è il ritorno di Jevone Kearse. Dopo 4 anni passati a Philadephia "The Freak" ritorna nella squadra che lo ha draftato nel 1999. La sua carriera è stata caratterizzata da diversi infortuni e questo è un peccato per un giocatore che in campo ha dimostrato grande valore. Kyle Vanden Bosh rimane quindi il pericolo principale per i quarterbacks avversari e i 12 sacks del 2007 sono il suo biglietto da visita.
I Linebackers sono guidati da Keith Bulluck, leaders carismatico di tutta la difesa. L'ultima stagione non è stata delle più esaltanti e forse i nove anni tra i professionisti iniziano a pesare. Rimane comunque il punto di riferimento. David Thornton è risultato essere il miglior colpitore della squadra e la scorsa è stata una delle migliori stagioni disputate in carriera. Nel mezzo potrebbero sorgere dei problemi. Ryan Fowler si è dimostrato un discreto giocatore con buoni margini di miglioramento, ma un'indagine intrapresa dal commissioner, Roger Godell, su alcuni giocatori per la presunta assunzione di sostanze illecite potrebbe tenerlo lontano dai campi di gioco. Sarà  quindi Stephen Tulloch a subentrare a piazza stabile come MLB.
La perdita di Adam Jones ha avuto i suoi effetti negativi tra le secondarie. Ad ogni modo Cortland Finnegan lo ha sostituito degnamente dimostrandosi una bella sorpresa per la squadra; dovesse migliorare il suo istinto per l'intercetto diverrebbe un ottimo giocatore. Nick Harper è il secondo cornerback. Ha disputato una buona stagione, ma forse ci si aspettava qualcosa di più da lui benché, statisticamente parlando, è in media con le sue passate stagioni.
Poter contare su Finnegan vuol dire restituire il ruolo naturale a Michael Griffin, free safety convertita a cornerback nella scorsa offseason proprio per sopperire alla mancanza di Jones. Tornando al suo ruolo originale Calvin Lowry, autore di una stagione anonima, non sarà  più il titolare ma entrerà  nella rotazione delle secondarie. Come strong safety troviamo Chris Hope messo sulla injured list in dicembre per un problema alla spina dorsale, ma, fino a quel punto, autore di una stagione non degna di nota. Il giocatore sembra essersi riabilitato completamente dopo l'intervento al collo ed ora lo si attende per migliorare il deficit di reparto. Vincent Fuller completa il quadro delle safety: già  backup di Lowry l'anno scorso risulta un discreto giocatore e nulla più.

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