NFL Draft 2008: AFC South

Chris Johnson, i Titans sono pronti a creare un duo RB esplosivo.

Houston Texans

Ancora una volta i Texans rischiano di doversi far perdonare degli errori al draft, dati alla mano infatti la loro prima scelta, il tackle offensivo da Virginia Tech Duane Brown poteva benissimo essere selezionato in round più bassi, magari puntando i pick del primo giorno su ruoli che avevano più urgenza di sistemazione; comunque ormai è andata, e a Houston si sono portati a casa sicuramente un buon prospetto, mobile, con braccia capaci di tenere a distanza i difensori avversari, e abbastanza veloce per garantire una buona difesa a Matt Schaub, visto che si è abituato a difendere quarterback in perenne movimento come Marcus Vick e Tyrod Taylor. La sua chiamata così alta ha destato sicuramente qualche sorpresa, ma diversi analisti lo definiscono ideale per il sistema offensivo che Alex Gibbs intende giocare a Houston, stessa cosa che viene detta di Steve Slaton, RB da West Virginia arrivato con la terza scelta ottenuta via trade dai Jaguars, nello scambio che ha coinciso anche con il ventottesimo pick servito per Brown. Ottimo prospetto, il runninback ex Mountaineers è da tempo una delle stelle NCAA avendo guidato WV nelle tante vittorie conquistate negli ultimi anni ed essendo parte integrante di un gioco di corsa che ha esaltato le sue qualità  e quelle del quarterback Pat White, rimasto ancora un anno al college. Slaton, rapido nei movimenti e abile nel girare l'angolo è un runner che tende principalmente a cercare la sideline per sfruttare appieno la grande velocità , movimento che molte volte lo porta a liberarsi per ricevere fuori dal backfield, dove grazie ad ottime mani riesce sempre a regalare guadagni importanti alla squadra; tipico giocatore di situazione, bisogna vedere se il suo fisico non troppo prestante sia in grado di reggere il peso di un backfield NFL, se si è molto probabile che lo vedremo lottare per lo spot da titolare con i veterani Ahman Green e Chris Brown.
Prima del RB comunque i Texans si erano mossi per risolvere il problema delle secondarie draftando il veloce cornerback da Eastern Kentucky Antwan Molden, giocatore in possesso di un gran fisico e molto produttivo, che aveva stupito tutti alla combine fermando il cronometro su 4.39, dimostrando di far comodo a diverse secondarie NFL; Houston che è stata brava ad anticipare le concorrenti potrebbe ritrovarsi in casa un diamante grezzo di indiscusso valore. Diversa invece la situazione di Xavier Adibi, linebacker da Virginia Tech parecchio conosciuto a livello di NCAA sceso in basso anche per la scarsa qualità  con cui è stata bollata la classe di linebacker presente al draft; aspettando i vari Laurianitis e Maualuga il giocatore degli Hookies rimane comunque un buonissimo prospetto, altetico, produttivo, e capace di fornire anche una discreta copertura sul gioco aereo, visto che mani e intuito gli permettono molte volte di pizzicare i palloni lanciati dai quarterback avversari. Da un player che molte volte ha trovato spazio negli All-American teams ad un altro, ecco Frank Okam da Texas, defensive tackle con un fisico adatto a giocare anche nella offensive line e in possesso di un talento naturale che promette di farlo sfondare, se sano, senza troppa difficoltà  in NFL; giocatore molto fisico, abbastanza produttivo, e abile nel far sentire la sua presenza sulla linea, se ci mettesse più passione e dedizione nel gioco diventerebbe sicuramente un top player nel giro di pochissimi anni. Altro talento che promette bene è sicuramente quello di Dominique Barber, free safety da Minnesota che oltre ad avere parentele illustri, è il fratello minore di Marion, RB di Dallas, ha dimostrato di essere un buonissimo atleta, capace di contrastare senza timore i ricevitori avversari e di possedere delle mani piuttosto buone, oltre che un fiuto per la palla davvero interessante; se matura ulteriormente ed accumula un po' d'esperienza dovrebbe rappresentare un importantissimo upgrade per le tentennanti secondarie texane. Risolti tutti i need principali i Texans hanno potuto puntare l'ultima scelta sulla scommessa Alex Brinx, quarterback da Washington State considerato un grandissimo talento quando è uscito dalla high school ma persosi un po' nella NCAA, dove comunque ha mantenuto discreti numeri dimostrando di saper guidare l'attacco dei Cougars nei tre anni in cui è stato starter. Buoni innesti sono poi giunti a Houston anche dalla freeagency dei rookie, dove i Texans sono riusciti ad assicurarsi alcuni validissimi prospetti come Ben Moffitt, linebacker da South Florida piccolino ma istintivo e molto tecnico, Ryan Grice-Mullen, WR da Hawaii ottime mani e molto produttivo, soprattutto dopo la ricezione, Cole Bennett, TE da Auburn valido blocker e grande route runner, e Marcus Richardson, OLB da Troy undersized ma capace di coprire tutto il campo grazie ad una buona velocità .
Draft Grades: 7: da verificare la consistenza della prima scelta soprattutto pensando che le priorità  potevano essere altre; valida comunque la conduzione del draft con l'acquisizione di grandi talenti e di giocatori che in futuro potrebbero rivelarsi davvero importanti per la più giovane franchigia della lega. Una nota di merito per l'ingaggio extra di Moffitt.

Indianapolis Colts

Saltato il primo giro com'era auspicabile i Colts si sono diretti sul lineman che mancava puntando su Mike Pollak, interessantissimo prospetto da Arizona che nelle idee di Dungy dovrebbe diventare il futuro centro di Indy, anche se inizialmente troverà  quasi sicuramente spazio a fianco di Saturday, attuale center, per fare esperienza ed imparare tutti i trucchi del mestiere; grande lavoratore, ha qualità  tecniche e fisiche per fornire un buon apporto in tutte le posizioni della linea offensiva, per questo potrebbe anche avere uno sviluppo come tackle o guardia. Sistemata la linea Indianapolis si è mossa per assestare due ruoli chiave, draftando due tight end e due linebacker nei giri centrali per rinfoltire posizioni che hanno subito perdite importanti nelle ultime stagioni. Il primo ad arrivare in Indiana è stato l'outside linebacker da Purdue Philip Wheeler, giocatore altamente produttivo, tanto da mettere a segno 250 tackles e 16 sacks al college, dotato di una velocità  e una mobilità  impressionanti e capace di blitzare costantemente per penetrare nel backfield avversario; piuttosto fisicato potrebbe trovare presto una collocazione nello starting lineup dei Colts portandosi magari dietro l'ottimo pass rusher Marcus Howard, OLB da Georgia che molti paragonano a Robert Mathis, giocatore che da queste parti ha sicuramente scritto importanti pezzi di storia; scelto al quinto giro l'ex Bulldogs ha mostrato una certa propensione per le grandi giocate durante la carriera NCAA, sfruttando sempre con profitto le discrete doti atletiche e la buona velocità  di cui è in possesso per dare il proprio contributo al reparto difensivo, contributo che si spera possa offrire anche in NFL. Un round prima è invece toccato al primo dei due TE draftati, ovvero a Jacob Tamme, produttivo prospetto da Kentucky che potrebbe rivelarsi il nuovo Dallas Clark viste le ottime mani che ha mostrato di possedere al college, ricevendo diversi palloni dal braccio di Andre' Woodson anche grazie ad un'abilità  innata nel scivolare dietro gli schieramenti difensivi avversari e liberarsi per completare l'azione. Trovato il papabile futuro leading receiver dei TE ai Colts non restava che cercare un valido sostituto per Ben Utecht, prontamente individuato nel bravo Tom Santi, giocatore da Virginia che nel corso della carriera NCAA ha confermato più volte di essere un solido ricevitore, pronto ad aiutare i compagni anche in fase di bloccaggio; con due prospetti del genere non sarà  difficile per Dungy continuare a mantenere altissima la produzione dei tight end. Con tre compensatory pick a fine sesto giro il coaching staff ha poi pensato a colmare altri buchi, selezionando in primis il centro Steve Justice da Wake Forest, ritenuto uno dei migliori prospetti del ruolo e, se confermerà  quanto di buono fatto con i Demon Deacons, probabile sostituto di Saturday, se come sembra Pollack verrà  impiegato diversamente; talentuoso e abile di braccia il giovane lineman offensivo deve solo acquisire un po' di esperienza e prendere le misure alle difese professionistiche. Difese che immancabilmente dovrà  valutare a dovere anche Mike Hart, conosciuto al secolo come "Leon", runningback da Michigan che ha sofferto la sfortunata stagione dei Wolverines assestandosi nei giri bassi del ranking; rusher velocissimo dal talento indiscusso paga tantissimo una taglia non troppo prestante anche se ha qualità  tecniche importanti per diventare senza problemi un buon ricambio per Joseph Addai. Un altro validissimo backup dovrebbe rivelarsi Pierre Garcon, wide receiver da Mount Union che ha mantenuto una media di 18 yards a ricezione ed ha segnato 60 yards nell'arco della sua carriera universitaria, mostrando abilità  interessanti che potrebbero farlo aspirare anche ad uno spot da titolare in futuro; ottime mani ma non troppo alto è molto tecnico e per questo riesce molte volte ad anticipare l'avversario grazie al tempismo e ad un buon controllo del corpo. La scelta finale è stata invece spesa sulla OL, che con l'innesto di Jamey Richard da Buffalo si è assicurata un altro giocatore molto versatile, ha giocato da centro e guardia, in grado di entrare fin da subito nella rotazione. Tra gli undrafted molto buoni gl'ingaggi della safety Jamie Silva, Boston College, grande tackler che assicura una buonissima copertura sulle corse grazie all'aggressività  con cui colma i limiti tecnici, del linebacker Curtis Johnson, Atlanta Clark, colpitore eccelso e ottimo pass rusher, e del quarterback Adam Tarfalis, San Josè State, valido atleta che sopperisce con una buona mobilità  ad un'altezza non di prim'ordine.
Draft Grades: 5: un draft approssimativo, con tanti doppioni e la mancanza di un valido defensive lineman da inserire immediatamente a roster; i need sono stati in parte rispettati e il talento acquisito sembra di buona fattura, ma qualche punto interrogativo rimane; tre centri naturali paiono davvero troppi nonostante i fabbisogni enormi della linea. Da seguire comunque con attenzione Garcon.

Jacksonville Jaguars

Servivano cospicui investimenti sulla linea difensiva e puntualmente sono arrivati con le due scelte del first day incentrate sul rinforzo delle posizioni esterne grazie alla profondità  e alla qualità  che erano garantite da una delle migliori classi di end di sempre; il primo a giungere in Florida è stato Derrick Harvey che ha dovuto spostarsi solo di qualche miglio per cambiare casacca, passando da quella blu dei Gators a quella verde dei Jaguars. Atleta immenso, il prospetto da FU ha scalato i ranking nazionali arrivando fino alla top ten con una serie di prove davvero impressionanti, tanto da attirare su di se molte attenzioni e costringere Jacksonville a salire parecchio per assicurarserlo; pass rusher naturale ha un primo passo devastante che lo porta a giocare sempre d'anticipo rispetto all'avversario di turno ed un fisico che potrebbe garantirgli un futuro impiego come outside linebacker in una difesa 3-4. Discorso simile per l'altro end giunto in Florida, Quentin Groves da Auburn, altro pass rusher di livello con un talento innato per i blitz ed i sacks, ne ha messi a segno 26 con i Tigers, che sfrutta al meglio le doti atletiche donategli da madre natura per mettere sotto pressione la linea offensiva; la velocità  di movimento, l'agilità  che lo contraddistingue e il fisico leggerino gli dovrebbero consentire di essere impiegato in più ruoli, magari nel tentativo di confondere l'attacco avversario. Da due potenziali OLB ad uno che in questo ruolo ci gioca sicuramente, Thomas Williams da Southern California, linebacker che Del Rio conosce piuttosto bene e che sembra il prototipo del giocatore che adora, visto l'impegno che ci mette nel gioco e la costante dedizione al lavoro mostrata negli anni passati con i Trojans; buon placcatore ad USC non è mai stato titolare ma ha saputo dare un grandissimo apporto negli special team, cosa che potrebbe fare senza troppi problemi anche in NFL. Sempre in difesa è stato speso anche il pick originario dei Jaguars al quinto giro per assicurarsi le prestazioni di Trae Williams, cornerback di South Florida che ha visto le sue prestazioni passare inosservate per la presenza sull'altra sideline di Mike Jenkins, ma di cui tutti parlano un gran bene; esploso nel 2007 il ragazzo ha dimostrato di saper svolgere un lavoro sublime in coverage e di riuscire a contrastare a dovere le corse, nonostante un talento sicuramente inferiore a quello dell'illustre ex compagno. Veloce e abile nei placcaggi Williams dovrebbe essere sviluppato per subentrare in futuro al veterano Rashean Mathis. L'ultima chiamata infine è stata spesa da Jacksonville per regalare a Del Rio un altro ex Trojans draftando il runningback Chauncey Washington, giocatore che ha dimostrato di saper reggere il peso del backfield e che in NFL potrebbe trovare ottimi spazi sia come runner da terzi down, è abilissimo nel correre tra tackle e tackle ed ha un buon fisico, sia come kick returner. Tra i rookie rimasti senza team desta parecchio interesse l'acquisizione di Paul Smith, quarterback da Tulsa che ha lanciato per 4,753 yards nel 2007 dimostrando di essere un ottimo pocket passer, molto accurato nonostante un braccio non potentissimo; altrettanto interessanti potrebbero rivelarsi gli innesti di Drew Miller, centro da Florida esperto e abile nella pass protection, Lamar Myles, linebacker undersized da Louisville mobile e molto produttivo, e Adam Bishop, altissimo giocatore da Nevada in grado di giocare sia come WR che come TE in possesso di ottime mani e di una discreta abilità  nel coprire le tracce predeterminate.
Draft Grades: 5: Harvey e Groves sono due colpi di assoluto valore, ma ai Jaguars servivano anche, e tanto, un buon offensive lineman ed una safety da inserire pian piano nello starting lineup; entrambi non sono arrivati e questo sicuramente lascia la squadra priva di rincalzi adeguati in quei ruoli. In generale buono il talento draftato anche se Del Rio tende troppo a ricercare i prospetti usciti da Southern California; una fissa che non sempre paga.

Tennessee Titans

Al terzo runningback scelto in tre anni i Titans cercano con insistenza un valido sostituto per l'indimenticabile Eddie George e questa volta sperano di averlo trovato in Chris Johnson, runner esploso alla grande nell'ultima stagione NCAA con East Carolina grazie ad una velocità  impressionante ed una facilità  nel cambiare direzione davvero disarmante; l'ex Pirates più che un novello George sembra molto simile a Reggie Bush, giocatore che in coppia con l'attuale RB dei Titans LenDale White ha fatto discreti danni in NCAA con i Trojans di USC. Rapido nei movimenti ed abile nel cercare la luce, Johnson dovrebbe dare un validissimo contributo all'attacco di Tennessee, tornando magari utile anche per le ricezioni fuori dal backfield, anche se per fare questo dovrà  migliorare la sensibilità  delle mani. Assestato il backfield a Nashville hanno pensato bene di aggiustare a dovere la linea difensiva, rimpiazzando Adam Odom con Jason Jones, defensive end da Eastern Michigan dotato di una buonissima mobilità  ed una forza fisica devastante capace di donare un grandissimo impatto sulla DL; piuttosto veloce nonostante la stazza, è in grado di giocare anche da defensive tackle ed era già  stato indicato come sleepers nel draft 2007, salvo poi tornare al college per disputare la senior season. Altro buon talento è il tight end draftato al terzo giro, Craig Stevens da California, giocatore non altissimo che però offre discrete garanzie in zone blocking vista una certa capacità  nel tenere a distanza gli avversari ed un'agilità  che gli permette di spostarsi senza troppi problemi anche in campo aperto; visto le caratteristiche potrebbe rivelarsi davvero utile per concedere ulteriore timing al quarterback Vince Young, sempre messo sotto costante pressione nell'ultima stagione. Una certa sorpresa l'ha invece destata la chiamata numero 4 dei Titans, sfruttata per prendere il defensive lineman William Hayes da Winston-Salem State, prospetto in grado di giocare sia come tackle che come end in possesso di una buona velocità  e di grandi doti da pass rusher, il che lo rendono un ideale situational player. Data profondità  alla linea Tennessee ha cercato finalmente uno dei need fondamentali scegliendo il WR da California Lavelle Hawkins, atleta piuttosto veloce che potrebbe diventare devastante unito al braccione di Young nei big play sul profondo, dove la sua accelerazione dovrebbe davvero essere in grado di fare la differenza contro le secondarie avversarie; buone mani, è dotato di una corsa elusiva che lo porta a mandare fuori strada anche gli avversari più attenti e ha buone probabilità  di trovare molto spazio come slot receiver. Un buono spazio dovrebbe ritagliarselo negli special team pure Stanford Kelgar, outside linebacker da Purdue che ha impressionato positivamente nel workout e che potrebbe rappresentare un potenziale sleeper per i Titans visto il discreto fisico e le doti atletiche in suo possesso. Ultima scelta orientata poi sulle secondarie con l'acquisizione di Cary Williams, cornerback da Washburn discretamente alto per il ruolo, abile nelle coperture e piuttosto solido; talento da sgrezzare viste le esperienze maturate nelle divisioni minori della NCAA, con Fordham prima e Washburn poi, presenta buone opportunità  di sviluppo anche come returner. Fuori dal draft da segnalare le valide acquisizioni di Fernando Velasco, centro da Georgia molto mobile e abile nell'handwork, Barry Booker, versatile defensive tackle da Virginia Tech atletico e buon pass rusher, e Jason Rivers, WR da Hawaii con ottime mani e bravo a ricevere i palloni impossibili.
Draft Grades: 6: importante l'arrivo di Johnson perché potrebbe davvero dare una scossa all'attacco e un cospicuo contributo; interessante il talento a disposizione e soprattutto le prospettive di sviluppo di Jones, Kelgar e Hawkins, manca però un OL, giocatore fondamentale per concedere più cronometro a Young; poteva essere chiamato un ulteriore WR, magari anche in uno dei primi giri.

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