Joe Flacco, dalla division I-AA al possibile spot da titolare nei Ravens.
Baltimore Ravens
Che in Maryland cercassero con insistenza un quarterback cui affidare le sorti della franchigia era cosa risaputa, infatti da tempo si parlava dell'interessamento, reiterato, tanto per Matt Ryan, quanto per Brian Brohm; di certo nessuno si sarebbe aspettato di vedere invece investito di tale compito il prospetto FCS Joe Flacco, considerato il miglior braccio del draft ma con un pedigree nettamente inferiore ai suoi concorrenti. Il giovane QB di Delaware, division I-AA ha sommato una serie di ottime prove tra workout e scouting disarmanti, e a piccoli passi ha conquistato il first round, scalando posizione su posizione fino a sedere nel posto d'onore del ruolo proprio nel giorno più importante, quello del draft NFL; giocatore a corto di esperienza, per lui sarà importantissimo il lavoro svolto durante i training camp, anche se in molti sono pronti a scommettere che alla ripartenza della regular season avrà conquistato la vetta della depth chart dei Ravens, cosa che invece faticherà parecchio a raggiungere la seconda scelta, il runningback Ray Rice. Talento grezzo, velocista nato, capace di cambi di direzione improvvisi, il ragazzo che fino a due anni fa era parte fondamentale di una delle migliori, e devastanti, coppie di runner NCAA, a Rutgers con Brian Leonard, l'attuale HB/FB dei Rams, dovrà accollarsi l'arduo compito di spodestare dal backfield Willis McGahee, impresa quasi impossibile; per questo, e per via di una stazza che ricorda molto quella di Jones-Drew, anche se il giocatore di Jacksonville è più pesante, è probabile che Rice trovi una sua dimensione come second runningback, ideale per i terzi down e da sfruttare assiduamente contro le difese di situazione, soprattutto quando il campo si accorcia e la sua capacità di sgusciare tra le maglie avversarie potrebbe risultare decisiva. Sistemato l'attacco con i primi due round, Baltimore si è mossa con intelligenza nel corso del terzo round, sfruttando al meglio i tre pick a disposizione per aggiungere profondità ad una squadra che deve trovare i giusti ricambi nei ruoli chiave; ritornata in possesso della sua scelta originaria dopo un paio di trade il primo third rounder ad essere chiamato è stato l'outside linebacker da Miami Tavares Gooden, atleta eccelso ed in grado di inserirsi fin da subito nella rotazione della mediana dei Ravens, contribuendo ad alzare il livello qualitativo del reparto. Dopo l'ex Hurricanes sempre in difesa è arrivato Tom Zbikowski, free safety da Notre Dame che ha dimostrato di saper difendere con estrema efficacia contro i giochi di corsa, tanto da poter fornire un valido contributo negli special team fin dalle partite d'esordio; non altissimo, nonostante una tecnica di placcaggio approssimativa, l'Irish riesce ad essere sempre presente sul luogo di sviluppo dell'azione grazie ad una solida capacità nel leggere lo sviluppo degli schemi avversari. Passati i due pick difensivi i Ravens sono tornati ad occuparsi dell'attacco colmando un altro need, quello di un offensive lineman in grado di rimettere in sesto una linea che comincia a perdere pezzi importanti. Con la chiamata di Oniel Cousins Baltimore si è assicurata uno dei migliori prospetti del draft, che gode di poca notorietà ma che ha sicuramente i mezzi per diventare uno dei migliori OL in circolazione nel prossimo futuro; versatile, scoutato come tackle ma draftato come guardia, il giocatore da UTEP ha anche giocato come defensive tackle al college, prima di cambiare linea di scrimmage e sistemarsi, con profitto, sul lato opposto del campo. Sempre per dar man forte alla offensive line è stato poi scelto David Hale, tackle da Weber State che deve migliorare parecchio sotto il profilo atletico per sfondare a livello professionistico ma che in quanto a taglia e dedizione al lavoro, non è secondo a nessuno; grandissimo competitor, per lui come per Marcus Smith, WR quarta scelta da New Mexico che si presenta come un valido route-runner, ci sarà da sudare parecchio per entrare nelle position battle ed assicurarsi un posto al sole per la prossima stagione. Ancora di più dovrà impegnarsi Haruki Nakamura, safety da Cincinnati che ha sempre offerto buone prestazioni come returner ma che deve migliorare sotto diversi aspetti per giocarsi qualche chanches tra le secondarie, ricche di talento, dei Ravens; da una sideline all'altra per incrociare l'altro receiver draftato da Baltimore, Justin Harper da Virginia Tech, tipico giocatore di possesso che si è fatto apprezzare per le buoni mani mostrate alle combine NFL e che potrebbe in qualche modo rendersi utile alla causa, aggiungendo affidabilità in un reparto sempre a corto della stessa. Con l'ultima scelta infine è arrivato Allen Patrick, runninback da Oklahoma non troppo esplosivo ma capace comunque di buone portate e in grado di non far rimpiangere troppo Peterson quando gli sono state affidate le chiavi del backfield titolare, in quest'ultima stagione dopo il passaggio di AD in NFL e anche prima, quando i ripetuti infortuni del fenomeno hanno richiesto la sua presenza nella depth chart dei Sooners.
Tra gli undrafted da segnalare Jameel McClain, linebacker da Syracuse che si presenta come un discreto pass rusher che potrebbe entrare a far parte delle squadre speciali, Adam Kraus, OG da Michigan versatile, in grado di giocare da centro e anche da tight end, e Xavier Lee, quarterback da Florida State in possesso di un braccio fenomenale, dotato di una grande mobilità , atleta eccelso ma ancora terribilmente grezzo, tanto da essere considerato ancora in fase di maturazione.
Draft Grades: 7: a Baltimore hanno perso per strada il foglietto con i nomi dei defensive lineman e del cornerback che potevano servire, per questo si sono dovuti rifare cercando di draftare quanto più talento possibile, missione riuscita e che tra le altre cose ha portato in Maryland dei buonissimi prospetti, anche a giri medio-bassi; le basi per tornare competitivi sono state gettate, ora occorre necessariamente lavorarci sopra.
Cincinnati Bengals
I Bengals acquisiscono il linebacker che cercavano già al primo giro, andando su Keith Rivers, il migliore del draft, giocatore che sicuramente offre un upgrade interessante ad un reparto decimato dalla free agency e dalle squalifiche. Atleta straordinario, grazie ad una velocità abbagliante e ad un'intelligenza tattica consistente, maturata in un programma valido come quello di USC, è in grado di coprire ogni zona del campo, seguendo con decisione l'evolversi dell'azione avversaria; per queste qualità e per un carattere da vincente nato dovrebbe garantire un grandissimo impatto, diventando presto leader indiscusso di un reparto alla strenua ricerca di una guida. Dalla difesa alll'attacco per tamponare un ruolo che invece i leader rischia seriamente di perderli, quello dei ricevitori, dove Chad Johnson e T.J. Housmandzadeh se la litigano per strappare il contratto migliore, situazione che di fatto sta mettendo in ginocchio la franchigia dell'Ohio, che prima di farsi prendere letteralmente per il collo ha deciso di passare al contrattacco. Il primo colpo per minare le sicurezze della coppia alla ricerca sfrenata dei verdoni è arrivato già al secondo round, quando a sorpresa la chiamata del WR di Coastal Carolina Jerome Simpson ha mandato chiare avvisaglie a tutti, agenti compresi; atleta abbastanza fisicato, 6 piedi e 2 per 190 libbre, al college ha fatto la fortuna di Tyler Thygpen, QB draftato l'anno passato da Minnesota e attualmente nel roster dei Chiefs, sfruttando al meglio le lunghe articolazioni e le ottime mani per piazzare guadagni interessanti; bravo a prodigarsi in ricezioni impossibili, potrebbe giocare già diversi snap nella stagione da rookie, e formare una buona coppia in futuro con Andre' Caldwell, WR da Florida fratello dell'ex Patriots Reche che sa essere davvero devastante in campo aperto, dove tende a lasciare sempre sul posto l'avversario. Con l'altra scelta al terzo round è invece giunto in Ohio il defensive tackle Pat Sims, giocatore che è andato a coprire uno dei ruoli chiave dei Bengals e che potrebbe garantire un'impatto molto simile a Rivers, visto che oltre ad essere un tackle piuttosto versatile viene considerato molto simile a Glenn Dorsey, atleta che promette di dominare la linea difensiva anche in NFL; se sarà così o meno lo scopriremo solo con l'avanzare della stagione, anche se il DT da Auburn rischia di esordire già alla riapertura delle ostilità . Per rimanere sempre in ottica comparision, anche il DT scelto al quinto giro, Jason Shirley da Fresno State, viene associato ad un atleta illustre, questa volta del passato, ovvero a Tony Siragusa, ex campione del mondo con i Ravens e ora impegnato a fare incetta di popcorn e microfoni sulla sideline nelle partite più importanti; se siano proprio così uguali non lo si è ancora capito, anche se il prospetto dei Bulldogs pare essere l'ideale per la 4-3 di Marvin Lewis, quello che è certo è che in quanto a stazza fisica, il paragone ci sta proprio tutto. In quanto a stazza poi non si scherza nemmeno sull'altra linea, dove è stato preso al quarto giro Anthony Collins, validissimo left tackle da Kansas che vista la buona mobilità e l'ottimo lavoro che fornisce in fase di bloccaggio potrebbe essere sviluppato come guardia, per garantire ancora più protezione a Palmer. Proseguendo con le chiamate, i Bengals al sesto round si sono assicurati il miglior bloccatore di calci della classe mettendo le mani su Corey Lynch, interessante free safety da Appalachian State che in division I-AA ha messo in seria difficoltà i kick team avversari grazie ad una velocità impressionante e ai movimenti fulminei che lo portano ad arrivare sempre nei pressi del kicker o del punter; atleta immenso, potrebbe tornare utile nella rotazione delle secondarie. Rotazione in cui entrerà fin dalle prime battute della preseason il tight end da Villanova Matt Sherry che ha destato ottime impressioni durante il workout e che mostra discrete garanzie per ricoprire uno degli spot di TE nella formazione titolare. Scelta di cuore invece con il primo pick dell'ultimo giro, quando i Bengals vanno decisi sul figliol prodigo Angelo Craig, defensive end nato, cresciuto e formatosi a Cincinnati, dove per quattro stagioni ha difeso i colori dei Cougars, e con ottime possibilità di trasformarsi in un valido linebacker, visto un fisico da undersized non troppo adatto a reggere il contraccolpo della linea di scrimmage. Con l'ultima chiamata smacco finale per i WR ribelli, visto l'arrivo da Louisville del buon Mario Urrutia, tipico receiver di possesso che nei Cardinals era una delle opzioni preferite da Brohm e che ha sempre mostrato una certa bravura nel raccogliere i palloni nel traffico, vista un'altezza, 6 piedi e 6, che lo rende un uomo perfetto per espugnare l'endzone avversaria. Tra i free agents ingaggiati dopo il draft meritano una certa attenzione Maurice Purify, produttivo WR da Nebraska, e Michael Marquardt, end da Arizona State che se sviluppato a dovere potrebbe rivelarsi una graditissima sorpresa per i Bengals, alla ricerca di un degno sostituto di Justin Smith.
Draft Grades: 8: forse si poteva fare qualcosa di più per acquisire un defensive end e un tight end con maggiori esperienze in NCAA, ma Cincinnati ha comunque condotto un bel draft, rispettando i need, accumulando buon talento, e aggiungendo delle ciliegine non da poco sulla torta, con la chiamata di tre talentuosi receiver che sono un chiaro messaggio verso chi sta cercando di seminare zizzania nel roster dei Bengals; ovvero quello che dovrebbe fare ogni dirigenza seria.
Cleveland Browns
Dopo i fuochi d'artificio della passata edizione i Browns hanno a disposizione pochissime scelte, tutte basse, e da spendere nella maniera migliore. Dopo tre round di vacanza Cleveland entra nella bagarre assestando subito un buon colpo assicurandosi le prestazioni del promettentissimo Beau Bell, outside linebacker da UNLV che ha raggiunto cifre da capogiro nella sua carriera universitaria, chiudendo con 323 tackles e 10.5 sacks all'attivo; atleta spaventoso è stato limitato nella sua ascesa da qualche infortunio di troppo, ma sul talento grezzo c'è poco da discutere, visto che ha tutte le credenziali per diventare uno tra i migliori linebacker della NFL. Piuttosto versatile, l'ex Rebels potrebbe trovare spazio anche da inside linebacker, sfruttando al meglio la visione di gioco che gli permette comunque di essere sempre presente nella zona nevralgica dlel'azione. Altrettanto valido e con ulteriori margini di miglioramento è Martin Rucker, tight end da Missouri misteriosamente ignorato dai vari ranking sparsi per la rete ma che con i Tigers ha svolto sempre un grandissimo lavoro, diventando un valore aggiunto indiscusso dell'attacco guidato da Chase Daniel che si basava principalmente sull'impiego continuato dei TE; buon fisico, grandi mani, il fratellino dell'end Mike Rucker si presenta come l'ideale complemento di Kellen Winslow e grazie anche ai numeri messi in piedi con Missouri potrebbe rivelarsi un ipotetico WR aggiunto. Proseguendo la ricerca dei diamanti grezzi nascosti negli sparuti angoli del draft, Cleveland ha pescato poi Ahtyba Rubin, defensive tackle agilissimo che con una sola stagione di esperienza ad Iowa State, dopo il trasferimento da un Junior College, ha stupito diversi scout per la rapidità d'esecuzione e per le buone doti da colpitore mostrate; l'ex Cyclones potrebbe ritagliarsi uno spazio importante alle spalle di Shaun Rogers e Corey Williams, la stessa cosa che dovrà fare nel ruolo di competenza il ricevitore Paul Hubbard da Wisconsin, altro buon atleta limitato dagli infortuni che si presenta come un'incognita dalle prospettive di sviluppo interessanti, e soprattutto allettanti. Sempre di una mezza incognita, anche se i numeri messi insieme al college promettono bene, tratta l'ultima scelta dei Browns, orientata sull'unico giocatore di division III presente al draft, Alex Hall, defensive end dal semisconosciuto college di St. Augustine che si presenta ai nastri di partenza con la possibilità di essere impiegato in un doppio ruolo, da defensive end o da outside linebacker, grazie soprattutto a delle doti, consistenti, da pass rusher davvero difficili da ignorare. Tra i tanti undrafted arrivati in Ohio da segnalare il RB Tony Tempe da Missouri, grande atleta, veloce, dotato di visione e istinto ma non troppo elusivo, il TE Kolo Kapanui da West Texas A&M, buon bloccatore e discreto ricevitore, il CB da Missouri Darnell Terrell, bravo nelle coperture e solido contro le corse, anche se deve migliorare tecnicamente, il kicker Jason Reda da Illinois, e l'ottima guardia offensiva EricYoung da Tennessee, lineman validissimo finito undrafted nonostante degli scouting molto positivi.
Draft Grades: 7: le scelte a disposizione erano poche ma i Browns le hanno utilizzate davvero bene, acquisendo tantissimo talento e cercando di portare a casa sempre il miglior prospetto a disposzione; mancano un WR e un CB, anche se ci è sopperito al problema, in parte, con gli ingaggi dei rookie undrafted.
Pittsburgh Steelers
Draft importante degli Steelers che partono pigiando sull'acceleratore chiamando Rashard Mendenhall, uno dei talenti più interessanti della classe, nonché atleta fenomenale, dotato tanto di velocità , quanto di potenza; runningback ancora da inquadrare, viste anche le poche partite disputate in NCAA, l'ex giocatore di Illinois si presenta come un prospetto da costruire pian piano, dandogli la possibilità di crescere alle spalle di un veterano del calibro di Willie Parker. Non troppo capace di eludere la pressione avversaria, deve sicuramente migliorare nell'impostazione della corsa, visto che tende sempre a cercare il corner piuttosto che infilarsi tra tackle e tackle. Da un talento ad un altro ecco la seconda scelta da Texas Limas Sweed, identikit del ricevitore di possesso che da tempo chiedeva Big Ben, dotato di ottime mani e di un buon controllo del corpo, parecchio disciplinato nel correre le tracce prefissate e abbastanza spettacolare; grande lavoratore, dovrà lavorare per imparare a mantenere costantemente la concentrazione per evitare i drop e a separarsi con maggiore incisivià dal proprio marcatore. Con questa coppia, indubbiamente a Pittsburgh hanno gettato le basi per un roseo futuro, stessa cosa che si è tentato di fare in difesa draftando l'end da UCLA Bruce Davis, atleta immenso capace di portare costante pressione al quarterback avversario, fenomenale sul primo passo e in grado di giocare anche come linebacker, nonostante gli manchi un po' di esperienza come pass rusher, sopperita grazie ai buoni numeri che tendenzialmente mette su. La scelta successiva è invece stata impiegata per la linea offensiva, reparto che ha destato non pochi problemi nella stagione 2007; per dargli profondità e aggiungere una discreta qualità è stato scelto il tackle offensivo da Texas Tony Hills, giocatore in grado di difendere alla perfezione la tasca nelle azioni di passaggio, perfetto quindi per concedere più timing a Roethlisberger, anche se per diventare titolare deve migliorare assolutamente la fase di bloccaggio nelle corse. Sul talento gli Steelers decidono di tornare per il quinto round, e questa volta ne scelgono uno davvero puro, dirigendo le loro attenzioni su Dennis Dixon, sfortunato quarterback da Oregon che probabilmente, senza infortunio, sarebbe stato uno dei top player del ruolo; mobile e dotato di un buon braccio, non troppo accurato ma sicuramente potente, l'ex Ducks è l'ennesimo colpaccio tentato da Pittsburgh, che dopo aver perso Randle El cercano un giocatore universale per aprire il manuale dei trucchi; ci avevano già provato, senza fortuna, con Omar Jacobs l'anno passato. Trucchi a parte uno steal in piena regola potrebbe invece rivelarsi Mike Humpal, valido linebacker da Iowa molto produttivo, ottimo tackler e grande lavoratore che riesce a sopperire con l'impegno ed un carattere da leader nato al talento di cui non l'ha dotato madre natura; giocatore sempre mobile, vive sistematicamente nel centro dell'azione e ama punire l'avversario nel pieno rispetto del Pittsburgh's style tanto di moda da queste parti. Ultima chiamata sfruttata poi per dare un po' di profondità alle secondarie, prendendo Ryan Mundy da West Virginia, free safety fisicata che ha dimostrato di saper essere abbastanza produttivo, soprattutto contro le corse, negl'anni da starter con i Mountaineers; non un fenomeno, deve impegnarsi per imparare a sfruttare nel modo migliore la sua stazza fisica nella difesa sui passaggi. Gli undrafted portano in dote il buon centro Doug Legurski da Marshall, grande lavoratore e leader ma ancora piuttosto grezzo, e il cornerbacl Travis Williams da East Carolina, prospetto interessantissimo che già da freshman aveva mostrato una grande abilità nel riportare i punt, era quarto nella nazione, ma caduto in basso per un infortunio alla caviglia e una statura che lo vede andare in difficoltà con i ricevitori alti.
Draft Grades: 8: manca un CB davvero valido da inserire fin da subito nella rotazione, ma i primi due pick valgono da soli il prezzo del biglietto; importanti anche i colpi piazzati nei mid round, dove cominciando da Davis per concludere con Humpal gli Steelers si sono assicurati diversi giocatori adatti al sistema che intendono giocare.