Calais Campbell, giocatore attesissimo in Arizona dopo l'altalenante stagione con i Miami Hurricanes.
Arizona Cardinals
Partenza lanciata dei Cardinals che si muovono con una trade up per assicurarsi uno dei prospetti più interessanti della classe, Dominique Rodgers-Cromartie, che ha così raggiunto sulla costa ovest degli USA il cugino Antonio, cornerback ritornatore dei Chargers; a destare l'interesse di Arizona, come di tante altre franchigie, è stata soprattutto la velocità abbagliante del ragazzo, insita probabilmente nel dna di famiglia, unita a delle qualità che fanno ben sperare per il futuro ed a un'esperienza maturata nei quattro anni da starter a Tennessee State; chiamato per permettere lo slittamento a safety di Antrel Rolle, potrebbe entrare fin da subito nella depth chart titolare, stessa cosa che potrebbe fare il secondo round Calais Campbell, end All-American che solo un anno fa sarebbe stato un top pick assicurato. L'ex Hurricanes ha patito troppo la pessima stagione di Miami, scivolando via via nelle retrovie del draft e assestandosi in una posizione che per qualità tecniche e talento non merita affatto; il suo neo infatti è dichiaratamente la testa, visto che molte volte pare staccare la spina proprio durante lo sviluppo delle azioni chiave delle partite, un peccato per un giocatore che avrebbe davvero tutto per sfondare anche a livello professionistico. Se i Cardinals riusciranno a lavorarci bene sopra, indubbiamente Campbell presenterà un innesto dal valore aggiunto incalcolabile, come potrebbe rivelarsi anche Early Doucet, ricevitore da Louisiana State ingaggiato per rimpiazzare Bryant Johnson e per lanciare un chiaro messaggio a Boldin, in odore di holdout dopo il contrattone strappato dal compagno di reparto Fitzgerald; Doucet, che si presenta come un atleta molto valido, potrebbe inserirsi fin da subito come slot, sfruttando gli spazi lasciati aperti dalle difese avversarie, troppo intente a difendere sui WR primari. Problemi tra i ricevitori a parte, in Arizona hanno focalizzato buona parte delle loro attenzioni sulla linea difensiva, dove la 3-4 richiede un dispendio di forze cospicuo e, con la perdita di Pace, c'era bisogno di rifondare seriamente e dare una certa profondità al reparto; per questo al quarto giro è stato preso l'end di Iowa Kenny Iwebema, buon atleta che ha dimostrato di saper tenere impegnati diversi lineman avversari grazie ad una stazza fisica consistente, nonostante una mobilità non eccelsa; qualità quest'ultima che invece possiede il terzo defensive end chiamato dai Cards, Chris Harrington, velocissimo prospetto da Texas A&M che pare perfetto per giocare anche come linebacker esterno viste le ottime doti da pass rusher mostrate al college. Nel mezzo ha destato un certo stupore la scelta al quinto round di Tim Hightower, runningback di Richmond che fisicamente ricorda parecchio Marion Barber di Dallas e che potrebbe ricoprire il doppio ruolo di fullback e runner per i terzi down, quando si tratta di guadagnare campo colpendo la difesa avversaria nel mezzo; taglia a parte, il potente atleta californiano cercherà di farsi strada nel corposo backfield di Arizona, magari cominciando ad alternarsi con Shipp e Arrington alle spalle di Edgerrin James. Con l'ultimo pick a disposizione hanno infine deciso di portare a Phoenix un lineman offensivo da Northern Iowa, Brandon Keith, tackle abbastanza veloce che ha voluto a tutti i costi Russ Grimm, coach della OL di Arizona che lo ha già avuto al college, e che, se sviluppato a dovere, potrebbe diventare un ottimo giocatore. Tra gli undrafted infine è interessantissima la firma di Anthony Morrelli, QB da Penn State di cui si parlava un gran bene nell'ultima stagione NCAA che potrebbe concorrere per il ruolo di third string. Il linebacker tanto cercato comunque alla fine è arrivato, ed è una delle pietre pregiate cadute nel gruppo dei free agents, Ali Highsmith, ottimo prospetto da LSU che era dato tra i mid rounder ed ha buone probabilità di entrare a roster prima dell'inizio della regular season, sperando che non si trasformi in un nuovo Buster Davis; tra gli altri discreto anche il tackle da West Virginia Keilen Dykes, ragazzo che quest'anno ha prodotto davvero buone prestazioni nella linea difensiva dei Mountaineers.
Draft Grades: 7: draft buono, soprattutto a livello di talento, anche se molti prospetti andranno fatti crescere con cura; pesa indubbiamente sul giudizio finale il mancato arrivo di un linebacker, anche se come anticipato, uno degli end potrebbe essere spostato in questo ruolo e Highsmith ripara in parte a questa mancanza. Campbell al secondo e Doucet al terzo rimangono comunque ottimi colpi.
San Francisco 49ers
Draft ambiguo da parte dei californiani, che a sorpresa chiamano un defensive tackle al primo giro, assicurandosi il dopo Bryant Young con il validissimo Kentwan Balmer, giocatore esplosivo e altamente produttivo che ha dominato come pochi nella difesa dei Tar Hells; dalle voci trapelate sembra però che l'intenzione iniziale dei Niners sia quella di impiegarlo come end, e qui le cose diventano davvero strane, perchè è si importante fare esperienza, ma se nella baia andavano in cerca di un lineman esterno allora i prospetti su cui puntare erano decisamente altri, soprattutto vista la profondità della classe 2008. Impiego di Balmer a parte, che davvero si spera sia prima o poi impiegato nel suo ruolo naturale, San Francisco ha poi deciso di impiegare nel modo migliore la sua seconda scelta, assestando l'altra linea, quella offensiva, che aveva destato non poche preoccupazioni nel corso dell'ultima stagione; il prescelto per rattoppare i buchi della OL è stata la guardia da Southern California Chilo Rachal, indubbiamente una delle migliori del draft, in possesso di buone qualità e considerato una vera e propria promessa, da sviluppare con attenzione e versatile, tanto che gli viene prospettato un possibile futuro da tackle; certo a sfruttare al meglio il suo lavoro ci penserà Frank Gore, che potrebbe utilizzare anche l'aiuto che dovrebbe fornirgli la quarta chiamata, Cody Wallace da Texas A&M, tra i migliori centri della nazione e della Big XII durante la sua carriera NCAA, ma con tutta probabilità impiegato come offensive lineman generico tra i professionisti, nonostante venga comparato al grande Jim Ringo dei Buffalo Bills. Appena prima di completare i rinforzi per la linea offensiva, i 49ers hanno messo le mani su quello che probabilmente è il loro miglior pick, Reggie Smith, difensive back tuttofare da Oklahoma che è dotato di una grandissima versatilità e sembra essere il giusto complemento per un reparto già zeppo di campioni; veloce, in possesso di un buon fiuto per la palla e di discrete mani, come già detto può disimpegnarsi con profitto sia nel ruolo di cornerback che in quello di safety, inoltre potrebbe tornare utilissimo anche nelle difese di situazione con gli schieramenti nickel e dime. Una certa versatilità la presenta anche Josh Morgan, receiver da Virginia Tech piuttosto fisico e in possesso di un grande controllo del corpo, tant'è che può rendersi capace di ricezioni spettacolari, al limite dell'impossibile; giocatore che per vari motivi, tra cui questi elencati, potrebbe piacere davvero parecchio a Mad Martz, dovrebbe trovare subito spazio negli special team, visto l'apporto che ha dimostrato di poter dare a questi ultimi negli anni passati con gli Hookies. Con l'ultima scelta a disposizione i Niners si sono poi diretti verso l'ennessimo outside linebacker, nel pieno rispetto della linea tracciata dagl'ultimi draft, chiamando Larry Grant da Ohio State, trasferitosi nel 2006 da un Junior College ma sempre produttivo quando è stato impiegato dai Buckeyes, mostrando di essere un buonissimo pass rusher nonché un blitzer eccelso; deve migliorare la tecnica di placcaggio, anche se probabilmente anche lui avrà tempo di crescere sfruttando le occasioni che gli verranno date con le squadre speciali. Tra i free agent ottimo l'innesto del linebacker di Nevada Ezra Butler, da molti considerato un giocatore con tutte le qualità necessarie per sfondare in NFL anche se deve apparentemente affinare la tecnica e migliorare nel contrastare le corse; importante anche l'arrivo di Joe John Finley, grande bloccatore e giocatore piuttosto disciplinato, in grado di correre alla perfezione la route assegnatagli e di liberarsi sull'esterno del campo per ricevere il pallone lontano dalle pressioni avversarie. Scommesse pure invece i due wide receiver, Robert Jordan da California e Cameron Colvin da Oregon, alteti della Pac-10 che non si presentano con qualità particolari ma che nelle mani di Martz potrebbero comunque trovare una loro collocazione.
Draft Grades: 6: come già detto, certe scelte lasciano alcuni dubbi sull'operato del coaching staff di San Francisco, dubbi dissipati a malapena dal fatto che comunque abbiano rispettato appieno i needs della franchigia. Da capire ancora l'esatta collocazione di Balmer, e la mancata chiamata di un defensive end, ruolo che pareva essere una priorità dei Niners nel periodo pre draft nonostante l'arrivo di Justin Smith.
Seattle Seahawks
Draft particolare anche quello condotto da Seattle, che passa sui runningback al primo giro per dirigersi sul defensive end Lawrence Jackson, giocatore che indubbiamente può dare un valido apporto alla linea difensiva dei Seahawks, sempre alla ricerca del playmaker in grado di aprire spazi per le sortite di Tatupu, linebacker su cui ormai sono incentrare le maggiori attenzioni dei bloccatori avversari. Jackson, anche lui di scuola Trojans, può essere l'atleta adatto per togliere pressione al numero 51, soprattutto se utilizzato insieme a Red Bryant, terza scelta da Texas A&M che sembra indicato per essere schierato con profitto contro le corse, vista una certa propensione ad occupare più lineman ed una velocità che lo porta a partire sempre in vantaggio rispetto all'avversario; incredibilmente produttivo, ringiovanisce una linea avanti con gli anni, ed in coppia con l'ex USC potrebbe fare davvero sfracelli in futuro. La seconda chiamata di Seattle è stata invece orientata a colmare il buco nel ruolo di tight end, dove Pollard ha toppato clamorosamente e si è sentita troppo la perdita di Jerramy Stevens; per questo Holmgren è corso ai ripari portandosi a casa John Carlson, prospetto da Notre Dame unanimemente considrato uno dei top player del ruolo e preferito a Fred Davis per le sue eccelse qualità di bloccatore, mentre è atteso un cospicuo miglioramento in fase di ricezione. Miglioramento invece che pare non essere proprio necessario per Owen Schmitt, vera e propria sorpresa del draft in quanto primo fullback scelto in assoluto; sorpresa calcolata per chi ha avuto modo di seguirlo con la divisa di West Virginia, università a cui di fatto ha regalato uno Sugar Bowl, nel 2006 con giocate spettacolari, e a cui ha sempre dato un valido apporto sia su corsa, sia con le ricezioni al di fuori del backfield. L'ex Mountaineers è stato poi fondamentale come blocker per l'attacco esplosivo formato da Pat White, QB, e Steve Slaton, WR, e come playmaker negli special team, dove molte volte ha piazzato la giocata decisiva. Quasi un suo omonimo il centottantesimo pick dei Seahawks, sesto round, il long snapper Tyler Schmitt da San Diego State, altra scelta rigorosamente alta per il ruolo ricoperto ma a quanto detto, giocatore davvero in grado di fare la differenza nelle azioni di punt, kickoff, extra point o field goal. Dopo due scelte alquanto sorprendenti nello stato di Washington hanno poi deciso di tornare nei canoni draftando finalmente il runningback tanto atteso, Justin Forsett da California, ovvero il giocatore che ha sostituito Marshawn Lynch nel backfield dei Golden Bears; runner naturale dotato di ottima visione di gioco e di cambi di direzione davvero elusivi, l'atleta di Cal non sembra avere le qualità necessarie per insediarsi come titolare nella depth chart di Seattle, ma con il tempo potrebbe certo trovare spazio in un playbook che preveda l'impiego di due runningback, schema parecchio in voga nell'odierna NFL. L'ultima scelta è infine stata utilizzata dai Seahawks per aggiungere competitività nel ruolo di kicker, dove dopo la dipartita di Brown si giocheranno il posto Olindo Mare e il rookie Brandon Coutu, validssimo prospetto da Georgia che ha stupito tutti al Pro Day mostrando di avere un piede piuttosto preciso ed una gamba potente. Tra gli undrafted buone le acquisizioni delle due safety Eric Wicks da West Virginia e Jamar Adams da Michigan, entrambi esperti e con alle spalle numerose partite in NCAA.
Draft Grades: 6: draft particolare, improntato sul miglorare tutto il roster, anche le squadre speciali, dove sono state spese diverse scelte per mettere in sesto un reparto che sta acquisendo sempre più importanza nella NFL. A Seattle non hanno dato peso alle mancanze enormi rilevate nell'ultima stagione, come quella di receiver adeguati per gli schemi di Holmgren e un paio di offensive lineman in grado di proteggere a dovere il runningback.
St.Louis Rams
Preso Chris Long per sopperire al reiterato problema di end della franchigia, che già nello scorso draft scelse Adam Carriker salvo poi spostarlo a defensive tackle, i Rams si sono concentrati sugl'altri fabbisogni della squadra, andando man mano a tappare i buchi nei vari ruoli; dopo l'ottimo defensive lineman di Virginia, giocatore altamente produttivo e pronto ad essere un dominatore anche in NFL , i Rams hanno pensato a rimpiazzare immediatamente la stella Isaac Bruce, acquisendo Donnie Avery da Houston, prospetto veloce, come quelli che ama Scott Linehan, e produttivo, che potrebbe ritagliarsi fin da subito un'importante spazio nel ruolo di slot receiver, pronto a sfruttare le libertà che gli concederanno i difensori avversari intenti a marcare Holt e Bennett. Con la terza scelta in Missouri hanno cercato poi di tamponare al meglio la perdita che prima o poi dovranno affrontare sulla linea offensiva, quando Orlando Pace deciderà definitivamente di appendere il casco al chiodo; per questo è stato preso il validissimo John Greco, giocatore che ha tutte le credenziali per poter essere il left tackle del futuro, grazie ad una versatilità eccelsa che dopo averlo visto all'opera con profitto nel ruolo di guardia nelle ultime stagioni a Toledo, potrebbe prevedere un ritorno alle origini, in quella posizione che lo ha lanciato nella NCAA. Sistemata anche la OL i Rams hanno fatto il colpaccio con la prima delle loro scelte al quarto round, mettendo le mani su Justin King, considerato uno dei migliori cornerback della classe, veloce, fisico, gran colpitore, e dotato di eccellenti mani; grandissimo lavoratore, può sopperire con la sua abnegazione per l'allenamento e la continua ricerca di migliorarsi alle riserve che permangono sulle potenzialità di crescita e sull'istinto. Dalla sideline difensiva a quella offensiva per vedere all'opera l'altra quarta scelta, pick 22, Keenan Burton, receiver da Kentucky che si presenta come un giocatore molto fisico e discretamente produttivo; uscito dall'ateneo dei Wildcats con i galloni di team leader, il giovane WR ha dimostrato di possedere un buon controllo del corpo e di essere davvero devastante nelle corse post ricezione, quando grazie ad una serie interminabile di finte riesce ad eludere anche gli avversari più attenti. Per innescare a dovere i nuovi ricevitori arrivati in Missouri era però necessario dare ulteriore profondità alla linea, e anche in quest'occasione St.Louis prende in contropiede tutti, draftando un giocatore che aveva le credenziali per uscire tranquillamente nei primi round, ma misteriosamente dimenticato e caduto fino al pick numero 157, scelta con cui i Rams l'hanno portato a casa; Roy Schuening, OG da Oregon State, offre un ulteriore upgrade alla linea offeniva, aggiungendo qualità , potenza, e leadership in un ruolo dove negli ultimi anni sono mancati grossi giocatori in grado di caricarsi il peso della OL sulle spalle. Con l'ex Beavers e Greco è innegabile che St.Louis offrirà una grandissima protezione sia a Bulger sia a Steven Jackson, limitato dagli infortuni e da una linea non eccelsa nell'ultima stagione. Con le ultime due scelte i Rams hanno deciso poi di investire sugli altri ruoli difensivi, assicurandosi le prestazioni di Chris Chamberlain, DB da Tulsa che ha fatto un workout mostruoso impressionando parecchi scout NFL, e di David Vobora, OLB da Idaho che si è guadagnato il titolo di Mr.Irrilevant 2008 entrando per il rotto della cuffia dalla porta principale della NFL; entrambe possibili giocatori da special team, presentano ambedue ottime qualità tecniche, atletiche, ed una taglia ampiamente indicata per i ruoli per cui sono stati draftati. Tra i rookie free agent è rilevante l'acquisizione di Yvenson Bernard, altro runner dei Beavers che arriva alla corte di St.Louis a qualche anno di distanza da Jackson, e giocatore dal talento naturale che potremmo vedere anche a roster nella prossima stagione, magari come terzo o quarto runningback. Oltre al prospetto di OSU, intrgano parecchio le acquisizioni dei linebacker Vince Hall, da Virginia Tech, e Matt Magro, da West Virginia, abbastanza produttivi, dotati entrambi di ottimo istinto e di una solida tecnica di placcaggio.
Draft Grades: 8: i Rams hanno lavorato davvero bene, colmando a dovere i needs del roster e inseguendo il talento necessario per fornire il giusto upgrade per una franchigia che vuole tornare presto al livello che gli compete; King preso al quarto e Schuening addirittura oltre metà quinto sono, come già detto, due ciliegine su una torta davvero succulenta. Cinque delle prime sei scelte potrebbero entrare inoltre prestissimo nella depth chart titolare della squadra.