David Vobora da Idaho, Mr. Irrelevant 2008.
Nel 1941 i Chicago Bears scelsero Tom Harmon con la prima chiamata assoluta, un runningback vincitore dell'Heisman Trophy e, ancora oggi, considerato uno dei più grandi giocatori di sempre dell'università di Michigan. Impegnato nella Seconda Guerra Mondiale, dalla quale rientrò in pessime condizioni per giocare a football, saltò buona parte delle carriera giocando due sole stagioni (1946-47) coi Rams. 1941. Da allora sono passati 67 anni e ciò significa soltanto che sono serviti quasi sette decenni per rivedere un Wolverine come prima scelta assoluta ad un draft della National Football League. L'onore è toccato a Jake Long, offensive tackle che pochi giorni prima della tradizionale parata di future stelle ("tutto comincia da qui" diceva lo slogan di quest'anno negli spot televisivi) aveva già firmato un importante contratto con Miami, squadra che ha garantito almeno 30 milioni di dollari ad uno dei più interessanti prospetti nel ruolo, al di fuori dei dubbi sollevati da alcuni.
Il draft 2008, considerato non troppo profondo, ha in parte rispettato le attese sui ruoli più selezionati, ma ha sconvolto il proprio proseguire con una serie di innumerevoli trade che sono proseguite per i due giorni modificando e, a volte, ribaltando le gerarchie del draft. Si aspettavano gli uomini della linea offensiva, con una classe di tackle davvero interessante e ben rappresentata, e le attese non sono state deluse; molte le squadre che cominciano a ridare davvero importanza al fulcro del gioco offensivo, molti i team che necessitavano di andare a coprire quel ruolo.
Se i numeri potessero dire qualcosa, direbbero che questa è la classe di tackle più promettente di sempre, almeno sulla carta, perché mai si erano contate sette scelte in questo ruolo al primo giro. Si era arrivati a 4 o 5, piuttosto spesso, negli anni 90, a sei nel 1986. Sabato scorso ne sono arrivati sette, e le prospettive sembrano buone più o meno per tutti. Ryan Clady, Chris Williams, Gosder Cherilus, Jeff Otah, Sam Baker e Duane Brown sono i nomi usciti subito dopo Jake Long che, assieme alla guardia Branden Albert da Virginia, selezionata dai Chiefs, fanno otto uomini di linea chiamati tra i magnifici 32… che quest'anno erano in realtà 31.
Trentuno per via della scelta persa dai New England Patriots, 31 tanto che Phillip Merling, defensive end chiamato al primo tocco di orologio del secondo giro sempre da Miami, è una seconda scelta con l'onore di una posizione di chiamata pari a quella di un primo giro.
E' stato l'anno dei tackles quindi, che alla fine della giostra sono stati 22, non è invece stato l'anno dei wide receiver, eliminati dal primo giro per la prima volta dal 1990, quando Alexander Wright fu il primo pick del secondo giro grazie ai Dallas Cowboys. Si supponeva un non eccessivo interesse per la classe di ricevitori presenti quest'anno, non era però facile intuire che sarebbero stati tenuti fuori davvero tutti dalle prime chiamate. Talenti come Devin Thomas, Limas Sweed e DeSean Jackson ambivano con ogni logica a una chiamata, anche bassa, tra le prime 31, ed invece è toccato a Donny Avery da Houston conquistarsi la Maglia Rosa nel ruolo con la chiamata numero 33 spesa da St. Louis.
I Washington Redskins, approfittando di una delle tante trade del week end, si sono buttati su due prospetti nello stesso giro, sempre il secondo, chiamando Devin Thomas prima e Malcolm Kelly poco dopo, mentre il piccolo DeSean Jackson è finito a Philadelphia. Bene anche Jordy Nelson da Kansas State, sottovalutato colpevolmente anche da noi al tempo in cui andammo ad analizzare i prospetti, ma salito nei gusti delle squadre e degli scout nelle ultime settimane, tanto da volare fino a un probabile terzo giro nelle varie previsioni per essere poi chiamato addirittura al secondo dai Green Bay Packers.
Green Bay Packers che regalano a Nelson il podio tra i ricevitori (è stato il terzo WR selezionato) e che ripartono nel dopo Brett Favre non solo da Aaron Rodgers (prima scelta dei Packs nel 2005) ma affiancano a quest'ultimo anche Brian Brohm (2° giro, da Louisville) e Matt Flynn, campione nazionale al college con LSU e pescato al settimo. Ottimo il traguardo tagliato dal prospetto uscito dalla DI-FCS, quel Joe Flacco che da Delaware vola fino a Baltimora, con i Ravens che imbastiscono una trade per assicurarsi i servigi del vice-campione della Football Championship Subdivision e lo rendono il secondo QB draftato nel 2008, l'ultimo del primo giro.
Il primo, come previsto, è stato Matt Ryan, talento di Boston College che dovrà lavorare per far dimenticare le gesta di Michael Vick in quel di Atlanta. Un po' inattesa la scelta dei georgiani che certamente avevano bisogno di coprire il ruolo ma, altrettanto scontato, avrebbero potuto puntare prima su un ottimo offensive tackle e poi giocarsela su uno dei tanti quarterback a disposizione di medio livello. Livello di prospetto, come al solito, che non esclude certo sin d'ora sorprese durante la carriera di questi ragazzi.
A proposito di Flacco, talento esploso durante la stagione 2007 tanto da assicurarsi le attenzioni di buona parte del mondo Nfl, rimane fuori quello che era considerato il miglior quarterback della FCS ad inizio stagione, ossia quel Ricky Santos che strabiliò tutti nel 2006 e che, da undrafted, è poi finito a Kansas City. Anche Colt Brennan, nome forte per più di un anno prima del crollo finale allo Sugar Bowl e al Senior Bowl, ha trovato casa prima della free agency scelto dai Washington Redskins oggi guidati da Jim Zorn, allenatore considerato eccellente per la crescita dei ragazzi nel ruolo. Chi meglio di lui potrà quindi dirci se Brennan può davvero crescere a livello Pro, se davvero il suo impegno ed il suo lavoro saranno serviti per diventare un titolare nella Lega numero del football? Nessuno, anche se tra le mani di Mike Martz, offensive coordinator di San Francisco, lo avremmo seguito con interesse e curiosità .
La chiamata più attesa era però quella di Darren McFadden, talentuoso runningback da Arkansas considerato il miglior prospetto assoluto dei questo draft; si sapeva che né Miami né St. Louis avrebbero speso la chiamata per lui, il resto era tutta una scommessa, ma il rischio di finire fino ai NY Jets alla sei non era per niente da sottovalutare. Ci ha pensato il papà dei Raiders Al Davis a dare una risposta a tutti, chiamando McFadden alla quarta e aprendo un circolo che ha portato ben 5 runningback ad essere scelti nella prima tornata: una sorpresa, ed un altro piccolo record. Nessuno si aspettava un numero così elevato di halfback al primo giro, il talento garantiva ad un paio di giocatori tale certezza, mentre altri due o tre si sarebbero dovuti combattere una o due posizioni nella migliore delle ipotesi.
Cinque runningback non venivano chiamati dal 2000 (anno, tra gli altri, di Shaun Alexander) e, ancora prima, dal 1995. Il miglior punteggio degli ultimi vent'anni, insomma, se si esclude il 1990, stagione in cui i Jets preferirono Blair Thomas ad Emmitt Smith ed altri quattro giocatori seguirono la futura stella dei Cowboys.
Dopo McFadden sono comunque usciti tutti i migliori prospetti dichiarati dai ranking di mezzo mondo, con Jonathan Stewart finito ai Carolina Panthers con la 13, Felix Jones, compagno al college di McFadden, a Dallas, Rashard Mendenhall (23) a Pittsburgh e l'interessantissimo Chris Johnson da East Carolina a Tennessee (24). Uno dopo l'altro i tre RB hanno svuotato il serbatoio, lasciando due sole chiamate al secondo giro che hanno sistemato la posizione per i Chicago Bears (Matt Forté) e i Baltimore Ravens (Jay Rice).
Un altro draft se ne va quindi lasciando dietro di sé i "voti" di esperti e meno esperti, giudizi che presto arriveranno anche su queste pagine. Se ne va tra una curiosità e l'altra e, forse, proprio grazie ad una classe in generale considerata non eccelsa si è esaltato e acceso tra decine di scambi tentati per accaparrarsi il giocatore che sulla carta può risolvere un bisogno immediato, il talento più cristallino in circolazione o la speranza di aver catturato il classico "steal of the draft".
Il draft 2008 se ne va tra chiacchiere più o meno serie, con le firme per gli undrafted che sono partite immediatamente e i primi rookie camp delle 32 franchigie Nfl già in rampa di lancio. Mr. Irrelevant di quest'anno è David Vobora, linebacker da Idaho chiamato dai Rams con la 252^ scelta; Vobora che ha avuto "l'onore" di aver chiuso un draft e di non finire nel calderone dei senza casa, oltre ad aver suonato la campana sull'ultimo entusiasmante atto della off season 2008. Al di là del "titolo" che spetta all'ultimo selezionato, ovviamente.
Sperando che non vi sia alcun caso Michael Vick a ravvivare l'estate, ci aspettano ora mesi di allenamenti, training camp, amichevoli ed inutile gossip prima che New York Giants e Washington Redskins ci ridiano il football giocato. Quello vero.