Dan Connor da Penn State, uno dei migliori prospetti in fatto di linebacker
Passato il primo pezzo su tight end e kicker, si fanno avanti i prospetti difensivi più interessanti tra coloro che si schierano dietro alla linea. I linebacker e i defensive backs sono punti fondamentali di questa off season, con alcuni grandi nomi rimasti in bilico durante l'avvio della free agency ed altri che hanno cambiato squadra. E' il momento di capire se e quanto possano valere i prospetti 2008 in questa zona del campo.
Linebacker
Non c'è un Patrick Willis in giro quest'anno, un prospetto robusto e forte su cui scommettere, e vincere, in poco tempo. Se molti sono convinti che lasciare cadere così in basso Willis un anno fa fu un errore e che non poche squadre stiano ripensando a quanto sprecato, probabilmente non sbagliano, come potrebbero non sbagliare a pensare che il primo linebacker chiamato nel 2008 uscirà ampiamente dopo le prime dieci posizioni. Denver (12), Tampa (20), Arizona (16) potrebbero essere squadre interessate al colpo.
Colpo che, in prima posizione, vede una gara ristretta tra Dan Connor (6-3 piedi, 233 libbre, senior) di Penn State e Keith Rivers (6-2, 241, senior) da USC. Entrambi talenti da primo giro i due si giocano la prima uscita nel ruolo con Connor in vantaggio forse solo per l'apparente capacità di giocare sia interno che esterno in una 4-3, mentre Rivers è, secondo molti, il miglior talento assoluto nell'insieme.
Pur non essendo un gran giocatore in blitz, capace di mettere davvero pressione alla tasca avversaria, Rivers sembra avere un'ottima visione di gioco per tutto ciò che accade nel box difensivo e dietro di esso. Abile e piuttosto rapido a coprire il campo in copertura sui lanci ed in corsa tra una sideline e l'altra, Rivers non ci è sembrato così forte fisicamente come Connor, il quale, pur essendo più leggero e non di taglia "giusta", riesce a confezionare spesso grandissimi colpi e ha ottime qualità di placcatore.
Difficile dire chi dei due sia meglio, le valutazioni spettano alla squadra che deciderà di andare su uno o l'altro, anche se, parere personale, il giocatore di Penn State ci sembra avere maggiori margini di crescita oltre ad avere un'agilità che spesso gli permette di coprire rapidamente una posizione lasciata vuota. Il rapporto tra fisico e capacità di portare il colpo è poi incredibile, e la tendenza a colpire bene anche in pass rush (14 sack al college, 6.5 nell'ultima stagione) lo rendono a nostro avviso più appetibile.
Curtis Lofton, junior da Oklahoma (6-0, 235) è quello che a nostro avviso può rappresentare il terzo incomodo nella corsa al contratto più alto tra i linebacker rookie. Considerato ideale sia per le difese 4-3 che 3-4, l'ormai ex Sooner è l'ideale per chi cerca un giocatore di "movimento". Non troppo alto (parliamo di 182 centimetri) ma estremamente rapido, Lofton gioca benissimo se tenuto lontano dal box dopo lo snap, senza spedirlo nella lotta contro i defensive linemen avversari o in prossimità del quarterback dove, se in ritardo, non ha i numeri per fermare il lancio.
Parliamo però di un giocatore infaticabile e considerato intelligentissimo tatticamente, e nella vita, da tutti gli allenatori che hanno avuto a che fare con lui. Paga il fisico e una velocità di punta non esaltanti che lo riducono ad essere un buonissimo difensore sulle corse e un ottimo lavoratore di special team, pur con qualche problema di infortunio alle gambe durante il college. Non sarà il talento più splendente del futuro, ma in rotazione su una difesa che voglia limitare le corse avversarie, che abbia bisogno di un leader serio e capace in campo e di uno scatenato atleta da ST crediamo che qui ci possa essere qualcosa su cui lavorare.
Più concreti, e completi, Tavares Gooden (6-1, 234), senior da Miami, e Philip Wheeler (6-1, 248), stesso grado ma da Georgia Tech. Su Gooden i dubbi sono tanti, alcuni analisti lo considerano un talento da terzo giro. Alto, ma pur sempre terzo. Eppure, quando lo ha potuto dimostrare, il LB di The U ha fatto impazzire gli avversari; 100 placcaggi nel 2007, 83 nel 2004 e un vuoto, nel 2005, causa redshirt per infortunio e un 2006 passato a riprendersi pur con buone prestazioni. Gooden ha giocato al college tutte e tre le posizioni di linebacker, non ha l'istinto e la capacità per andare a sfondare sulla linea di scrimmage, ma è ottimo a coprire un immenso spazio del campo giocando con buona rapidità e grande tecnica.
Wheeler ha invece iniziato la carriera di giocatore come DE prima di passare a giocare, piano piano, come centrale nel pacchetto linebacker. Il suo posizionamento migliore al prossimo livello dovrebbe essere sul lato debole dal quale potrebbe sfruttare l'ottimo rapidità e la propensione ai blitz nella tasca che hanno fruttato 18.5 sack in tre stagioni.
Il resto delle scelte sembra molto incerto e occorrerebbe un lavoro di scout molto più ampio e professionale; la sola Denver ci sembra comunque capace di alzare all'interno delle prime 15 posizioni un giocatore del ruolo ammesso e non concesso che scambi dell'ultima ora vadano a modificare l'ordine di scelta. Tra i gioielli nascosti nelle profondità del mare alcuni analisti vedono Ben Moffitt di South Florida e Ezra Butler da Nevada. Moffitt è un MLB che pare essere un colpitore sensazionale, in grado di alzare più di 100 placcaggi nelle ultime due stagioni e di colpire 41 volte per una perdita di yard in carriera. Arrivato a 4 intercetti nel 2007 sembra il classico atleta sottovalutato per via del programma ma assolutamente capace di emergere grazie ad un approccio alla gara davvero eccelso. Butler ha sempre giocato esterno ed è un atleta dotato di grande velocità e atletismo; adattissimo in tutte le fasi del gioco, eccellente pass rusher ha pagato, finora, una tecnica che viene definita dagli esperti piuttosto mediocre.
Defensive back
Cominciamo dai cornerback dove la rivelazione dell'ultimo periodo è Dominique Rodgers-Cromartie (6-1, 184, senior), cugino di Antonio Cromartie dei San Diego Chargers. Cresciuto in Division I-FCS a Tennessee State, Cromartie è emerso nelle ultime settimane giocando un buon finale di stagione, un ottimo Senior Bowl (MVP difensivo) e aver disputato eccellenti workout, tra cui le vittorie nelle gare di atletica per i 60 metri, il salto in lungo ed il salto in alto per la Ohio Valley Conference (conference di appartenenza per TSU). Dopo quattro HS cambiate ed aver iniziato a giocare a football solo nell'ultimo anno di liceo, Cromartie pare abbia scelto TSU per il programma scolastico più che per l'interesse in qualsiasi altra cosa, ma 4 anni di college lo hanno catapultato in cima alle preferenze tra i cornerback. Atleticamente eccezionale, veloce, capace di qualche ottimo big play difensivo, se ha l'istinto del cugino non è una sorpresa trovarlo così alto nelle liste di gradimento.
Per molti dovrà giocarsela con Leodis McKelvin (5-10, 190, senior) di Troy e Mike Jenkins (5-10, 197, senior) di South Florida, entrambi più bassi ma molto meglio piazzati fisicamente. McKelvin è veloce e dotato di buone mani, ottimo sia come punt returner (13.1 yard di media e 7 TD) come kick returner (23.7 e 1 TD), non ha gran senso del gioco in anticipo per essere un mangia palloni ma colpisce come un ossesso e con efficacia. Jenkins è altrettanto veloce e con buone potenzialità di big play, anche se vale qualcosina in meno sulle corse avversarie, dove non è di grane aiuto, e ha avuto qualche problema di troppo con la legge, cosa che, viste le regole introdotte da Roger Goodell potrebbe, costargli la chiamata in favore degli altri due.
O di Aqib Talib (6-0, 202) unico junior del quartetto di punta, prodotto di Kansas di gran peso dotato di parecchie armi interessanti. Istintivo nel trovare il pallone e forzare turnover, Talib è considerato da molti analisti atleta di gran livello, giocatore capace di finire All-America al suo anno da (redshirt) freshamn nonostante fosse stato scelto per giocare safety. Mani eccellenti conta anche qualche comparsata da wide receiver, dove ha totalizzato 9 ricezioni per 224 yard e 5 touchdown.
Altri nomi interessanti ma con nessuna chance di stare nelle prime 31 chiamate sono sicuramente Tyvon Branch (5-11, 204, senior, Connecticut), Patrick Lee (6-0, 196, senior, Auburn), Antonie Cason (6-0, 191, senior, Arizona) e Justin King (5-10, 192, junior, Penn State).
Chevis Jackson (6-0, 192, senior, LSU) è, invece, l'uomo considerato più interessante nei giri bassi. A sentire chi lo conosce bene parliamo di un gioiello nascosto, pronto ad esplodere non appena arrivato in Nfl. Non diventerà probabilmente il migliore della Lega ma i suoi numeri collegiali ingannano, esce da un programma eccellente e può divenire, da subito, un quinto back aggiunto davvero utilissimo.
Per quel che riguarda il ruolo di safety nessuno sembra avere alcun dubbio su Kenny Phillips (6-2, 212) junior da Miami University il quale seguirà le orme di tanti altri talenti sfrontati dall'università negli ultimi anni come Ed Reed, Sean Taylor e Brandon Meriweather. Pur avendo tutte le carte in regola per diventare un eccellente safety, il ragazzo non sembra avere lo stesso talento puro di Reed e Taylor, ma è molto probabile che sia in grado di adattarsi al gioco Nfl in maniera molto rapida, entrando comunque nel gruppo di giocatori più interessanti del ruolo.
Reggie Smith (6-0, 199, junior) da Oklahoma è pronto a contendergli lo scettro di primo della classe, anche se non sono pochi quelli che pensano che un altro anno di college avrebbe giovato a questo talento esploso soprattutto nel suo ultimo anno. Un po' di maturità in più non avrebbe certo fatto male, ma l'odore dei soldi funziona benissimo come richiamo e così lo troveremo da subito in Nfl con poche, a mio avviso, possibilità di vederlo contribuire sin da subito nel ruolo per cui verrà scelto. DaJuan Morgan (6-0, 205, junior) da North Carolina State è l'ultimo del lotto a poter puntare a un primo giro, anche se non vediamo troppe squadre impegnate nel ruolo e, di conseguenza, potrebbe più essere una lotta con Smith che altro. Dotato di fisico, velocità , e ottimo senso della posizione può in prospettiva essere un giocatore inferiore a Reggie Smith, ma ai primi snap di settembre sarà certamente più pronto.
Attenzione anche a Thomas DeCoud (6-1, 207, senior, Cal) che ha avuto un 2007 da numero 1 (116 placcaggi, un intercetto) e Quintin Demps (5-11, 204, senior, UTEP) da molti sottovalutato per via del programma ma considerato da molti altri atleta capace, rapido, gran lettore di giochi offensivi e dotato di buone mani per forzare turnover e giocare come returner. Altri atleti che vengono pronunciati a bassa voce come fossero i numeri magici della lotteria scoperti in anticipo sull'estrazione sono Pig Brown (5-11, 205, senior, Missouri, ed è il suo vero nome quello!) limitato da un carattere difficile, qualche3 infortunio e due anni di JuCo nella sua quadriennale carriera pre-Nfl Brown è considerato elemento in grado di dare grande presenza alle secondarie e di colpire benissimo con biltz il quarterback avversario. Jamar Adams (6-2, 212, senior) da Michigan è un altro nome sul quale spendere una chiamata in basso e trovarsi tra le mani un probabile talento da giri più alti. Atleticamente combina bene un fisico piuttosto grande a una buona velocità di punta, è un buon colpitore dotato di discreta tecnica e gioca benissimo sui lanci, sia coprendo che pressando la tasca dove è abilissimo a deviare i lanci del quarterback.