Focus: Michael Beasley

Ecco perchè Michael Beasley è soprannominato The Beast…

Probabile prima scelta assoluta del prossimo draft, ancor più probabile freshman dell'anno, sicuramente un fenomeno: sto parlando di Michael Beasley, l'esplosiva matricola dei Kansas State Wildcats.

Il ragazzo di Washington DC, cresciuto però nel Maryland, ha sì una storia liceale molto particolare alle spalle ma la sua attuale storia collegiale è altrettanto particolare, anche se nel senso più positivo del termine.

Beasley, detto The Beast (la Bestia), o anche B-Easy, sta letteralmente dominando al piano di sotto e pare che queste sue gare a livello Ncaa siano un semplice stage per l'Nba. Nonostante coach Bob Huggins che lo aveva reclutato, abbia abbandonato la nave per tornare alla sua alma mater (West Virginia), e si sia andati vicino all'incidente diplomatico col Beasley, il ragazzo si è ambientato alla grande e con Bill Walker, altra testa non proprio da chirichetto raccolta lo scorso anno dal già  citato Huggins, sta trascinando i Wildcats ad una stagione più che positiva che vede i ragazzi di coach Martin al terzo posto assoluto della Big 12 dietro Kansas e Texas, e con un più che discreto 19-10 nell'arco della stagione.

Tecnicamente Beasley può ancora migliorare parecchio: mancino puro, usa poco la mano destra, ricordando a tratti Lamar Odom, ha tanti buoni movimenti in post (gioca centro per coach Martin) ma sfrutta soprattutto il fisico, che lo rende un marziano tra i bambini.

Sembra avere range di tiro illimitato ed esegue comunque con ottime percentuali, in rapporto alla stazza e al ruolo (40% da tre). Nonostante il fisico di cui sopra, ha ottimo ball handling, è difficile tenere il suo primo passo e non è assolutamente contenibile quando va a rimbalzo (vedere le sue cifre per credere!!).

Il grosso punto interrogativo rimane la sua testa: la sua personalità  può farlo passare da un Zach Randolph o un Al Harrington, ad un Carmelo Anthony. Ci sono infatti dei dubbi sulla sua etica del lavoro, sul suo riuscire ad inserire in un contesto tecnico di squadra, soprattutto difensivamente, ed inoltre va identificato da subito il suo ruolo tra i pro: ala piccola? Ala forte? Numero 4 tattico?

Sul talento non si discute, madre natura è stata parecchio generosa col pargolo di Fatima Smith, ma quello che può passargli per la capoccia da un momento all'altro ha condizionato già , chi doveva offrirgli una borsa di studio, e sicuramente condizionerà  anche chi dovrà  chiamarlo al draft del prossimo giugno.

Concentrandosi sulla sua stagione, le cifre parlano chiaro: 27 punti, 13 rimbalzi, quasi 2 stoppate, in 31 minuti sul parquet, tirando col 54% dal campo, il 40% da tre e il 77% ai liberi. Tutt'altro che male per una matricola. Senza considerare che all'esordio, seppur contro la modesta Sacramento State, il bambino ha messo lì ''solo'' 32 punti e 24 rimbalzi. Con tutto il rispetto, è illegale.

Dopo una scampagnata nelle prime gare, tanto per prendere confidenza con gli attrezzi del mestiere, i Wildcats hanno perso contro Oregon ma il nostro ha comunque stampato un discreto 24+12. Il 22 dicembre, clima natalizio a parte, B-Easy sconfina per la prima volta sui 40: contro una pattuglia di non belligeranti dell'università  di Wiston Salem,il ragazzo scrive 40+15.

Il 31 dicembre, forse in attesa dei botti di capodanno, The Beast si dimentica di scendere in campo contro Xavier e marca la sua peggior partita finora, l'unica tra l'altro senza la doppia cifra in punti (5+12 alla fine). Il 30 gennaio, un mese dopo praticamente, Kansas State, nel derby con i Jayhawks di Kansas, vincono a sorpresa, ma non troppo, 84-75 , e pongono fine all'imbattibilità  dei ragazzi di coach Self. Nell'occasione Beasley ferma l'asticella a quota 25, ma viene aiutato dai 22 del socio Bill Walker.

Il 16 febbraio, nella vittoria casalinga contro i Tigers di Missouri, B-Easy scrive ancora 40 (12-22 FG, 14-15 FT) con spalmati sopra 17 rodmans. Sembra davvero troppo, ma giusto una settimana dopo, riaggiorna il career high rifilandone ben 44 a Baylor, che, sfiga, non servono perchè i Wildcats cadono 92-86, ma sono comunque un nuovo record per la Big 12 Conference.
Facendo due calcoli, la Bestia ne ha messi più della metà  per i suoi, e ancora con ottime percentuali (14-25 FG, 15-15 FT).

Il 3 febbraio invece, nella rivincita con dei Jayhawks piuttosto incazzati, i Wildcats vengono spazzati via 88-74 ma Beasley ne griffa ancora 39, coi soliti 11 rimbalzi e le ancor più solite eccellenti percentuali. Peccato per Kansas State che è in un brutto momento (ha perso 5 delle ultime 7), ma il nativo di Washington DC, in queste ultime sfida, è oltre il trentello ad allacciata di Nike. Brutto??

Ora c'è da vedere cosa farà  la squadra nel torneo della Big 12 e poi al torneo Ncaa, vetrina molto importante per Beasley, dopo altri palcoscenici importanti come il McDonald's All American Game 2007 di cui è stato Mvp, e i mondiali under 19. Poi, il prossimo palcoscenico, dovrebbe essere quello del Madison Square Garden e la conseguente stretta di mano con David Stern.

Nel frattempo, B-Easy sta riaggiornando il libro dei record del college basketball. È primo in America nella classifica rimbalzi e terzo in quella della media punti; ha strappato a Melo Anthony il record di doppie-doppie stagionali per un freshman, 26 a 22; è diventato il secondo giocatore nella storia dell'ateneo a segnare più di trenta punti in tre gare consecutive; il 4 marzo, nella vittoria contro Colorado, ha strappato a Drew Gooden il record di doppie-doppie in una stagione per la Big 12 e ha superato, dopo 20 anni, il record universitario che apparteneva a Mitch Richmond per punti totali realizzati in una stagione.

Se non è forte questo, allora difficilmente ne trovete altri così decisivi a questa età  e in una conference Ncaa tra le più competitive come è la Big 12.
Auguri Michael e stai in campana, mi raccomando!

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