Durant Brooks, discepolo di Ray Guy: il punter del futuro arriva da Georgia Tech?
Terminate le combine ed in attesa di workout privati o meno, dei Pro Day organizzati dai college e di tutti i mock draft che riempiranno le giornate di ogni appassionato da qui in avanti, anche PlayIt, come ogni anno, si butta nella mischia dei prospetti eleggibili per il prossimo draft Nfl, in scena a New York il 26 e 27 aprile. Comincia la nostra consueta descrizione dei giocatori più interessanti, attesi, cercati dalle squadre pro, partendo da quanto abbiamo potuto vedere coi nostri occhi e leggere attraverso gli attenti report, spesso troppo simili e poco illuminanti, in questi anni. Articoli di analisti e scout e noi, come loro cercheremo di far luce sui nomi più interessanti, cercando il colpo ad effetto e lo sleeper di turno. Cominciamo, come sempre, da tight end e kicker.
Tight end
Per la prima volta nel nuovo millennio il primo giro di un draft Nfl, quest'anno amputato di una scelta, potrebbe non avere un tight end tra i chiamati al professionismo. Colpa forse di una classe non ricchissima, ma non è una novità per il ruolo, ma anche delle esigenze delle squadre e dalla profondità che in altri ruoli sembra davvero molto più ricca. Negli anni passati, tra chi si è già espresso e chi sembra avere il talento di farlo, tra le prime 32 abbiamo sempre trovato un TE capace di gestire, più o meno alla grande, il ruolo anche in Nfl: Bubba Franks, Todd Heap, Jeremy Shockey, Dallas Clark, Heath Miller, Vernon Davis, Mercedes Lewis, Greg Olsen. Persino Kellen Winslow, il quale aveva perso i primi due anni per un infortunio ed un incidente in moto, è sembrato completamente ristabilito nella scorsa stagione.
Quest'anno in tanti erano partiti per Indianapolis convinti che l'unica scelta capace di attirare le attenzioni di una buona spesa fossero riposte in uno tra Fred Davis (senior, 6-4 piedi per 245 libbre) da USC e John Carlson (senior, 6-6, 259) da Notre Dame. L'exploit di Dustin Keller (6-2, 242 libbre) ha però spiazzato tutti e messo il giocatore di Purdue sotto una nuova luce. Keller ha battuto tutti in pariruolo in buona parte delle prove, risultando il più veloce con 4,55 secondi sulle 40 yard. Primo anche nel "salto verticale" e lungo, nel 20-yard shuttle e secondo nelle ripetizioni su panca. Un'ottima impressione di fisicità e atletismo che potrebbero spostare alcuni dei valori del draft per il ruolo di tight end.
Carlson vive in bilico tra molti estimatori e qualche critico. Secondo l'autorevole Scout.com il ragazzo da Notre Dame non varrebbe la spesa di prima chiamata tra i TE, mentre sono tanti altri a considerarlo ottimo. Titolare negli ultimi due anni coi Fighting Irish, è affondato insieme a tutti i compagni nella stagione 2007, probabilmente la peggiore dell'università in tutta la sua gloriosa storia. Lanciato solo 7 volte in meno rispetto al campionato che lo fece decollare (2006) ma con quasi 300 yard in difetto, Carlson si mette in evidenza per un fisico che lo renderebbe un ottimo bloccatore grazie anche due lunghe braccia. Non troppo veloce (forse per questo ha rinunciato alle 40 yard alla combine?), ma considerato ottimo a ricevere nel traffico ed abilissimo a divorare gli spazi aperti e a ricevere con mani da vero WR anche sul profondo, al prospetto di ND viene spesso preferito dagli analisti Fred Davis.
Un 2007 da favola per il Trojan che ha chiuso i 4 anni di college (due da titolare) con 1408 yard (12 di media) e 13 touchdown, di cui 8 nell'ultima stagione. Non è un gran bloccatore, ma è stata l'arma più pericolosa di USC nel gioco aereo nel campionato terminato da poco evidenziando che il suo passato da wide receiver (è stato convertito a tight end nel suo secondo anno) è piuttosto influente.
Sui tre prospetti che appaiono più pronti ricade poi l'ombra di Martellus Bennett (6-6, 250), junior da Texas A&M. Seguito un po' di più recente piano piano che il suo nome emergeva in alcune analisi oltreoceano, dobbiamo riconoscere che è probabilmente l'atleta più completo del pacchetto. Non molto veloce e alle combine ha fermato i cronometri sul 4,68, ma è l'unico, di un certo livello, a mischiare buone doti di ricezione con grandi abilità di blocco. Apprendere dalla sua scheda che il ragazzo ha viaggiato ad una media di 4 ricezioni e 5 blocchi da KO (quando si stende l'avversario su un blocco, detto anche pancakes, statistica ufficiosa nel football) a partita lascia intendere dove possa arrivare usando il fisico e le mani questo ragazzo. Ovviamente la velocità resta un handicap che può limitarlo quando dovrà sganciarsi dai difensori più veloci delle secondarie o anche sol oda rapidi linebacker, ma le mani ci sono apparse ottime, per quello che abbiamo potuto vedere, e capaci di catturare anche palloni non precisissimi. La sua versatilità , la possibilità di schierarlo nello slot, quanto di piazzarlo affiancato alla linea per tenere a bada i pass rusher lo rendono, in ogni caso, un giocatore davvero a tutto tondo e quello su cui scommetteremmo più volentieri.
Come detto non sembrano tante le squadre disposte a coprire un buco come quello del TE al primo giro, con eccezione forse di Seattle, la quale ha un Marcus Pollard free agent e, comunque, in procinto di entrare alla 14^ stagione Nfl. Buffalo potrebbe teoricamente spendere una scelta in questo senso tra le prime chiamate del proprio draft, magari a un secondo/terzo giro, il resto del gruppo potrebbe tutto scivolare fuori dal primo giorno e dall'avvio del secondo. Fuori definitivamente Tennessee che, dopo la firma di Alge Crunpler in free agency, non è più tra i team bisognosi di coprire con urgenza il ruolo.
Le ultime parole le spendiamo per Kellen Davis (6-6, 262), senior da Michigan che ha vissuto un 2007 capace di metterlo in vetrina se non al fianco dei migliori appena dietro. Davis è un giocatore ben piazzato fisicamente, robusto e bravo nelle due fasi del gioco ma il dubbio più grande resta la testa, la concentrazione, il carattere in generale. Con un buon coaching staff alle spalle potremmo vederlo in campo presto e senza sfigurare, sottolineando il 32 per 513 con 6 TD è stato solo l'inizio.
Kicker & punter
Ruoli meno appariscenti, giocatori che vivono per un centesimo di partita e che nessuno ricorda se fanno il proprio lavoro, ma tutti se ne stampano in testa nome e cognome se commettono errori che, inevitabilmente, compromettono alcune partite.
Difficile, naturalmente, vedere uscire alcuni di questi giocatori nel primo giorno del draft (due giri), quasi impossibile che vi sia un punter, mentre alcuni kicker riescono alle volte a strappare una posizione degna di ruoli più "attivi" nel gioco.
Il piccolo Taylor Mehlhaff (5-11, 184, senior) da Wisconsin è considerato quasi all'unanimità il migliore dei place kicker in circolazione e si giocherà , probabilmente, la piazza più alta nel ruolo con Art Carmody (5-8, 165, senior) di Louisville. Per Mehlhaff, semifinalista al Lou Groza Award nel 2006 come miglior kicker della nazione, parliamo di gamba potente (52 yard il primato) e piuttosto precisa, ottimo nelle percentuali di trasformazioni, punti realizzati e grandi capacità nei kick off. Carmody un Groza Award lo ha invece vinto, sempre nel 2006, ma è soprattutto la produttività offensiva del suo college ad averne messo a dura prova le abilità nel corso degli anni.
Prova superata sotto buona parte dei punti di vista, con un 253 su 255 nei punti addizionali lungo i suoi 4 anni di carriera collegiale (77-77, 63-65, 60-60, 53-53). Meno bene quando la distanza si allunga, anche se il suo primato supera di una yard le 50, ma piede piuttosto sensibile. Chris Nendick (5-11, 168, senior, Northern Illinois), Steven Hauschka (6-2, 185, senior, North Carolina State) e Brandon Coutu (6-0, 200, senior, Georgia) sono alcuni dei nomi che potrebbero puntare ad una chiamata in un tardo del giro del draft piuttosto che finire nel vortice della free agency che seguirà le scelte di New York.
Tra i punter spicca invece alla grande Durant Brooks (6-0, 203) senior da Georgia Tech che aspira senza false modestie alla chiamata alta (considerando il ruolo), non lontano dal terzo o quarto giro. Classe 1985, Brooks ha sparato i primi palloni in un JuCo per poi saltare una stagione negli Yellow Jackets e calciare a 6,525 yards nei due anni da titolare. Considerato un allievo del mitico Ray Guy, che è amico di famiglia, Brooks, utilizzato anche come holder, è in possesso di una gamba potentissima e calcia punt dal tempo di ridiscesa davvero notevole. Vincitore del Ray Guy Award nel 2007, il ragazzo ha piazzato il pallone a una media superiore alle 40 yard (45.5 e 45.1) nei suoi due anni da titolare senza che mai che gli venisse bloccato un calcio.
Mike Dragosavich (6-5, 214, senior) da North Dakota State è un altro ottimo prospetto nella posizione, con quattro anni da titolare e una media a 44.5 in carriera. Leader in D I-FCS nel 2006 e secondo classificato nel 2007, "Drago" è il solo dopo Brooks a poter puntare a non uscire dai giri di chiamate evitando una firma in free agency. Altre scommesse interessanti sembrano poter essere, secondo gli analisti americani, i due senior Andrew Larson (6-2, 197, Cal) e Ken Debauche (6-2, 220, Wisconsin).