Giganti anche sotto lo zero

Lawrence Tynes manda i Giants al Super Bowl.

Tutti chiedevano a gran voce un altro Manning vs Brady.

Questo è ciò che avranno, con la sola differenza che sarà  il sorprendentemente positivo Eli, non Peyton quindi, a compiere il viaggio in Arizona per fronteggiare la squadra più forte di ogni epoca, di seguito ad un combattimento vinto a temperature glaciali, che ha posto fine alla magica favola di Brett Favre proprio all'interno del suo caro Lambeau Field, lasciandogli un denso sapore amaro ed un vuoto che nella offseason egli stesso soppeserà  se valga la pena di essere colmato per un'ultima volta. One more year? Forse, ma non è adesso il momento di decidere.

Sembrava che lo scenario fosse dei migliori per i Packers, ed è per questo che la sconfitta ha preso proporzioni più grandi di quelle effettive: partita da giocare in casa, clima ideale per chi vi è abituato (terza temperatura più bassa di sempre per una gara Nfl) come Favre e compagni, record di Manning perdente al di sotto di certe temperature e gente riversata in massa allo stadio per sfidare Giants e condizioni meteo, lasciando davanti al televisore gli sfortunati non possessori di un abbonamento stagionale.
Ma i Packers non erano quelli che avevano severamente rispedito a casa i Seahawks, New York era arrivata in loco per giocarsela e della temperatura se ne faceva letteralmente un baffo, trovando le risposte cercate nelle eccellenti prestazioni di Eli Manning, privo di turnovers commessi nei presenti playoffs, e di una difesa che con l'aggressività  è riuscita a limitare avversari uno dopo l'altro.

Memorabile lo svolgimento della partita, con le squadre sempre vicine nel punteggio e con un epilogo riluttante a dare sentenze definitive, opportunamente rimandate all'overtime giusto per dare un contorno maggiormente storico all'evento: le speranze delle due squadre sono rimaste appese ad un filo in un continuo salire di emozione e tensione, in quella che si è trasformata in una battaglia tattica al fine di ottenere la migliore posizione di campo possibile per chiudere la contesa anche con il minimo scarto. Nessuna delle squadre, ricordandosi della strada percorsa per arrivare fino a qui, avrebbe mollato la presa, pronta ad approfittare del primo errore dell'avversario, lasciando con il fiato sospeso chi guardava sia dal gelo dei seggiolini e sia dal caldo del proprio divano, il tutto mentre il cronometro scendeva inesorabilmente verso lo zero lasciando immutati gli eventi.

Sembrava destino trovare Brett Favre al Super Bowl in quella che potrebbe essere stata l'ultima scalata della sua stupenda carriera, nonostante il quarterback non avesse giocato una partita eccezionale ed avesse forzato più del necessario, finendo per commettere lo sbaglio decisivo proprio nel supplementare, la sorte pareva dargli ragione, perché Lawrence Tynes, kicker dei Giants, non voleva saperne di centrare i pali da distanze tutt'altro che proibitive, seppur con l'attenuante di essere più freddo degli altri giocatori per via del minore coinvolgimento che il suo ruolo richiede.

Tynes ha però saputo essere decisivo e calmo nel momento più importante, coinciso con il pesante intercetto lanciato da Favre nella seconda azione dell'overtime (responsabilità  di Corey Webster), segnando i tre punti della vittoria con una conclusione di 47 yards, quando ormai era pure lecito pensare che, dati i precedenti risultati, un suo terzo errore sarebbe stato tutt'altro che improbabile.

La prima parte della gara era passata attraverso una breve fase di studio, dalla quale si era capito che i Packers non avrebbero avuto vita facile come sette giorni prima, perché le corse di Ryan Grant (13, 29 yards) non erano un fattore e molti degli screen chiamati erano falliti ancor prima di riuscire a svilupparsi, costringendo Favre (16/35, 236, 2 TD, 2 INT), a cercare la profondità  per convertire degli spigolosi terzi downs.
Eli Manning (21/40, 254) aveva invece trovato presto il suo ritmo, muovendo le catene grazie ad un Plaxico Burress (11, 154) mostruoso per puntualità  nelle ricezioni ed incisività  nonostante i noti problemi fisici (cosa avrebbe fatto se fosse stato in piena forma?), sollevando dalla pressione un attacco che contava sulla potenza bruta di Brandon Jacobs (21, 67, TD), per nulla intimorito dal freddo e pronto allo scontro con il placcatore di turno, e dai cambi di ritmo regalati da Ahmad Bradshaw (16, 63, TD), confermatosi parziale chiave di lettura di tale successo offensivo.

Favre aveva risposto ai due field goals iniziali di Tynes pizzicando un nervo scoperto della difesa avversaria, punendo a dovere uno dei pochissimi errori di copertura commessi dalla difesa di Steve Spagnuolo. Da un'interpretazione errata di una marcatura era nata la spettacolare meta di Donald Driver (5, 141, TD), miglior Packer sceso in campo e paziente nel ricevere oltre 70 palloni consecutivi in stagione senza la soddisfazione del touchdown personale, giocata che aveva riportato in gara l'entusiasmo del pubblico e presagiva un altro cambio d'inerzia a favore di Green Bay dopo un inizio difficile, senz'altro meno catastrofico del preoccupante scenario vissuto contro Seattle.
Il primo tempo si era chiuso con un field goal del rookie Mason Crosby (2/2), al culmine di un'altra serie di giochi molto breve (i Giants hanno raddoppiato gli avversari per tempo di possesso), mettendo i Packers sopra per 10-6 e lasciando apertissima una partita che saliva costantemente di colpi.

I Giants mettevano nuovamente la testa avanti con l'ennesimo touchdown della postseason di Jacobs, il cui precedente fumble sulla linea della yarda veniva provvidenzialmente ricoperto dal tight end Kevin Boss in una serie caratterizzata da una violenza sul quarterback e da un fuorigioco; i Packers rispondevano a tono con il preciso passaggio di 12 yards recapitato da Favre al fido Donald Lee, dopo che Sam Madison aveva tenuto vivo il tutto prendendosi 15 gravi yards di penalità  su un terzo down per Green Bay.

Un ottimo ritorno di Dominique Hixon fruttava quindi l'ideale posizione di campo per allestire il contro sorpasso, opera di Bradshaw con una corsa di 4 yards, e Mark Tauscher, autore di un'ottima partita su Michael Strahan, salvava capre e cavoli ricoprendo un importantissimo turnover di R.W. McQuarters, il cui intercetto veniva trasformato in fumble dall'accorto Ryan Grant. Di conseguenza alla rocambolesca azione, Crosby aveva calciato il field goal del pareggio a quota 20 che aveva accompagnato le squadre fino alla fine dei tempi regolamentari, in virtù dei già  citati errori di Tynes e di un touchdown annullato a Bradshaw per un'altro fazzoletto giallo.

Quella che tocca ora ai Giants è l'ultima parte di una missione davvero impossibile: ricordiamo che questa era pur sempre una squadra sull'orlo di una crisi di nervi, con un allenatore sul filo del precipizio ed un quarterback che aveva deluso le enormi aspettative del mondo Nfl, pronta per finire ultima nella Nfc East in funzione della perdita di Tiki Barber.

Di loro, oggi, ci si ricorda invece per l'impressionante fila di vittorie consecutive ottenute in trasferta, per aver fatto fuori le due migliori squadre della Nfc, Dallas e Green Bay, con l'opposizione di tutti i pronostici, per lo straordinario momento di maturità  agonistica raggiunto dal sempre criticato Eli Manning, nonché per l'aggressività  di una difesa che il bravissimo Spagnuolo ha rivoltato in un solo anno di lavoro.

Ma di loro ci si ricorda anche per quanto avevano fatto lo scorso 29 dicembre, quando avevano affrontato i New England Patriots mettendo a serio rischio il loro record perfetto, trovandosi sopra di 12 punti e perdendo per 38-35, a causa della rimonta architettata da Tom Brady nel quarto periodo. Furono sfavoriti allora e sfavoriti saranno tra due domeniche, quando il sole dell'Arizona calerà  ed il duello decisivo tra le uniche due franchigie sopravvissute a questa stagione avrà  la sua esecuzione nel Super Bowl XLII.

Sarà  l'occasione per vendicarsi di quella vittoria sfumata e per giocare un'altra partita contro tutti i pronostici, fattore che più degli altri sembra aver motivato questo gruppo durante la scalata alla cima della Nfc.
Sarà  anche l'ultima occasione per frapporsi tra i New England Patriots e la storia. Ci sono andati vicini una volta. Forse possono farlo di nuovo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi