Billy Volek, un protagonista che non ti aspetti.
Jacksonville Jaguars 20 @ New England Patriots 31
La consapevolezza di avere di fronte la squadra più forte della Lega porta a giocarsi il tutto per tutto sin dai primi snap, così i Jaguars su un 4th & 1 sulle 43 yards dei Patriots, nel drive di apertura, giocano alla mano e la cosa non stupisce.
Consapevoli, Jacksonville, del proprio gioco di corsa e soprattutto consci che anche New England sapeva di dover temere Fred Taylor e Maurice Jones-Drew, hanno ben pensato di sbilanciare un poco il proprio gioco verso quello aereo. Benché la differenza di yards guadagnate sia importante (80 yards su corse 278 su passaggio) non bisogna sminuire l'importanza dei giochi di Taylor dove nel mezzo, zona particolarmente ostica da difendere per i Patriots, è riuscito a guadagnare yards importanti.
Impressionante la gare disputata da David Garrard il cui primo tempo ha rasentato la perfezione con un rating superiore al 150. Il quarterback dei Jaguars ha mostrato solidità e presenza in campo guidando ottimamente il proprio attacco. Guardando i numeri, però, vediamo che è autore delle due palle perse di Jacksonville: il fumble nel primo quarto e l'intercetto nell'ultimo quarto. Questo però non deve svalutare la sua grande prova. Sul fumble grande merito alla difesa dei Patriots in una delle poche occasioni in cui è riuscita a mettere le mani su Garrard; l'intercetto, invece, è avvenuto col tempo che iniziava a esaurirsi, sul secondo, consecutivo, quarto down giocato alla mano, con la necessità di forzare.
La linea offensiva di prim'ordine dei Jaguars ha saputo contenere la pass rush degli avversari (47 sacks in stagione regolare) e bisogna attribuirle parte del merito per la prova di Garrard il quale, a sua volta, ha saputo sfruttare il proprio atletismo per uscire da situazioni difficili quando ne è stato costretto.
La grande efficienza del primo tempo, pur mantenendosi ad alto livello, è diminuita nella seconda parte del match, riuscendo a segnare solo 6 punti con 2 field goal di Josh Scobee. New England ha trovato il modo di contenere l'esuberanza degli avversari favoriti, anche, da dei drop da parte dei ricevitori di Jacksonville che, nell'economia della partita, si sono rivelati importanti.
Benché forte, la difesa dei Patriots, non mi è sembrata forte quanto quelle che hanno caratterizzato la franchigia negli ultimi anni. Il suo compito, quindi, non è quello di vincere le partite ma di neutralizzare gli avversari per poi lasciare a Tom Brady e ai suoi compagni l'onere di segnare più degli avversari. Compito non tanto difficile per l'attacco primo in classifica per yards guadagnate e punti segnati. Lo strabiliante gioco aereo dei Patriots si è visto anche in questi Divisional Playoffs con i 3 TD pass di Brady ed, in generale, con l'apparente semplicità con cui eseguono i propri schemi anche quelli speciali. Quello che ha destabilizzato il match è stata la prestazione di Laurence Maroney. Usato ed abusato del proprio gioco aereo durante la Regular Season ecco che si affidano al proprio giuoco di corsa dove Maroney porta la palla 22 per 122 yards ed 1 TD. Che il giocatore fosse in forma lo si era capito dalle partite di dicembre e il fatto di averne saltate alcune per infortunio e di essere stato utilizzato poco nei mesi scorsi hanno fanno si che adesso sia pronto per il finale di stagione, senza problemi fisici e riposato.
Come per i Jacksonville, anche linea offensiva di New England ha fatto un lavoro egregio proteggendo la meglio il proprio quarterback e lavorando bene anche per Maroney. Pure Brady ha chiuso il primo tempo rasentando la perfezione (oltre il 150 di rating) ma ha continuato su questo trend anche nel secondo tempo finendo col 92,9% di completi (26 su 28 per 262 yards) e un rating di 141,42. Con un gioco così efficace sia per via aerea che via terra per i Jaguars difendere è diventato davvero difficile col la classica coperta veramente troppo corta. Hanno fatto il possibile ma contro un meccanismo così ben oliato e così preciso sono stati bravi a tenersi in partita fino a pochi minuti dalla fine. Sarebbe potuto cambiare qualcosa se fossero riusciti a procurarsi un turnover.
Jacksonville esce di scena a testa alta ma veramente questi Patriots sembrano indifendibili, forse per riuscire a batterli bisogna tenere in campo la loro difesa il più possibile per sfiancarla e soprattutto per non dare la possibilità all'attacco di segnare.
San Diego Chargers 28 @ Indianapolis Colts 24
Chi avrebbe mai potuto pronosticare la vittoria dei Chargers con Billy Volek in campo che consegna la palla a Darren Sproles? Eppure è successo.
La partita è iniziata con un ottimo e vincente drive da parte di Indianapolis. In attacco San Diego, fermato LaDainian Tomlinson sulle corse, si appresta a lanciare con Philip Rivers e subito si fa intercettare da Kelvin Hayden. Sembrerebbe che la strategia dei Colts fosse quella di neutralizzare Tomlinson e lasciare a Rivers il compito di vincere o perdere il match, come i Titans sette giorni prima.
Il drive conseguente al turnover non porta punti anzi, si conclude malamente con un fumble di Marvin Harrison, un Marvin Harrison poco presente e che poco vedrà il campo non essendo in perfetta condizione fisica.
Perso Tomlinson nel secondo quarto per un problema al ginocchio è Rivers a salire di livello collezionando 264 yards e 3 TD pass prima di dover lasciare il campo, anche lui, per un problema al ginocchio. Il quarterback dei Chargers disputa un secondo match consecutivo con una prestazione maiuscola dimostrando una maturazione che si era intravista solo a sprazzi durante la Regular Season.
Con Antonio Gates non al 100% ad aiutare molto il gioco aereo di San Diego è stato Vincent Jackson con 7 ricezioni per 93 yards ed una segnatura. Insieme a Chris Chambers (3 per 67 yards, 1 TD) ha vinto il mismatch contro le secondarie dei Colts: la fisicità dei ricevitori ha avuto la meglio sulla taglia under size dei difensive back.
Anche Indianapolis ha avuto i suoi problemi di infortunio, in particolare nella posizione del runningback: Joseph Addai esce stordito dopo un colpo alla testa e al suo rientro non è sembrato più al top della condizione. Ad ogni modo le corse non sono state un fattore visto che la difesa dei Chargers ha concesso solo 54 yards. Ma la difesa di San Diego ha avuto le sue giocate chiave nelle secondarie nonostante le 402 yards concesse al braccio di Payton Manning. Infatti i due intercetti lanciati dal quarterback dei Colts sono avvenuti in situazioni particolari: il primo a 4 yards dalla goal line dei Chargers dopo un ottimo drive, il secondo alla fine del primo tempo in pieno "attacco da 2 minuti". E questo secondo intercetto, ad opera di Antonio Cromartie, avrebbe potuto avere un peso maggiore perché se non vi fosse stato un holding si sarebbe trasformato in una meta difensiva.
Indianapolis non riesce ad allungare e non riesce a sfruttare il fatto che in campo ci siano Billy Volek (autore del touchdown della vittoria) e Michael Turner, anzi riescono a farsi sorprendere da Darren Sproles, kick returner, che riceve l'ovale da Rivers (azione dove si infortuna) e s'invola verso la end zone avversaria con una corsa da 56 yards.
Manning fa il possibile ma i suoi ricevitori nonostante delle buone performance (Dallas Clark 6 per 95, 1 TD, Anthony Gonzalez 4 per 79, 1TD e Reggie Wayne 7 per 76, 1 TD) perdono qualche pallone decisivo in particolare negli ultimi due drive offensivi sotto di 4 punti. Complice la difesa di San Diego costantemente attenta pronta ad intervenire su ogni passaggio di Manning; incredibile la performance di Stephen Cooper con 16 tackles.
Quello che risalta è come i Chargers siano riusciti a vincere con i propri uomini chiave sulla side line. Questo dimostra la completezza del roster e di quanto sia calda la franchigia. Ciò non toglie che debbano fare il possibile per recuperarli perché contro i Patriots c'è bisogno di tutto il talento possibile.
Indianapolis paga, in generale, una difesa leggera costruita per la velocità che con determinati avversari risulta in difficoltà . In particolare i fumble di Harrison sembra essere sanguinoso: andare sul 14 a 0 (zero) avrebbe condizionato la gara dei Chargers.