NFC Recap – Week 17

Rock Cartwright esulta con tutta Washington, i Redskins sono ai playoff

Si è chiusa la stagione regolare del campionato Nfl e l'ultimo posto disponibile per una wild card Nfc è stato catturato dai Washington Redskins che con una buona prova si sono liberati dei arcirivali di Dallas con questi ultimi, ad onor del vero, infarciti di riserve e con un mordente non proprio combattivo. Tant'è, dopo una stagione piena di alti e bassi, gli Skins approdano finalmente alla postseason che mancava loro dal 2005.

EAST

Dallas Cowboys, 13-3, NY Giants 10-6, Washington Redskins 9-7, Philadelphia Eagles 8-8

Dallas aveva già  chiuso il discorso "fattore campo" per i playoff e da tempo si era messa in testa la corona di regina divisionale. Un'impresa non da poco se si pensa al valore della East che per il secondo anno di fila manda tre squadre ai playoff e che quest'anno ha visto tutte le squadre arrivare almeno al 50% di vittorie in stagione. Per questo, e per l'assenza di Terrell Owens, non si prevedeva grande resistenza dei Cowboys nella sfida più sentita dai tifosi in trasferta a Washington. Nono stante questo l'idea di non sfigurare c'era, e la promessa di cominciare con i titolari in campo è stata mantenuta.

Tony Romo ha esordito con un intercetto prima di essere sostituito da Brad Johnson (anche lui pochi lampi) ma la prova dei Redskins ha colpito soprattutto per l'ottima difesa sulle corse che ha fermato i Cowboys a un guadagno netto di… 1 (una!) yard. Il peggior risultato nella storia della franchigia Texana. Assolutamente improduttivo Julius Jones (7/6) inesistente Marion Barber (6/-6), mentre l'attacco degli Skins remava ottimamente verso il traguardo.

Altra prova convincente di Todd Collins (22/31, 244, TD) preciso e sicuro nel muovere il pallone e nello sfruttare le giocate di Santana Moss (8/115, TD). Una doccia di fiducia per gli uomini di Joe Gibbs che escono da una settimana di fuoco durante la quale hanno staccato il meritato biglietto per gennaio, battendo Minnesota e Dallas e trovando un Clinton Portis (25/104, 2 TD) in piena forma proprio in vista delle gare dove un running game solido diventa di vitale importanza.

Il controllo della linea di scrimmage da parte della difesa dei padroni di casa è stato costante e produttivo, obbligando i 'Boys a segnare solo attraverso i field goal del probowler Nick Folk per il 27-6 finale, frutto di controllo palla, difesa e gestione offensiva perfetta.

Avevano giocato sabato notte i NY Giants, riuscendo a tratti a far sperare mezzo mondo che la stagione regolare dei New England Patriots non sarebbe risultata… perfetta. Invece, pur con un vantaggio di 12 punti nel terzo periodo grazie a una prova decisa di Eli Manning (22/32, 251, 4 TD, INT) e a un ottimo Plaxico Burress (4/84, 2 TD), i Giants sono via via spariti dal campo e quando Randy Moss ha riportato in avanti New England è arrivato, puntuale, l'errore del quarterback dei newyorkesi, intercettato da Ellis Hobbs che l'attacco ha poi trasformato nella meta del break decisivo prima dell'ultimo TD di Burress che ha fissato il risultato sul 38-35.

Philadelphia ha invece battuto Buffalo nella sfida dei rimpianti. Quella dei Bills, per i troppi infortuni stagionali che ne hanno minato la continuità , quelli degli Eagles, che con un po' di attenzione e fortuna in più avrebbero potuto aspirare a qualcosa in più di un semplice 8-8. La partita ha avuto l'aria dei grandi addii, della fine di un ciclo, con alcuni grossi nomi che potrebbero essere in partenza, in primis quel Donovan McNabb del quale si vocifera, ormai da troppo tempo, su una fuga a Chicago, sua città  natale. Se così fosse Big Five avrebbe giocato la sua ultima gara interna ad alti livelli, completando 29 passaggi su 41, lanciando 345 yard, un touchdown e un intercetto. L'uomo in più per ottenere il 17-9 finale è stato però di nuovo il WR Kevin Curtis che esattamente come sette giorni prima ha ricoperto il fumble di un compagno in endzone regalando 7 punti ai propri colori.

NORTH

Green Bay Packers 13-3, Minnesota Vikings 8-8, Detroit Lions 7-9, Chicago Bears 7-9

Brett Favre ha giocato l'ultima partita di regular season della propria carriera davanti al proprio pubblico? Da quanto ce lo chiediamo? Tre anni, forse quattro. Ormai è inutile scomodarsi in ipotesi, sensazioni e scommesse, Favre ha chiuso la propria stagione dei record aiutando Green Bay a passeggiare sui resti dei Detroit Lions, travolti 34-13 nell'ultimo scontro diretto divisionale e assolutamente mai in partita.

Favre ha lanciato poco (11 volte), ma solo due volte non ha completato e altrettante volte è, invece, andato a bersaglio per i sei punti. Dopo di lui Craig Nall, zingaro della Lega che aveva già  fatto 5 apparizioni in maglia Packers nel 2004. Anche per lui poco impegno e tanta gloria, con un 7/15 per 88 yard e un TD pass. Fa sognare però il gioco di corse di Green Bay, che ormai da parecchie settimane sembra essere decollato e pronto per gli scontri senza domani. Ieri è toccato a Brandon Jackson portare la palla contro la difesa avversaria e le 113 yard conquistate dimostrano come il sistema stia funzionando bene anche senza "l'abuso" di Ryan Grant il quale ha comunque segnato una meta anche contro i Lions.

Detroit, come detto, è stata poca cosa, un gioco di corse quasi assente, un Jon Kitna a 2 intercetti e il vantaggio per 3-0 ottenuto grazie al kicker Jason Hanson è durato talmente poco da essere quasi passato inosservato.

Non è passato invece inosservato il modo in cui Minnesota ha giocato l'ultima, piccolissima chance, di accedere ai playoff. Vero che la vittoria di Washington avrebbe reso tutto vano, ma vero anche che chi avrebbe dovuto crederci a prescindere ha giocato tre quarti praticamente praticamente da sparring partner. Dei 19 punti realizzati 16 sono giunti negli ultimi 15 minuti, quando ormai Denver era però già  a 20.

Nonostante questo, però, il risvegli di Tarvaris Jackson (16/31, 175, 2 TD) è servito a spedire in meta per due volte Bobby Wade e impattare il risultato portando la gara in overtime dove Jason Elam ha gelato subito i bollenti spiriti di una rinata Minnesota la quale, con un Adrian Peterson da settimane ormai non più in condizione ottimale, si è affidata più spesso a un Chester Taylor capace di perdere 2 fumble.

Un'altra squadra in attesa del miracolo non avvenuto era New Orleans, che è arrivata a Chicago con tutta la voglia di vincere di questo mondo. Niente da fare. Ciò che un anno fa valeva su questo stesso campo l'accesso al Super Bowl, quest'anno era una partita di addio al 2007 senza ambizioni e pretese eppure molto combattuta, come nello spirito del football, e divertente.

Hanno vinto, come un anno fa, i Bears (33-25) i quali sono scesi in campo con la giusta determinazione difensiva (due intercetti di Brian Urlacher e Charles Tillman) grazie anche a un ritrovato Alex Brown e che, nel muovere la palla, hanno rispolverato, come capita spesso, il buon Devin Hester (una meta su ricezione e una su punt return).

Record di TD segnati su ritorno in Nfl per il #23 dei Bears, mentre la reazione di Drew Brees (35/60, 320, 3 TD, 2 INT) aveva effetto troppo tardivo, pur appoggiandosi sull'immensa prova di Pierre Thomas (105 yard corse più 121 ricevute con TD).

WEST

Seattle Seahawks 10-6, Arizona Cardinals 8-8, San Francisco 49ers 5-11, St. Louis Rams 3-13

Partita divertente, contrassegnata da ben 85 punti totali quella andata in scena al Georgia Dome e caratterizzata da molti esperimenti sulla sponda di Seattle, già  vincitrice della divisione. Con Matt Hasselbeck part-time ma comunque capace di 147 yard e un TD e un Seneca Wallace ispirato (206 yard, 2 TD, INT) i Seahawks hanno alzato ben 501 yard di total offense in 34:58 sfruttando, tra le altre cose, piuttosto bene anche il gioco di corse di Maurice Morris (13/91, TD).

Le palle perse (3 contro 0) e un quarto periodo troppo arrendevole hanno però permesso ai Falcons di recuperare e vincere (grazie a 24 punti in 15 minuti) 44-41, grazie soprattutto alla guida impeccabile di Chris Redman (17/27, 251, 4 TD) che ha permesso ai georgiani di chiudere con un mezzo sorriso una delle annate più sconvolgenti nella storia della franchigia.

Non ha fatto sconti Arizona che ha spazzato via (48-19) i St. Louis Rams felici solo di essere finalmente arrivati in fondo a una stagione stregata. Kurt Warner ed Edgerrin James sono stati i veri mattatori della partita con il quarterback veterano che, nonostante i 2 intercetti, ha firmato una buonissima prova timbrando il cartellino dopo 300 yard e 3 TD pass. Egregia la prova del receiver Larry Fitzgerald (11/171, 2 TD) mentre la difesa trovava gioco facile contro la tasca avversaria, immobilizzando Marc Bulger (e Gus Frerotte), intercettando tre lanci (due con Antrel Rolle) e riportandone due in meta e limitando un spento Steven Jackson (18/55).

Finisce anche la pessima stagione dei 49ers, vittime senza infamia e senza lode degli speranzosi Cleveland Browns che vanno a imporsi al Monster Park per 20-7. Poco da segnalare nella prova dei californiani, se non la solita immensa prova del rookie Patrick Willis (12 tckl, 1 sack), di nuovo impegnato a tutto campo con risultati semplicemente sorprendenti. All'apparenza l'unico motivo che può far sorridere Frisco, di certo uno dei migliori difensori dei prossimi dieci anni.

SOUTH

Tampa Bay Buccaneers 10-6, Carolina Panthers 7-9, New Orleans Saints 7-9, Atlanta Falcons 4-12

Praticamente tutto deciso anche nella South, dove New Orleans non sarebbe stata in grado di approfittare di un eventuale scivolone di Washington cadendo a Chicago, e con i Falcons vittoriosi su Seattle in una partita che non assegnava altro che un punto in più (o in meno) nel record stagionale.

Rimane quindi da segnalare il solo scontro interno, anch'esso senza nulla in palio, tra Tampa e Carolina con la vittoria in trasferta dei Panthers per 31-23. Si sono viste quasi solo riserve in campo per i Bucs, già  pronti alla sfida di domenica prossima in casa contro i Giants per la wild card di Nfc,mentre Carolina si affidava al rookie Matt Moore da Oregon State per portare a casa una tranquilla vittoria pur non senza qualche problema difensivo. Il momento della standing ovation è però solo uno, ed è giunto sull'ultimo play della partita. A risultato acquisti Carolina ha schierato Vinny Testaverde, il quale si è inginocchiato ponendo fine alla propria 21^ stagione da professionista, tutte con almeno un TD lanciato.

Se fosse anche l'ultima della sua carriera, com'è probabile, questo inginocchiarsi sarebbe quindi l'ultimo suo gioco e, forse, avremmo preferito vedergli tentare una bomba delle sue, giusto per salutarlo con i fuochi d'artificio.

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