Mike Martz è stato cacciato dai Lions dopo due anni da OC. Colpa di una squadra male allestita?
E così, finisce l'avventura nel Michigan di una delle più grandi menti offensive degli ultimi anni. Mike Martz è stato infatti sollevato dal ruolo di offensive coordinator dei Lions. Detroit ha chiuso la stagione con un record di 7-9, un record niente affatto disprezzabile per una delle tradizionali squadre materasso della lega, ma deludente considerate le aspettative che si erano create dopo la partenza 6-2.
Le 2 stagioni di Martz a Detroit sono state giudicate, dalla stampa di Motown, deludenti. Ma i problemi dei Lions sono tutti da addebitare a Martz? E quali sono le effettive colpe del creatore del fenomeno Rams? Analizziamo un po' la situazione.
Per prima cosa, dobbiamo dire che Martz ha pagato la diversità di vedute "filosofiche" con il suo head coach, Rod Marinelli.
Marinelli, infatti, è un coach old-school, che basa il suo football su concetti fondamentali, fra i quali, per restare al lato offensivo del gioco, il controllo del pallone attraverso un solido running game. Allora, perché ingaggiare Martz? Perché prendere il sostenitore No. 1 di un football fatto di passaggi? Detroit ha ingaggiato un grande conoscitore del gioco d'attacco, ma non necessariamente del gioco che Detroit voleva o per il quale era stata costruita. Nella sua 1° conferenza stampa a Detroit, nel gennaio del 2006, Marinelli dichiarò di voler far correre la palla; successivamente, decise di ingaggiare Martz, conosciuto per il suo esasperato passing attack"Marinelli voleva un attacco bilanciato, mentre Martz vuole lanciare in ogni down.
Con l'avanzare della stagione, i media hanno cominciato a chiedersi perché Martz non sfruttava maggiormente il gioco su corsa. L'attacco dei Lions è stato estremamente sbilanciato e monodimensionale, in questa stagione. Detroit ha registrato partite con 7, 8, 9 rushing attempents, toccando il minimo storico per la NFL con 6. Nelle loro ultime 2 partite stagionali, i Lions hanno corso con la palla appena 19 volte.
Martz ha ripetutamente sostenuto durante questa stagione che quello che conta non è la run/pass ratio, ma l'esecuzione dei giochi e le circostanze della partita. Martz ha riconosciuto che l'offense dei Lions non ha prodotto i risultati sperati, ma non ha addebitato questo ad un problema di playbook: "Penso che quando tu stai giocando in vantaggio o con una partita in equilibrio, hai la tendenza a mixare le cose molto bene", ha detto l'ex offensive coordinator, "ma a volte le cose sfuggono di mano e tu devi fare quello che puoi per restare in partita. Questo è quello che è accaduto in un paio di occasioni. Ma non è questo il punto. Il punto è che noi non abbiamo centrato l'obiettivo. Non abbiamo avuto successo nel modo che pensavamo di avere. Questo è come sono andate le cose".
Sicuramente, l'esperienza di Martz ha Detroit era giunta ad un punto critico, dato che i rapporti con alcuni giocatori si erano deteriorati. Il ricevitore Roy Williams, ad esempio, ha puntualizzato come i giocatori offensivi non sentissero la fiducia del coach. Jon Kitna, però, reduce da 2 stagioni con 4,000 yards passate, è fra coloro che si sentono già orfani di Martz ed ha più volte difeso il coach nel corso della stagione, quando il suo licenziamento è sembrato sempre più vicino.
Certamente, Martz ha una personalità difficile da gestire; questo è il motivo per il quale non ha ricevuto offerte da head coach una volta conclusa la sua esperienza a St. Louis.
Ma è tutta colpa del colonnello? Che dire del generale? In parole povere, è tutta colpa di Martz? E che dire di Matt Millen? Millen ha ingaggiato Marinelli, Matz, Steve Mariucci e Marty Mornhinweg. Millen ha assemblato il roster che ha prodotto il record di 7-9 in questa stagione. La NFL è una passing league e Martz è un passing coach. Ma è stato ingaggiato il coach adatto per guidare il roster a disposizione? I giocatori in squadra erano in grado di adattarsi al gioco di Martz? Da far notare, comunque, che il licenziamento dell'offensive coordinator segue il trend tipico di Millen di queste stagioni a Detroit: ingaggiare prima, licenziare poco dopo"
Inoltre, è forse colpa di Martz se gli uomini della linea non bloccano bene e prendono penalità o se i ricevitori seguono tracce errate o sbagliano le ricezioni?
L'accusa di aver esposto il proprio quarterback ai colpi dei difensori avversari, a causa della mancanza di un gioco su corsa, non regge. Anche Patriots, Cowboys e Packers sono stati monodimensionali in diverse occasioni, questa stagione, ma i loro quarterback hanno prodotto ottimi risultati. Avere una pass-happy offense non vuol dire esporre il proprio quarterback a punizioni eccessive. Kitna è stato sackato 51 volte a causa, come detto, di una pessima offensive line. Invece di preoccuparsi di questo, si promuove l'offensive line coach al posto di Martz. Infatti, al posto dell'ex coach dei Rams, è stato promosso come nuovo offensive coordinator l'offensive line coach Jim Colletto. Colletto non è un offensive guru come Martz: a Pardue, come head coach, non ha prodotto grandi risultati e a Notre Dame è stato l'offensive coordinator di Bob Davie, con i risultati che sappiamo"
Forse i Lions avrebbero dovuto preoccuparsi maggiormente della difesa, la 32° della NFL, invece del proprio attacco, il 19° della lega.