NFL – Top & Worst Week 15

Fred Taylor: primo runningback, dopo 3 anni, oltre le 100 yards contro Pittsburgh

TOP 3

Fred Taylor
L'ultimo running back a correre oltre le 100 yards contro i Pittsburgh Steelers era stato Rudi Johnson, nel 2004, trenta partite fa. Il dato da solo può testimoniare l'eccezionale performance del back di Jacksonville, che per la quarta volta consecutiva in stagione supera le 100 yards, chiude con 147 e il td decisivo che regala un'importantissima vittoria ai Jaguars, sul campo degli Steelers, sotto un'incessante nevicata.
Taylor è la vera bestia nera degli Steelers. Nel 2000 al Three Rivers Stadium, ora Heinz Field, il running back dei Jaguars corse per 234 yards, massimo in carriera, distruggendo la difesa di Pittsburgh. Quella era l'ultima partita in cui Taylor aveva affrontato gli Steelers, quindi nelle ultime due gare ha corso per 381 yards contro una delle difese più dominanti della NFL.
Finora Pittsburgh sulle corse aveva concesso la miseria di 72 yards a partita, Jacksonville ne ha guadagnate 224, di cui buona parte del proprio running back veterano, partito come possibile backup di Jones-Drew, ma diventato trascinatore dell'attacco nelle ultime cinque gare, con 572 yards guadagnate.

Jamal Lewis
Sembrava un giocatore sul viale del tramonto, nonostante l'ancora giovane età , rilasciato da Baltimore e pescato da Cleveland con un contratto annuale, che non lasciava spazio a pensieri futuri. Invece, complice anche una linea di assoluto valore, Lewis sta giocando una signora stagione. Ha già  superato le 1000 yards corse, ad una media di 4.1 che non raggiungeva da tre anni, e ha segnato 9 td. Domenica nella bufera di Buffalo, ha tenuto in piedi l'attacco dei Browns, correndo per 163 yards, molte di queste decisive, sia per i field goal che hanno deciso la vittoria di Cleveland sia per mantenere il pallone, togliendo la possibilità  di rimonta ai Bills. Emblematico l'ultimo drive di Cleveland, partito dalla linea della yarda, in situazione precarie e con i Bills ancora in grado di agguantare il pareggio: otto corse consecutive di Lewis, che guadagna 49 yards e mangia quattro minuti al cronometro, costringendo Buffalo a chiamare due timeouts e lasciando loro pochissimo per tentare il drive finale.
Ha ancora 2 partite per superare la doppia cifra in fatto di mete ed arrivare a 1200 yards, traguardo mai raggiunto negli ultimi quattro anni.

Cleo Lemon
Nella giornata della resurrezione dei Dolphins, il protagonista è il quarterback, che gioca una partita molto solida, superando per la prima volta in carriera le 300 yards lanciate e vincendo la sua prima partita NFL. Lemon, oltre a completare ben 23 passaggi, non commette turnovers, a differenza delle precendenti partite, mantiene la freddezza per dimenticare la possibilità  di vittoria svanita con il field goal allo scadere dell'ultimo quarto, e nei tempi supplementari, dopo l'errore di Stover dalle 44 yards, conduce il drive della stagione per Miami, trovando il carneade Greg Camarillo su azione di taglio centrale, che gli permette di involarsi indisturbato verso la endzone e dare la prima vittoria stagionale a Miami, nonché la prima in assoluto a Cam Cameron.
Dopo un periodo buio culminato con la panchina a favore del rookie Beck, Lemon ha ritrovato il posto nelle ultime due gare e dopo questa vittoria avrà  sicuramente la fiducia piena del coaching staff.
La prossima partita è un vero esame, contro i Patriots lanciati verso la perfect season, probabilmente sotto la neve del Gillette Stadium.

Menzione d'onore
Brian Urlacher - una stagione di alti e bassi per il leader difensivo dei Chicago Bears, culminata con la partita da 224 yards di Adrian Peterson nel primo confronto contro i Vikings. Qualche piccolo infortunio, molta delusione per l'andamento della stagione dei Bears, dopo il Super Bowl di gennaio e forse la mancanza di motivazioni, che per uno come lui sono il succo del gioco. La rivincita nel Monday Nigth contro Minnesota di motivazioni ne dava tante e Urlacher ne ha approfittato per giocare la miglior partita dell'anno. 6 tackles, 2 sacks, 1 intercetto e 1 fumble recuperato in una partita a tutto campo, come piace a lui, anche se alla fine è arrivata un'altra sconfitta, che non ha però oscurato la prestazione maiuscola del linebacker di Chicago.

Mario Williams - Tutti gli analisti e i presunti tali, alla fine della passata stagione, si erano scagliati contro la dirigenza di Houston per aver scelto Williams e non Reggie Bush, come prima assoluta del Draft 2006. Il defensive end dei Texans aveva giocato una stagione normale, senza acuti, mentre l'altro aveva tutte le copertine di fine anno. In questa la situazione si è ribaltata e tanti hanno dovuto fare mea culpa. Bush si è dimostrato tutto fuorchè un running back in grado di portare avanti un attacco da solo, mentre Williams sta dimostrando di poter essere un lineman dominante nella NFL. Nell'ultima partita contro Denver ha distrutto la OL dei Broncos, chiudendo con 3.5 sacks su Cutler, 7 tackles e 4 quarterback hurry, arrivando a 13 sacks totali in stagione, secondo nella classifica specifica dietro a Kerney.

WORST 3

Chris Redman
La prestazione contro Tampa Bay vanifica completamente quella positiva nella sconfitta contro New Orleans del Monday Nigth scorso. Una collezione di orrori da far impallidire anche i maestri dell'horror statunitense. Solo 4 completi a fronti di 15 lanci, peggior prestazione stagionale da parte di un quarterback, 34 yards guadagnate su passaggio, anche qui record negativo di stagione, nessun td e 2 intercetti, per un rating di 0.0, probabilmente il più basso mai raggiunto da un quarterback che abbia giocato un intero incontro nella NFL.
Difficile commentare una prestazione del genere, anche se arrivata contro una delle migliori difese della Lega, si dovrebbe solo chiedere cosa ha pensato il coaching staff quando ha dato le chiavi dell'attacco ad un quarterback trentenne, inattivo da quattro anni, con alle spalle solo sei gare da titolare.
La situazione dei Falcons è ormai allo sbando, soprattutto dopo la fuga di coach Petrino, ma dare spazio a Redman significa voler far del male ai propri tifosi.

Tony Romo
Spesso in questa stagione è stato messo fra i top di giornata, frutto di un'annata strepitosa per il quarterback dei Cowboys. Nelle ultime due gare, però, sembra che la magica aurea di Romo sia sparita. Già  contro Detroit non aveva convinto, pur conducendo il drive decisivo per la vittoria in rimonta, contro Philadelphia è stato disastroso, finendo sul banco degli imputati per una sconfitta che complica il cammino di Dallas verso il primo posto della NFC e la possibilità  conseguente di giocare in casa tutti i playoff.
Romo chiude la partita contro gli Eagles sotto il 40% di completi per la prima volta in carriera, con solo 214 yards guadagnate, non lancia td pass, chiudendo una striscia di 18 partite consecutive con almeno un touchdown, e recapita tre palloni nelle mani della difesa avversaria, che vanificano la possibilità  di vittoria contro gli odiati rivali e fanno arrabbiare molto Terrell Owens, che a questa partita ci tiene sempre particolarmente.
Per Romo l'importante ora è dimenticare la brutta giornata e ripartire in fretta per non vanificare la splendida stagione, sua e di Dallas.

Eli Manning
18/52 per 184 yards, un solo td pass e 1 fumble in cui è l'unico e reale colpevole. Queste sono le cifre rivedibili della Sunday Nigth Game del fratellino di Peyton contro i Washington Redskins, che portano ad una sanguinosa sconfitta in chiave playoff.
Eli nelle ultime sei partite ha sempre lanciato un touchdown, ma mai più di uno, finendo spesso per essere il vero tallone d'achille dell'attacco dei Giants, incapace di dare continuità  al proprio gioco aereo, mai in grado di cambiare il proprio ritmo nella gara, con giocate profonde o imprevedibili, sempre bisognoso di aggrapparsi alle prestazioni dei runningback o della difesa per riuscire a portare a casa la vittoria.
New York ha bisogno di un quarterback solido e costante per puntare a far bene nei playoff NFC, Manning per il momento, in questi quattro anni, non ha mai dato l'impressione di poter prendersi la squadra sulle spalle e portarla al traguardo, ma di essere sempre un comprimario nelle vittorie e spesso un protagonista nelle sconfitte. La partita contro Washington è un esempio chiaro.

Menzione di disonore
John Kitna – Il quarterback dei Lions lancia per 302 yards e 2 touchdowns, numeri di tutto rispetto, ma ciò che lo porta nella classifica dei peggiori di giornata sono i 5 intercetti lanciati contro la difesa dei Chargers, record stagionale, che determinano la sesta sconfitta consecutiva dei Detroit Lions e la definitiva perdita della possibilità  di agganciare la postseason.
Contro la miglior difesa NFL per turnovers forzati, il quarterback di Detroit lancia molto, sicuramente troppo, esponendosi all'errore e alla giocata difensiva dell'avversario, che puntualmente arriva con l'intercetto di Shaun Phillips, il terzo di giornata, riportato in endzone per il touchdown che chiude definitivamente la partita già  ad inizio secondo quarto.

Difesa di Baltimore – Che non sia una gran stagione per la mitica difesa dei Ravens lo si è capito da tempo, ma concedere 300 yards al passing game di Miami, senza turnovers, e soprattutto dare la possibilità  a Greg Camarillo (senza offesa) di guadagnare 109 yards su ricezione e segnare la meta decisiva nell'overtime, con un taglio centrale che ha completamente colto di sorpresa tutta la secondaria, è troppo.
Già  finire nella storia per essere stata la squadra che ha concesso a Miami di evitare la perfect season al contrario è uno smacco non da poco, ma farlo subendo da un quarterback che non aveva mai vinto in carriera e mai superato le 300 yards e da un ricevitore che aveva 4 ricezioni in carriera, deve far pensare molto il coaching staff di Baltimore.

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