Burrell e Guillen, due acquisizioni decisive per l'attacco dei Giants.
La crisi dei Padres è proseguita, anche se in modo non drammatico come nella quindicina precedente, e della flessione di S.Diego hanno approfittato alla grande i Giants, tornando in vetta, e soprattutto i Rockies che, con una rimonta fenomenale che ormai sta divenendo una caratteristica peculiare di Colorado, si è riportata incredibilmente in corsa playoff.
Infatti adesso S.Francisco ha solo mezza partita di vantaggio sui Padres e 2 partite e mezzo sui Rockies; gli stessi distacchi valgono anche per la Wild Card, visto che Atlanta (leader attuale nella Wild Card race) ha lo stesso record dei Giants.
Un bel gruppetto di contenders che animeranno gli ultimi venti giorni di regular season.
Per Dodgers e Arizona, invece, è solamente garbage time.
S.Francisco Giants 83-64
Il grande momento dei Giants va attribuito al ritorno ad un rendimento eccezionale della mitica rotazione: in 13 partite giocate, il massimo numero di punti subiti in un match è stato di 4.
In 4 serie giocate, i Giants hanno lasciato agli avversari (at Dodgers 2-1, at Arizona 2-1, at Padres 3-1, vs Dodgers 2-1) le briciole e a momenti hanno rischiato di non lasciare neppure quelle.
Due le sconfitte per 0-1 infatti, clamorosa quella contro i Dodgers che hanno vinto battendo una sola valida.
L'attacco, nonostante i massicci acquisti nel settore, non fa miracoli ma la costanza di Huff e Posey e qualche lampo di Freddy Sanchez e di Guillen bastano a rendere la macchina da guerra arancio-nera quasi invincibile quando i fenomeni del lancio sono al top come adesso.
Unica nota stonata, l'operazione di appendicectomia che ha fermato Torres; Sabean aveva ammassato outfieders sino a quando ha potuto ed adesso torneranno buoni giocatori come Ross e Rowand, sinora poco utilizzati dopo la trade deadline.
Altro fattore che fa sorridere S.Francisco è il calendario: una serie in Colorado, una casalinga contro i Padres e tre contro non contenders (Milwaukee, Cubs e Arizona) di cui due in casa.
Ci potremmo sbagliare ma, se dovessimo giocare un euro, lo giocheremmo sui ragazzi di Bochy.
S.Diego Padres 82-64
L'incredibile slump di squadra subito da S.Diego continua a far sentire i suoi effetti: uno sweep subito in casa dai Rockies apre il periodo e solo la visita dei Dodgers (un toccasana di questi tempi) riesce e far tornare i Padres sui binari giusti ed a pareggiare i conti (3-0).
La basilare serie interna da 4 contro i Giants viene invece persa rovinosamente (1-3) e sancisce l'aggancio in vetta e buon per Black che i suoi riescono a domare i Rockies (2-1) tenendoli a distanza altrimenti sarebbe potuta andare anche peggio.
Nella notte, persa l'opener a St.Louis (4-0).
Il siluramento di Correia e di LeBlanc dalla rotazione ha portato all'esordio del super prospetto Luebke ed alla trasformazione di Stauffer in partente: malino il rookie mentre invece ha dato buoni risultati il long reliever, spalleggiato dal resto del bullpen nelle sue uscite, forzatamente corte rispetto alle medie di un partente normale.
La crisi del monte però non si è risolta lo stesso perchè ha coinvolto soprattutto Garland, senza lasciare intonsi neppure Richard e Latos, anche se per gli ultimi due stiamo parlando di una singola uscita negativa e non certo di un trend di prestazioni.
Questo quadro era stato già paventato da più parti, considerando che i lanciatori dei Padres non avrebbero mantenuto sino in fondo lo straordinario rendimento dei primi tre quarti di stagione, visto che nessuno dei cinque partenti, eccetto Garland, era mai arrivato a lanciare un alto numero di IP in stagione.
Queste paure si sono materializzate improvvisamente ed il misero attacco, assolutamente Gonzo-dipendente, non ha fatto il salto di qualità necessario a compensare la flessione dei lanciatori.
Ludwick, dopo un esordio brillante, sta deludendo ed attualmente migra di posizione nel lineup per cercare di ritrovare i livelli produttivi degni di lui mentre l'acquisizione dì Tejada si è rivelata più azzeccata anche se non sufficiente a colmare il gap.
Adesso, dopo la serie a St.Louis, una trasferta a LA sponda Dodgers e sette partite casalinghe contro Reds (3) e Cubs (4) porteranno i Padres alla sfida finale in quel di S.Francisco, possibile serie di playoff anticipata.
Non ci dispiacerebbe vederla.
Colorado Rockies 80-66
Una cavalcata eccezionale, una striscia vincente di 10 partite consecutive ottenute contro Padres, Reds ed Arizona, hanno riportato prepotentemente Colorado nella lotta per i playoff e subito la memoria è andata al 2007 quando una cavalcata simile portò poi i Rockies a vivere la celeberrima Rockoktoberfest, culminata con le WS perse contro i Red Sox.
L'unico stop è arrivato per mano dei Padres che hanno approfittato del rientro di Francis, avvenuto perchè Cook si è infortunato e sarà out for the season, e del momento non eccezionale di Hammell, uniche pecche di una rotazione assolutamente in grande forma in Jimenez, De La Rosa e Chacin.
Con una rotazione tosta ed un bullpen ultimamente molto solido, la squadra ha iniziato a volare sulle ali delle straordinarie prestazioni del duo Tulowitski / Carlos Gonzales: ad eccezione di qualche ottima serata di Giambi e di Spilborghs, tutto il carico dell'attacco è stato assolto dai due fenomeni piazzati nel cuore del lineup di Colorado.
Per "Cargo" si parla addirittura di lotta per la Triple Crown anche se sembra difficile recuperare 7 HR a Pujols da qui alla fine; resta una stagione di consacrazione assoluta per il giovane esterno, autentico erede di Holliday nei cuori dei tifosi Rockies.
Per "Tulo" invece si tratta di una conferma al vertice come uno dei migliori, se non il migliore, shortstop di tutte le Majors, con difesa sopra media e produzione offensiva assolutamente fuorilegge per il ruolo, di solito prettamente difensivo.
Adesso il calendario propone una sola serie difficile, contro i Giants al Coors, ma probabilmente necessaria se si vorrà recuperare il poco che manca per sorprendere tutti ancora una volta: per il resto una doppia serie contro i Dodgers, una in Arizona e chiusura a St.Louis contro i Cards che potrebbero già essere fuori dai giochi.
Si può fare.
LA Dodgers 72-75
Il calvario iniziato a metà agosto continua per i Dodgers, ormai ridotti a sparring partner per le contender che incontra ed a cui dà invariabilmente via libera.
Sconfitte con Giants (doppio 2-1) e Padres (0-3) ed un pareggio (2-2) contro Houston rappresentano il magro ruolino di marcia di LA.
Rotazione e lineup sono ormai ridotti ad un laboratorio di esperimenti, tra i quali ci piace ricordare l'esordio del 33enne Lindsey dopo la bellezza di 16 anni passati nelle Minors.
Un esempio di costanza e di attaccamento al gioco che ha riservato al veterano un finale da film strappalacrime, ovviamente meritato; un plauso a Torre ed allo staff dei Dodgers per avergli regalato questa gioia.
Di ben altro tenore invece è l'esperimento Kenley Jensen, un ex catcher convertito in rilievo e che sta opzionando il futuro ruolo di closer in casa Dodgers, viste anche le recenti difficoltà di Broxton.
Da sottolineare infine, l'ottimo finale di stagione di Kershaw, avviato a superare il muro dei 200 IP e che ha già superato quello dei 200 K mentre sono in calo le BB, unico grande problema del forte mancino che, è bene ricordarlo, ha solo 22 anni.
Sarà lui a guidare i futuri Dodgers ma ci sarà molto da lavorare su quello che lo circonderà : auguri.
Arizona D'Backs 59-88
Dopo la vampata della quindicina scorsa, Arizona è tornata nei ranghi abbastanza rapidamente perdendo con Houston, Giants, Colorado e Cincinnati in rapida successione.
Niente di grave ovviamente, ma non ditelo ad Enright che ha visto peggiorare drammaticamente le sue statistiche dopo le ultime due uscite; il giovane rookie sta rallentando dopo un periodo splendido ma questo rientra abbondantemente nella norma e siamo certi che nel 2011 potrà contare ugualmente su un posto da titolare in rotazione.
Posto che Daniel Hudson ha già prenotato, continuando a stupire per qualità e costanza di rendimento: se fosse lui il prossimo asso dei D'Backs ?
Di sicuro rivestirà un ruolo importante nel 2011 anche se la priorità del nuovo GM (Towers ?) sarà la costruzione ex novo del bullpen più scalcinato che si sia mai visto sui campi delle Majors; in questa ottica, merita una citazione il tentativo di riciclare il veterano Hampton come rilievo.