McDonald, giocatore lanciato dal “folle” passing game di Martz
Shaun Terrance McDonald è stato conosciuto per anni come "quel giocatore con il cugino famoso", lo sportivo meno noto della famiglia, l'atleta che doveva la sua principale notorietà all'essere parente di primo grado di Mike Bibby, star della NBA con la canotta dei Sacramento Kings, nonché suo cugino primo. Noi stessi ci siamo chiesti chi fosse costui quando ancora non era stato scelto dai Lions Calvin Johnson e in Michigan, alla disperata ricerca di un WR per il passing game instaurato da Mad Martz, arrivò lui, uno sconosciuto ricevitore che per quattro stagioni aveva vestito la divisa dei St.Louis Rams. Eppure McDonald, come ogni atleta che si rispetti, ha una storia definita alle spalle, una storia che ha nel suo "passaggio" in Missouri la chiave della sua notorietà odierna.
Originario di Phoenix Shaun ha mosso i primi passi su un campo da football difendendo i colori della Shadow Mountain High, squadra in cui ha ottenuto tre lettered in tre anni facendosi notare come wide receiver e kicker returner, e chiudendo come uno dei migliori giocatori di sempre della scuola; durante la sua esperienza liceale si è cimentato con ottimi risultati anche nel soccer, guidando i Matadors alla conquista del campionato statale nell'anno da senior e ottenendo un letterman per ogni stagione disputata con la squadra. Il giovane McDonald ha avuto però più successo sul terreno da gioco delimitato dalle hashmarks, esplodendo definitivamente durante il suo ultimo torneo liceale, che ha concluso con 1,700 all-prupose yards e un piazzamento d'onore nella corsa all' "Arizona Player of the Year 1999".
Le ottime cose fatte intravedere da Shaun con il football team dei Matadors, da returner detiene il record dello stato grazie ai 14 TD messi a segno nell'anno da junior, gli permettono di presentarsi al recruiting come quinto ricevitore della Western Region, con all'attivo due importantissime nomine, una nel "All-American Team 1998" e l'altra nel first team "Best in The West 1999", squadra che raggruppa i migliori talenti dell'ovest; unico giocatore dell'Arizona ad essere rientrato in questa rappresentativa, il wide receiver di Phoenix decide di restare fedele alle sue origini, seguendo le orme del fratello maggiore Tariq, anche lui WR, e accettando l'offerta di borsa di studio da parte di Arizona State.
Con i Sun Devils McDonald gioca per tre stagioni, rendendosi eleggibile per il draft già alla fine del suo anno da junior e quindi scegliendo di non tornare nel campus di Tempe per concludere la sua carriera universitaria; nell'arco del suo triennio NCAA sfiora il record di yards ricevute da un atleta di ASU, fermandosi ad appena 126 yards dal primato detenuto da John Jefferson (1974-77) con 2,993, concludendo con 2,867 yards, 24 touchdown, e buone relazioni da parte degli scout NFL che lo considerano un giocatore "piccolo di statura ma grande nel talento", nonché uno dei più eccitanti ed elettrizzanti WR della nazione, cosa confermata dal secondo posto ottenuto nel "Biletnikoff Award".
McDonald al draft del 2003 deve però fare i conti con una classe di ricevitori molto valida, che vede tra gli altri Charles Rogers, Andre Johnson, Anquan Boldin, Nate Burleson, e un'altezza, 5 piedi e 9, che non gli consente di gareggiare con loro per un first day pick anche se considerato uno dei migliori ritornatori della nidiata, vista la seconda posizione del ranking NCAA conquistata nel 2004 alle spalle di Lee Evans. Proprio le sue doti di returner gli permettono comunque di strappare una chiamata tra i professionisti, sebbene molto più in basso di quanto lui stesso pensasse, accasandosi al quarto giro, centoseiesimo pick, ai St.Louis Rams.
Con la franchigia del Missouri McDonald esordisce alla grande, disputando un ottimo season opener contro i New York Giants e concludendo la partita con 6 ricezioni per 46 yards; purtroppo per lui la giornata dell'esordio nei Rams e nella NFL si conclude però nel modo peggiore, visto che è costretto ad abbandonare il campo a causa di un infortunio che ne limiterà l'utilizzo per tutto il resto della stagione, chiusa con solo 62 yards ricevute in sette match giocati anche a causa della concorrenza di Kevin Curtis, ricevitore scelto un giro prima di lui al draft.
Con il compagno di squadra l'ex talento di ASU gareggia, con più fortuna, anche nel corso del suo secondo anno in NFL, riuscendo a ritagliarsi uno spazio maggiore e sfruttando appieno la rotazione di WR imposta dal passing game adottato dall'head coach Mike Martz, che punta parecchio su di lui impiegandolo in tutte e 16 le partite. Shaun, dal canto suo si fa trovare non solo pronto, ma prontissimo, e festeggia il suo primo touchdown da professionista nel match del 3 ottobre 2004 contro San Francisco, rivale divisionale, dove realizza su ricezione da 6 yards; chiude la stagione con 37 ricezioni per 494 yards e 2 touchdown all'attivo, il secondo dei quali è tuttora il suo più lungo in carriera, 52 yards contro Seattle.
Nel 2005 McDonald diventa ancora più fondamentale per l'attacco di St.Louis, accrescendo in modo esponenziale il suo apporto alla squadra e giocando anche titolare in due occasioni, tanto da concludere con 523 yards ricevute in sedici partite di regular season; sempre in stagione regolare il ricevitore di Phoenix costruisce quello che fin qui è il suo career high nel match contro i Giants, ancora loro, del 2 ottobre, ricevendo 9 palloni per 121 yards. Arrivato a fine torneo senza aver realizzato alcun touchdown, Shaun vede le sue speranze di emergere scemare quando viene licenziato in tronco Mike Martz, suo mentore, il 2 gennaio 2006.
L'avvento di coach Linehan chiude infatti le porte della squadra titolare a McDonald, che viene spesso e volentieri utilizzato più come punt returner, 23 ritorni per 172 yards, che come ricevitore, ruolo in cui trova poco spazio, 13 ricezioni per 106 yards, riuscendo comunque a realizzare un touchdown, nell'ottava settimana contro i Chargers. Per sua fortuna, e per quella di Detroit, a fine stagione il contratto con i Rams si estingue, dandogli la possibilità di esplorare i "meandri" della free agency alla ricerca di una nuova squadra cui prestare i propri servigi.
La ricerca si conclude molto presto, quasi immediatamente, quando a chiamarlo è il suo vecchio allenatore, diventato nel frattempo offensive coordinator di Detroit, che lo convince a trasferirsi in Michigan firmando il suo secondo contratto da professionista con i Lions il 15 Marzo 2007, ad appena quattordici giorni dalla partenza della free agency. Passato lo spauracchio di ritrovarsi nuovamente tra i piedi Kevin Curtis, che dopo aver accettato la corte di Detroit firma per Philadelphia, Shaun si può godere appieno il ricongiungimento con l'allenatore che lo scelse al draft quattro anni prima, quel Mike Martz che sembra voler puntare nuovamente su di lui.
Nonostante al draft 2007 l'head coach dei Lions Marinelli decida di chiamare con la seconda scelta assoluta il miglior ricevitore della classe Calvin Johnson, McDonald sembra pronto a percorrere la stessa strada tracciata un anno prima dal suo ex compagno di squadra nei Rams Mike Furrey, rivelatosi a sorpresa come leading receiver di Detroit nel 2006. Anche il quarterback Jon Kitna sembra gradire la presenza del ricevitore di Phoenix nell'attacco guidato da lui stesso, e lo dimostra chiamandolo in causa con assiduità già durante le partite di preseason.
Nel tempio della Ford attendono con impazienza la nuova coppia dei sogni Roy Williams - Calvin Johnson, ma a sorprendere tutti è invece il piccolo e talentuoso WR arrivato da St.Louis, quel McDonald passato quasi inosservato tra le acquisizioni della offseason. Shaun si rivela subito una spalla ideale per Williams, entrando con costanza nel meccanismo rotatorio previsto dal solito Martz, e tornando ad essere elettrizzante come hai tempi di Arizona State, quando colpiva le difese avversarie sul profondo; il suo biglietto da visita per i nuovi tifosi sono state le sei ricezioni per 90 yards con annesso touchdown nel season opener contro Oakland, il 9 settembre, che sono state un primo assaggio di quello fatto vedere dopo.
McDonald è poi stato uno dei protagonisti nella vittoria contro Minnesota alla seconda giornata, con 7 ricezioni per 71 yards, ed è andato a segno una settimana più tardi nella partita dei record contro Philadelphia, 5 ricezioni per 76 yards, prima di rivelarsi decisivo nella sfida divisionale con Chicago, l'ultima domenica, dove ha segnato il suo terzo touchdown stagionale, battendo il suo precedente record di realizzazioni stagionali, 2, in solo quattro partite. Con questi numeri Shaun sta dimostrando a tutti quanto vale, ma soprattutto sta confermando al pianeta football che McDonald non è più "solo il cugino di Mike Bibby", ma molto di più.