NFC Recap – Week 4

Michael Strahan ha superato Lawrence Taylor nei sacks per New York.

Nella giornata in cui Brett Favre rimane da solo lasciandosi alle spalle Dan "The Man" e in cui i suoi Packers continuano a capeggiare la NFC grazie alla vittoria sui Vikings, inieme ai Cowboys che si sbarazzano di St.Louis senza troppi patemi, risorge New York con i Giants che spengono subito quel fuoco di speranza che gli Eagles si erano creati la settimana scorsa, grazie ad una difesa sugli scudi. Seattle e Tampa Bay prendono un saldo comando delle loro division grazie a decisive vittorie sulle dirette rivali San Francisco e Carolina. Non provoca nessun effetto invece il cambio piu' atteso della giornata, Griese per Grossman, se non quello di ridurre ormai al lumicino le speranze dei Bears battuti dai Lions e adesso davvero all'ultima spiaggia, forse gia' superata, nel prossimo Sunday Night contro Green Bay.

NFC East

Dallas Cowboys 4-0, Washington Redskins 2-1, New York Giants 2-2, Philadelphia Eagles 1-3

Al Giants Stadium New York batte Philadelphia 16-3 con una prova granitica della propria unita' difensiva, finalmente espressasi al quel livello che ci si aspettava sulla carta, con la velocita' e aggressivita' portate dal nuovo coordinator Spagnuolo. Usi Umenyiora è l'MVP della partita, mette a segno 6 dei 12 sacks inflitti a Donovan McNabb (15/31, 138 yds) che non ha chance di far girare il suo attacco, privo di Westbrook e con la O-Line devastata dalla velocita' di Umenyiora e Strahan e dalle penetrazioni di Mathias Kiwanuka e Justin Tuck. Dall'altro lato, l'attacco dei Big Blues produce appena l'indispensabile continuando a non brillare per continuita' ma fornendo solo quei pochi lampi necessari. Eli Manning (14/26, 135, TD, INT) è ancora impreciso e non sempre sicuro sul da farsi, ma grazie a Derrick Ward (19/80) si riesce a muovere la catena. Oltre all'ormai consueto TD di Plaxico Burress (4/24), torniamo alla difesa per la seconda meta di New York opera di Kawika Mitchell che ritorna in endzone un fumble di McNabb provocato sempre dallo straripante Umenyiora.

Al Tezas Stadium i Dallas Cowboys mantengono facilmente l'imbattibilita' demolendo i St.Louis Rams 35-7 mettendo in chiaro ancora una volta che il loro attacco non teme nessuno, in attesa di test piu' probanti. Tony Romo (21/33, 339, 3 TD, INT) si puo' permettere di concedere un grossolano errore al suo centro che gli serve un pallone troppo alto in situazione di shotgun che lo scavalca e finisce indietro di una ventina di yards. Il quarterback texano lo recupera e corre infilzando come burro i difensori avversari, a vuoto, fino a chiudere il primo down. Basta questa azione a definire lo stato della difesa di St.Louis che ha retto solo per un quarto l'impatto con Romo e compagni. Patrick Crayton ha ricevuto 2 TD insieme a 184 yards facendo il Terrell Owens (3/33) di giornata, mentre Jason Witten (6/71, TD) consolida la sua affidabilita' tra i tight end. Lo stesso Romo ha modo di correre personalmente in meta nella voragine centrale che gli si apre davanti. Senza Steven Jackson l'attacco degli arieti è in ginocchio trovando l'unica luce in Dante Hall che si ricorda del suo vecchio mestiere e porta in endzone un punt dei Cowboys per il momentaneo pareggio.

NFC North

Green bay Packer 4-0, Detroit Lions 3-1, Chicago Bears 1-3, Minnesota Vikings 1-3

Sul proprio campo i Minnesota Vikings devono cedere ai Green bay Packers per 23-16 che continuano nella loro sorprendente marcia al top della NFC. Tutto il dome del Minnesota tributa il giusto applauso quando Brett Favre (32/45, 344, 2 TD) lancia il TD n. 421 a Greg Jennings (3/43), diventando leader all-time, servendo poi il 422 al rookie James Jones (4/49). Da qui in poi sara' il nuovo cruccio degli statisti che dovranno riscrivere i loro libri ogni domenica. Rimane invece ancora a distanza il record degli intercetti grazie ad un'altra giornata pulita. La difesa vichinga aveva pescato un pallone del numero 4 a inizio partita ma una penalita' lo aveva vanificato lasciando intonsa la casella piu' temuta. I Vikings partono con Chester Taylor (8/40) come portatore di palla ma diviene presto chiaro che per poter stare in partita il pallone deve andare per Adrian Peterson (12/112). A vuoto per tre quarti, Kelly Holcomb (21/39, 258, TD, INT) trova la meta per acorciare nel finale, ma la chance del pareggio finisce nelle mani di Atari Bigby che lo intercetta.

Nella vittoria dei Detroit Lions sui Chicago Bears per 37-27 si decide tutto nell'ultimo quarto quando la squadra di Rod Marinelli segna 34 punti con tutto quello che c'e' a disposizione: attacco, difesa, special teams. L'attacco di Detroit contenuto per tre quarti, si sveglia e Jon Kitna (20/24, 247, 2 TD) trova Shaun McDonald (3/31) e Troy Walters (2/36), con in mezzo uno dei tre intercetti subiti da Griese riportato per 64 yards e sei punti da Keith Smith, cui è seguita la pronta risposta di Devin Hester da 97 yards. Il cambio in cabina di regia non ha prodotto gli effetti sperati in casa Chicago. A Brian Griese (34/52, 286, 2 TD, 3 INT) si chiedeva prima di tutto di eliminare la fastidiosa tendenza a perdere palloni del suo predecessore, ma il trend è rimasto immutato. Con Cedric Benson (15/50) che continua a deludere, sembrerebbe che il problema sia proprio a livello di sistema offensivo.

NFC South

Tampa Bay Buccaneers 3-1, Carolina Panthers 2-2, Atlanta Falcons 1-3, New Orleans Saints 0-3

I Bucs espugnano comodamente il campo dei Panthers per 20-7 e prendono saldamente il comando della division grazie ad potente gioco di corsa che guadagna ben 189 yards, 90 delle quali da Michael Pittman (15/90) e ad un Jeff Garcia (15/25, 176) ancora pulito, senza intercetti che pare l'uomo giusto nel posto giusto. La difesa dominante e aggressiva è quanto di piu' simile visto dai tempi del Super Bowl, e non fatica a spegnere l'attacco di Carolina privo del suo comandante Jake Delhomme, e in cui David Carr (19/41, 155, TD, INT) suscita ancora forti dubbi sul suo vero valore, subisce tre sacks, e riesce a far infuriare Steve Smith (5/32) . Earnest Graham (17/48) segna la terza meta della carriera, ma la giornata dei Bucs è rovinata dagli infortuni a Cadillac Williams e Luke Petigout che finiranno in IR e quindi per loro la stagione è finita.

I Falcons ottengono al prima vittoria stagionale a spese degli Houston Texans per 26-16, grazie ai TD lanciati da Joey Harrington (23/29, 223, 2 TD) e ai quattro field goal calciati dal 47enne Morten Andersen. Avanti 20-7 all'intervallo Atlanta ha potuto controllare agevolmente il resto della partita grazie anche alle 62 yards corse da Warrick Dunn e alle 29 di Jerious Norwood, mentre Michael Jenkins (6/64) ha ricevuto i due palloni da meta. Per una domenica Harrington ha fatto dimenticare Vick e tutte le conseguenze e ridato un sorriso ai tifosi georgiani.

NFC West

Seattle Seahawks 3-1, Arizona Cardinals 2-2, San Francisco 49ers 2-2, St.Louis Rams 0-4

La vittoria dei Seahawks sui 49ers per 23-3 ricorda che gli equilibri della division non si sono spostati di una virgola. Matt Masselbeck (23/31, 281, 2 TD, INT) ha in Dejon Branch (7/130) il suo ricevitore primario e a Shaun Alexander (25/78) basta un compitino sufficiente per chiudere la pratica. I 6 sacks messi a segno da Rocky Bernard contribuiscono a tenere in pratica a zero quello che gia' era il peggior attacco della lega. Il difensive end provoca anche un infortunio alla spalla ad Alex Smith che deve essere sostituito da Trent Dilfer (12/33, 128, 2 INT). Frank Gore (16/79) è bloccato dalla buona difesa sulle corse di Seattle, ed è ormai alla quarta partita deficitaria, mentre Marcus Trufant intercetta due palloni di Dilfer facendo passare ai 49ers qualsiasi pensiero di potersela giocare per il titolo di division.

I Cardinals sono protagonisti dell'upset di giornata infliggendo la prima sconfitta ai Pittsburgh Steelers, per 21-14. Il primo ritorno di punt in meta da 14 anni a questa parte, autore Steve Breaston per 73 yards, andava festeggiato degnamente. La difesa dei Cards chiude il potente attacco degli acciaieri limitando Parker a sole 37 yards e atterrando Roethlisberger 4 volte. L'attacco gira ormai a due teste. Kurt Warner e Matt Leinart coesistono e assente Boldin trovano in Larry Fitzgerald il loro target primario, con Leinart che ha condotto l'ultimo drive per la meta vincente di Edgerrim James. Il tentativo di rimonta degli Steelers finisce con Ralph Brown che intercetta il quarterback giallo-nero e assicura la vittoria.

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