Per Stephen Strasburg, un arrivederci al 2012
Situazione ampiamente cristallizzata ormai all'interno della division: le previsioni della vigilia si stanno dimostrano, per una volta, ampiamente azzeccate e per New York, Florida e Washington l'ultimo mese di regular season sarà spring training o quasi in attesa dell'inzio della off-season.
Atlanta mantiene ancora la vetta ma a cambiare sono gli attori protagonisti: non più una rotazione stellare, ma un lineup discretamente in palla che è riuscito a sopperire alla pesante assenza di Chipper Jones e che può anche contare sul prezioso apporto del nuovo arrivato Derrek Lee.
Il fattore campo, ben sfruttato nel mese di agosto, è ormai alle spalle e il team di Bobby Cox avrà bisogno, ancora una volta, che la rotazione torni ai livelli di un mese fa per sperare di stare davanti ai rivali fino in fondo: decisive, in questo senso, saranno le sei sfide che andranno in scena nel prossimo mese.
Rimangono, infatti, a breve distanza i Phillies, il cui distacco si è fossilizzato attorno alle 2/3 gare e che ad oggi, ritornerebbero ai play-off a mezzo Wild Card: la division rimane in ogni modo ampiamente alla portata, specialmente ora che il lineup è finalmente al completo.
Se a tutto ciò si aggiunge una rotazione addirittura spettacolare negli ultimi 15 giorni, ecco che i motivi per gioire non mancano di certo ai tifosi della città dell'amore fraterno.
A distanza di sicurezza, al terzo posto, balzano i Marlins che si tolgono l'effimera soddisfazione di sopravanzare in graduatoria i più blasonati Mets: si prospetta ancora una stagione sopra quota .500 per la franchigia della Florida, ma le speranze di competere seriamente nei prossimi anni rimangono certamente scarse, salvo improvvisi sconvolgimenti societari.
Tre gare sotto quota .500 troviamo i New York Mets che con un mese di anticipo possono consegnare agli archivi una stagione ampiamente deludente: le disponibilità economiche non mancano e bastano un paio di innesti mirati per ritornare competitivi, ma anche in questo caso urge un'inversione di rotta ai piani alti del club.
Washington chiude in malo modo la stagione perdendo per infortunio l'uomo franchigia dei prossimi anni: Stephen Strasburg si dovrà , infatti, sottoporre alla famigerata TJS e perderà tutto il 2011. Il tutto, nella stessa settimana in cui la squadra riabbracciava l'altro ace della rotazione, quel Jordan Zimmerman che dovrà raccogliere ora il comando del parco lanciatori nella capitale.
Ecco la situazione nello specifico delle ultime due settimane.
Atlanta Braves (78 W / 55 L)
Per una volta, come anticipato, non è il pitching a trascinare la squadra della Georgia, almeno per quanto riguarda i partenti: Tim Hudson (3.46 ERA) è l'unico con un'ERA sotto quota 4.00 e può vantare uno scintillante rapporto K/BB di 18/2. Homerun e walks, invece, penalizzano i vari Jurrjens, Hanson e Lowe: quest'ultimo in particolare sta attraversando un brutto periodo di forma e potrebbe saltare la prossima partenza a favore del giapponese Kawakami, prossimo al rientro dopo la parentesi nelle minors.
Capitolo a parte per il rookie mancino Mike Minor, capace di vincere 3 delle prime 4 decisioni della sua breve carriera: a impressionare maggiormente, però, è la prova offerta oltre una settimana fa contro i Chicago Cubs e chiusa con ben 12 SO in sei innings di lavoro.
Scricchiola un po' anche il bullpen dove a deludere, oltre a Moylan e Farnsworth, è il rookie Jonny Venters che incassa 1 BS e 6 ER in 7 innings sul monte; sicuramente migliore l'apporto di Wagner (due salvezze) e Saito che si dimostrano in pratica perfetti nonostante i quasi 80 anni in due. Cristhian Martinez e il rientrante O'Flaherty chiudono, più che adeguatamente, il reparto.
Tra gli hitters, la notizia principale riguarda l'arrivo da Chicago, sponda Cubs, del primabase Derrek Lee chiamato a sostituire un Troy Glaus spedito nelle minors e atteso ad un ritorno su standard ben più alti di quelli messi in mostra negli ultimi mesi.
Parlando di produzione sul campo, salta immediatamente agli occhi lo strepitoso stato di grazia di Jason Heyward (.490 AVG) che guida il team in quasi tutte le stats offensive mostrando lampi di talento difficili da ritrovare in altri giocatori, senza considerare il fatto che il ragazzo ha appena compiuto 21 anni.
Omar Infante (.386 AVG) e Brian McCann rappresentano un ottimo supporting-cast per il giovane compagno e le loro prestazioni sopra le righe delle ultime settimane stanno avvicinando sempre di più la squadra alla post-season. Sempre positivo, specialmente in termini di runs e RBI, l'apporto di Martin Prado schierato ormai sempre come n° 3 nel lineup da Cox.
Le principali note negative arrivano soprattutto dal reparto esterni (con l'esclusione di J-Hey ovviamente) che ha visto un calo, piuttosto prevedibile, nelle prestazioni dei vari Ankiel, Cabrera e Hinske; Matt Diaz, infine, sta faticando a ritornare sugli standard dello scorso anno e contro i mancini sta faticando a rendersi utile come da tradizione.
Chiusura dedicata ad un altro rookie, il primabase Freddie Freeman che ha fatto il suo esordio in MLB nella gara di questa notte contro i Mets: per lui un ottimo presente (RoY dell'International League in AAA) e un luminoso futuro come titolare già dal prossimo anno.
Coming up: ATL@FLA, ATL@PIT, STL@ATL e WAS@ATL.
Philadelphia Phillies (75 W / 58 L)
Ruoli invertiti tra le file degli inseguitori: l'attacco dei campioni in carica sta faticando ed è toccato principalmente al parco lanciatori sostenere la squadra, compito eseguito con ottimi risultati. Roy Halladay (2.57 ERA) e Cole Hamels (3.15 ERA) sono due fenomeni ed hanno fatto la loro parte: ben più inaspettato, invece, il contributo di Blanton (1.38 ERA, 12 K e 1 BB in 13 IP) il cui rendimento non è mai stato così spettacolare come in quest'ultima parte di stagione.
E per un Kendrick in crisi, 7.02 ERA e 13 ER, troviamo un Roy Oswalt da antologia che sembra ritornato il pitcher dominante ammirato a Houston fino ad un paio di stagioni fa: negli ultimi 21.1 innings ha concesso appena una ER, con 20 K e 7 BB che si trasforma in un'ERA di 0.42! Per lui anche tre valide al piatto, quanto basta per raggiungere il compagno Mike Sweeney.
In questo clima di grandi prestazioni sul monte, non sorprende l'ottimo rendimento del parco rilievi il cui unico rammarico è rappresentato dalle due BS registrare in settimana: senza scendere nel dettaglio, basta notare come il rapporto K/BB di tutto il reparto sia un fantascientifico 39/6 per descrivere al meglio lo stato di forma del pitching dei Phillies.
In attacco vanno segnalati i preziosissimi rientri di Chase Utley e Ryan Howard, anche se il rendimento dei due lascia ancora a desiderare, come è normale che sia al ritorno dalla DL; la situazione non può che migliorare nelle prossime settimane e proprio per questo appare difficile che il team possa mancare l'accesso ai play-off, in un modo o nell'altro.
In realtà tutto il lineup ha prodotto ben al di sotto dei propri standard poiché nessuno è riuscito a superare quota .250 in termini di media battuta: in particolare il numero dei K subiti appare piuttosto alto con quattro giocatori in doppia cifra e il solo Ruiz con un saldo attivo tra walk e SO.
In questa situazione a rendere meno peggio sono stati Jimmy Rollins, con 5 XBH e 10 runs nonostante un'AVG prossima alla Mendoza line, Chase Utley (.245 AVG), con 9 BB e altrettanti SO e quattro doppi, e il già citato Carlos Ruiz (.219 AVG) che approfitta delle quattro BB intenzionali ricevute per raggiungere la doppia cifra.
Piuttosto deludente il resto del reparto che registra anche un brusco calo in termini di potenza visto che sono appena 10 i fuoricampo battuti negli ultimi 15 giorni (con l'aggiunta di un triplo); brutto momento anche per il rookie Domonic Brown che ha visto le sue cifre scendere in maniera proporzionale allo spazio avuto a disposizione delle ultime settimane.
Ultima citazione per Ryan Howard, il cui rendimento come detto è probabilmente condizionato dal periodo di inattività dopo il leggero infortunio: in 44 AB però sei valide, 2 BB e 18 K sono cifre che fanno riflettere e la squadra ha bisogno di ritrovare il suo slugger se vuole fare strada ad ottobre.
Coming up: MIL@PHI, FLA@PHI, PHI@NYM e PHI@FLA.
Florida Marlins (67 W / 65 L)
La rotazione della squadra della Florida sembra spaccata in due: Anibal Sanchez (1.89 ERA) e Josh Johnson (2.45 ERA) non sono certo due novità e non è una sorpresa se li troviamo impegnati a trascinare il reparto. All'appello manca Nolasco, uscito per infortunio nella sfida contro Atlanta e destinato, probabilmente, a terminare con un mese di anticipo la sua stagione.
Sorprende decisamente il rendimento della coppia Sanabia/Volstad che raccolgono ben 5 vittorie in sei partenze grazie soprattutto all'ottimo controllo messo in mostra che sopperisce alle troppe valide concesse; la rotazione è completata, al momento, dall'eterna promessa Andrew Miller che però non è partito nel modo migliore visto che dopo 10 riprese sul monte vanta già 7 walks e 3 WP.
Capitolo rilievi: il closer Leo Nunez paga a caro prezzo i 4 fuoricampo concessi in altrettanti innings di lavoro ma porta a casa comunque 2 salvezze delle 3 avute a disposizione. Il resto del reparto si è dimostrato abbastanza solido nonostante le tante BB concesse, ma il trio formato da Jose Veras, Brian Sanches e Clay Hensley ha svolto il proprio compito più che egregiamente.
Decisamente un ottimo periodo dal punto di vista offensivo per la squadra della Florida: a farla da padrone è il fenomeno Hanley Ramirez (.457 AVG), letteralmente scatenato nelle ultime settimane in cui ha dominato sotto tutti gli aspetti, battendo con continuità (17 runs) e con potenza (3 HR e 4 doppi). In 46 at-bats è stato eliminato al piatto appena 6 volte, lo stesso numero di basi rubate nello stesso periodo, a conferma di un talento a 360°.
Detto questo passa un po' in secondo piano l'altrettanto eccellente periodo di forma di Gaby Sanchez, che in maniera poco appariscente sta comunque disputando una stagione di altissimo livello, sicuramente in lotta per il premio di RoY. Ultime due settimane da vincitore della triple-crown per lui: .311-4-17 il suo fatturato.
Soddisfazioni anche tra gli esterni dove i giovani Maybin e, soprattutto, Morrison si sono messi in mostra nell'ultimo periodo: per entrambi rimane il problema dei troppi SO subiti ma per il resto i motivi per sorridere non mancano, specialmente per Logan Morrison. Quattordici runs, 11 BB e una media battuta di .304 sono cifre più che promettenti per il giovane esterno.
L'altra faccia della medaglia è rappresentata da Dan Uggla (.200 AVG) cui non basta battere 3 XBH per far dimenticare un rapporto BB/K di 1/14; peggio di lui, se possibile, ha fatto il compagno Mike Stanton in base solamente 4 volte negli ultimi 41 AB e bisognoso, probabilmente, di lavorare ancora nelle minors.
A completare il quadro il grosso punto interrogativo legato al terzabase, ruolo ricoperto, in tempi recenti e con alterne fortune dai vari Wes Helms, Chad Tracy e Donnie Murphy: è chiaro che si tratta di soluzioni temporanee e sarà curioso vedere come sarà gestita la situazione nella off-season e il prossimo anno.
Coming up: ATL@FLA, FLA@PHI, FLA@WAS e PHI@FLA.
New York Mets (65 W / 68 L)
Nel momento in cui New York dice addio alle speranze di gloria per il 2010, il pitching rappresenta sicuramente il reparto meno peggio della squadra di Jerry Manuel: il giovane Jonathon Niese è l'unico a steccare nelle ultimissime partenze, nonostante i 19 K rifilati in appena 15 riprese.
Il resto della rotazione pur senza punte di rendimento sensazionali, si dimostra assolutamente solido trascinato soprattutto da un Mike Pelfrey che sembra ritornato in forma come ad inizio stagione; in leggerissimo calo le prestazioni di Santana e Dickey, pur rimanendo comunque su livelli più che buoni di rendimento.
Qualche dubbio in più per lo spot di quinto partente dopo la brutta prova di Pat Misch nell'ultima partenza, ma si tratta di un problema, alla resa dei conti, secondario in questo momento.
Il bullpen, ancora privo di Francisco Rodriguez, può contare sul più che convincente giapponese Takahashi, chiamato poco in causa recentemente non certo per demeriti suoi: il resto del reparto continua a dare sufficienti garanzie, continuando ad escludere Oliver Perez, vero enigma di questa squadra.
Il lineup appare in ripresa nonostante la perdurante assenza di un giocatore fondamentale come Jose Reyes, di nuovo ai box per problemi fisici; con una mossa delle ultime ore, la squadra si è liberata di Jeff Francoeur, volato in Texas ai Rangers, dando finalmente un segnale positivo ai propri tifosi.
Tornando al baseball giocato l'aspetto più positivo per la squadra è rappresentato dal rendimento eccellente del giovane Josh Thole (.333 AVG) che sembra aver finalmente superato i veterani Blanco e Barajas andando ad occupare, con pieno merito, il ruolo di C titolare. Le primissime impressioni sono state positive, tocca ora al giocatore continuare a produrre ad alto livello per dimostrare la bontà della scelta del team.
Quotazioni in ripresa anche per David Wright e Ike Davis dopo un periodo di appannamento: ovviamente il rendimento del terzabase rimane al di sotto di quanto mostrato gli scorsi anni ma è senz'altro positivo mostrare qualche segnale di ripresa.
Per lui 3 HR, 12 runs e 8 RBI, numeri sufficienti a garantirgli la leadership di quadra; il giovane prima base, come tutti i rookie sta avendo una stagione di alti e bassi, ma nell'ultimo periodo è giusto rimarcare le 11 BB incassate che ne elevano di molto il rendimento in campo.
Poco o nulla invece da segnalare tra gli altri in cui spicca il leggero calo di Angel Pagan (.277 AVG, 10 K e 2 BB) e, soprattutto, l'inadeguatezza della panchina che i problemi di Reyes hanno messo a nudo in maniera palese: la situazione dei middle-infielders va decisamente migliorata se il team non vuole disputare un'altra stagione di sofferenza nel 2011.
Completa il quadro Carlos Beltran (.179 AVG) il cui rendimento continua a rimanere un mistero: di positivo si segnalano le 7 BB (con quattro K), per il resto il rendimento del giocatore sta faticando enormemente a ritornare sui livelli pre-infortunio, specialmente per quanto riguarda la potenza.
Coming up: NYM@CHC, NYM@WAS, PHI@NYM e PIT@NYM.
Washington Nationals (57 W / 77 L)
La notizia principale riguarda, ovviamente, l'infortunio di Stephen Strasburg costretto a ricorrere all'intervento chirurgico per il problema al gomito: per lui un arrivederci al 2012. A consolare, in parte, i tifosi dei Nationals è arrivato il rientro di Jordan Zimmerman, che come detto diventa immediatamente il faro della rotazione del team.
Le sue prime partenze sono state decisamente positive (13 K e 1 BB in 10 IP) e se da una parte ciò non può che essere una bella soddisfazione per Washington, dall'altra fa aumentare i rimpianti per quello che sarebbe potuta essere già dal 2011 una micidiale combinazione 1-2 in rotazione che invece slitterà in avanti di un anno.
Buone notizie arrivano proprio dal pitching che ha visto e sta vedendo un ottimo John Lannan (3.50 ERA) ritornare alla grande dopo un inizio di stagione deficitario con il conseguente spostamento in AA: in particolare risaltano i 12 SO messi a segno degli ultimi 18 innings, un deciso passo in avanti rispetto ai suoi standard.
Il resto del reparto vede le brutte prove di Scott Olsen (9.22 ERA) e Livan Hernandez (10.13 ERA), mentre Jason Marquis deve ringraziare la buona sorte per aver concesso solamente 5 ER viste le 10 walks regalate in 18 riprese sul monte.
Anche in queste ultime due settimane il bullpen si conferma di buon livello nonostante un Drew Storen da 1 S e 1 BS: per lui ben 9 SO in sette apparizioni. Il resto del reparto può contare sulle buone prove dei soliti, positivi, Peralta, Clippard e Burnett, cui si aggiunge, negli ultimi giorni, un Miguel Batista da 1.04 ERA.
Lineup, invece, all'insegna della gioventù viste le buone prove offerte dai vari Bernadina, Desmond e Gonzalez: il giovane short-stop, in particolare, rappresenta una conferma di questi ultimi mesi grazie alla capacità di abbinare buon contatto e discreta potenza per il ruolo.
Non sono certamente delle sorprese Ryan Zimmerman (.250 AVG con 7 BB) e Adam Dunn con il primo sempre più leader della squadra e il secondo avviato verso l'ennesima stagione da 35+ fuoricampo; buone notizie anche per Mike Morse, esterno dotato di buona potenza, e bravo ad abbinare, nelle ultime settimane una media battuta oltre quota .350.
Il resto del lineup rappresenta i soliti buchi: Nyjer Morgan rimane più un PR che un giocatore di baseball, il ruolo di secondabase è sempre di più un cantiere aperto e Pudge Rodriguez dietro al piatto è ormai avviato verso il ritiro, anche se il suo sostituto, Wil Nieves, non sembra fornire al momento molte garanzie.
Coming up: WAS@PIT, NYM@WAS, FLA@WAS e WAS@ATL