Earnest Graham in azione contro i Rams, la partita che l'ha lanciato nell'universo NFL:
Nella National Football League Earnest Graham Jr. c'è entrato dalla porta di servizio, come undrafted freeagent, all'indomani del draft 2003, firmando per una delle squadre del suo stato natale, la stessa che domenica scorsa gli ha concesso di entrare nel grande libro delle statistiche della lega, i Tampa Bay Buccaneers. Rilasciato due volte nell'arco del suo primo anno da professionista, il 22 Agosto a causa di un infortunio e il 9 Dicembre a causa dei tagli, Graham è ritornato in squadra già nella successiva offseason, il 14 Gennaio 2004, con i Bucs a casa dopo il Superbowl vinto nel 2002 e un record perdente, 7-9, in stagione regolare.
Inserito sempre tra gli special teamer della squadra, il runningback nato il 15 Gennaio 1980 a Naples, Florida, riesce a ritagliarsi i primi spazi nella squadra titolare dei Bucs nella stagione 2004, quando diventa una delle colonne portanti delle formazioni speciali, scendendo in campo per 9 partite ed abbandonando definitivamente la pratice squad. Sempre nella sua seconda stagione NFL Earnest completa la sua prima corsa da professionista, 1 yard il 7 Novembre 2004 contro Kansas City, concludendo l'anno con 13 portate per 73 yards e 3 ritorni per 52 yards. Meglio fa nel torneo 2005, quando si fa notare anche come tackler negli special team mettendone a segno 18, e comincia a farsi largo nella depth chart, aumentando il numero di portate a 28 per 83 yards e dei kickoff ritornati a 4 per 74 yards.
Nel 2006 Graham migliora ulteriormente il suo apporto alle squadre speciali, diventandone il leader con 20 tackle all'attivo, ma perde qualche posizione a causa position-battle che si sviluppano in seno alla squadra, portando palla in solo più 11 occasioni, per 59 yards, e ritornando un solo kickoff in tutto l'arco della stagione NFL. Il rischio di non tornare mai più a vestire il ruolo del runningback si fa sempre più strada, visto che ormai anche coach Gruden lo considera fondamentale per le azioni di punt e kickoff return, dove grazie alla sua velocità risulta eccellere nelle coperture; un rischio che un atleta nato per portare palla come Graham non sembra pronto ad affrontare.
Fin dai Prep yers il runner di Naples è un atleta straordinario, riuscendo a strappare il letterman nel football, nel baseball, e addirittura nel basket, cosa assolutamente pazzesca se si pensa che la sua altezza attuale raggiunge a malapena il metro e settantacinque; eppure le doti di Graham sono tali da permettergli di essere uno degli sportivi migliori alla Mariner High School di Cape Coral, Florida, dove tra il 1994 e il 1998 corre per 5,701 yards settando il record dello stato per yards corse in carriera, record battuto solo di recente dall'atleta di North Fort Myers Noel Devine, attuale freshman RB di West Virginia. Con 62 touchdown realizzati negli ultimi due anni di liceo Earnest si presenta al recruiting dopo aver conquistato diversi riconoscimenti, tra i quali spiccano il "Nation Premier Prep Runningback" e il "Florida' s Mister Football" nel 1997, e accetta la corte di una delle università con la migliore tradizione dello stato, preparandosi a vestire la maglia dei Florida Gators.
Con gli alligatori Graham ha subito un impatto positivo, tanto da ottenere alla fine della sua prima stagione la nomina nel SEC All-Freshman Team del 1999, grazie alle ottime prestazioni che lo hanno portato a correre per 654 yards e 5 touchdown; con il passare degli anni il suo apporto all'attacco dei Gators rimane costante, visto anche il continuo alternarsi con gli altri RB, prima di subire un'impennata consistente proprio nella stagione da senior. Nel 2002, prima di provare il passo verso la NFL, Earnest conclude la sua esperienza NCAA correndo per 1,085 yards e 11 touchdown, diventando il quinto Gators di tutti i tempi per yards corse in carriera, 3,065, e il terzo per touchdown realizzati, 33.
Con 44 partite difendendo i colori di University of Florida e due bowl all'attivo, il Sugar Bowl del 2001 e l'Orange Bowl vinto nel 2002 contro Maryland, il RB da Naples si appresta, speranzoso, ad affrontare le insidie del draft. Un draft che purtroppo per lui è pieno di runningback forti e ne vede andare via cinque nei primi due round, tra i quali Willis McGahee, Larry Johnson e Chris Brown, e quindici in totale, lasciandolo scivolare, come anticipato, tra i free agent.
Eppure Graham prima di iniziare la sua avventura NFL pareva un giocatore adatto a vestire i panni del titolare nel backfield visti i record che si è lasciato alle spalle, un runningback con le potenzialità per dire la sua anche ai piani più alti del football, tanto più in una squadra che ha sempre faticato a correre, nonostante la presenza di Warrick Dunn prima e Carnell Williams poi. Con tutte le attenuanti del caso il runningback di Florida ha però faticato ad emergere non riuscendo mai ad andare oltre la terza stringa della depth chart, a volte faticando persino a mantenerla, anche se, nell'ultimo periodo, qualcosa sembra essere definitivamente cambiato.
Domenica scorsa nella partita contro i Rams Graham ha corso come mai prima, trasformando la sua terza apparizione nel 2007 nella migliore prestazione della sua carriera NFL, con l'aggiunta di due touchdown nel finale che hanno fatto gridare a tutti, "Ma chi è questo Graham?"; 75 yards corse e 2 passeggiate in endzone, una da 8 yards e l'altra da 28, la sua più lunga portata in carriera, sono state il suo biglietto da visita per tutti i fans e gli addetti ai lavori della lega, yards che lo hanno portato a concludere la partita come rushing leader dei Buccaneers, davanti a Pittman e Williams.
Chi è Earnest Graham speriamo di essere riusciti a spiegarlo, chi diventerà invece speriamo che ce lo dirà lui stesso, magari ripetendo una prestazione come quella della scorsa settimana, o magari facendo si che queste diventino una costante, come quella maglia che porta sempre con se dal 1997, sotto quella da gioco, dove di suo pugno ha scritto una poesia dedicandola al suo migliore amico Corey Jordan, scomparso proprio il 27 Agosto di quell'anno a causa di una pallottola vagante; e già ci immaginiamo una nuova leggenda, quella del giocatore-poeta.