“One more TD pass, Brett!”

Favre esulta, ha appena raggiunto Marino a quota 420 TD pass lanciati in carriera.

Brett Favre era nella storia dall'alto dei suoi record già  conquistati, dalla scorsa domenica in quella storia ci è entrato definitivamente, appaiando in testa alla classifica dei touchdown pass lanciati l'eterno Dan "The Man" Marino, che torreggiava solitario con 420 dal 1999, anno del suo ritiro dalla scena del football professionistico. In questi otto anni passati ad inseguire il numero 13 dei Dolphins nei svariati record disseminati per la lega, Favre ha continuato la sua maturazione, diventando con le stagioni, l'esperienza, e gli allenamenti sempre costanti, uno dei quarterback più apprezzati e idolatrati della NFL, tanto da rendersi quasi indispensabile per la vita sportiva dei Packers.
Con il passare del tempo il "buon vecchio" Brett ha scritto il suo nome in cima a ben quindici classifiche, di cui tredici in assoluta solitudine e due condivise con lo stesso Marino, il metro su cui il numero 4 dei Packers ha costruito tutta la parte finale della sua carriera. Nelle ultime stagioni il giocatore da Southern Mississippi ha sempre deciso di continuare, dopo mille ripensamenti, proprio per la volontà  di aggiungere record ai record, per la voglia di lasciare un'impronta precisa nello sport che è stato, e probabilmente sarà , il leitmotiv della sua vita, sportiva e non.
Solo nell'anno passato Favre ha superato la stella di Miami nella classifica dei passaggi completati, oggi 5,101, rimanendo allo stesso tempo il quarterback con più punti realizzati in carriera, 2,598, e quello titolare più vincente di sempre, con 150 partite vinte in carriera, records che tutt'ora possono ancora essere ampiamente migliorati, a differenza di altri, che proprio a causa di un 2006 altalenante, hanno fermato la loro corsa; questo è il caso delle stagioni consecutive con più di 20 TD pass lanciati, fermatesi a 12, dal 1993 al 2005 per via dei "soli" 18 realizzati nel corso della scorsa stagione.
Diversamente Brett tiene ancora in piedi due striscie che per forza di cose rischiano di diventare interminabili, come quelle che riguardano le 3,000 o più yards lanciate a stagione ed i 300 o più passaggi completati, entrambe "protagoniste" di un filo interrotto, che promette di allungarsi ancora e dura ormai da 15 stagioni, 1992-2006. Come se non bastasse il quarterback di Green Bay può ancora migliorare se stesso, andando a ritoccare nuovamente i record che riguardano il maggior numero di stagioni in cui è risultato il passing leader della lega, 8 di cui l'ultima nel 2004, e il migliore TD passer della stessa, 4 tra le quali spicca il triennio 1995-1997.
Protagonista indiscusso della NFL fin dalle sue peripezie in quel di Atlanta, la squadra che lo scelse al secondo round nel draft del 1991, quando balzò agli onori delle cronache per la sua vita fuori dal campo e per i continui scontri con il coach Jerry Glanville, tra i più famosi quello in cui scommise, vincendo, di riuscire a lanciare il pallone nell'anello più elevato dello stadio, il suo arrivo in Wisconsin, via trade nel 1992, ha segnato una svolta epocale per la squadra di Green Bay, che tornò a ripercorrere le gesta dei Packers di Vince Lombardi; con Favre al timone le teste di formaggio tornarono a vincere il Superbowl, nel 1996, perdendone un altro per un soffio solo un anno più tardi, e diventando una delle franchigie più temute dagli avversari negli ultimi tre lustri.
Singolare in questo senso è che ogni anno i tifosi di Green Bay intonino, all'ultimo match stagionale, il famoso coro "One more year! One more year!!" per pregare il loro condottiero di rimanere con loro ancora un anno, per guidarli ancora verso l'agognata terra promessa. Favre con il contratto firmato nel 2001 ha di fatto cambiato la storia dei moderni giocatori di football, diventando il primo di loro a firmare a vita per una sola squadra, legando indissolubilmente la sua immagine e il suo volto ad una franchigia e uno stato che lo hanno adottato come un figlio, un eroe promesso da antiche leggende; perché è questo che Brett sta per diventare: una leggenda.
La sua ultima partita è stata l'ideale riassunto della sua carriera, nello stesso attimo in cui era in campo per la duecentoquarantesima volta ha lanciato i tre touchdown necessari a raggiungere Dan Marino, fermo a quota 420 in carriera; tre stilettate, una per l'odierno "go to receiver" Donald Driver, una per il redivivo Bubba Franks, e l'altra, la più lunga, per il nuovo pupillo Greg Jennings, hanno permesso al quarterback venuto dal Mississippi di raggiungere uno dei traguardi più importanti della sua vita professionistica. Un traguardo che questa settimana potrebbe diventare già  storia contro i rivali di sempre di Minnesota, unico ostacolo interposto tra il numero 4 dei Packers e le sue due nuove conquiste, le 241 partite giocate da starter e il quattrocentoventunesimo TD pass trasformato in carriera, ovvero quelle che ci faranno esclamare: !Marino? roba vecchia!" consegnando il campione dei Dolphins "all'oblio".
Roba vecchia già , come rischiano di diventare altri record scritti dai quarterback che hanno preceduto la stella di Green Bay, record messi nel suo mirino da tempo, con l'aplomb di uno che nella sua vita ne ha davvero passate di tutti i colori, dalla morte del cognato al tumore della moglie fino a quella splendida partita, considerata la sua migliore di sempre, giocata contro gli Oakland Raiders, il 22 Dicembre 2003, il giorno successivo della scomparsa del padre. Chissà  che la sua prossima firma nel record book della NFL non sia dedicata proprio a lui, magari quella che riguarda il maggior numero di passaggi tentati in carriera, dove Brett è secondo guarda caso al solo Marino (8,348 a 8,358), oppure quella riguardante il maggior numero di partite concluse con 4 o più TD pass, 21 a 19 sempre in favore del solito ex Dolphins, o quella più importante di tutte, quella che sta inseguendo da anni e che sarebbe la celebrazione ideale per la sua storia sportiva, da apporre sotto alla voce Most Yards Gained in Career, dove ancora una volta a precederlo c'è il "nemico" di sempre, fermo a 61,361, mentre lui insegue, speranzoso, a 5,831.
D'altronde il Favre visto quest'anno può arrivare ovunque, perché dopo due anni passati a fare collezione di intercetti sembra ringiovanito, nonostante la partenza di compagni importanti come Walker e Green, perché l'inizio di stagione ci sta confermando che la sua fame di vittorie è ancora intatta, assolutamente non logora dal tempo che snocciola con noncuranza i suoi anni, e resa ancora più viva da quella voglia di primeggiare ed eccellere che lo ha portato ad essere uno dei campioni più amati di tutta la lega, tifosi avversari compresi; e allora forza Favre, questa volta te lo gridiamo tutti insieme: "One more touchdown pass, Brett""

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