La perdita di Gwinn sarà un brutto colpo per la difesa dei Padres
S.Diego mette a segno uno strappo che appare decisivo, prendendo il largo sui Giants (6 partite) ed escludendo dalla pennant race sia Rockies che Dodgers, ormai alle prese con distacchi siderali.
I Padres inoltre detengono il miglior record della NL, che gli consentirebbe il vantaggio del fattore campo nelle serie di playoff, un vantaggio enorme considerato le peculiarità del PETCO Park, uno dei ballpark maggiormente pitcher friendly delle Majors.
Sarà probabilmente questa la lotta che infiammerà S.Diego a settembre mentre a S.Francisco si guarderanno i risultati di Reds, Cards, Braves e Phillies per cercare di primeggiare nella Wild Card race, cosa che difficilmente interesserà Rockies e Dodgers, con quest'ultimi specialmente a recriminare su scelte di mercato veramente assurde.
Scendiamo adesso nel particolare.
S.Diego Padres 73-47
Una serie persa inopinatamente in Arizona (1-2) fa da preludio ad una marcia trionfale che vede i Padres travolgere tutto e tutti, a partire da Pittsburgh, sweeppata senza problemi al PETCO Park.
Si va poi a trovare i rivali diretti Giants, nella loro tana: serie vinta 2-1 ma c'è stato il rischio di un nuovo sweep perchè l'unica vittoria dei Giants è arrivata in rimonta e negli extra innings.
Infine i ragazzi di Black umiliano a domicilio i Cubs, vincendo tutte e quattro le partite della serie.
La rotazione continua ad offrire un rendimento incredibile, guidata da Latos (che è quello che impressiona di più ed ha i numeri migliori) ma che appare veramente come un blocco monolitico di costanza.
Quando affronti S.Diego, non importa chi sarà a lanciare: sai già che troverai pitcher che concedono pochissimo e dovrai sfruttare quel poco per riuscire a vincere e spesso non ci riuscirai.
A completare il quadro, cinque tra i migliori rilievi di tutta la MLB, ovvero il closer Bell, Adams, Gregerson, Thatcher e Stauffer; praticamente, arrivare al sesto inning in svantaggio contro i Padres equivale a perdere la quasi totalità delle volte.
A completare il quadro, si segnala l'ottimo inserimento di Tejada e Ludwick in attacco, rimedi contro la solitudine per il sempre ottimo Adrian Gonzales: unica nota stonata, il grave infortunio a Gwinn che lo terrà fuori per il resto della stagione.
Un vero peccato, per uno dei migliori difensori della lega perchè anche se qualche punto in più sta arrivando, la chiave del successo resta sempre nella cassaforte, ovvero nel non concedere che le briciole agli avversari e Gwinn serviva soprattutto a questo.
S.Francisco Giants 68-54
Ultime due settimane abbastanza tristi per i Giants che perdono serie importantissime, tutte contro avversarie dirette.
Si inizia lasciandoci le penne ad Atlanta (1-3), anche se la successiva serie contro i Cubs, vinta 3-1, riesce a rialzare il morale di Bochy e compagni.
Arrivano poi in baia i Padres a giocarsi il primo posto e S.Francisco evita lo sweep per un pelo, strappando un misero 1-2 e lo stesso risultato viene ottenuto a Philadelphia, in uno scontro diretto tra le maggiori candidate alle Wild Card.
Il problema maggiore adesso sembra essere la rotazione: male soprattutto Lincecum, arrivato alla terza sconfitta consecutiva, ma anche gli altri hanno avuto uscite negative ad eccezione del giovane Bumgarner, positivo nelle sue due uscite.
Anche il bullpen registra qualche scricchiolio: naufragato il tentativo di riciclo di Wellemeyer, hanno stentato molto Mota e Ray mentre note positive arrivano dal neo arrivato Javier Lopez e dai soliti Wilson, Romo e Casilla.
A dare una mano adesso tornerà Affeldt, con Ray finito ieri in DL; anche se l'esordio non è stato dei migliori, Affeldt resta uno dei cardini del bullpen dei Giants.
In attacco, nuovi protagonisti sono stati precettati dall'attivissimo Sabean: dai Cubs è arrivato Fontenot mentre dai Royals è stato preso il vulcanico Josè Guillen, uomo dalla mazza potente ma anche dal carattere non certo facile da gestire.
Fontenot potrà alternarsi con lo spento Sanchez di questo ultimo periodo mentre Guillen farà tornare Huff in prima base, con il sacrificio di Ishikawa che sinceramente aveva strameritato il posto sinora.
Nel frattempo, continua il Posey show con il rookie d'oro ancora protagonista di ottime cose, spalleggiato ultimamente da un Burrell letteralmente rinato non appena è tornato nella NL e da qualche lampo di Sandoval; un attacco che finalmente riesce a mettere un pò di timore negli avversari, cosa che è dai tempi di Bonds che non succedeva.
Se la rotazione si inceppasse proprio ora sarebbe veramente una beffa per i Giants, visto che i playoff sono veramente a portata di mano essendo Phila ad una sola partita di distacco nella Wild Card race.
Colorado Rockies 62-58
Continua senza squilli il cammino dei Rockies, ormai concentrati giustamente sul 2011 come dimostra il recente rilascio di una delle proprie bandiere, ovvero Hawpe.
Sul campo, un pari (2-2) a Pittsburgh viene seguito da una sconfitta contro i Mets (1-2), una vittoria contro i Brewers (2-1) e una nuova sconfitta a LA contro i Dodgers (1-2).
Da notare, l'eclissi di 2/5 della rotazione visto l'ingresso in DL di Cook e di Francis, sostituiti rispettivamente da Rogers (discretamente) e da Chachin (maltrattato invece dai Dodgers, non certo un attacco da paura).
Ma gli infortuni non hanno minato più di tanto i risultati di Colorado quanto un attacco stranamente abulico e imperniato sulle uniche prodezze di Carlos Gonzales e di Tulowitski: serie come quelle contro i Mets (6 runs segnate in tre match) o contro i Dodgers (3 runs) sono esemplificative di questa sterilità offensiva che rende vani gli sforzi di Jimenez, Hammell e De La Rosa e di un bullpen abbastanza solido se si esclude un paio di brutti scivoloni del closer Street che sono costati due partite.
Largo ai giovani, dunque: dentro il rilievo Reynolds (per Hawpe) e maggiore playing time per Young, Fowler e Smith in esterno. Buon 2011.
Los Angeles Dodgers 62-60
Lo sfacelo Dodgers continua imperterrito: con Furcal, Martin e Manny ancora out e un Kemp di nuovo oggetto di dispute pubbliche e sballottato tra campo e panchina, la squadra perde ancora terreno ed è ormai lontanissima da qualsiasi traguardo degno di nota.
La vittoria sui Nats (2-1) viene fatta seguire da due sanguinosissime sconfitte, ad Atlanta (1-3) ed a Philadelphia (1-2) e da una vittoria sui Rockies (2-1) al Dodgers Stadium.
Incastonate in questo magro cammino, tre partite letteralmente regalate, una per serie di cui quelle di Atlanta e di Philadelphia veramente ridicole; le conseguenze sono che Broxton perde il posto di closer a favore di Kuo che getta una salvezza a sua volta mentre il top lo raggiunge il brillante neo acquisto Dotel perdendo una partita a suon di basi ball e wild pitches senza che gli avversari battano neanche una valida.
In questo mesto panorama, il rientro di Belisario, atteso e affrettato, risulta un fiasco colossale e costa il posto a Troncoso che invece stava rientrando sui buoni livelli mostrati nel 2009.
Disastri assortiti che vengono ampliati dall'infortunio di Padilla, ovviamente denunciato non prima di aver buttato due partenze.
Ma ci sono anche buone notizie: Anderson è stato rilasciato ed è stata data una chanche a Gibbons, veterano al rientro dopo un grave infortunio che poteva chiuderne la carriera ed invece si è riconquistato un posto tra i grandi in MLB.
Oltre a questa bella favola, le buone nuove arrivano da una rotazione più che solida in cui brillano tutti (Padilla a parte) e soprattutto eccelle Lilly, ancora imbattuto in maglia Dodgers ma che difficilmente sarà a LA nel 2011.
Goderselo due mesi valeva il prezzo pagato ?
Arizona D'Backs 47-75
Poche le novità di rilievo in casa D'Backs e la più importante è l'arrivo del forte prospetto Skaggs a completamento dell'affare Haren, il che rende assolutamente più corposo il ritorno ricevuto da Arizona, ritorno che ci aveva lasciato un pò perplessi in prima battuta.
L'altra novità sono le due serie consecutive vinte (Padres 2-1 e Brewers 3-1) e l'impresa assoluta riuscita ai battitori di Arizona contro Milwaukee con la bellezza di 4 HR consecutivi.
D'altro canto, non è una novità che il lineup di Arizona possa fare molto male essendo composto da gente veramente tosta, con cinque battitori destinati a finire oltre i 20 HR a stagione (Young, Reynolds, Upton, La Roche e Johnson) ed altri molto in forma come Drew e Montero.
Bene anche i due babies sul monte, ovvero Hudson ed Enright mentre Saunders invece sta mostrando i suoi limiti; come al solito, un disastro il bullpen dove adesso tornerà dalla DL Gutierrez e non sarà certo un bene, viste le sue precedenti prestazioni.
Auguroni.