AFC West 2007 Preview

Tomlinson guida il nuovo assalto dei Chargers al Vince Lombardi Trophy

L'AFC West è una division che storicamente ha fornito ottime squadre, che hanno poi ben figurato nei playoffs se non sono arrivate proprio fin al grande ballo. Ci sono squadre storiche ed emergenti, blasonate e dal grande fascino, franchigie in cui hanno militato personaggi che hanno fatto e fanno la storia dell'NFL.
Se facciamo un passo indietro a prima dell'ultima giornata di stagione regolare abbiamo che la AFC West poteva contare la squadra con il miglior record della lega, i Chargers, due squadre in grande risalita nella corsa verso la post season, Broncos e Chiefs, e una che invece era in testa".alla corsa all'ultimo posto, i Raiders.
Da allora l'unica che si può dire "soddisfatta" (perché finire ultimi non è mai troppo bello) sono i Raiders che hanno "vinto" la corsa alla prima scelta del draft, poi rivelatasi Russell, che pone le basi per la ricostruzione di una franchigia storica e blasonata che in questi ultimi anni stava cadendo sempre più in basso.
San Diego ha si finito al primo posto della AFC, ma poi ha subito una cocente sconfitta casalinga contro i Patriots, perso gran parte del suo coaching staff e cambiato il suo HC dopo averlo più volte riconfermato e quando ormai i più appetibili allenatori si erano accasati, Denver è riuscita nell'impresa di farsi battere in casa dai 49ers e quindi farsi eliminare dalla corsa per i PO con un calcio nei supplementari, e dopo è dovuta passare attraverso due terribili tragedie come la morte del CB Williams e del RB Nash, Kansas City invece, dopo aver usufruito del regalo dei Broncos, ha rimediato una figuraccia nel WC contro Indianapolis ed ora sta attraversando una complicata fase di ricostruizione con anche il lungo holdout della sua stella indiscussa: Larry Johnson.
Ci sarà  poco da aspettarsi quindi quest'anno dall'AFC West? Assolutamente no! Anzi, forse quest'anno, dopo tutti i cambiamenti portati dall'off-season, sarà  ancora più interessante e divertente seguire questa division, potenzialmente in grado di fornire due, se non tre, candidate a raggiungere i playoffs.
Inziamo allora questo viaggio sulla costa del Pacifico alla scoperta della nuova stagione della AFC West analizzando le squadre nell'ordine in cui, secondo il mio parere, si presentano ai nastri di partenza: prendete costume da bagno e crema solare allora, si parte per l'assolata San Diego!

SAN DIEGO CHARGERS

Addio "Marty Ball". La sconfitta nel Divisional playoffs contro New England è costata il posto di capo allenatore a Marty Schottenheimer, che ha così portato il suo record nella post season ad un poco invidiabile 5-13, con la sua ultima vittoria che fu merito di Joe Montana.
E se un esonero non è cosa strana per l'allenatore di una squadra che reduce da un record di 8-0 nella regular season si fa subito cacciare dai playoffs, che da molti è ritenuta quella con il roster più forte e completo di tutta la lega e non riesce ad ottenere i risultati aspettati, è stata la tempistica della cacciata del buon vecchio Marty che ha lasciato più di qualche dubbio negli addetti ai lavori.
Che la fiducia nell'allenatore da parte della dirigenza, e specie del GM A.J. Smith, era ormai a livelli bassissimi non era certo una novità , e quindi tutti si aspettavano, subito dopo l'uscita dei Chargers dai PO, la nomina di un nuovo allenatore, magari scelto tra i tanti validi coordinatori, ed invece il proprietario Spanos aveva più volte confermato la posizione di Schottenehimer.
Poi, dopo che la maggior parte dei cordinatori si era accasata presso altri lidi, ecco il licenziamento di Schotty e l'affannosa ricerca di un coach veterano (come da desiderio della dirigenza) che fosse ancora disponibile. Alla fine la scelta è caduta su Norv Turner: offensive coordinator tra i più ammirati ma head coach che può annoverare un non invidiabile record di 58-82-1. Se devi sostituire uno che non viene ritenuto un vincente nei momenti che contano beh"questa non la definiresti proprio una mossa assennata!
Sicuramente l'attacco dei Chargers, sotto la direzione di Turner, può diventare un'arma quasi illegale anche in questa NFL. Giocatori come Tomlinson e Gates messi nelle mani di un guru del genere possono fare molti danni alle difese avversarie, così come lo sviluppo di Rivers, che l'anno scorso ha alternato una prima parte di stagione con i fiocchi ad una seconda fase in calando, non può che procedere sempre più velocemente sotto la guida di uno che ha creato hall of famer del calibro di Aikman.
E poi, ripetiamo, San Diego ha probabilmente il roster più forte e completo di tutta la NFL, non solo per quanto riguarda l'attacco (dove però si attende sempre un vero ricevitore numero 1), ma anche per quello che riguarda una difesa che non dovrebbe soffrire la perdita di qualche veterano, anche perché il nuovo defensive coordinator Ted Cotrell non è certo l'ultimo arrivato.
Dalla propria parte poi i Chargers hanno una tremenda sete di vendetta per come è finita la loro ultima esibizione davanti al pubblico amico, con un field goal sbagliato e i Patriots a festeggiare in mezzo al campo (a proposito, attenzione alla seconda settimana quando San Diego andrà  a Foxboro perché si annuncia una partita molto calda).
Tomlinson in particolare si è detto molto carico in vista della prossima stagione: all'età  di 28 anni è nel pieno della maturità  fisica ed è universalmente riconosciuto con il miglior giocatore della lega pound per pound, il più decisivo, forse l'unico in grado di cambiare da solo l'andamento di una gara e reduce da una stagione piena di record e riconoscenze a carattere personale ma avara di trionfi a livello di squadra.
La riconferma, nonostante le insidie della free agency, di una linea offensiva giovane e solida non potrà  che garantire le migliori condizioni per una nuova stagione di record per LT: la conferma della guardia Dielman, la fiducia nei progressi del LT al secondo anno McNeil (che più di qualcuno vedeva tra i papabili per il Rookie of the Year e capace di dare subito il suo contributo in una delle posizioni più difficili su un campo di football, specie per un rookie) e la star in divenire che ormai è il centro Hardwick sono pezzi di una linea tra le migliori dell'NFL.
Se poi, a dar riposo al miglior running back della lega, puoi mettere in campo il miglior backup della lega, quel Michael Turner che l'anno scorso ha fatto registrare un 6.3 yards di media a portata, e che solo l'alto costo richiesto per accaparrarselo ha tenuto ancora per un altro anno in riva al Pacifico, puoi dormire sonni tranquilli. Senza considerare che a guidarli nelle loro corse c'è uno dei primi FB del football professionistico: Lorenzo Neal.
Il ritorno di Turner a chiamare i giochi d'attacco (era stato già  a San Diego come OC e ancora oggi molti schemi vengono chiamati nello stesso modo di quando c'era lui) non potrà , inoltre, che far bene alla crescita di Rivers, che, dopo un periodo di lavoro lontano dai riflettori, è stato chiamato nella scorsa stagione a mostrare tutto il suo valore.
E anche se dopo un inizio scintillante è venuta una seconda parte di stagione più incerta (nelle ultime 8 partite solo 2 volte oltre le 230 yards lanciate), che a qualche tifoso ha fatto rimpiangere la cessione di quel Brees che guidava la sorpresa della stagione Saints, la dirigenza e tutta la tifoseria non può che essere fiduciosa sull'aver trovato il loro franchise QB.
Bersaglio preferito di Rivers, anche se con numeri leggermente in calando rispetto alle precedenti stagioni, è stato quello che viene quasi unanimamente riconosciuto come il TE più forte della lega: Antonio Gates, polizza assicurativa per il giovane QB e animale da end zone come pochi.
Con la scelta al primo giro di Craig Davis i Chargers sperano di risolvere quello che finora è stato il punto debole, o forse sarebbe meglio dire il punto "non forte", del loro roster: il reparto ricevitori. Molta fiducia viene riposta anche nel terzo anno V. Jackson, atteso al salto di qualità  in virtù di doti fisiche e tecniche che lo rendono difficilmente marcabile dai CB avverssari. Purtroppo l'infortunio che terrà  fuori per qualche mese l'altro ricevitore Parker potrà  creare qualche problema perché obbligherà  ad accellerare l'entrata nella depth chart del veloce rookie da LSU Davis.
Nonostante abbia perso quasi tutto il coaching staff e un veterano chiave come il LB Donnie Edwards, la difesa viene considerata ancora come un punto di forza dei Chargers, d'altronde il nuovo DC Cotrell non dovrebbe cambiare quasi nulla nell'aggressiva 3-4 messa in campo.
La linea difensiva è probabilmente la migliore della lega: il NT Williams è un giocatore capace di rompere da solo i giochi avversari e che impegna almeno 2 uomini di linea offensiva, i giovani Castillo e Olshansky sono il suo degno complemento e garantiscono affidabilità , solidità  e un futuro assicurato.
Grazie anche a questa linea difensiva Merriman è più libero di scorrazzare dietro le linee nemiche e dare liberamente la caccia ai quarterbacks avversari (17 sacks l'anno scorso in sole 12 partite), e considerando che questo sarà  il suo terzo anno nella lega i Chargers hanno in casa la versione difensiva di Tomlinson: un giocatore capace da solo di condizionare gli avversari! Unico dubbio: la storiaccia dell'abuso di sostanze vietate dell'anno scorso è stata solo un incidente di percorso o un vizio strutturale?
Sul lato opposto Cotrell può poi schierare Shaun Phillips, uno dei giocatori più sottovalutati di questo roster, che l'anno scorso ha portato alla causa 11.5 sacks e 65 tackles e che i Chargers sono stati bravi a blindare con un contratto pluriennale nella off-season. La perdità  della leadership di Edwards all'interno verrà  tentato di colmarla con la freschezza dei giovani Wilhelm e Cooper e dei rookies Waters e Siler.
Le secondarie non sono certo forti come il front seven, ma garantiscono esperienza con Q.Jammer e il nuovo McCree, mentre il secondo anno Cromartie è atteso ad un maggior e miglior impiego. Attesa c'è anche per la seconda scelta al draft, il DB da Utah Eric Weddle (costato una terza scelta del 2008 per scendere nel secondo giro).
Anche gli special teams di San Diego sono un reparto senza troppi punti interrogativi (anche se l'assenza iniziale di Parker obbligherà  a trovare un nuovo punt returner): Nate Kaeding, anche se reduce dall'errore nel finale contro i Patriots è uno dei kicker più affidabili, nonché giovani, della lega, il punter Scifres è solido e sicuro, mentre come kick returner c'è sempre quel Michael Turner che oltre ad essere il miglior backup della lega contribuisce a rendere San Diego la terzo miglior squadra nel ritorno di kick off.
Nonostante i dubbi che rimangono sulle capacità  di head coaching di Turner ed il periodo di ambientamento che è necessario dopo tutti i cambi di allenatori, non si può non considerare i Chargers come una delle più serie pretendenti al trono dei Colts: il roster più completo e talentuoso della lega abbinato ad una grande sete di riscatto sono un mix esplosivo che possono tranquillamente portare la franchigia del sud della California tra le vette della AFC, magari ad un nuovo scontro contro i Patriots, magari in finale di conference, anche se probabilmente sempre con lo stesso risultato dell'ultima sfida.

DENVER BRONCOS

Difficilmente l'ambiente dei Denver Broncos dimenticherà  il 31 Dicembre del 2006: doveva essere il giorno in cui, sotto la guida del giovanissimo QB Cutler, la squadra del Colorado avrebbe raggiunto i playoffs e avrebbe poi festeggiato l'arrivo del nuovo anno.
Invece, prima è arrivata la sconfitta assolutamente imprevista contro i 49ers che non avevano niente da guadagnare ma che sembravano gli unici a giocarsi qualcosa sul campo, poche ore dopo è arrivata la notizia della tragiza morte del CB e ritornatore Darrent Williams, giovane ma molto apprezzato nello spogliatoio, vittima innocente raggiunta da un colpo di pistola non si sa ancora bene per quale motivo.
Con ancora negli occhi le lacrime per la perdita del giovane Williams, 15 giorni dopo un'altra tragedia arrivava a turbare l'ambiente dei Broncos: il backup RB Damien Nash moriva per un malore durante una partita di basket di beneficienza per raccogliere fondi per combattere le malattie del cuore.
Dopo queste tragedie, una solo sportiva e le altre due umane, sembrava che una cappa di sfortuna aleggiava sui Broncos. E forse anche per sfuggire a questo, ma soprattutto perché in Colorado difficilmente si accetta una stagione senza qualificarsi ai PO, nell'off season la franchigia che è stata di Elway si è dimostrata particolarmente aggressiva sul mercato dei free agents prendendo soprattutto veterani affidabili.
Quest'anno poi si partirà  senza le inceretezze nella posizione di quarterback che hanno caratterizzato la scorsa stagione: ora questa è sicuramente la squadra di Cutler. E lo è da quando, dopo la pesante sconfitta di Kansas City, coach Shanahan decise che ormai Plummer aveva fatto il suo corso, che con lui non si sarebbe comunque raggiunto l'anello e che quindi era meglio rischiare di non raggiungere i play offs, così come è poi accaduto, ma far fare subito esperienza al giovane rookie da Vanderbilt in modo da trovarlo pronto per quest'anno in cui si punta senza mezze misure a ritornare a giocare a gennaio.
D'altronde che il tempo di Plummer a Denver fosse ormai giunto alla fine lo si era capito da quando i Broncos avevano deciso di salire nell'ordine del draft per prendere il talentuoso QB, ed è probabile che questa dimostrazione di sfiducia abbia definitivamente demolito il già  flebile Io di Jake "The Snake", che mai ha goduto della piena fiducia dei tifosi del Colorado.
Ma coach Shanahan non ha troppi crucci per come è andata perché crede fermamente di aver trovato il nuovo franchise-QB, l'uomo su cui costruire il futuro e tramite il cui braccio riportare in vetta all'NFL i suoi Broncos. E non si può certo dire che le prime esibizioni del giovane Jay abbiano deluso, anzi, i tifosi lo hanno già  eletto a proprio idolo e sono tante, forse troppe, le aspettative che poggiano sulle spalle di Cutler.
La squadra è stata sicuramente rinforzata, ma punti interrogativi ce ne sono, la division è tosta e la conference piena di contender: già  raggiungere i playoffs non sarà  una passeggiata, puntare al bersaglio grosso sembra ancora un po' troppo per questi Broncos.
Uno degli arrivi più importanti di questa off-season è sicuramente Travis Henry: dopo qualche stagione in cui sembrava essersi perso, l'anno scorso è stata uno dei principali protagonisti della buona stagione dei Titans e coach Shanahan non ha esitato un attimo quando c'è stata la possibilità  di accaparrarsi un runningback che sembra fatto apposta per il sistema Broncos (capace di produrre 11 stagioni con un RB che raggiunga le 1000 yards di corsa dal 1995), abile nel prendere il buco rapidamente con un semplice taglio.
Ad aiutare una linea offensiva che già  di suo è storicamente ottima è arrivato inoltre un TE tra i più bravi come bloccatore e che non è affatto male come ricevitore così come ha dimostrato in questi anni ai Patriots: Daniel Graham, il quale in coppia con il secondo anno Scheffler, che già  l'anno scorso ha mostrato un'ottima intesa con Cutler, va a costituire una delle coppie di TE meglio assortite e più complete dell'intera NFL.
Il corpo dei ricevitori presenta qualche punto interrogativo: alle spalle di Javon Walker, affidabile e molto produttivo nella sua prima stagione in Colorado, si è alla ricerca del numero due ideale: il vecchio Rod Smith è ormai sul via del tramonto ed i suoi acciacchi non possono garantire il suo solito apporto, quindi occorrerà  che faccia il salto di qualità  il sophomore Brandon Marshall, giocatore fisicamente ben messo, con ottime mani e su cui i Broncos puntano molto in questa stagione.
Inoltre, se l'altro acquisto di nome, il campione in carica con i Colts, Brandon Stockley, dimostrerà  di aver recuperato appieno dal brutto infortunio al tendine d'achille, i bersagli per i lanci di Cutler saranno vari e di qualità , e ciò, aggiunto ad un gioco di corsa sempre produttivo, potrà  fare dell'attacco di Denver un'arma veramente completa.
Se diversi sono stati i cambiamenti in attacco, anche in difesa le faccie nuove saranno tante: da Detroit è arrivato, per sostituire il povero Williams, Drè Bly, CB di sicuro affidamento che allineato dal lato opposto di Champ Bailey renderà  estremamente complicato ai QB avversari trovare un bersaglio libero.
Bailey è uno dei pochi difensori della lega in grado di condizionare il gioco d'attacco avversario: pensate che l'anno scorso si è lanciato verso il suo lato per sole 35 volte"..e ne sono venuti fuori ben 10 intercetti! Stiamo inoltre parlando di un CB che si fa sempre trovare pronto contro le corse. Aggiunte a queste secondarie un nickel cornerback come Foxworth e due safety veterane come Ferguson e Lynch (si, è vero, ha pur sempre perso un passo, e già  non era velocissimo, però rimane sempre un gran colpitore e intimidatore nonché leader vocale) ed avrete un raparto che fa venire gli incubi agli offensive coordinator rivali.
Il fronte sette della difesa è il reparto che ha subito i maggiori cambiamenti, con il rilascio del veteranissimo, e molto considerato nello spogliatoio, Al Wilson, rilasciato per problemi fisici, che sarà  sostituito nel mezzo da DJ Williams, da testare in questa posizione, mentre Gold sul lato forte e Holdman (che però ha subito un brutto infortunio con ripercussioni sulla spina dorsale e non si sa ancora quando potrà  tornare) dall'altro dovrebbe completare il reparto LB (indubbiamente quello che da' i maggiori dubbi ai tifosi).
La mancanza di pass rush è stato uno dei principali problemi della scorsa stagione, così al nuovo defensive coordinator Jim Bates (ok, nominalmente il DC Bob Slowick e Bates sono un aiutante dell'HC, ma il vero deus ex machina non ci sono dubbi chi sia") sono state date nuove armi, con ben 3 delle 4 scelte al draft che sono state usate per prendere tutti giocatori di linea difensiva!
Moss e Crowder hanno entrambi buone possibilità  di partire come titolari, con il primo che sarà  sicuramente un fattore come pass-rusher, mentre il DT Thomas, se riesce a rimaner lontano dai guai, e non è per niente facile, saprà  dare sicuramente un buon contributo come run-stuffer. Purtroppo in pre-season si è infortunato gravemente Ekuban, che aveva fatto vedere ottimi lampi nel 2006, mentre un po' a sorpresa è stato ceduto ai rivali divisionali di Oakland il DT Gerard Wallace, e questo ha intaccato la profondità  nel reparto.
Per quel che riguarda gli special teams Denver può contare su due veterani molto affidabili e sicuri come Elam per i field goal e Sauerbrun come punter, mentre come ritornatore il giovane WR Hixon cercherà  di non far rimpiangere il compianto Williams.
I Broncos in definitiva sono una squadra che si sta rifacendo il trucco, sia in attacco che in difesa, e che quindi presenta alcuni dubbi ed alcune scommesse, ma in Colorado non accettano che si possa fallire per due stagioni consecutive, e Shanahan è un allenatore che prende la sconfitta come affronto personale. Le tragedie che hanno poi colpito in questa off-season l'ambiente dei Broncos daranno probabilmente quella carica in più che potrà  fare la differenza e permettere di tornare ai playoffs. Per diventare una vera contender bisognerà  probabilmente aspettare un altro anno.

KANSAS CITY CHIEFS

E' tempo di cambiamenti in Kansas. L'inaspettata qualificazione ai play offs nella turbolenta ultima giornata della scorsa stagione regolamentare non ha illuso nessuno, sono stati più i demeriti altrui che i meriti propri, e coach Edwards è persona capace di analizzare la situazione con onestà  e oggettività .
I Chiefs erano una squadra ormai vecchia, che difficilmente sarebbe andata da nessuna parte, e quindi bisognava subito iniziare un processo di ringiovanimento del roster e di cambiamenti che potesse portare di nuovo la franchigia che fù creata dal compianto Lamar Hunt al Super Bowl.
Tra giocatori ritirati, rilasciati e trade i Chiefs stanno cambiando pian piano faccia, ma la loro stagione dipenderà  ancora da cosa farà  e da come giocherà  Larry Johnson, e qui c'è, per adesso, un problema che Edwards e la dirigenza non si aspettavano, o forse speravano, di non dover affrontare: il "cavallo da tiro" per eccellenza dell'NFL è stato in holdout fino al 21 agosto perché voleva uno stipendio migliore (cosa che per altro non era troppo campata in aria").
Tutti questi giorni di training camp che Johnson ha saltato non hanno fatto certo bene all'attacco dei Chiefs perché c'era bisogno di trovare nuovi sincronismi e automatismi dati gli altri cambiamenti che si prospettano.
Della magnifica linea offensiva che è stata una vera e propria macchina da punti nel 2003-04 ormai sono rimasti solo il C Wiegmann e la LG Waters, e dopo il ritiro di Shields ci saranno 3 nuovi titolari: Welbourn sostituirà  proprio Shields, Terry dovrebbe giocare come RT dopo essere entrato in stagione in corso nella depht chart, Damion Mcintosh (preso da Miami) e K.Sampson si giocheranno il posto di LT.
Considerando che le possibilità  di un nuovo quarterback titolare sono molto alte, capirete subito quanto sarebbe stato importante per LJ lavorare insieme ai compagni sin dall'inizio del TC per riuscire a raggiungere subito una sufficiente intesa: solo in stagione regolare scopriremo se i Chiefs rimpiangeranno amaramente questo tempo sprecato o saranno stati tanto bravi da riuscire a recuperare il tempo perduto.
Comunque coach Edwards ha già  in mente di ridurre le portate di Larry Johnson, che l'anno scorso ha realizzato il nuovo record NFL per numero di corse effettuate, anche per non vederlo arrivare a fine stagione con le pile scariche ed incappare in una nuova performance stile la WC d'Indianapolis, si prevede quindi un maggior utilizzo del backup Michael Bennett (più leggero e rapido di LJ) e magari del rookie da Louisville Kolby Smith, senza contare che Priest Holmes vuole tornare come protagonista dopo i gravi problemi fisici che ne hanno quasi fatto terminare la carriera.
L'uso del gioco di corsa sarà  molto importante anche perché pare ormai assodato che il nuovo QB sarà  il secondo anno da Alabama Brodie Croyle: d'altronde, anche se l'anno scorso il backup veterano Huard ha fatto la sua parte dopo essere stato chiamato in causa a seguito dell'infortunio di Green (finito ora a Miami), se vuoi ringiovanire la squadra è normale affidarti al più giovane, anche se questo ti porterà  molte più incertezze.
Ma come ha detto coach Edwards quello che può dare Croyle lo si può scoprire soltanto mettendolo in campo, quando tu drafti un giocatori pensi sempre che abbia delle qualità  e che possa fare bene, ma finchè non lo metti in campo non saprai mai se ci hai visto giusto.
Oltre ai problemi e le incertezze che ti porta un QB esordiente, i Chiefs dovranno avere a che fare come al solito con il problema dei reparto ricevitori. Se non fosse per quell'eccezionale giocatore che è il TE Gonzalez, il resto dei ricevitori non impressiona certo nessuno: Kennison è un onesto mestierante ma nulla più, Samie Parker è giovane e promettente ma ancora ha dimostrato poco. E' facile capire quindi la grande attesa che c'è per la prima scelta di quest'anno, Dwayne Bowe da LSU.
Anche in difesa si è cercato di seguire la politica di ringiovanimento del roster, con una notabile eccezione: l'arrivo dell'esperto LB Donnie Edwards da San Diego che darà  sicuramente una mano a Derrick Johnson e Kendrell Bell, mentre l'altro neo-arrivato Napoleon Harris cercherà  di ridare vigore ad una carriera che dopo un inizio brillante lo vede scivolare sempre più nell'anonimato.
La linea difensiva, che dovrà  fare a meno per le prime due partite del DE J.Allen, appare solida e, specie nelle partite in casa, molto aggressiva: il secondo anno Tamba Hali non potrà  che migliorare dopo i lampi di talento fatti vedere l'anno scorso, il vice-campione con Chiacgo Alfonso Boone porta solidità  al centro, mentre la seconda e terza scelta del draft, Turk McBride e "Tank" Tyler portano freschezza ed il tanto ricercato ricambio generazionale.
Ricambio che dovrà  aspettare per quanto riguarda le secondarie, dove i CB sono Ty Law e Patrick Surtain, veterani alla loro 13sima e decima stagione rispettivamente, sono ancora i titolari indiscussi, con il settimo anno Wesley ed il secondo anno Page a completare un reparto tutto sommato solido, che può contare anche sui giovani Sapp e Pollard.
Il FG mancato dalle 23 yards nella WC di Indianapolis ha fatto pensare il coaching staff che ha così deciso, un po' a sorpresa, di draftare al quinto giro il K Justin Medlock e dare quindi il benservito a L.Tynes, abbassando così ancor di più l'età  media degli special teams dove troviamo anche il punter al terzo anno Colquitt ed il WR Jeff Webb che avrà  il non facile compito di sostituire Dante Hall.
In conclusione è difficile fare un pronostico sulla stagione dei Chiefs, il materiale umano su cui lavorare c'è, ed Edwards ha dimostrato a New York di saper lavorare anche in ambienti difficili, ma l'obiettivo di ringiovanire il roster mal si concilia con le aspettative di raggiungere i play offs, considerando anche la telenovelas dell'holdout di Larry Johnson. è difficile, secondo me, che i Chiefs riescano a ripetere il piazzamento dell'anno scorso, complice anche la division forte, ma di sicuro saranno ostici da affrontare per chiunque, specie all'Arrowhead Stadium, proprio come nello spirito del loro allenatore capo.

OAKLAND RAIDERS

15 vittorie negli ultimi 4 campionati! 15-49 è il record (il peggiore della NFL) dei Raiders dopo la loro ultima apparizione al Super Bowl. Oramai di quella squadra è rimasto ben poco, ma quello che negli ultimi anni è sembrato sparire è stato anche lo spirito Raiders che da sempre contraddistingue la squadra retta ancora da Al Davis.
Dopo l'ultima terrificante stagione finita con due sole vittorie si è deciso di fare di nuovo piazza pulita: via le mele marcie, via le primedonne, via le scommesse perse, ma soprattutto via l'allenatore dopo una sola stagione. E' stato un fallimento infatti il tentativo di revival con Art Shell in panchina e così è arrivato il momento del settimo capo allenatore da quando i Raiders sono tornati ad Oakland.
Cercare un nuovo HC sembra essere diventato lo sport preferito da fare a gennaio per il vecchio ma sempre in prima linea Davis, e questa volta, dopo i tentativi di prendere veterani come Turner o Shell, si è tornati alla sua vecchia filosofia di scegliere coach giovani, con poca esperienza ma dalla grande personalità . Lane Kiffin è così diventato a 31 anni il più giovane Head Coach della NFL, seguendo la strada, rivelatasi fortunata, che i Raiders avevano già  seguito con Madden (32enne quando diventò HC) e Gruden.
La disgraziata stagione scorsa ha portato sola una cosa positiva: la prima scelta assoluta al draft! E dopo le tante discussioni e ipotesi su chi sarebbe dovuto essere il prescelto, Kiffin e Davis hanno optato per il più classico giocatore da Raiders che c'era nel draft: JaMarcus Russell con il suo fisico imponente ed il suo braccione si sposa benissimo con il tradizionale stile di gioco che il vecchio Al predilige.
Purtroppo per la Raiders Nation è sorto un "piccolo" problema che non si aspettavano certo di affrontare: Il buon JaMarcus non ha ancora firmato il contratto e siamo arrivati a due settimane e mezza dall'inizio del torneo senza che abbia partecipato ad alcun allenamento del Training Camp!
Aldilà  dell'inevitabile ritardo accumulato nell'assimilazione del playbook, quest'atteggiamento da "primadonna", senza aver calcato ancora nessun campo da football professionistico, sta indisponendo tutti i fan e, cosa peggiore, non sta certamente rendendo simpatico Russell all'interno dello spogliatoio: è risaputo che i veterani non gradiscono, direi giustamente, questi atteggiamenti da parte di chi ancora non ha dimostrato assolutamente nulla.
Paradossalmente, ma non troppo, l'holdout di Russell, che comunque rappresenta il futuro della franchigia, potrebbe aver decretato l'attuale fortuna del team di Kiffin: nonostante la presenza di Walters (deludente l'anno scorso) e di McCown (arrivato da Detroit ed in cerca di riscatto), vista la perdurante assenza della prima scelta, il coaching staff ha deciso di dare una possibilità  a Daunte Culpepper, rilasciato dai Dolphins senza troppi complimenti e considerato da molti ormai finito dopo il brutto infortunio al ginocchio.
Le prime uscite in pre-season hanno mostrato un Culpepper in buona forma, dimagrito e tonico, che anche se non ancora al massimo potrà  essere un sicuro upgrade rispetto allo scempio visto l'anno scorso nella posizione (la scommessa Brooks è stata inequivocabilmente persa mentre Walters non ha dimostrato di poter essere titolare nella NFL) e potrà  permettere a Russell di crescere con calma senza troppe pressioni (sempre che il pupo si decida a firmare) potendo imparare proprio dal giocatore a cui viene paragonato.
Le fallimentare prestazioni in attacco della scorsa stagione (ultimi nella lega come segnature, 10.5 punti di media, TD offensivi, solo 12, 31simi nei passaggi e ultimi con -23 nel rapporto turnovers) partono con maggiori responsabilità  dalla porosità  di una linea offensiva che ha concesso la bellezza di 72 sacks e che non è mai stata in grado di dare sicurezza.
Per cercare di rivitalizzare il reparto si è deciso quest'anno di scambiare di posto l'ex seconda scelta assoluta Robert Gallery con Barry Sims riportando il primo al ruolo di RT (e cercando così di salvarne la carriera") dove può sfruttare la sua forza e il secondo nel ruolo di LT. Cooper Carlisle in uscita da Denver è stato firmato anche perché porta la sua esperienza nella zone-blocking scheme che verrà  utilizzata da quest'anno, mentre dal lato opposto della baia è arrivato il C Jeremy Newberry reduce da un'assenza di due anni per gravi problemi alle ginocchia: se rimane sano può essere un grande colpo.
Per spingere a migliorare le prestazioni di LaMont Jordan e per portare la sua versatilità  è arrivato da Indianapolis, con l'anello al dito, Dominic Rhodes: da lui ci si aspettava che potesse rubare il posto di titolare a Jordan (anche se comunque avrebbero diviso le portate così come va tanto di moda adesso), ma la squalifica per 4 partite che la dure legge del nuovo Commish gli ha affibiato, e le buone prestazioni di Jordan in pre-season, hanno riportato il buon LaMont in cima alla depth chart. Per il futuro attenzione alla prima scelta del secondo giorno Michael Bush perchè il rookie da Louisville era un talento da primo giro prima che si rompesse la gamba nella gara inaugurale del 2006.
Acquisto passato sotto silenzio, ma dalla grande importanza, è stato quello del fullback Justin Griffith arrivato da Atlanta portando le sue grandi doti di bloccatore e di giocatore polivalente, che si adatta perfettamente allo stile di gioco di Kiffin.
Volto nuovo nel reparto ricevitori, che ha visto mandare via senza troppi rimpianti e complimenti Randy Moss, ritenuto addirittura dannoso per lo spogliatoio con i suoi atteggiamenti, è quello di Mike Williams, deludente prima scelta di Detroit che si spera possa tornare ai suoi fasti collegiali sotto il suo vecchio mentore a USC, mentre il talentuoso ma problematico Jerry Porter è chiamato al riscatto dopo una stagione in cui ha fatto "virgola" dopo essere finito nella dog-house di Shell (sempre meglio che in quella di Vick peraltro").
A completare il reparto abbiamo l'incostanti Ronald Curry e Doug Gabriel, mentre attenzione all'impressionante velocità  del rookie terza scelta da UTEP Johnnie Lee Higgins. Sempre dal draft, seconda scelta, arrivano le mani educate di Zach Miller, pronto già  d'ora a dare il suo contributo come TE titolare.
Le uniche cose che meritano di essere salvate dall'anno scorso sono sicuramente le prestazioni della difesa, terza assoluta dell'NFL, che è giovane, veloce ed aggressiva, perfettamente coordinatore da quel "maestro di bon ton" che non è Rob Ryan (seguace della linea d'abbigliamento Belichick).
La linea di difesa vede in Warren Sapp il suo fulcro, che pur sulla via dei 35 anni, è reduce da una stagione da 10 sacks e da una off-season in cui ha perso circa 50 pounds, insieme a lui abbiamo Derrick Burgess, che con 27 sacks nelle ultime due stagioni è uno dei migliori pass rusher della lega, il neo arrivato da Denver Gerarld Warren e il rookie terza scelta Quentin Moses, che solo un anno fa' era considerato tra i migliori 10 prospetti del college e solo un'annata deludente da senior lo ha visto scendere nel draft.
Anche il reparto linebackers è giovane e solido potendo fare affidamento su una stella nascente come Kirk Morrison, su un playmakers come Thomas Howard e su un affidabile Sam Williams, forse nel ruolo manca un po' di profondità . Le secondarie sono ottime: il CB Nnamdi Asomugha è reduce da quella che viene definita una breakout season in cui ha fatto registrare 8 intercetti, al lato opposto abbiamo il veloce ed in crescita Fabian Washington, come safety, la sesta scelta assoluta del draft dell'anno scorso, Michael Huff, ha già  fatto vedere di possedere tutte le caratteristiche per diventare decisivo, mentre l'altro posto se lo giocheranno Schweigert, titolare affidabile l'anno scorso, ed il veteranno Donovan Darius appena arrivato dai Jaguars.
Gli special teams possono contare su due solidi veterani come il punter Shane Lechler e il "fucile polacco" Sebastian Janikoski (reduce da un'annata leggermente al di sotto dei suoi standard), mentre i ritorni dovrebbero essere materia del CB da Boise State Chris Carr, senza escludere un coinvolgimento del velocissimo Higgins.
E' assai improbabile che quest'anno i Raiders riescano a tornare a fare la voce grossa in AFC, ma non è questo quello che si deve chiedere a Kiffin ed alla squadra adesso, specie dopo una serie di stagioni così disastrose, quello che la Raiders Nation chiede è di tornare a rivedere la luce, di ripartire seriamente verso la ricostruzione di una franchigia che possa aspirare a vincere, e magari anche di ritornare ad avere un attacco che possa definirsi tale. Se poi Russell si decidesse finalmente a firmare il suo primo contratto da professionista i tifosi sarebbero pure più contenti e fiduciosi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi