NFC North 2007 Preview

Brett Favre entra nella stagione dei record alla caccia di un posto ai playoffs.

La stagione che si avvicina potrebbe non regalare grossi ribaltamenti nella NFC North ma sicuramente offrirà  parecchi spunti su cui discutere. Di certo l'obiettivo è puntato sui Chicago Bears, squadra che va a difendere il titolo di conference e che non offrendo molti cambiamenti rispetto a un anno fa appare di nuovo come un team solido e ben costruito, soprattutto capace di segnare con ogni reparto ed in ogni situazione.

Fermo restando che il quarterback titolare rimarrà  Rex Grossman, almeno all'inizio, la prima scelta al draft è stata la chiara idea di quello che Lovie Smith voglia fare nella prossima stagione con il proprio attacco. Preso Greg Olsen, buonissimo tight end da Miami, Ron Turner, offensive coordinator, cercherà  di disegnare un attacco all'interno del quale esistano sempre più obiettivi nel gioco medio-corto, ove poter sfruttare anche una serie maggiore di valvole d'uscita in caso d'emergenza per il QB. Maggiori servizi quindi anche nel backfield, per Cedric Benson, che con l'addio di Thomas Jones dovrà  confermare di essere un RB d'assalto e capace di reggere il running game da solo, ma tanti palloni anche per i TE, che spesso potremmo vedere in campo a due alla volta, e per il fullback, dove il neo arrivato Obafemi Ayanbadejo sembra muoversi nella giusta direzione per il gioco richiesto.

In questo contesto si inserisce anche lo sperimentale piazzamento di Devin Hester come WR oltre che come arma totale degli special team; il secondo anno con il record di palloni riportati in meta su ritorno, dovrebbe seguire in un certo senso le orme di Reggie Bush nei Saints, ossia ricevere sul corto, magari proprio dentro al backfield, e sfruttare le proprie qualità  per infilarsi nelle retrovie avversarie prendendo velocità  e utilizzando l'ottimo controllo del corpo di cui è dotato e che gli permette di prendere vantaggio sugli avversari quando li punta in campo aperto.
Non cambia la linea offensiva, vecchia ed esperta e guidata di nuovo dal centro All-Pro Olin Kreutz, con la sola differenza che a sinistra John Tait potrebbe essere sostituito da un altro tackle, John St. Clair. Questa linea può garantire buone corse centrali, così da aiutare, magari nei terzi down, le incursioni delle riserve Adrian Peterson e Garrett Wolfe, con quest'ultimo, nativo della Windy City, dotato di grande atletismo e già  idolo dei tifosi.

Non cambia l'impianto WR, con Bernard Berrian inserito come flanker, giocatore che dovrà  aggredire spesso il profondo staccando gli avversari, mentre l'uomo di fatica, soprattutto nelle tracce centrali, sarà  di nuovo Muhsin Muhammad, buone traiettorie e grandi mani. Mark Bradley, primo slot receiver, e Rashied Davis saranno pronti a subentrare sfruttando le qualità  di velocità  tanto amate da Ron Turner per il proprio gioco veloce e verticale.

Nemmeno la difesa subisce grossi scossoni, confermandosi in toto la stessa squadra che ha dominato gli ultimi due anni. Recuperato Lance Briggs dalla piena minaccia holdout, e tagliato Tank Johnson per motivi caratteriali, i Bears proporranno di nuovo un fronte sette altamente compatto e profondo. Sulla linea rientrerà  da un infortunio, che aveva inguaiato non poco la squadra nel 2006,Tommie Harris, al quale darà  rotazione Darwin Walker, esperto giocatore ex Philadelphia preso a tutti i costi per coprire il buco lasciato da Johnson. Probabile l'esordio del possente Dustin Dvoracek. Adewale Ogunleye e Mark Anderson dovrebbero garantire la solita solidità  agli estremi della linea, con Alex Brown relegato ora alla rotazione in favore di Anderson e pronto a inserirsi o per i cambi magari su entrambi i lati.

Con Briggs all'ultimo anno vi sarà  la possibilità  di crescere Michael Okwo, rookie, e Jamar Williams, giocatore da special team che di recente viene anche impiegato nel mezzo al posto dell'acciaccato Brian Urlacher, ovviamente inamovibile pedina del reparto LB e della difesa tutta.
Prolungato il contratto a Nathan Vasher e Charles Tillman anche il reparto dei cornerback è lo stesso degli ultimi due anni, con Ricky Manning pronto a inserirsi nei cambi o come nickelback; diversa la questione safeties invece. Lasciati andare Todd Johnson e Cameron Worrell e ceduto a Carolina Chris Harris, ecco che l'unico sicuro del posto è Mike Brown, anch'esso reduce da un infortunio che lo scorso anno lo eliminò dai giochi a metà  stagione. Brown è l'uomo in più delle secondarie di Chicago, soprattutto quando la Cover 2 cambia faccia e la safety scende nel box permettendo a un LB di allinearsi sull'estremo della D-line. Di fianco a lui sta emergendo Danieal Manning, ma si segnalano anche l'acquisizione di Adam Archuleta, che con Lovie Smith ha vissuto i momenti migliori della propria carriera, Brandon McGowan, presunto talento sempre limitato da infortuni e Kevin Payne, scelto all'ultimo draft e, di fatto, giocatore che è costato il posto a Harris nelle rotazioni.

Anche negli special team i Bears restano in vantaggio sul terzetto inseguitore della division, con un mazzo di returner tra cui scegliere niente male, da Devin Hester, che verrà  probabilmente impiegato solo per i punt, a Garrett Wolfe e Bernard Berrian. Confermata l'esperienza di Brad Maynard per i punt e la freddezza messa in risalto anche durante gli ultimi playoff, di Robbie Gould, kicker che entra al terzo anno.
Chicago si può dire favorita nonostante il terribile calendario che l'attende, ma è ovvio che incrociando le stesse division delle altre tre formazioni, la strada più dura da percorrere sembra di nuovo quella delle rivali.

I Green Bay Packers per primi, che confermeranno in cabina di regia l'infaticabile Brett Favre, QB che entra nel suo diciassettesimo anno di carriera e che costringerà  di nuovo alla sideline il giovane Aaron Rodgers. Favre si avvicina a primati importanti, cancellerà  sicuramente il record di TD pass di Dan Marino ed è in vista anche di quello di yards lanciate in assoluto. Peggiore, ma scontato, anche il record di intercetti di George Blanda che, in tutta la sua carriera, ne ha lanciati solo 5 in più dell'attuale quarterback di Green Bay. L'attacco dei Packers sarà  di nuovo eccessivamente basato sul gioco aereo, forzato e prevedibile fin che si vuole ma certamente efficace viste le armi a disposizione. Il quarterback, certamente croce e delizia degli ultimi due o tre anni, ma anche la linea, stabile ed esperta e che ha visto le guardie Jason Spitz e Daryn Colledge crescere ed inserirsi molto rapidamente.

Donald Driver rimane l'arma in più nelle mani di Favre tra i ricevitori, ma il veterano si completa alla perfezione con Greg Jennings e il tight end Bubba Franks rimane il giocatore giusto per i blocchi nella tasca e in uscita da essa e da sempre rappresenta una discreta uscita di sicurezza per il numero 4 in maglia verde. Il punto sarà  cercare di ritrovare una certa consistenza nel gioco di corsa, impresa non semplice visti tutti i buoni talenti spediti altrove nelle ultime due stagioni e la scommessa giocata su Vernand Morency atleta che finora non ha dimostrato né di essere, né di poter essere, un running back titolare.

Eppure, dopo Chicago, la squadra più solida e bilanciata dovrebbero essere proprio i Packers che, a un attacco comunque esperto e capace di alzare numeri importanti, contrappongono una difesa solida e molto cresciuta. Si parte da una linea piuttosto compatta guidata dall'eccellente Aaron Kampman sull'end di sinistra mentre, sul lato opposto, Kabeer Gbaja-Biamila dovrebbe essere l'uomo per la pass rush inserito in alcune occasioni al posto del più solido Cullen Jenkins certamente uomo più capace contro le corse avversarie.

Il trio di linebacker punterà  quest'anno sulla stagione di apprendistato svolta nel 2006 da A.J. Hawk, giocatore che ha subito mostrato di meritare grande considerazione in Nfl; al centro e sul lato opposto Nick Barnett e Brady Poppinga, giovani e sempre in crescita capaci quindi di completare con Hawk un terzetto da primi della classe. Se tra i LB si punta ai giovani e forti, nelle secondarie la speranza è di coprire i vuoti con l'esperienza di Charles Woodson e Al Harris tra i CB, mentre Nick Collins rimane la safety più sicura del reparto e, anche qui, si può puntare su una discreta crescita del giovane giocatore.

Ciò che può creare un problema per le secondarie è la profondità  del ruolo che non sembra eccellente né per le rotazioni né per coprire dei buchi in caso di infortuni, problema che non si pone tra i LB dove, invece, giocatori come Ben Taylor, Abdul Hodge, Tracy White e Desmond Bishop offrono un buon ricambio per i tre titolari.
Non potendo contare troppo sugli special team che anche quest'anno sembrano carenti di talento, ai Packers non resta che sperare che l'attacco di Favre metta su numeri da favola e che il fronte sette difensivo colmi tutte le lacune eventuali delle secondarie, magari appoggiando proprio i compagni nelle azioni dove i quarterback avversari ispezionano le profondità  dei Packs.

Secondarie che, in ogni caso, non sono il peggio visto in circolazione e devono cercare di non sbagliare soprattutto le posizioni in campo per trovarsi poi fuori gioco nel tentativo di recuperare sui WR avversari; risolto questo, non indifferente, particolare, allora i Packers potrebbero davvero osare molto di più anche nel gioco dei blitz e della pressione a ridosso della linea di scrimmage, forzando magari l'errore alla parte contrapposta. Partito non benissimo Mike McCarthy è riuscito l'anno scorso a trovare il bandolo della matassa a metà  stagione e l'idea è che la sua impronta quest'anno dovrebbe prendere forma più concretamente consegnandoci un team più solido ed efficace. L'impresa non è semplice, ma la difesa, reparto fondamentale, sembra cresciuta e in grado d reggere meglio il colpo, Favre là  davanti è comunque pur sempre Favre, il che di per sé non è poco, e se McCarthy confermerà  il buon lavoro svolto l'anno scorso, considerando il valore della NFC, la corsa una eventuale Wild Card quest'anno potrebbe essere più concreta e non dovuta solo al collasso di rivali di conference. E, soprattutto, potrebbe essere raggiunta.

A stare a guardare potrebbero essere di nuovo quindi i Lions e i Vikings; Detroit si è buttata sull'ennesimo WR al draft degli ultimi anni, quest'anno puntando dritto dritto al fenomeno nazionale Calvin Johnson uno che, in teoria, non fallirebbe nemmeno se a lanciare ci fosse chi vi sta scrivendo. I Lions, che hanno perso per tutta la stagione il rookie Drew Stanton, punteranno su un attacco dai numeri straordinari poggiato però su una linea davvero mediocre. Ceduto Dre' Bly ai Broncos per avere in cambio il RB Tatum Bell e l'OT George Foster, qualcuno potrebbe pensare di aver risolto i problemi, ma così non è. Partiamo dall'inizio: per come si mettono le cose Jon Kitna, 4208 yards nel 2006, sarà  di nuovo al timone del vascello progettato da Mike Martz, e ad accompagnarlo ,oltre a Johnson, ci saranno Mike Furrey, defensiveback trasformato definitivamente in WR concreto e sicuro e Roy Williams, altro talento che può definitivamente esplodere dopo un ottimo 2006.

Il running game però è qualcosa di troppo inconsistente per poter dare il giusto spazio ad altre soluzioni e togliere pressione dalla tasca; Tatum Bell non è mai sembrato un fenomeno e lontano dal sistema di Denver non è detto che riuscirà  ad eccellere. George Foster è una buona aggiunta alla O-line, ma è il sistema che non è quello dei Broncos e, gli altri membri del fronte cinque, non sembrano in grado di reggere una stagione ad alti livelli. Così diventa quasi superflua anche l'acquisizione di T.J. Duckett, RB di situazione che ai Lions continuerà  a fare quello che faceva ad Atlanta: il terzo violino.
Terzo dando per scontato che Kevin Jones, il vero gioiellino dei Lions, sia in grado di stare lontano dagli infortuni che però, già  in agosto, lo hanno costretto a saltare tutto il training camp.

Con Mike Martz a disegnare l'attacco, però, Rod Marinelli è riuscito tutto sommato a dare un'anima a questa squadra. Lo scorso anno il record è stato disastroso per la quasi totale assenza di talento in rosa, ma è innegabile che qualcosa di buono si sia finalmente visto, per come l'attacco riesce a muovere il pallone e a far girare il sistema. Niente da dire; peccato solo che, e ci dobbiamo ripetere, la linea non dia tempo e tranquillità  al volenteroso Kitna (63 sacks) e non crei i varchi giusti per le corse, anzi"
In più c'è la difesa, basata su secondarie veloci ma "distratte", con poco senso della posizione e nessun istinto nel gioco d'anticipo. Il talento sembrerebbe anche esserci, ma nessuno tra i quattro che dovrebbero cominciare titolari (Fernando Bryant e Stanley Wilson come cornerback e Daniel Bullocks e Kenoy Kennedy come safeties) sembra davvero in grado di leggere al meglio gli attacchi avversari e dare quindi supporto ai compagni muovendosi in simbiosi col gioco e spingendo i propri compagni a fare lo stesso. Nell'uno contro uno, poi, i cornerback soffrono particolarmente e senza Bly è inutile negare che le secondarie abbiano perso l'unico talento vero a disposizione. Per questo i linebacker non sono in grado di supportare al meglio la linea nel box in un sistema che dovrebbe essere lo stesso dei Bears, a grandi linee, in quanto Ernie Sims è costantemente costretto a bloccare le corse e rincorrere i WR in supporto dei propri compagni che gli giocano dietro. Paris Lennon e Boss Bailey completano il trio di LB senza sussulti, ma è il centro della linea che, quest'anno potrebbe cercare di colmare il gap.

Shaun Cody diventa titolare come tackle di sinistra, mentre al suo fianco sta crescendo benissimo Cory Redding sul quale molti osservatori punteranno gli occhi per la stagione 2007. Se il centro della linea regge il colpo può dare maggiore movimento agli esterni (a sinistra il nuovo defensive coordinator Joe Barry ha voluto a tutti i costi Dewayne White, allenato a Tampa) che se riuscissero ad aprire un buco ai LB o a pressare al meglio la tasca avversaria garantirebbero anche alle secondarie maggior possibilità  di posizionamento e letture rallentando il gioco offensivo o forzandolo a qualche errore in più.

Altra arma potrebbero essere gli special team, i migliori da qualche anno a questa parte in Michigan, con Eddie Drummond in grado di giocare sui ritorni sia nei kick off che nei punt che può rifiatare grazie a Aveion Cason, altro specialista niente male.

Chi sembra quindi non aver nulla da ridere è quel Brad Childress che un anno fa sembrava il meglio piazzato dei tre nuovi head coach della division e che, dopo un buon avvio, si è impantanato in una difesa troppo discontinua, sotto il livello medio del presunto valore dei giocatori e un attacco che non ha ancora trovato l'erede di Daunte Culpepper. Verrà  confermato Tarvaris Jackson scommessa ancora lontana dall'essere vinta e che, se così non fosse, aprirebbe una voragine nel ruolo più importante. Il reparto di dei wide receiver attende ancora che Troy Williamson paghi i dividendi dell'investimento fatto al draft 2005, mentre, sull'altro lato non si è fatto altro che aggiungere Bobby Wade, onesto lavoratore arrivato da Tennessee, e Sidney Rice, rookie che altro non è se non una nuova scommessa.

A un gioco aereo che lascia più dubbi che certezze si contrappone, perlomeno, un gioco di corse che non dovrebbe avere rivali. Una buona linea offensiva con il confermato Steve Hutchinson a sinistra pronto ad aprire varchi al buon Chester Taylor e, al più presto, al fenomenale Adrian Peterson prima scelta all'ultimo draft. Con questo ordine di partenza Mewelde Moore dovrebbe finire a fare il returner praticamente a tempo pieno, magari appoggiato proprio da Wade il quale, già  a Chicago, ha avuto in carico i punt con un'ultima stagione vissuta tra ritorni eccellenti ed errori rasenti al ridicolo.

La difesa ,come detto poco fa, avrebbe anche i numeri per essere discreta, ma lo scorso anno sono apparsi tutti i limiti del reparto. Sulla linea viene confermato Pat Williams gigantesca ed esperta certezza del primo fronte difensivo. Kenechi Udeze dovrebbe finire a fare l'end di destra in quello che sarà  il suo anno della verità  (il quarto), per dare spazio, sul lato opposto, a Erasmus James che a sua volta salirà  sul trono del titolare visti i pessimi risultati ottenuti dai suoi compagni di squadra e i pochi investimenti (una quarta scelta al draft) fatti in offseason. Il desiderio dei tifosi è che questo serva a dare solidità  definitiva ai quattro giocatori di linea titolari che, pur senza grandi ricambi, dovranno tenere alto il ritmo e dare supporto ai linebacker, confermati in toto e che nel solo centrale E.J. Henderson sembrano trovare numeri e ispirazione per reggere la competizione.

Così come le secondarie puntano quasi sul solo Darren Sharper per guidare le operazioni e trovare i numeri giusti in difesa. Sharper è un buon leader, regge benissimo il peso del reparto e gli attacchi avversari rimanendo uno dei pochi capaci di anticipare il QB avversario e portarsi a casa 4-5 intercetti all'anno. I cornerback Antoine Winfield e Cedric Griffin non offrono il miglior assortimento possibile, ma se per il primo si può puntare su un minimo di esperienza, per il secondo si tratta del primo anno da titolare dopo che la squadra ha perso Fred Smoot, tornato a Washington senza lasciare troppi rimpianti tra i freddi venti del Minnesota.

Chicago di nuovo favorita e NFC North più che scontata? Per quello che valgono le preview, no. Lo scorso anno la previsione fu più facile, le tre rivali ricominciavano tutte da un nuovo allenatore e visto il divario di talento tra i roster era impensabile che Detroit, Green Bay e Minnesota tenessero il passo di una squadra che nelle ultime due stagioni ha perso solo due scontri diretti, peraltro entrambe le volte alla week 17 e assolutamente ininfluenti.
Quest'anno però i coach vanno per la seconda stagione, un anno di esperienza in più è passato e un team come Green bay, tutto sommato costruito con un buon mix tra esperienza e talento, una squadra compatta ed equilibrata, potrebbe rappresentare un osso duro.
Più indietro Detroit, attacco potenzialmente stellare ma mal supportato e difesa davvero inconsistente; per Minnesota discorso analogo ma con alcune incertezze in più. Troppe le scommesse dei Vikings, dal quarterback ai receivers fino ad una difesa che lo scorso anno giocò troppo sottotono e con discontinuità  e, quest'anno, non sembra troppo cambiata. Tutto però è da giocarsi, perché anche i Bears hanno le loro belle scommesse da vincere, tra Rex Grossman e Cedric Benson non è ancora chiaro quanti numeri verranno alzati in attacco e questo potrebbe rappresentare il limite di una squadra diversamente ben costruita. Ma, se l'attacco fallisce, ecco che Green Bay sarà  pronta a trasformare in sorpresa tutto quanto è apparso scontato, per molti, fino ad oggi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi