Adarius Bowman, miglior WR della Big XII e stella di Oklahoma State
Se nella North Division le favorite paiono essere Missouri e Nebraska, nella South questo ruolo viene ricoperto da Texas e Oklahoma, con i Longhorns sempre più desiderosi di vincere nuovamente il titolo nazionale a distanza di due anni, 2005, e i Sooners pronti a dimostrare di non essere arrivati a fine ciclo dopo aver perso Adrian Peterson. Dietro a questa "coppia" che da anni si gioca l'accesso al Championship della Big XII, stanno crescendo nuove realtà , tra cui spiccano gli Oklahoma State Cowboys, reduci da un buon 2006, e gli Aggies di Texas A&M, squadre molto più quadrate di Texas Tech e Baylor, con questi ultimi che da anni non riescono a "staccarsi" dall'ultima posizione della classifica di division.
Oklahoma Sooners
Come già antcipato, tutto a Norman sembrava precluso dopo la fine della carriera NCAA di Adrian Peterson, RB che ha preso la strada della NFL e dei Minnesota Vikings, ma che per anni, c'è da scommetterci, lascerà un ottimo ricordo, ed un pizzico di malinconia, tra i tifosi dei Sooners.
Il futuro per il coach alla nona stagione Bob Stoops non è poi tanto "grigio", in quanto nella seconda metà della passata stagione è esploso tra le fila di Oklahoma un runningback che in questo 2007 sembra in grado di traghettare i Sooners post "Peterson's era": Allen Patrick; il senior RB, giocando in sostituzione dello stesso Peterson, ha chiuso il 2006 correndo per 764 yards e realizzando 4 touchdown, dimostrando di saper perforare le difese avversarie e mettere a statistica degli ottimi numeri.
Su Patrick e sul WR Malcom Kelly, 993 yds. e 10 TD ricevuti l'anno passato, si poggerà il nuovo attacco di Oklahoma, sicuramente indebolito rispetto alle passate stagioni ma non ancora pronto ad alzare bandiera bianca; a guidarlo dopo l'allontanamento di Bohmar ad inizio 2006, e la conclusione della carriera NCAA di Thompson, sarà molto probabilmente lo junior quarterback Joey Halzle, ragazzo con pochissimi snap alle spalle che dovrà aprire la strada, e svezzare, i due freshman che si giocheranno il posto in futuro, anche se non è escluso che trovino spazio già nel corso di questa stagione. Sam Bradford, nativo di Oklahoma City e parso discreto nei drill dello spring camp, e Keith Nichol, "Michigan Player of the Year" che ha perso l'ultimo semestre di HS per presentarsi prima a Norman, saranno i nomi che in futuro dovranno ricoprire il ruolo di "guida" per l'attacco di Stoops, attualmente non preoccupato dalla situazione dei quarterback: "Sono arrivato a quattro Championship con quattro QB diversi, sinceramente non vedo dove sia il problema".
Il coach di Oklahoma effettivamente non ha tutti i torti, perché la solidità della sua squadra è enorme, e nell'attacco è confermata da una profondità nei ricambi della linea offensiva che potrebbe addirittura creargli imbarazzo nel scegliere i titolari; l'unico certo di partire starter è il centro junior John Cooper, mentre invece per i due spot di tackle e guardia si preannunciano un paio di battaglie a tre davvero interessanti, con Phil Loadholt, Branndon Braxton, Trent Williams a giocarsi i ruoli di offensive tackle, e Duke Robinson, Brandon Walker e il sophomore Brian Simmons per i posti di offensive guard.
Battaglie che si promettono serrate anche in difesa, che nonostante sia rimasta priva di sei starter e di validi leader come C.J. Ah You, Zach Latimer e Rufus Alexander, ha mantenuto un'ottimo impatto ed una grande qualità . Il nome nuovo è senza dubbio quello di Mike Reed, acquisito via recruiting da uno junior college californiano, e considerato il prospetto numero 1 difensivo della nazione; sul suo impatto fisico e psicologico si poggerà il nuovo reparto linebacker della squadra, che secondo l'idea di Stoops dovrebbe schierare Curtis Lofton come weak e uno tra Lewis Baker o Demarrio Pleasant come strong.
Esplosiva nella mediana la difesa dei Sooners potrà comunque ancora contare sulle giocate della free safety Nic Harris, 68 tackle e 4 intercetti nella passata stagione, leader indiscusso di un reparto esperto ed estremamente valido, con il cornerback junior Reggie Smith che grazie ai tre intercetti messi a segno nel 2006 si è conquistato, definitivamente, il posto da titolare; a completamento della difesa una D-line molto solida nel mezzo, con DaMarcus Granger, sophomore dalle grandi prospettive, e Cory Bennett che si alterneranno a Steven Coleman, 3.0 sack l'anno scorso, formando una cerniera difensiva ricca di esperienza da ambo i lati, dove agiranno i senior Alonzo Dotson e John Williams.
I Sooners, come già detto, sono una squadra fondamentalmente molto completa, addirittura in possesso di uno dei kicker più precisi e potenti della NCAA, Garrett Hartley, finalista nel 2006 e serio candidato per il 2007 al "Lou Groza' s Award", il premio per il miglior "calciatore" della nazione. Con un roster del genere per Oklahoma sarà difficile non centrare il Championship della Big XII, come non entrare nella Top 25, anche se per conoscere il vincitore della division con tutta probabilità bisognerà vedere chi uscirà illeso dalla sfida tra questi Sooners e i Longhorns, in programma al "Darrel K Royal - Texas Memorial Stadium" di Austin il 6 di Ottobre.
Texas Longhorns
L'altra seria aspirante alla South Division è Texas, forte del titolo NCAA conquistato nel 2005, e di un attacco semi-rifondato che ora ha una stagione di football college in più sulle spalle; coach Mack Brown vorrebbe festeggiare il suo decimo compleanno alla guida dei Longhorns portando in dote qualche nuovo trofeo all'università di Austin, magari iniziando proprio dal Conference Title, anch'esso vinto nel 2005, per poi spiccare il volo verso qualche BCS Bowl.
Rispetto ad Oklahoma, Texas può contare su un attacco nettamente più forte, a cominciare dal quarterback Colt McCoy, Offensive Newcomer 2006 della Big XII e sophomore resosi degno di raccogliere l'eredità di Vince Young con una stagione da matricola giocata ai massimi livelli, conclusa con 2,570 yards lanciate per 29 touchdown e 7 intercetti subiti.
Braccio potente e preciso, per lui una percentuale di completi vicina al 70 %, 68.2, McCoy ha dimostrato una maturità invidiabile nel guidare l'attacco di Texas, trovando nel WR Limas Sweed, 801 yds. e 12 TD nel 2006, il terminale ideale per il suo passing game. L'All-American Sweed, potenziale first rounder al prossimo draft NFL, e l'altro sophomore dalle grandi prospettive, il tight end Jermichael Finley, rappresenteranno le principali opzioni aeree dell'offense dei Longhorns, che se deciderà poi di colpire sul profondo potrà contare sulla velocità del WR Billy Pittman.
Velocità esplosiva e classe cristallina sono le credenziali con cui si presenta lo junior Jamaal Charles, runningback che nella passata stagione ha guidato la squadra con 831 yards e 7 touchdown conquistati in 156 corse, e che pare avviato ad imporre un monopolio nel backfield di Texas, privo di valide alternative dopo la partenza di Selvin Young. Perso anche un leader della OL come Justin Blalock, per aprire spazi ai giochi di corsa oppure dare tempo al QB di lanciare sono stati estremamente fondamentali i ritorni di tre starter della passata stagione: la guardia Cedric Dockery, il left tackle Tonyu Hills, e il right tackle Adam Ulatoski, nominato freshman All-American nel 2006.
Altro All-American rimasto è il senior DT Frank Okam, unico ritornato dopo la partenza degli end Bill Crowder e Brian Robinson, 16 sack in due nella passata stagione, che hanno lasciato la loro eredità nelle mani del junior DE Brian Orakpo, 4.5 sack, 26 tackle, e 6 tackle for loss messi a segno nel 2006. La vera forza della linea difensiva di Texas però è Derek Lokey, con lui in campo i Longhorns hanno messo a segno 28 sack in sette partite, dopo il suo infortunio contro Nebraska dalla media di 4 a partita, la produzione degli stessi è scesa a 2; il suo ritorno dovrebbe quindi rivelarsi fondamentale.
Stessa importanza va con tutta probabilità assegnata al reparto dei linebacker, che è rimasto invariato rispetto alla passata stagione con Rashad Bobino, Robert Killebrew, e Scott Derry che partiranno titolari in attesa che crescano i giovani talenti ammirati al campus di Austin nel camp primaverile, Jared Norton, Sergio Kindle, Rod Muckelroy. Questi tre ragazzi rappresenteranno il futuro della difesa texana, lo stesso dicasi per due difensive back freshman dalle ottime prospettive, Curtis Brown e Ben Wells, che però a differenza loro rischiano di conquistarsi una maglia da starter già in questa stagione; la partenza di due campioni del calibro di Michael Griffin e Aaron Roos ha lasciato un vuoto enorme nelle secondarie dei Longhorns, vuoto che il solo Marcus Griffin, 90 tackle nel 2006 e fratello minore di Michael, non può coprire, per questo la promozione a cornerback del sophomore Deon Beasley sembra aver aperto un'era di ricambio generazionale del reparto.
Negli special team confermate le presenze nella posizione di PK di Ryan Bailey, e di Quan Cosby come returner, ruolo in cui è considerato uno dei migliori e più pericolosi specialisti. Anche per i Longhorns vale il discorso fatto per Oklahoma, la sfida tra queste due superpotenze della Big XII sarà il punto focale per decidere le sorti della division, da quella partita in poi molto probabilmente chi uscirà sconfitta dovrà giocarsi il tutto per tutto per ottenere una chiamata ai bowl BCS, abbandonando ogni speranza per il Conference Championship.
Oklahoma State Cowboys
Dici OSU ed è come dire Adarius Bowman, wide receiver migliore della conference, All-American, e con ogni probabilità uno dei top player presenti al NFL Draft 2008; per il numero 12 dei Cowboys il 2006 è stato l'anno della riscossa e dopo un 2005 passato da redshirt in attesa del transfer da North Carolina, ha concluso la stagione con 1,184 yards e 12 touchdown ricevuti. Il suo impatto con la Big XII è stato a dir poco devastante, in un anno si è appropriato del record di yards ricevute in una partita, 300 contro Kansas, ed è entrato in tutti i ranking del ruolo, assestandosi subito nelle top position.
Oklahoma State non ha le armi dei Sooners o dei Longhorns per competere al Division Title, ma può fare affidamento sull'apporto di Bowman e di un RB che si sta rivelando uno dei migliori della conference, Dentrell Savage, 820 yards corse nella passata stagione nonostante un infortunio che lo ha costretto a saltare le prime partite e un 6.5 yards conquistate a portata che lo inseriscono tra i giocatori più produttivi della NCAA; alle sue spalle un importante spazio se lo è ritagliato il sophomore Keith Toston, 631 yards corse nell'anno da freshman, che si alternerà a Savage e diventerà , con molta probabilità , il titolare del backfield nel 2008.
Davanti a questa coppia di RB ben assortita e in cabina di regia "siederà " il QB al terzo anno Bobby Reid, 2,266 yards conquistate su passaggio, più di 500 corse, e 24 TD pass confezionati in quella che per ora rimane la sua stagione migliore nel torneo NCAA. Su questi quattro perni dovrebbero poggiare le aspettative di Oklahoma State di rivelarsi quell'outsider che molti credono, anche se coach Mike Gundy coltiva in segreto la speranza che le nuove leve Artell Woods e Dez Bryant, entrambi WR, crescano in fretta e diano un forte contributo alla squadra, anche perché l'attacco pare essere l'unica risorsa in possesso dei Cowboys.
In difesa infatti continuano a latitare i playmaker su cui gettare solide basi per il presente e per il futuro; gli unici giocatori che sembrano uscire dalla mediocrità di una difesa alquanto sospetta sono il cornerback Andre Sexton, i linebacker Patrick Lavine e Jeremy Nethon, defensive MVP dell'ultimo Indipendence Bowl con 11 tackle.
Prevedere dove possa arrivare Oklahoma State è davvero difficile, soprattutto perché all'infuori dei tre, quattro, nomi che formano la spina dorsale dell'attacco c'è poca sostanza a roster, particolarmente in difesa dove inoltre sembra latitare del tutto; per l'università di Stillwater sarà imprescindibile mantenere integro Bowman, giocatore davvero in grado di spostare l'equilibrio delle partite da quanto ha fatto vedere la stagione scorsa, se i Cowboys riusciranno in questo intento allora qualche possibilità di ottenere qualcosa di buono ci sarà . La partita chiave della stagione potrebbe essere quella contro Texas A&M, la terza forza in campo nella division South sarà quella che ne uscirà vincente.
Texas A&M Aggies
Altra squadra da considerare come outsider della South Division, e altra squadra a non presentare talenti eccelsi nel reparto difensivo, con l'aggravante di non presentare, a differenza di OSU, nemmeno giocatori di prima fascia come Bowman. Gli Aggies di coach Dennis Franchione però qualche qualità ce l'hanno: le corse; sia in fase offensiva che in fase difensiva il running game è l'arma che contraddistingue Texas A&M rispetto alle altre rivali di conference.
In attacco molto importante è il ricorso al doppio RB, come l'attuale moda NFL, che l'anno passato ha portato enormi benefici alla offense degli Aggies, sempre in grado di mettere in difficoltà gli avversari tenendo la palla incollata al terreno; la stessa cosa capitava in ambito difensivo, dove Dennis Franchione aveva istruito il personale a concedere meno yards possibili agli avversari, insegnamenti che hanno portato Texas A&M a guidare il ranking della rushing defense a livello nazionale, concedendo solo 1,717 yards in stagione regolare.
Il risultato difensivo va tenuto ancora più in considerazione se si pensa che è stato costruito senza avere atleti di spessore a roster e calcolando che il miglior difensore del 2006, Justin Warren, ha chiuso con 93 tackle all'attivo. del reparto difensivo della scorsa stagione facevano parte anche i leader attuali, il linebacker Mark Dodge, 51 tackle messi a segno nel 2006, il defensive end Chris Harrington, 7.5 sack e 59 tackle, e la free safety Devin Gregg, 64 tackle e 2 intercetti; oltre a loro, nella fase di avvicinamento alla stagione si sono distinti i defensive back Arkeith Brown e Jordan Pugh, ragazzi che non partiranno titolari ma che potrebbero ritagliarsi uno spazio nel proseguo del torneo NCAA ed alzare la qualità del reparto.
Tornando al gioco di corse, si scriveva della capacità e dell'efficacia con cui Franchione nella passata stagione ha alternato i suoi runningback, due atleti con prestanza fisica e caratteristiche diametralmente opposte; Jarvorskie Lane, 6-0 per 263 libbre, è il classico runningback da terzo o quarto down, sia come dimensioni, sia come capacità di sfondare le difese avversarie e oltrepassare la linea di endzone, per lui 19 TD con 725 yards nel 2006; Mike Goodson, 6-0 per 206 libbre, è invece il classico "slasher", velocità abbagliante e gioco di gambe sempre pronto a cambiare direzione, capace già di mettere insieme 847 yards e 4 TD nel suo primo campionato NCAA; due RB complementari, due ragazzi che se utilizzati insieme e con criterio creano un mix esplosivo difficile da contrastare per molte difese della conference, per non parlare di quelle di division.
A conferma che gli Aggies hanno le corse nel loro DNA c'è la presenza a roster, nella posizione di QB, di quello che ad unanimità è stato indicato come "Best rushing QB" della Big XII, Stephen McGee, 666 yards su corsa e 4 touchdown conquistati, e 2,295 yards, 12 touchdown e 2 soli intercetti lanciati nel 2006; quarterback al quarto anno, McGee è uno scrambler tra i migliori dell'attuale NCAA, che ha fatto del gioco di corsa quasi una necessità , vista la poca qualità presente tra i ricevitori di Texas A&M. Gli unici degni di nota sono il WR Kerry Franks, atteso alla stagione della consacrazione dopo che ha dimostrato di saper mantenere una media a ricezione di 26,5 yards, e Martellus Bennett, ex giocatore di basket convertitosi a tight end che l'anno passato ha ricevuto per 497 yards e 3 touchdown.
Texas A&M si presenta ai nastri di partenza con la voglia di imporsi tra le migliori squadre della division, e perché no, anche con la possibilità di centrare la qualificazione ad un bowl; la sua migliore arma la conosciamo, il running game, arricchito oltretutto dal ritorno di due OL che hanno ricevuto l' "All-Conference Honor", la guardia Kirk Elder e il centro Cody Wallace; anche loro dovranno collaborare per portare gli Aggies in alto.
Texas Tech Red Raiders
Texas Tech cercherà di conquistare per la 15a volta consecutiva l'accesso ad un BCS Bowl, ampliando nuovamente una striscia che premia il programma dell'università di Lubbock come il migliore, in fatto di risultati, della Big XII. Per otto volte presente ai Bowl di fine anno, coach Mike Leach vorrà centrare una nuova stagione vincente, dopo la vittoria un po' pazza ottenuta contro Minnesota nell'Insight Bowl per 44 a 41.
Uno dei principali protagonisti della cavalcata 2006 è tornato, il quarterback Graham Harrell, che però dovrà fare a meno dei suoi due "terminali" preferiti, Joel Filani e Jarrett Hicks, fondamentali per permettergli di raggiungere le 4,555 yards e 38 TD in stagione; come se non bastasse a mettere il numero 6 dei Red Raidersl in una posizione scomoda ci hanno pensato gli "spring training" che hanno visto l'esplosione di Taylor Potts, redshirt freshman che ha impressionato parecchio il coaching staff e sembra un quarterback ideale per il passing game instaurato da Leach.
Sempre nelle sessioni primaverili si sono rivelati altri nuovi elementi per l'attacco di Texas Tech,tra cui il giovane RB Kobey Lewis, che ha portato palla in sole 7 occasioni nella passata stagione e che sembra aver di fatto "scippato" la posizione di starter a Shannon Woods, leading rusher con 926 yards e 10 TD nel 2006. L'incertezza che dilaga nel ruolo di tailback darà ancora più sfogo all'attacco basato su 4 ricevitori voluto da Leach; nel ruolo d'altronde le alternative non mancano, con l'altra "scoperta" degli spring training Michael Crabtree che dovrebbe essere il nuovo "big-play wide receiver" della squadra e Danny Amendola, 487 yards e 5 TD l'anno passato, che dovrebbe diventare a tutti gli effetti il "go to receiver" del pacchetto. A completare un reparto nuovamente ricco di talento c'è il giocatore al secondo anno Edward Bottom, 131 yard e 1 solo TD in carriera NCAA, che potrebbe strappare il posto nell'offense titolare ad uno tra Grant e Todd Walker, rispettivamente senior e junior con 264 e 214 yard ricevute nel 2006.
Con una linea offensiva profondamente migliorata, zeppa di junior e sophomore, i Red Raiders dovranno faticare parecchio a ritrovare però i giusti tempi per l'attuazione degli schemi d'attacco, stessa cosa che potrebbe verificarsi in difesa; nel reparto parallelo, la difensive line, manca infatti la stessa dose di esperienza, con ben tre sophomore promossi a starter durante la preparazione della stagione; tra loro spicca Jake Ratliff, junior defensive end, l'unico a giocare con continuità nel corso della campagna 2006, chiusa con 50 tackle e 3.5 sack all'attivo.
Diversa la situazione nel mezzo, con tre senior che si divideranno i ruoli nello starting lineup e con uno di questi, Kellen Tillman, che è all'inizo della sua sesta stagione universitaria; con lui, autore di 42 tackle e 1 sack nel passato campionato NCAA, comporranno un reparto per nulla spettacolare Paul Willams e Chad Hill. Di ben altro spessore sono le secondarie, che hanno chiuso il 2006 come difesa migliore sui passaggi, solo 182.4 yards in media a partita, e che possono ancora contare sull'apporto di uno dei migliori difensive back della conference, la strong safety Joe Garcia che ha chiuso la sua stagione da junior con 87 tackle e un intercetto.
Negli special team oltre al buon contributo del già citato Amendola, i Red Raiders hanno a roster uno dei migliori kicker rimasti nella NCAA, il senior Alex Trilica che detiene l'invidiabile record di 167 extra point calciati senza errori; la buona gamba del numero 30 potrebbe essere fondamentale per le speranze dei ragazzi di Leach di raggiungere il quindicesimo bowl consecutivo, anche se il calendario non è dei migliori, visto l'uno-due da brivido finale che attende Texas Tech, con i Longhorns e i Sooners da affrontare ad appena sette giorni di distanza.
Baylor Bears
Per i Bears si preannuncia un nuovo anno a bocca asciutta, anche se sarebbe lecito aspettarsi, almeno sulla carta, qualche piccolo miglioramento, soprattutto perchè la spead offense di Lee Hays, offensive coordinator, ha un anno di esperienza alle spalle, e l'indedito schieramento difensivo 4-2-5 potrebbe finalmente dare i frutti sperati.
Nell'attacco della squadra di coach Guy Morriss, per lui ottava stagione, la prima novità viene rappresentata dal nuovo QB Michael Machen, tornato al football dopo una stagione vissuta sulla sideline causa il trasferimento in atto da Kent State e con alle spalle una storia sportiva davvero interessante; uscito dalla High School ha dapprima giocato con le minor degli Atlanta Braves a Mobile, in Alabama, per poi decidere di tornare al college per tentare la strada del football e di ripartire da un college di Division II, il Coffeyville Community College in Kansas, rifutando la chiamata dei Crimson Tyde. La decisione di scendere nelle division inferiori ha portato fortuna a Machen che dopo aver guidato Coffeyville ad una stagione vincente, 10-2, gli è valsa la chiamata di Kent State, dove da sophomore ha lanciato per oltre 2,000 yards, risultando uno dei giocatori più promettenti del college football, prima che il coaching staff decidesse di puntare su un gioco di corse costringendolo ad "emigrare".
Su Machen e su una linea offensiva molto esperta, che può contare sui ritorni di tre starter (Jason Smith, Dan Gay, Chad Smith) e sul trasferimento del centro J.D. Walton da Arizona State, si poggerà l'attacco di Baylor, che ha nella coppia di RB Brandon Whitaker e Jay Finley i punti cardine. Il cambiamento del QB si spera però che possa far migliorare l'apporto dei ricevitori, mai al meglio nella passata stagione, se si esclude Trent Shelton, e in fase di ringiovanimento, con il solo Thomas White che ha alle spalle un po' di esperienza da starter.
La difesa è l'altro grande punto interrogativo dei Bears, con uno schema alquanto accattivante che schiera 5 defensive back ma mai troppo efficace, visti i 32 punti di media concessi nel 2006 alle squadre avversarie. Braelon Davis, Alton Widemon e Josh Hall dovrebbero essere i principali interpreti della difesa, anche se si attende parecchio da Dwain Crawford che sarà schierato come Rover, da Brandon Stiggers, spostato nel ruolo di Outside safety, e dal MLB Joe Pawlek, All-American già nella stagione da freshman dopo aver guidato la difesa con 86 tackle e 4 sack.
Il giovane linebacker alla seconda stagione con i Bears sembra essere la nuova stella della squadra dopo la partenza per la NFL del fortissimo punter Daniel Sepulveda, per anni valore aggiunto del campus di Waco. Proprio gli special team sembrano il reparto più disastrato di Baylor in questo momento, con lo junior Caleb Allen che si troverà a coprire il doppio ruolo di kicker e punter fino a quando non verrà scelto, in via definitiva, il successore di Sepulveda.
Da anni ormai "cenerentola" della Big XII, Baylor cercherà di abbandonare questo ruolo in questa stagione, anche se si preannuncia come una "mission impossible" a tutti gli effetti; per i Bears sarà importante la prima partita contro Texas Christian, se usciranno da questa sfida sentita tantissimo con una vittoria allora la stagione potrebbe davvero prendere una piega inaspettata.