Never Green

Trent Green insegue una nuova carriera… lontano da Kansas!

L'erba del vicino è sempre più verde o, in inglese, The Grass is Greener.
Il gioco di parole serve ad introdurre la situazione a dir poco difficile nella quale si trova Trent Green a Kansas City.
Dopo Favre, un altro quarterback intoccabile fino a poco tempo fa che si trova in una posizione scomoda nella sua attuale franchigia.
Green, 36 anni, non è più un punto fermo dei Chiefs; veterano da 14 stagioni, Green ha lanciato 6 volte per 3,000 o più yards in stagione ed in 3 annate ha toccato o superato le 4,000 yards. Ha completato 2,143 su 3,527 passaggi per un totale di 26,963 yards, con 157 touchdown passes e 101 intercetti in 112 partite.
FIno alla scorsa stagione, Green ha dato prova di essere d'acciaio, giocando titolare ogni partita per i Chiefs da quando Kansas City lo acquistò in una trade nel 2001. Tuttavia, nell'apertura della stagione 2006 Green ha subito un grave infortunio alla testa, dopo essere stato colpito fuori del pocket dall'end di Cincinnati Robert Geathers, giocando poi solo 8 partite.
La storia di Green a Kansas City, come detto, parte da lontano, da quando nel 2001 Carl Peterson, su suggerimento di Dick Vermeil, dette ai Rams un first-round draft pick per assicurarsi le prestazioni di Trent, un 30enne quarterback con 39 TD passes, 19 partite da titolare ed una operazione subita ad un ginocchio.
Nel 2003, Peterson firma Green con un contratto di 7 anni da $50 milioni con signing bonus da $11 milioni a $12 milioni; in 6 stagioni a Kansas City, i Chiefs hanno pagato Green fra i $25 milioni ed i $35 millioni.
In questo periodo di tempo, se si eccettua la presenza di un vero ricevitore No. 1, Peterson ha dato a Green un grande cast di supporto, comprendente giocatori come Priest Holmes, Larry Johnson, Tony Gonzalez, Willie Roaf, Will Shields, Tony Richardson e Brian Waters.
Green è stato il giocatore più rappresentativo dei Kansas City Chiefs…fino a quando non sono arrivati Herm Edwards, un coach difensivo ed il colpo che, come detto, ha tenuto Trent fuori metà  della scorsa stagione.
Quando Green è tornato disponibile, la città  non era più totalmente ai suoi piedi: metà  dei tifosi voleva Damon Huard, un journeyman quarterback che aveva portato i Chiefs vicini alla conquista dei playoffs; metà  restava leale a Green. Edwards scelse Green e l'attacco è uscito distrutto nella sconfitta ai playoff contro Indianapolis.
A gennaio, Edwards dichiara che il team necessita di una infusione di gioventù; a febbraio, Peterson si incotra con Green chiedendo al quarterback di rinunciare ad una parte del suo stipendio e di accettare un ruolo non più di primo piano nell'attacco dei Chiefs 2007.
Green non ci sta, pensa di essere ancora in grado di dire la sua alla guida di un attacco NFL e trova un accordo con i Dolphins.
Miami però non si accorda con Peterson e così Green è ancora un Chief.
Ma la situazione è in continua evoluzione.
L'agente di Green, Jim Steiner, ha recentemente dichiarato che Miami è disposta a modificare l'offerta presentata ai Chiefs e rifiutata da questi ultimi: un sixth-round pick per ottenere le prestazioni del 2 volte Pro Bowl.
Il portavoce dei Chiefs, Bob Moore, ha negato che ci siano novità  nella trattativa. “Miami non ha fatto nessuna offerta. L'ultima offerta che hanno fatto è stato un sixth-round pick”, ha detto Moore.
Secondo il suo attuale contratto, Green riceverà  dai Chiefs $7.2 milioni se sarà  nel roster di Kansas City questa stagione.
Ulteriore problema: il rapporto fra Edwards e Green è ormai alla frutta.
Quando il coach ha annunciato di voler creare competizione per il ruolo di quarterback titolare, Green ha risporto dichiarando alla stampa di non ritenere
questa una competizione dove i giocatori partono alla pari. “Non penso che il coach sia stato onesto con me”, ha detto Trent.
“Preferirebbe restare a Kansas City e finire la propria carriera come starter? Sicuro che preferirebbe”, ha detto Steiner di Green, “ma sotto le condizioni attuali, la competizione per il posto da starter, questa non è onesta in questo momento.”
Alle esternazioni di Green, Hedwards a risposto stizzito durante il camp dei Chiefs. “Sto cercando di creare una competizione in alcune posizioni”, ha detto Edwards, “e questa sarà  leale per tutte le posizioni, in tutte le posizioni. Il miglior giocatore giocherà .”
Edwards nega che la questione Green possa essere una distrazione per la squadra, anche se appare difficile crederci.
Edwards continua ad affermare che Green, fino a quando resterà  con i Chiefs, avrà  le stesse opportunità  per conquistarsi il posto di Brodie Croyle, Damon Huard e Casey Printers.
Rispetto alle dichiarazioni di Trent dubbiose in mertio alla leatà  della competizione, il coach si è incontrato con il quarterback ed ha poi riferito alla stampa. “La sola cosa che faccio è dire la verità “, ha detto Edwards, “io dico la verità . A volte le situazioni cambiano. Questo è quello che accade nella vita. Ma alla fine della giornata, io guardo i giocatori in faccia e dico quello che penso e quello che mi aspetto da loro.”
Ancora, Green dice di aver saputo solo da Croyle, che si trovava in Alabama, che Terry Shea non era più il quarterback coach dei Chiefs. “Io vivo qui in città  ed ho scoperto da Brodie, che era 2.000 miglia lontano, che avevano ingaggiato Dick Curl”, ha detto Green.
“Ogni volta che vado in sala pesi”, ha detto Green, “e ci vado ogni giorno, [i compagni mi chiedono] 'quale è la tua situazione? Cosa succederà ?' Io rispondo a questo centinaia di volte al giorno. I ragazzi non sanno come reagire con me. Non sanno come trattarmi.”
Per Green si fanno i nomi anche di Detroit Lions e Cleveland Browns, anche se il giocatore ha sottolineato la sua preferenza per Miami, dove ritroverebbe Shea e Cam Cameron, il suo ex quarterbacks coach agli Washington Redskins.
Qualunque sia la decisione finale, i Chiefs devono prenderla alla svelta.
Forse sarebbe meglio lasciarlo partire…

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