Prospetti 2007: secondarie

LaRon Landry, LSU, per molti osservatori safety al numero uno del ranking nel ruolo

Secondo appuntamento con i prospetti interessati al draft NFL di fine aprile, appuntamento interamente dedicato al reparto difensivo quello che per proverbio vince i campionati, anche se non sempre è così come dimostrato di recente dagli Indianapolis Colts. Linebacker e defensive backs nel mirino con qualche prospetto davvero interessante e qualche sleeper da tenere d'occhio.

Linebackers

Partiamo dagli outside dove sembrano esserci i nomi più noti e buona parte del "gruppo forte" nel reparto linebacker. Come un anno fa la classe di OLB presente sembra poter portare parecchi uomini al primo giro o, nel peggiore dei casi, al secondo. Il valore non sembra lo stesso di alcuni nomi fatti un anno fa e nessuno sembra avere il talento per salire fino al quinto pick come fu per A.J. Hawk. Decideranno come al solito anche combine, interviste e quant'altro, ma è soprattutto la casuale cosiddetta del "team needs", ossia ciò di cui una squadra ha davvero bisogno, a far sì che la posizione scenda di interesse in questo 2007.

Il nome più noto e ripetuto negli ultimi dodici mesi è stato quello di Paul Posluszny (6-2/238 lbs, senior) da Penn State, il quale è uscito a testa alta da una stagione dura per la sua squadra e condizionata da condizioni fisiche non al top per via di un infortunio dal quale non era pienamente recuperato. Posluszny ha avuto modo di mostrare il proprio valore in una stagione difficile per l'intera difesa dei suoi Nittany Lions, evidenziando che le proprie caratteristiche sono davvero buone; non è probabilmente il miglior bloccatore o colpitore in circolazione, ma il range di esecuzione tra una sideline e l'altra è probabilmente il più vasto tra i presenti in questa covata di LB. Infaticabile e veloce è ottimo sia nella pass rush che per coprire un RB, deve migliorare in fatto di concentrazione e diligenza, e qualche libbra in più non farà  male, ma il talento è buono anche se solo per le 4-3 all'interno della quale ha portato a casa 116 placcaggi nell'ultima stagione giocata, 372 in carriera.

A questo punto potrebbe essere meglio puntare su Lawrence Timmons da Florida State, giocatore decisamente più leggero (230) ma molto più veloce e versatile. Timmons ha alzato meno numeri di Posluszny ed essendo un junior potrebbe aver bisogno di maggior allenamento, ma dalla sua sembra esserci la capacità  di giocare sia in una 4-3 che in una 3-4. Tendenzialmente un playmaker ha un solo anno da titolare in NCAA il che lo mette tra le scelte rischiose; un buon coaching staff avrà  comunque di che lavorare, atleta molto fisico, aggressivo, grande tecnica da colpitore. Ci si faccia un pensierino. Così com'è ovvio fare un pensierino su Jon Beason, altro junior che esce dalla Coastal della ACC, a sua volta leggero (molto, 225 lbs dichiarate) ma estremamente versatile. Per via del peso "undersized" raramente è stato inserito sul lato forte a contrastare il TE, ma la sua rapidità  viene sfruttata per andare a coprire immediatamente il portatore di palla anche se, per via di una eccessiva fretta, può arrivare a mancare qualche placcaggio semplice. Un talento su cui difficilmente si può investire un primo giro, ma al tempo stesso un ragazzo che può arrivare lontano se inserito nel giusto ambiente; difficile vederlo in campo al primo snap può risultare utilissimo negli special team e va ricordato che nella carriera NFL ha avuto esperienze in ogni posizione da LB, strong, middle e weak.

Tra gli atleti da osservare per viaggi oltre il secondo giro o poco prima non mi dispiace Rufus Alexander (6-1/230 lbs) senior da Oklahoma sul quale personalmente spenderei un secondo giro tranquillamente. Non adatto per tentare di forzare la serratura della O-line e penetrare nel box, Alexander sfrutta comunque una buona rapidità  e una grande capacità  di colpitore. Con lui Earl Everett, 234 libbre tutte velocità  da Florida. Piccolo anche lui? Forse, considerando che spesso certi numeri vengono gonfiati; Everett è però un grande lavoratore, capace di apprendere rapidamente, ha un buon raggio di esecuzione e picchia come un fabbro anche se non stende come Alexander. Campione NCAA con i Gators ha accumulato tutta l'esperienza possibile al college.

Se ci spostiamo nel mezzo della prima linea dietro quella difensiva, il nome d'obbligo è quello di Patrick Willis da Ole Miss atteso a una grande stagione senior puntualmente confermata (137 placcaggi, 355 in quattro stagioni a roster). Il senior 6-2 per 240 ha tutte le caratteristiche per avere una buona carriera NFL; veloce, grande placcatore, leader assoluto in campo, necessità  di migliorare in copertura quando arretra sui lanci, per il resto è già  un atleta immenso. Non è immenso fisicamente, poco sopra il metro e ottanta come statura, ma colpisce bene e legge in anticipo parecchie giocate. Ottimo nei blitz, è uomo da rotazione frequente se non addirittura da mettere in campo subito dopo il primo kick off.

Willis è a mio giudizio la prima scelta tra i MLB e, probabilmente, l'unico che si fregerà  dei gradi di first rounder; lo seguono Buster Davis e Davis Harris, giocatori da primo giorno di scelte (due giri) sicuri. Davis è piccoletto (5-10, 177 cm) e ben piantato (240, 110 kg) e a questo aggiunge una buona rapidità  sullo snap e grande velocità  negli spazi brevi. Il senior di Florida State sfrutta un baricentro basso per resistere dai tentativi di spostarlo e la sua capacità  di penetrazione può essere di conseguenza letale visto e considerato che se arriva a mettere le mani sul QB sono dolori (5 sack nel 2006 ai quali si aggiungono 109 tackles). Harris esce invece da Michigan e sfrutta i risultati di una stagione esaltante. Le sue 251 libbre gli danno un ruolo di primo piano a questo draft visto che è uno dei pochi a poter mettere in campo un fisico praticamente da professionista. Pecca in molti basilari quali le coperture, la velocità  e due braccia non lunghissime che gli impediscono di allontanare con successo un avversario. Non è nemmeno un gran pass rusher a dire la verità , ma a Michigan garantiscono per lui, atleta migliorato tantissimo tra il 2005 e il 2006 può essere destinato ad ulteriori upgrade che lo renderebbero un vero tesoro se pescato al terzo o quarto giro. Giocatore capace di tenere il campo a lungo senza perdersi o affaticarsi più di tanto può cominciare come run locker dove pare eccellere, ma avrà  bisogno di rotazione e tanto lavoro e, se dimostrerà  una certa malleabilità , non è da escludere un riposizionamento al fianco del MLB.

Avevamo parlato di sleeper" è difficile dire chi e quando uscirà , spesso ci si accorge di quanto valore avesse realmente un giro basso quando le danze cominciano, a settembre, o addirittura dopo qualche stagione. Se dovessi spendere un nome però andrei di fiducia su Ameer Ismail, figlio di un "dio" minore che porta il nome di Western Michigan, Mid American Conference, nella "zona" West per la precisione. A spulciare l'albo delle statistiche se ne troveranno molti come lui, forse, ma il ragazzo ha spiazzato parecchi scout grazie al suo 2006 fatto di sostanza e velocità  e leader di una difesa che a sorpresa ha sorretto i Broncos fino all'International Bowl. Gli occhi si sono fissati su di lui e se ne è parlato molto bene tra dicembre e gennaio; palese che quando si esce da un programma del genere la pubblicità  non sia granché, ma è anche vero che non si ha nulla da perdere e quei 17 sacks stagionali (26 in tre anni di cui il primo da riserva) per molti osservatori non sono stati piazzati per caso. Come si dice, chi vivrà "

Defensive Backs (Cornerbacks and safeties)

Qualcuno ha visto giocare Leon Hall da Michigan? No? Peccato, correte da qualche parte a procurarvi una partita o due. Hall è il cornerback che cercate, il difensore che può far salire un intero reparto. First rounder garantito, ed anche alto. Non fuori dai 15, siamo seri. Il senior in questione è tra i più bassi e leggeri del lotto (5-11/194) dei big, ma è veloce e, se non si brucia alle combine, il gioco è fatto. Copre alla grande, picchia, intercetta; sa fare tutto, anche se qualche dubbio sul salto in NFL lo hanno in parecchi, tanto da chiedersi se non valga la pena schierarlo safety. Lui direbbe, "dove volete, basta che giochi". Io concordo, il suo 4.45 sulle 40 yards del pre-combine non è il top, ma è un buon tempo ed è tra i migliori "unofficial".

Scendiamo a un junior come Darrelle Revis (6-0/200 lbs), atleta che ha poco da invidiare a Hall e potrebbe soffiargli il posto di prima scelta tra i cornerbacks. Revis arriva da Pittsburgh, dove se togliamo cali di concentrazione piuttosto pericolosi lascia il ricordo di un atletismo eccezionale, di un fisico perfetto per il ruolo e di grandi capacità . La sfida è tra questi due ma non è da escludere un terzo chiamato all'appello del primo giro. Se la giocano Marus McCauley (6-1/205 lbs), Aaron Ross (6-1/192) e Daymeion Hughes (6-2/188).

McCauley è il migliore di questo trio, per molti in grado di contrastare anche la leadership di Revis e Hall. Esce da Fresno State come senior con i razzi attaccati alle scarpe (4.35 sulle 40 in stagione), fisico perfetto, giocatore completo fisicamente e atleticamente. Dubbi? Droppa molti intercetti, tecnicamente non si muove molto bene né negli anticipi né su alcuni placcaggi. Può migliorare? Certo, come tutti più o meno, e con quello scatto"
Aaron Ross, senior da Texas, ha bisogno di qualche chilo in più e, soprattutto, di giocare un po' visto che l'esperienza accumulata tra i Longhorns non è tantissima come starter. I suoi minuti sul campo però se gli è fatti, ed ha dimostrato buone doti atletiche, discrete abilità  negli intercetti con scelte di tempo azzeccate e spesso perfette nella scelta tra uomo e palla.
Daymeion Hughes è un altro "day one" se tutto gira per il verso giusto. Anche lui paga un fisico inferiore rispetto a certi pariruolo, ma anche un carattere non formidabile e incline all'eccesso di nervosismo che lo spinge spesso all'errore. Il ragazzo ha però un istinto naturale per il gioco, tiene benissimo la posizione, è un buon atleta e, soprattutto, è un playmaker come pochi quando è in giornata. La sua capacità  di leggere sull'avversario si è affinata al college in modo quasi perfetto, nel 2006 ha portato a casa 8 intercetti, 13 nelle ultime due stagioni.

Atlanta Falcons, pick 10: una safety. Segnatevelo, e non perché lo dico io, ma perché è una convinzione piuttosto comune di questi tempi. I Falcons hanno bisogno di safety come non mai, e non solo di quelle probabilmente, ma molti mock draft tra i più importanti della rete ci dicono questo. Dobbiamo fidarci? Forse. Di certo, se così sarà , la partita è tra LaRon Landry e Reggie Nelson, a questo punto maggiori candidati di questo confuso ricettario di atleti ad andare per primi a stringere la mano a Roger Goodell.
Il primo, senior da 6-2 per 202, esce da LSU e come problema sembra avere soprattutto quello di cercare il big play un po' troppo spesso. Quando lo sbaglia è difficile che rimedi visto i problemi mostrati nel rincorrere l'avversario. Landry è infatti molto rapido nello scatto, ma la velocità  è apparentemente nella media e la progressione sembra latitare. Il ragazzo può migliorare ma si presenta con buone doti, capace di giocare comunque sia sui lanci che sulle corse e di trovare l'intercetto anche se con qualche drop di troppo.

Reggie Nelson (6-1/198, Florida) esce invece con un anno in meno, e un po' troppo JUCO (junior college) alle spalle, ma se l'esperienza gli fa difetto (una stagione e mezzo in Division I-A) il resto sembra ottimo. Molti sono convinti che l'anno da senior sarebbe fondamentale, altri che con qualche snap in più al college il posto di primo defensive back scelto al draft non glielo leverebbe nessuno. Adattissimo ad ogni tipo di difesa grazie all'abilità  e la velocità  che mette in campo coprendone una porzione spaventosa, Nelson ha mostrato tutte le più importanti caratteristiche che una safety deve avere, fisiche e caratteriali. Aggressivo, fisico, intelligente, Nelson è un playmaker eccellente capace di dare un grandissimo impatto sulle secondarie di chiunque. Vediamo quanto peserà  la sua latitanza dal college che conta e un peso non proprio massimo.

Michael Griffin (6-0/205, senior) è senza dubbio il terzo giocatore più interessante nel ruolo. Il giocatore esce da Texas, ottimo programma al quale dovrà  aggiungere allenamento nei placcaggi assolutamente da migliorare; veloce, bravo nelle coperture e con le mani sulla palla, Griffin è una safety, unico e ultimo ruolo a potersi permettere di sbagliare tackle e, per questo motivo, rischia di scivolare fuori da un primo giro che diversamente potrebbe scappargli. Lavorare soprattutto sull'irruenza che a volte lo spinge troppo frettolosamente a sbagliare l'angolo di placcaggio è il passo che lo può portare in alto nella NFL.

Eric Weddle (6-0/200, senior, Utah) e Brandon Meriweather (6-0/195, senior, Miami FL) si giocano la chiusura della prima giornata dei lavori con molti punti a favore rispetto agli "inseguitori". Weddle ha sospeso per la maturità  raggiunta, capitano delle secondarie sempre nel vivo del gioco è dotato di buone doti fisico/atletiche ed eccellenti sul piano tattico; Meriweather ha bisogno di mettere su fisico, le doti non sono male, il giocatore è rapido, colpisce bene ed è un grande lavoratore, atleta perfetto su cui costruire qualcosa di buono.

Sleeper" proviamo a dirne uno anche qui, senza esagerare tanto come in precedenza ma limitandoci a ricordare di come la splendida stagione di Wisconsin abbia portato alla ribalta molti giocatori dei Badgers. Roderick Rogers è stato free safety di questa squadra, ottimo per muoversi anche come strong per caratteristiche tecniche; è un po' troppo leggero (187), ma veloce ed in costante miglioramento. Una gemma grezza, da lavorare con accuratezza e competenza. Qualcosa di buono può nascere anche qui.

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