Greg Oden può spostare gli equilibri nella NBA…
Il College basket versione 2006-2007 pare essere uno dei più interessanti di sempre per la qualità delle matricole presenti, tutta gente che non vedrà di buon occhio il patron NBA David Stern per aver istituito quella leggiuzza che impedisce a sti autentici baby-fenomeni di passare direttamente dai banchi del liceo alle HummerLimo del piano di sopra.
La classe del 2010 (definita in base all'anno in cui "dovrebbero" laurearsi) presenta delle gemme che passano una volta ogni X anni, come le comete, e stanno da subito marchiando a fuoco questa stagione di basket universitario. Sono tanti, buoni e diventeranno (..forse..) ricchi e famosi giocando per svariati pezzi in verde.
Giovani Buckeyes
Greg Oden (30 min, 15.4 ppg, 9.5 rpg, 3.7 blk, 60% FG, 60% FT)
Già annunciata prima scelta assoluta del prossimo draft, lungo vecchio stile paragonato da tempo a David Robinson, sta letteralmente dominando a livello collegiale anche perchè pare uno che ha molti anni in più di quelli scritti sulla carta di identità , alla Lebron James per intenderci. Ha saltato le prime gare di stagione per un problema al polso destro. Giocatore molto più attratto, per ora, dalla fase difensiva più di quella offensiva.
Le quasi 4 stoppate a gara ne indicano la pericolosità nel proprio pitturato, ma i numeri non dicono quanti palloni alteri e i tiri volutamenti cambiati dai suoi avversari. Rimbalzista più che discreto dotato di un fisico fuori dal comune, un tronco d'ebano di soli muscoli che si muove nord-sud ed est-ovest ad una rapidità eccelsa per il fisico: atletismo e forza nello stesso contenitore. In attacco è ancora un po' meccanico, quei punti sono frutto più di schiacciate che di movimenti costruiti in allenamento.
Gancio anni '60 abbastanza meccanico ancorchè efficace, discreto passo di avvicinamento, il resto è tutto da inventare. La realtà è che chi vince la lotteria si porta a casa uno che rischia di dominare per un bel ventello, inteso come anni.
Mike Conley Jr (30 min, 10.3 ppg, 3.0 rpg, 6.4 apg, 2.4 steals, 53% FG, 67% FT, 32% 3PT)
Playmaker mancino vecchio stampo, compagno di Oden già al liceo, giocatore con un buon fisico che, come dimostrano le cifre, pensa prima al passaggio che alla conclusione personale. Non ha ancora un tiro da fuori affidabile, nemmeno a livello Ncaa e anche ai liberi deve migliorare. E' molto bravo invece a finire, anche nel traffico, e con entrambe le mani, nonostante un fisico ancora piuttosto acerbo e da irrobustire. Grande visione per l'età , diventerà il leader emotivo, partito Oden.
Daequan Cook (21.8 min, 12.4 ppg, 5.1 rpg, 1.2 apg, 50% FG, 70% FT, 47% 3PT)
È il sesto uomo della squadra, quello che dà la scossa alle partite uscendo dal pino. Giocatore che abbina un eccellente tiro da fuori, anche da tre, ad un grande atletismo. Paragonato a Larry Hughes, ha buona visione e discreto ball handling per la posizione ma spesso esagera, forza dei tiri e difensivamente fa piuttosto fatica. Potrebbe avere qualche difficoltà a giocare guardia tra i Pro per l'altezza, attorno all'1.90, il fisico esile e per l'apertura di braccia piuttosto ridotta. Rimarrà ad OU più di una stagione.
Durant & DJ
Kevin Durant (34.1 min, 25.4 ppg, 11.6 rpg, 1.9 blks, 49% FG, 81% FT, 39% 3PT)
Ametista rara del Maryland che, a meno di sconvolgimenti planetari, sarà la seconda scelta assoluta del prossimo draft dietro a Oden. I paragoni si sprecano, su tutti quelli con Tracy McGrady. Talento favoloso, ala piccola di 2.08 con eccellente ball handling e meccanica di tiro molto vicina alla perfezione di Ray Allen. Atleta pazzesco, capace anche di due, tre salti consecutivi.
Per ora, in attacco, si accontenta molto del tiro, qualche apparizione in post basso con fade away e diverse gite sopra il ferro, a rimbalzo o in campo aperto. Resta piuttosto lontano dai contatti fisici, difficilmente attacca il ferro a difesa schierata. In difesa non si batte molto, soffre sia i giocatori più rapidi che quelli più fisici di lui, ma stoppa che è un piacere, anche perché parte spesso da centro, e non fa fatica, nonostante la voglia, a portar giù una decina di rodmans. Titolare di 6 trentelli, 3 volte a 37 tra cui un episodio in cui, così tanto per gradire, ha aggiunto 23 rimbalzi e un totale di ben 9 doppie doppie. Il ragazzo si farà , non preoccupatevi!
DJ Augustin (34 min, 13.5 ppg, 2.8 rpg, 7 apg, 47% FG, 82% FT, 46% 3PT)
Già ora il leader dei Longhorns, play piccolo e compatto, nettamente sotto l'1.80, assomiglia parecchio a Jameer Nelson. Grande tiratore da tre punti, ha eccellente visione, facilitata dall'avere Durant. In difesa ci mette aggressività ed è molto sicuro di sé. Fatica a finire nel traffico e deve migliorare nel mid range game. Futuro difficile, ma non impossibile, tra i Pro.
I tre moschettieri di Carolina
Brandan Wright (26.3 min, 15 ppg, 6.5 rpg, 1.7 blks, 64% FG, 56% FT)
Scherzo della natura se ce n'è uno. Atleta eccezionale, iperverticale, apertura alare da pterodattilo, ottime mani per segnare e controllare la palla. In attacco è fortissimo nel ricevere in prossimità del ferro e andar su in un tempo risibile, ha decenti movimenti anche dal post basso mentre tutto da rivedere è lo stile di tiro, mancino, molto meccanico e difficlmente guardabile. Il 56% dalla lunetta lo dimostra.
Dove rimane un giocatore entusiasmante è la difesa: stoppatore assurdo, anche sui piccoli che tentano un tiro, chiedere a Raivio di Gonzaga, scontato in fase di aiuto, bravo nell'intercettare le linee di passaggio, a rimbalzo è semplicemente garnettiano. Dovrà lavorare molto sul fisico, fin troppo esile per il piano di sopra. Garnett o Channing Frye? Di sicuro sarà il terzo a stringere la mano a Stern il prossimo giugno.
Ty Lawson (23.6 min, 10.3 ppg, 2.5 rpg, 5.1 apg, 2.4 to, 54% FG, 66% FT, 38% 3PT)
Faccia tosta da Oak Hill Academy, play razzente e atletico degno del predecessore Ray Felton. Molto indeitro come comprensione del gioco, va dritto al ferro come un fuso anche a difesa schierata, un videogioco umano per la velocità e il ball handling. Spesso fuori controllo e fin troppo aggressivo, non sembra ancora pronto a guidare una squadra come Carolina, soprattutto nei momenti chiave. Tiratore ondivago, decente piazzato, deve letteralmente farsi un tiro dal palleggio di cui attualmente non dispone. Molto bravo in difesa per la rapidità di piedi e per la voglia. Intorno all'1.80, può comunque avere una carriera brillante anche tra i pro.
Wayne Ellington (23.4 min, 12.7 ppg, 2.1 rpg, 2.1 apg, 46% FG, 75% FT, 39% 3PT)
Classica guardia moderna che tira da tre in maniera impressionante senza limiti di raggio sia su scarico che in uscita dai blocchi, e che va al ferro con impressionante facilità riuscendo a finire anche dopo un contatto. Devastante in campo aperto dove non si fa problemi relativamente a quanti avversari ha davanti, gioca in modo quasi telepatico sulle linee di passaggio ma fatica a tenere un uno-vs-uno. Potrebbe avere qualche minuto da play ma a me pare una guardia fatta e finita. Non sembra per ora avere un mid range game decente e soprattutto prendere i tirare dal palleggio. Rimane bryantesco in certi momenti. Da seguire, anche al piano di sopra.
G-Tech Duo
Thaddeus Young (28.8 min, 14.4 ppg, 5 rpg, 2 apg, 50% FG, 72% FT, 38% 3PT)
Talento eccelso sia sul parquet sia sui banchi di scuola. Per quanto riguarda il rapporto con la palla a spicchi si può con certezza dire che è un atleta impressionante, mancino, ha già un buon tiro dalla distanza, seppur un po' ondivago, meglio dai 4-5 metri. Ottimo schiacciatore, difensore facilitato dall'apertura di braccia e dalla grande rapidità di piedi. Attitudine non comune a farsi allenare e a migliorare.
È ancora un po' indietro nella fase della comprensione del gioco, il suo tiro è altalenante ed è piuttosto grezzo nel trattamento della spicchia. Deve aggiungere un po' di armatura. Paragonato a Paul Pierce.
Javaris Crittenton (30.9 min, 14 ppg, 3.5 rpg, 5.6 apg, 3.7 to, 47% FG, 77% FT, 42% 3PT)
Play aggressivo e sicurissimo dei suoi mezzi, che combina fisico, atletismo e talento come pochi. Già leader delle Yellow Jackets, ha grande primo passo, tiro da fuori più che discreto, visione eccellente facilitata dall'altezza, vicino all'1.95, ottimo nel ball handling, grande realizzatore, adora questo gioco e schiacciatore poderoso, vedere la gara di schiacciate al McDonald's per credere (andate su youtube".).
Deve migliorare nel tiro dal palleggio, nelle decisioni e nella lettura del gioco che spesso lo porta a forzare e buttare palloni. L'aggressività di cui parlavo sopra deve essere gestita, soprattutto quando gli causa problemi di falli, sia in difesa che in attacco.
Il pallavolista di Lute Olson
Chase Budinger (32.6 min, 15.7 ppg, 6 rpg, 1.9 apg, 51% FG, 82% FT, 35% 3PT)
Pelle chiara, capelli rossicci, di lui direste che è o un pallavolista o un surfer, invece è un giocatore di pallacanestro e di gran livello. Atleta super, vincitore di diverse gare di schiacciate, verticale come pochi (facilitato proprio dal volley), ma siamo sicuri che sia davvero bianco? Non è in realtà scolorito al sole della California?
Inoltre ha un eccellente tiro da fuori, va in penetrazione con discreto primo passo, è esplosivo e ha mani educatissime. Piuttosto rigido e svogliato in difesa, non è rapidissimo di piedi ma va molto bene a rimbalzo, specie offensivo. In campo aperto è super e poi vi ho giò detto che sa chiudere al ferro" Non disdegna prendersi responsabilità nel cosiddetto "crunch time" , quando la gara si decide.
Un africano a UConn
Hasheem Thabeet (23.8 min, 6.4 ppg, 6.3 rpg, 3.7 blks, 59% FG, 48% FT)
Africano vero, nato in Tanzania, è una delle cose più vicine a Mutombo da molto tempo a questa parte. Alto per davvero, molto vicino ai 2.20, ma non larghissimo, soprattutto di spalle. In compenso è ottimo atleta, verticale, corre molto bene il campo ed è rapido nei movimenti. Molto ma molto indietro nella comprensione del gioco, ha però un gran maestro come Calhoun e spero lo "sfrutti" per almeno un'altra stagione.
Per ora si può parlare solo della fase difensiva perché in attacco non siamo nemmeno all'ABC, non c'è alcun movimento e non c'è nemmeno un tiro degno di nota (vedi % ai liberi). In difesa però è una presenza: rimbalzista obbligato per via della taglia, non può far a meno di prendere la palla anche se solo 4 volte è andato in doppia cifra. Stoppatore a livelli di Dikembe invece, per la rapidità e per l'intelligenza avanzata nell'aiuto: una volta ne ha date 10, una volta si è fermato a 9 e per quattro volte ne ha assetate ben 7. Ha davanti un ruolo da specialista nell'Nba ma può migliorare con l'esempio di Okafor.
Kansas Combo
Darrell Arthur (20.8 min, 10.9 ppg, 4.8 rpg, 1.6 blks, 53% FG, 68% FT)
Kansas ha da sempre avuto buona tradizione nei ruoli di numero 4, da Danny Manning a Drew Gooden fino a Wayne Simien, cui aggiungeva anche un playmaker per formare una discreta combo. Del play parliamo dopo, riguardo al 4, mi riferisco a Darrell Arthur, ragazzo di Dallas, atleta eccellente, dai movimenti coordinati e fluidi, molto pulito e con buon tocco, anche dalla media distanza.
Si affida soprattutto a giocate di atletismo e potenza, grande schiacciatore più che fiorettista. In difesa sfrutta tutto il suo atletismo per stoppare ed andare a rimbalzo ma è ancora molto indietro nella lettura del gioco. Deve aggiungere un tiro da fuori decente anche perché il suo corpo è più da ala piccola che non da pivot. Non ha grande minutaggio, lo rivedremo sicuramente anche l'hanno prossimo prima del salto tra i pro.
Sherron Collins (20 min, 9.4 ppg, 2.3 rpg, 2.6 apg, 52% FG, 74% FT, 45% 3PT)
Per quanto riguarda l'altra faccia della combo, dopo i vari Vaughn, Hirnrich e Miles, il riferimento è a Sherron Collins, ragazzo di Chicago, play molto ma molto atletico, schiacciatore insensato per la taglia, nettamente sotto l'1.80. Grande controllo di palla, leader nato, rapido nel prendere decisioni, ottimo tiro, anche da tre.
Fortissimo a chiudere in penetrazione, grazie al fisico compatto, deve imparare a crearsi il tiro dal palleggio e un gioco intermedio, che non sia solo schiacciate o triple. Per ora, come per Arthur, parte dietro a Chalmers e questo lo priva di minuti importanti che avrà in un futuro non troppo lontano. Assomiglia molto al concittadino Will Bynum, ora al Maccabi Tel Aviv.
Il nuovo Redick e il figlio d'arte
Jon Scheyer (33 min, 12.3 ppg, 3 rpg, 2 apg, 40% FG, 87% FT, 36% 3PT)
Ragazzo bianco dell'Illinois, considerato uno dei migliori liceali della storia statale. Preso immediatamente da coach K e portato al Cameron Indoor. Tiratore purissimo dalla distanza, a Duke è l'erede di JJ Redick. Si considera qualcosa di più di un semplice tiratore, è molto sicuro di sé, vuola la palla tra le mani, soprattutto la pretende quando può essere quella della vittoria. Ha grandi fondamentali. Di contro c'è un atletismo sotto la media, è fin troppo esile, non ha un muscolo e fatica a crearsi un tiro, proprio come lo stesso Redick.
Gerald Henderson (19.1 min, 6.3 ppg, 3 rpg, 1.2 apg, 43% FG, 64% FT, 36% 3PT)
Figlio d'arte, papà Gerald Senior ha giocato nei Celtics negli anni '80. Atleta favoloso, con un corpo scolpito nel marmo, gioca duro e aggressivo, attacca il ferro sempre e comunque, ha grande propensione per il rimbalzo, soprattutto offensivo cui aggiunge clamorosi effetti speciali. Compagno di merende di Wayne Ellington alla Episcopal Academy di Philadelphia. Ha sicuramente un decente arresto tiro dalla media, non da tre punti però. Deve migliorare in difesa dove non è rapidissimo nell'1vs1 ma sfrutta le sue doti in aiuto, usa una mano sola, la destra, e non ha grande visione di gioco. Molto vicino a l'ex Blue Devil Danthay Jones.
Spencer & Quincy
Spencer Hawes (27.1 min, 14.6 ppg, 5.7 rpg, 1.8 apg, 1.7 blks, 55% FG, 72% FT, 50% 3PT)
Ragazzo di Seattle, ha rinunciato a college come Arizona, Stanford e Carolina per rimanere vicino a casa e così ha scelto Washington. Lungo bianco di quasi 2.10 che gioca come una guardia, ha mani dolcissime, anche dai 6 metri, tira tranquillamente in uscita dai blocchi o su scarico ed è un'Encarta nel gioco in post: gancio, semigancio, turnaround jumper, e chi più ne ha più ne metta. Inoltre vi aggiunge una grande visione per scarichi e passaggi ai taglianti. Sembra uno degli anni '60 catapultato nella pallacanestro dei superatleti. Non tutte le ciambelle riescono col buco altrimenti Durant e Oden gli finirebbero dietro".forse. In difesa fa molta fatica, difetta di atletismo, non è rapido nel breve, soffre i giocatori più aggressivi ed esplosivi. Somiglia parecchio a Brad Miller.
Quincy Pondexter (23.5 min, 11.5 ppg, 4.3 rpg, 1.7 apg, 50% FG, 75% FT, 41% 3PT)
Ragazzo di Fresno, California. Guardia tiratrice fatta e finita, che però, per sua stessa ammissione può giocare anche ala piccola o playmaker (mah"). È già progredito parecchio nel tiro da fuori rispetto allo scorso anno, anche se ha ancora amplissimi margini di miglioramento. Fa fatica a crearsi un tiro dal palleggio ma è ottimo atleta, sa creare, soprattutto per andare a concludere vicino al canestro, schiacciatore da contest, molto rapido, qualità che lo aiuta anche in difesa dove sfrutta inoltre l'ottima apertura di braccia. Grande attitudine al lavoro.
Lopez Twins
Robin Lopez (25.7 min, 9.4 ppg, 6.5 rpg, 2.6 blks, 50% FG, 57% FT)
Gemello di Brook, i due distinguibili solo per l'acconciatura, con Robin ricciolone e Brook rasato. Entrambi centri, entrambi a Stanford. Gran stoppatore, giocatore verticale se ce n'è uno. Spesso fuori posizione, manca di concentrazione nonostante un gran fisico. In attacco, non tira oltre i 2-3 metri e in post basso è tutto da costruire anche se è molto fluido e rapido nell'andare al ferro dopo la ricezione. Tratta piuttosto male la palla. Rimarrà al college, almeno per ora.
Brook Lopez (22 min, 10.6 ppg, 5.4 rpg, 1.9 blks, 49% FG, 64% FT, 40% 3PT)
Gemello rasato di Robin. Ha mani sicuramente migliori di quelle del fratello per trattar palla. Corre bene il campo ma è piuttosto lento negli spazi brevi. Grande stoppatore e buon rimblazista lui pure, ha un prezioso gancetto da sfoderare in attacco oltre alla solita grande voglia. Incorre spesso in problemi di falli per le difettose letture suglu aiuti e sull'eccessivo uso delle mani. Da ricordare una sua memorabile prestazione contro USC: tripla doppia da 18+11+12 stoppate. Da tener d'occhio.
The Others
Bill Walker (23.2 min, 11.3 ppg, 4.5 rpg, 1.8 to, 40% FG, 66% FT)
Carteresco a dir poco, ex compagno di liceo del già famoso OJ Mayo, che gli ha alzato tanti di quei palloni".Atleta mostruoso, schiacciatore potente e capace di spaccare la partita in qualunque momento. Pochi fondamentali, tanti spigoli tecnici da smussare, ball handling in primis. Come spesso accade, candelotto di dinamite pronto ad esplodere ma senza un ruolo: ala si dice, ma sarà 1.95 forse.
Non la passa molto, deve migliorare al tiro, soprattutto da tre, ma finisce che è un piacere ed è attratto dal ferro come da una calamita. A quanto si dice, non ha ancora trovato qualcuno che gli rispedisca l'invito. Caratterino fumoso, cattivo, duro, ha killer instinct da vendere. A Kansas State coach Bob Huggins, sì quello di Cincinnati, sa che lo avrà solo per questa stagione, difficile rivederlo il prossimo anno alle stesse latitudini.
Paul Harris (22 min, 8.6 ppg, 7 rpg, 1.6 apg, 44% FG, 69% FT)
Per essere in sostanza un'ala di 1.90 ne piglia di rimbalzi il ragazzo! Piccolo problema: con quei centimetri o hai un gioco tra i 5 e i 7 metri oppure non ne hai molte di chances. Di questo autentico blocco di granito impressiona il mix di atletismo, ball handling, visione di gioco e potenza.
Dotato di crossover iversonesco, gioca molto bene in post basso da dove crea per sé e per i compagni. In campo aperto è devastante, da fuori non tira praticamente mai. Grande difensore e stoppatore in aiuto, soprattutto in relazione alla già citata altezza. Nei video che ho visto mi è sembrato ancora più basso di quello che si dice. Ma mi ha positivamente impressionato.
Matt Bouldin (26.8 min, 8.1 ppg, 3.9 rpg, 3.4 apg, 42% FG, 78% FT, 36% 3PT)
Classico esterno bianco del nord degli States reclutato da Gonzaga, capellone e un po' hippy. Il ragazzo può giocare sia play che guardia anche per la taglia, siamo vicini all'1.95. Ha raggio da tre punti, ha grande visione di gioco, trova con facilità estrema l'uomo libero. Il tiro rimane un po' altalenante ma la base è ottima. In difesa fatica ma non è così scarso atleticamente. È un ottimo passatore e crea dal palleggio con molta naturalezza, con la quale esegue anche un discreto arresto-tiro. Ball handling già di alto livello. Fisicamente e per il look assomiglia a Dan Dickau, tra l'altro lui pure ex degli Zags. Coach Majerus l'ha paragonato a Deron Williams dei Jazz. Dall'anno prossimo sarà il leader dei Buldogs con la partenza dell'attuale play e stella Derek Raivio.
Dopo questa carrellata, spero abbastanza esauriente di matricole Ncaa, non resta che aspettare, in primis il Torneo Ncaa e il prossimo Draft, e poi il futuro. Per alcuni sembra molto più che roseo per altri meno ma non va dimenticato che sono ragazzi di appena 18 anni alle prese con un'esperienza, come quella collegiale, di sostanzioso impatto.