NL East Report #8

Roy Oswalt va a rinforzare la rotazione dei Phillies, alla caccia di un posto nei playoff.

Sono i Philadelphia Phillies i grandi protagonisti delle ultime settimane nella NL East: la squadra della Pennsylvania, infatti, infila una lunga striscia di vittorie e, nonostante la sconfitta nella recente serie contro Washington, sostanzialmente raggiunge Atlanta al vertice.

I Braves stanno attraversando un pessimo periodo di forma, soprattutto in attacco, che li ha visti perdere le ultime tre serie disputate e il margine sulle inseguitrici si è pericolosamente assottigliato.

Il leggero infortunio di Martin Prado è capitato nel peggior momento possibile, ma in Georgia i motivi per sorridere non mancano: il mese di agosto si prospetta piuttosto favorevole visti i tanti match casalinghi a disposizione e, cosa più importante, l'essere riusciti a mantenere la leadership pur giocando molto male rappresenta un'iniezione di fiducia per la squadra in attesa che tutto il lineup inizi a produrre con più continuità .

Philadelphia, come detto, è la squadra più in forma del lotto anche se la recentissima battuta di arresto contro i Nationals ha un po' interrotto lo slancio che aveva portato la squadra a ridosso dei rivali in prima posizione.

Per i campioni in carica da segnalare l'infortunio di Shane Victorino, che si aggiunge alla ben più pesante assenza di Utley: il loro ritorno, unito all'ingaggio del buon Roy Oswalt, però, potrebbe essere sufficiente per chiudere la stagione in crescendo e assicurarsi così, ancora una volta, un posto ai playoff.

Alle loro spalle perdono qualche colpo i New York Mets che vedono dilatarsi il loro distacco dalla vetta: l'aspetto più preoccupante per Beltran e compagni, però, è rappresentato non tanto dal distacco in termini di partite (ancora ampiamente recuperabile) quanto dal numero di avversari da superare, visto che ad Atlanta e Philadelphia si è aggiunta Florida che ha oramai raggiunto proprio la squadra newyorkese al terzo posto in classifica.

Dal mercato, in concomitanza con la tanto attesa trade deadline, non è arrivato nessun giocatore e la sensazione è che il treno per la post-season sia già  passato e la squadra di Jerry Manuel lo abbia perso.

I Florida Marlins si stanno togliendo qualche bella soddisfazione in questi ultimi giorni facendo lo sgambetto a squadre, sulla carta, molto più importanti: il terzo posto in classifica ed il record positivo sono degli ottimi premi per la stagione del team, ma nonostante tutto le possibilità  di post-season sono pressoché nulle e rimane quindi un po' di perplessità  di fronte all'inattività  sul mercato in termini soprattutto di cessioni, come da tradizione della squadra.

L'unico ad aver fatto i bagagli è il terza-base Jorge Cantu, ma i suoi compagni Dan Uggla e Cody Ross sono stati accostati molto frequentemente ad altre squadra prima che il tutto si concludesse in un nulla di fatto.

Una situazione analoga a quanto capitato anche nella capitale, dove i Nationals non sono riusciti a capitalizzare la cessione dello slugger Adam Dunn, giocatore decisamente prezioso ma non un pezzo su cui costruire per gli anni a venire, visto l'età .

La squadra continua a chiudere mestamente la classifica della division e le vittorie contro Braves e Phillies, per quanto belle e lusinghiere, non sono altro che un fuoco di paglia per un team impegnato a ricostruire attorno ai propri giovani: da questo punto di vista è difficile essere soddisfatti dopo la chiusura del mercato di qualche giorno fa.

Atlanta Braves (60 W / 46 L)

Squadra come detto in grossa difficoltà  e gli innesti di Ankiel e Farnsworth per quanto potenzialmente utili non sembrano in grado di cambiare in maniera netta i destini del team, anzi.

Il veterano Tim Hudson (2-0, 0.61 ERA) guida alla grande una rotazione che sta raccogliendo ben poco in termini di risultati rispetto a quanto mostrato sul monte: nelle ultime due partenze il suo bilancio parla di 11 hits, 2 walks e 11 K in 14.2 IP, numeri decisamente interessanti che ne fanno il vero ace di squadra.

Le cifre del compagno Tommy Hanson (0-2, 1.83 ERA) non sono molto differenti, anzi, ma l'attacco e la difesa dietro di lui sembrano non voler scendere in campo quando è lui a salire sul monte: quasi la metà  delle runs subite sono unearned ed è un peccato aver sprecato i 18 K (con 3 BB) distribuiti nelle ultime due partenze.

Non è stato molto fortunato neanche Jair Jurrjens (1-1, 4.35 ERA) che chiude con 19 hits, 5 BB e 19 eliminazioni al piatto i suoi 20.2 innings di lavoro nelle ultime 3 start: a fare la differenza sono i due fuoricampo e le 10 ER concesse, la metà  delle quali nell'ultima ripresa della partita contro i Reds.

Kris Medlen (0-1, 7.50 ERA) sta attraversando un brutto momento in termini di risultati, anche se le sue cifre rimangono comunque più che buone, visti i 13 K e le 3 BB con qui chiude gli ultimi 12 innings lanciati: le 16 valide e una BABIP oltre quota .400 spiegano molto bene le dieci ER subite.

Chiude la rotazione Derek Lowe (0-1, 6.75 ERA), le cui cifre sono nettamente inferiori a quelle dei compagni (9 K e ben 6 BB) e che, come già  detto l'ultima volta, sta continuando a palesare una brutta tendenza a raggiungere velocemente pitch counts elevati che lo tolgono dal monte un po' troppo in fretta, come dimostrano le ultime 4 uscite, chiuse prima di aver completato sei innings.

Quindici giorni molto impegnativi per Billy Wagner (0-1, 5.79 ERA) che converte appena 3 salvezze delle 5 a disposizione a causa soprattutto delle troppe valide concesse, sei in meno di 5 innings di impiego.

Il resto del bullpen si conferma decisamente solido, grazie alle ottime performance offerte dal trio Venters (0-0, 0.93 ERA), Moylan (0-0, 1.35 ERA) e Saito (0-0, 1.80 ERA): in oltre venti riprese lanciate, alle 12 valide concesse si sommano appena 4 BB (di cui 1 intenzionale) e soprattutto 24 eliminazioni al piatto. Desta un po' di preoccupazione il loro massiccio impiego, vista anche la disponibilità  del sempre più dimenticato Kawakami, e l'arrivo di Farnsworth non può essere che positivo, da questo punto di vista.

Completano il reparto Mike Dunn (0-0, 0.00 ERA) che sta palesando grossi problemi di controllo pur non avendo ancora, misteriosamente concesso runs in stagione, e Jesse Chavez che si è tolto la soddisfazione di conquistarsi due W prima di volare a Kansas City pochi minuti prima della trade deadline.

A guidare il lineup troviamo il rookie Jason Heyward (.380 AVG), leader in termini di hits, singoli, doppi, BB e SB: il suo rientro in forma dopo l'infortunio è stato determinante alla luce delle prestazioni dei compagni e anche se il numero degli strikeout rimane piuttosto elevato, le sue doti non sono in discussione.

L'altro giocatore in forma del team è il C McCann (.289 AVG) che chiude le ultimi due settimane battendo 3 fuoricampo, con 10 RBI, 7 walks e 10 K, dimostrandosi una volta di più il miglior interprete del ruolo nella National League. Da segnalare come, nell'ultima settimana, abbia già  raggiunto il pur cospicuo numero di BB della scorsa stagione, con due mesi ancora al termine della regular season.

L'infortunio di Prado (.250 AVG) è una brutta tegola per i Braves, anche se il rendimento del seconda-base era in leggero calo negli ultimi tempi: ciò nonostante il suo contributo (2 HR e 10 runs) rappresenta un valore difficilmente rimpiazzabile nel lineup nel breve termine.

Il suo sostituto, Omar Infante (.391 AVG) pur continuando a disputare un'eccellente stagione, che lo ha visto selezionato a sorpresa per l'ASG, rappresenta una soluzione temporanea visto che oltre alla polivalenza difensiva può offrire poco altro in attacco, in termini di potenza e disciplina al piatto.

La coppia formata da Matt Diaz (.211 AVG) e Eric Hinske (.241 AVG) continua a fornire un importante apporto in termini di fuoricampo e RBI (rispettivamente tre e undici) ma la loro difesa, unita ai ben noti split offensivi ne fanno una soluzione discreta e nulla più per l'esterno sinistro.

Situazione ben più tragica all'esterno centro dove sta trovando tantissimo spazio Melky Cabrera (.286) e già  questo è un dato piuttosto eloquente: chi lo aveva dipinto come quarto OF non aveva sbagliato e i suoi limiti continuano a palesarsi in queste settimane, anche se l'arrivo di Ankiel potrebbe cambiare le carte in tavola.

Pur con pochissime partite alle spalle, Alex Gonzalez (.268 AVG) sta confermando in pieno le aspettative che hanno preceduto il suo arrivo: discreta potenza (5 delle 11 hits sono XBH) e pessimo occhio al piatto (1 BB a fronte di 7 K subiti), anche se sulle sue recentissime prestazioni pesa il leggero problema di gastrite patito negli ultimi giorni.

Chipper Jones (.256 AVG) continua a disputare una stagione decisamente al di sotto dei suoi standard, ma la cosa è inevitabile visto l'età  del fenomenale terza-base: la disciplina al piatto (5 BB e 4 K) continua ad eccellere ma per il resto il suo contributo offensivo rasenta quasi la media (non a caso 105 OPS+ in stagione).

La palma di peggiore del lineup spetta, come ormai d'abitudine, a Troy Glaus (.125 AVG) che, mese di maggio a parte, ha reso e sta rendendo ben al di sotto di quanto previsto: la potenza sembra sparita e le comunque positive sette walks conquistate (con 9 K) non bastano per chiudere il bilancio in positivo.

Coming up: NYM@ATL, SF@ATL, ATL@HOU e LAD@ATL.

Philadelphia Phillies (58 W / 48 L)

Pitching decisamente sopra le righe per i Phillies che sfruttano in pieno l'ottimo momento di forma della rotazione per conquistare il secondo posto a ridosso della vetta nella division. Come sempre è Roy Halladay (2-0, 0.53 ERA) a farla da padrone grazie ai soliti, eccellenti, numeri offerti: 19 K e 1 BB in 17 innings di lavoro spalmati su due partenze. Non serve aggiungere molto altro.

Il discontinuo Cole Hamels (0-0, 3.15 ERA) non riesce a ritoccare il suo record stagionale in termini di W ma non ha davvero molto da recriminare contro se stesso: in venti IP concede appena 13 valide e 5 walks agli avversari, eliminandone ben 25 al piatto e, ancora una volta, sono i due fuoricampo a fare la differenza.

Va molto meglio al compagno Kyle Kendrick (1-0, 1.35 ERA) che in due partenze raccoglie molto di più pur lanciando complessivamente peggio (10 H, 4 BB, 2 HR e 8 K in 13.1 IP) e deve ringraziare soprattutto la fortuna, visto che la sua LOB% raggiunge addirittura la tripla cifra.

Prestazioni tutto sommato positive anche quelle offerte da Joe Blanton (1-1, 4.26 ERA) che pur concedendo qualcosa di troppo agli hitters si conferma in linea con i propri standard, come un perfetto n° 4 di rotazione.

Trascurando la breve partenza del veterano Jamie Moyer (in campo per 1 solo inning) le rimanenti start se le sono divise, con esiti non proprio impeccabili J.A. Happ (0-0, 5.40 ERA) e Roy Oswalt (0-1, 6.00 ERA) che qualche giorno prima della scadenza si sono scambiati di posto sull'asse Houston-Philadelphia.

Il parco rilievi è stato spremuto in maniera massiccia in queste ultimi due settimane: in particolare Madson (1-0, 2.45 ERA) e Contreras (2-0, 1.23) hanno lanciato complessivamente oltre 14 riprese e il loro apporto è stato sicuramente decisivo, visti i 15 K con 3 BB messi insieme dai due.

Quindici giorni da dimenticare, invece, per Lidge che in qualche modo è riuscito a portare a casa ben 4 salvezze (su 5 tentativi) a discapito di numeri mediocri, come testimoniato dalle 6 valide e altrettante walks che ha concesso agli avversari nei suoi 5 innings di permanenza sul monte.

Completano il reparto, tra i rilievi più utilizzati, J.C. Romero (0-0, 0.00 ERA) e Chad Durbin (1-0, 6.23 ERA): come spesso accade vittorie e ERA sono poco rappresentative delle performance dei pitcher come dimostra la coppia sopra citata, con Durbin che ha lanciato decisamente meglio del compagno (FIP di 2.65 contro 5.69).

Dopo un periodo di appannamento, è Jayson Werth (.413 AVG) a trascinare l'attacco grazie ad una serie di prestazioni di alto livello che lo vedono primeggiare sia in termini di SLG, grazie ai 2 fuoricampo e agli 8 doppi, sia come OBP in virtù delle dieci walks incassate; sua, infine, anche la leadership di squadra alla voce runs, ben 10 per la precisione.

Dietro di lui spunta il compagno di reparto Ibanez (.366 AVG) veramente incisivo al piatto per la prima volta in stagione: anche per lui prestazioni a tutto tondo, che spaziano dalle 6 XBH (tra cui 3 homeruns) alle 8 walks (a fronte di 5 K); è suo il primato di RBI, in doppia cifra a quota dieci.

L'outfield è completato dal duo Shane Victorino/Ben Francisco con il primo che stava viaggiando a medie non proprio trascendentali prima di farsi male e finire in DL; l'ex-Indians (.286 AVG) per il momento non ha fatto rimpiangere il compagno ma i prossimi dieci giorni saranno quelli più delicati per lui.

Tra gli interni Placido Polanco (.322 AVG) continua a battere con incredibile continuità  dimostrandosi una bocca da fuoco di primo piano grazie soprattutto all'ottimo contributo portato alla causa in termini di potenza, come testimoniato dalle sette XBH.

Ryan Howard (.233 AVG), dal canto suo, detiene il poco invidiabile primato di K subiti, ben 18 in 43 AB: si tratta di un dato sicuramente preoccupante che fa un po' a pugni con la tendenza mostrata in tutto il 2010 (che ha visto un apprezzabile calo proprio degli strikeouts subiti) e di fronte a certe cifre anche i 2 fuoricampo e le 4 XBH passano in secondo piano.

Ultime due settimane senza infamia e senza lode per Jimmy Rollins (.256 AVG) che, infatti, poco o nulla porta in dote alla sua squadra: 1 doppio e 1 triplo, 4 BB, 3 K sono cifre piuttosto anonime e probabilmente il dato che maggiormente risalta sono le tre stolen bases.

Come detto molte altre volte Wilson Valdez (.226 AVG) e Cody Ransom (.200 AVG) sono quasi sicuramente inadatti al palcoscenico della ML e la loro presenza in campo non può che aumentare i rimpianti dei tifosi per Chase Utley, atteso al rientro a fine mese.

Rappresenta una conferma anche Carlos Ruiz (.289 AVG) ancora una volta produttivo al piatto (quattro XBH e tre walks) e, come sempre, dannatamente difficile da eliminare al piatto come testimoniano benissimo i 2 K incassati h3in 38 AB.

Coming up: PHI@FLA, NYM@PHI, LAD@PHI e PHI@NYM.

New York Mets (54 W / 53 L)

È la coppia che non ti aspetti a guidare la rotazione della squadra della Grande Mela con R.A. Dickey (1-1, 1.29 ERA) che continua il suo incredibile 2010 regalando altre tre partenze di eccellente qualità : pochi K, poche BB e soprattutto pochissime valide concesse sono i marchi di fabbrica del sorprendente knuckleballer.

Il giapponese Takahashi (0-1, 1.93 ERA) ha invece dimostrato di non avere grossi problemi a mandare K gli avversari (17 in 14 innings), aggiungendo anche un più che discreto controllo: non sono quindi una sorpresa i positivi risultati ottenuti nelle ultime settimane.

Completano la rotazione tre lanciatori che possono vantare un'ERA sopra quota 5: di questi il migliore è stato indubbiamente Johan Santana (1-1, 5.49 ERA) che ha pagato, soprattutto, un paio di big-innings nelle ultime partenze che hanno condizionato in maniera evidente le sue cifre. I 17 strikeouts ottenuti a fronte di appena 4 BB, comunque, raccontano di una discreta dose di sfortuna in quest'ultimo periodo.

Non è stato particolarmente baciato dalla buona sorte nemmeno Mike Pelfrey (0-0, 5.06 ERA) che dalla sua, però, può vantare numeri peggiori del compagno di reparto: sicuramente una stagione a dir poco altalenante per lui, capace di alternare prestazioni eccellenti ad altre uscite disastrose.

Poco da dire sul rendimento recente di Jonathon Niese (1-1, 5.87 ERA) toccato spesso e duramente nelle ultime tre uscite: i suoi numeri parlano di 20 valide, 10 ER e 5 BB in 15.1 IP e non hanno bisogno di molti altri commenti; se si aggiungono anche i 5 HR subiti la frittata è completa.

A farla da padrone tra i rilievi è, ancora una volta, Francisco Rodriguez, letteralmente intoccabile negli ultimi 5.2 innings lanciati (1 hit e 1 IBB); purtroppo per lui l'unica salvezza conquistata ha rappresentato anche l'unica occasione avuta ed è un peccato non aver approfittato maggiormente del suo ottimo stato di forma.

Il resto del bullpen è stato chiamato spesso in causa con risultati tutto sommato accettabili: Elmer Dessens (0-0, 2.35 ERA), Raul Valdes (0-1, 4.91 ERA), Bobby Parnell (0-0, 3.86 ERA) e Pedro Feliciano (0-2, 2.84 ERA) sono stati impiegati per oltre 28 riprese garantendo un buon contributo (21 K e 12 BB) nonostante i quattro fuoricampo incassati e le 2 BS registrate.

Capitolo a parte per Ollie Perez, di cui riporto solamente le cifre per non infierire contro i poveri tifosi newyorkesi: 4.1 IP, 7 H, 5 ER, 1 HR, 4 BB e 3 K. Numeri decisamente modesti per un rilievo da 12 milioni di $ a stagione.

Angel Pagan, Jose Reyes e poi il vuoto: è questa, in estrema sintesi, la situazione del lineup nelle ultime due settimane appena trascorse. Alle spalle dei due giocatori appena citati, infatti, nessuno supera quota .230 di media battuta e, in particolare, il trio Wright/Davis/Bay vanta addirittura 40 K subiti in 117 AB (con 11 walks).

Pagan (.360 AVG) continua il suo ottimo 2010 che lo ha visto passare da quarto OF, alla vigilia, a punto fisso dell'outfield dei Mets in virtù di prestazioni di altissimo livello: nello specifico è lui a guidare la squadra in doppi, tripli, HR, runs e SB ed anche i 10 strikeouts subiti sono praticamente cancellati dalle 8 walks incassate.

Jose Reyes (.300 AVG), di contro, pur non vantando cifre clamorose (tre doppi, un HR e 9 R) diventa automaticamente il secondo miglior hitter della squadra grazie alla buona media battuta e, soprattutto, alla mancanza di valide alternative tra i compagni. Per lui anche 1 SB e ben 3 CS nel periodo.

Restando sul lato sinistro dell'infield troviamo David Wright (.229 AVG) che può offrire ben poco oltre ai due fuoricampo e ai 10 RBI che ne fanno il primatista della squadra: SLG in calo e pazienza al piatto deficitaria (14 strikeouts) non sono propriamente le caratteristiche che ci si aspetta da uno dei migliori giocatori della lega.

Il rientro di Carlos Beltran (.195 AVG) magari non è stato in linea con le aspettative dei tifosi, ma un periodo di "rodaggio" dopo un lungo stop è ovviamente immancabile e, quantomeno, in attesa che AVG e SLG ritornino ai propri standard, fa piacere notare come la disciplina al piatto si stia mantenendo su ottimi livelli (11 BB e 7 K per il CF di Puerto Rico).

Jeff Francoeur (.161 AVG) sta approfittando dell'infortunio di Jason Bay per continuare a rimanere in campo e nonostante tutti i suoi limiti (OBP stagionale a quota .288) rischia di essere comunque un upgrade rispetto all'esterno ex-Red Sox che finisce in DL al momento giusto, visti i dieci K rimediati negli ultimi 22 AB.

A completare l'infield sul lato destro ci sono Luis Castillo (.190 AVG) e Ike Davis (.191 AVG): parlando del primo è impossibile non ripetersi ma in fondo il suo rendimento in campo è sempre lo stesso. Zero potenza, qualche BB, pochissimi K e una media battuta che fatica a superare quota .250: parlando in termini di OPS+ il tutto si traduce in un misero 66 stagionale.

Il giovanissimo compagno prima-base può almeno mettere in mostra un po' di potenza (due fuoricampo) ed ha comunque il vantaggio dell'età : impossibile, però, sorvolare sulle 16 eliminazioni al piatto patite degli ultimi 47 AB che si traducono in una media di 1 K ogni 3 at-bat.

Completa il lineup il giovane C Josh Thole che, nonostante qualche incertezza con la mazza, continua a dimostrare buon occhio al piatto (5 BB e 3 K): si tratta ovviamente di small sample size ma un'OBP oltre quota .400 merita di essere tenuta d'occhio per il futuro.

Coming up: NYM@ATL, NYM@PHI, COL@NYM e PHI@NYM.

Florida Marlins (53 W / 53 L)

Per una volta i titoli principali non riguardano Josh Johnson; è, infatti, il suo compagno Ricky Nolasco (3-0, 2.38 ERA) a meritare la copertina tra i partenti alla luce soprattutto delle tre vittorie ottenute in altrettante partenze, ma non solo. Impossibile non citare i 22 K con 4 walks concessi in 22.2. IP, numeri già  di per sé ottimi anche senza aggiungere le sole 13 valide battute dagli hitters avversari.

Accanto a Nolasco spunta la sagoma di Anibal Sanchez (1-0, 1.20 ERA) le cui cifre non si discostano di molto da quelle del compagno di reparto e sono anzi, se possibile, quasi migliori: oltre ad un complete-game shutout, il pitcher venezuelano si può vantare di aver regalato agli avversari appena 6 hits in 15 innings sul monte.

Terzo posto platonico della rotazione che spetta all'ace Josh Johnson (0-1, 4.26 ERA) il cui rendimento rispetto ai passati mesi trova un minimo di continuità  solamente in termini di eliminazioni al piatto (21 in diciannove riprese); troppe valide (venti) e troppe BB (otto) fanno la differenza, in negativo, anche se l'ERA stagionale rimane sotto quota due.

Alle sue spalle troviamo Chris Volstad (1-0, 4.09 ERA) autore di due discrete partenze che lo hanno visto concedere qualche valida di troppo; l'aspetto più preoccupante, però, riguarda lo scarso controllo messo in mostra (6 BB in 11 IP) anche e soprattutto considerati i pochi K a referto.

Le rimanenti partenze sono state compito di Alejandro Sanabia (0-0, 11.37 ERA) e Sean West (0-1, 7.20 ERA) con esiti tutt'altro che entusiasmanti: 25 valide in poco più di undici innings sul monte sono obiettivamente insufficienti anche per un n° 5 di rotazione.

Burke Badenhop (0-0, 2.70 ERA) con 10 riprese lanciate ha guidato il bullpen scendendo in campo per ben sette volte: tutto sommato il contributo offerto è stato più che apprezzabile, nonostante qualche walks di troppo.

Il closer Leo Nunez (1-0, 1.59 ERA) è stato perfetto conquistando tutte le quattro salvezze avute a disposizione, grazie anche agli 8 K rifilati agli avversari in 5 IP; due BS, invece, per il compagno Clay Hensley (0-1, 3.68 ERA) che ha sicuramente patito le troppe valide concesse agli avversari (10 in 7.1 innings).

Jorge Sosa (1-0, 3.00 ERA), Jose Veras (1-0, 4.15 ERA) e Brian Sanches (0-1, 6.23 ERA) si sono divisi i rimanenti innings con alterne fortune, e con troppe hits concesse come fattore comune delle loro uscite; menzione "speciale" per Taylor Tankersley che grazie allo small sample size ha visto schizzare la sua ERA del periodo a quota 135.00!

Il seconda-base Dan Uggla (.320 AVG) guida, senza discussione, il lineup: le sue cifre parlano di 16 hits, 3 doppi, 8 HR (!), 16 runs, 14 RBI e 7 BB. Ogni altro commento è superfluo per descrivere lo stato di grazie del giocatore il cui rendimento non è stato minimamente intaccato dai 13 SO subiti.

Stava attraversando un buon momento anche Chris Coghlan (.368 AVG) prima di finire in DL bloccando, di fatto, il probabile mercato in uscita degli esterni della squadra: nessuna XBH per lui, ma anche due soli K (con 3 BB) in 19 AB.

Il suo posto è stato preso dal giovane Logan Morrison (.226 AVG) il cui impatto con le majors è stato piuttosto duro, com'era prevedibile; 7/1 è il suo rapporto SO/BB ad oggi, ma sono soprattutto i 3 doppi battuti a far ben sperare per il futuro.

Il resto dell'outfield è completato da Cody Ross (.250 AVG) e dal rookie Mike Stanton (.250 AVG) e i cui rendimenti sono stati molto simili e riassumibili in poche parole: AVG deficitaria, SLG importante, qualche BB conquistata e tanti, troppi, K subiti. A prevalere è comunque il giovane esterno destro, in virtù dei tanti doppi battuti (6 contro 2) e delle walks conquistate (7 contro 4): finisce in parità  il conteggio degli RBI (sette) e dei fuoricampo (tre a testa).

Ancora quindici giorni insufficienti per Hanley Ramirez (.184 AVG) che sembra aver smarrito di colpo velocità  (2/1 SB/CS), potenza (1 XBH) e disciplina al piatto (12 SO e 5 BB): probabilmente si tratta ancora di un periodo sfortunato, ma di certo questo 2010 si sta confermando come una stagione per il fenomenale shortstop.

Non sta attraversando un buon momento nemmeno Gaby Sanchez (.211 AVG) che pur palesando un po' troppa fretta nel box di battuta (10 K e tre sole walks), offre almeno un contributo apprezzabile in termini di potenza grazie soprattutto ai 3 fuoricampo battuti che lo aiutano a raggiungere la doppia cifra alla voce RBI.

Partito Jorge Cantu (e la sua OBP di .310), l'hot corner è stato, per il momento, occupato dal veterano Wes Helms (.286 AVG) che pur avendo poco da offrire rischia di non far rimpiangere il compagno, se riuscirà  a mantenere una buona AVG conquistando magari qualche BB in più.

Ultime due settimane in fin dei conti positive per Ronny Paulino (.273 AVG) solido C dotato di una buona mazza per il ruolo e in grado di offrire un discreto contributo in termini di SLG (2 doppi e 1 HR) e OBP (4 walks e 7 SO).

Coming up: PHI@FLA, STL@FLA, FLA@WAS e FLA@CIN.

Washington Nationals (47 W / 60 L)

La notizia più importante riguarda l'assenza per infortunio di Stephen Strasburg (1-0, 4.76 ERA) che fa sembrare improvvisamente debolissima la rotazione di Washington, nonostante qualche bella prova offerta dai suoi compagni.

A fare la parte dei leoni sono due vecchietti, Livan Hernandez (2-1, 2.18 ERA) e Miguel Batista (1-0, 2.79 ERA): il primo è autore tra l'altro di un CG, anche se a risaltare maggiormente sono l'ottimo controllo e le poche valide concesse agli avversari (3 BB e 18 hits in 20.2 IP). In un contesto del genere 13 SO sono più che sufficienti per fare risultato.

Ha lanciato relativamente poco Batista (9.2 innnigs), ma ha sfruttato in pieno la chance avuta come partente in sostituzione di Strasburg per la gara contro Atlanta, chiusa con cinque shutout innings: qualche problema in più durante le sue apparizioni come rilievo, ma il bilancio quindicinale rimane ampiamente positivo.

Alle spalle di Hernandez, il partente più regolare è stato Craig Stammen (1-0, 3.18 ERA), autore di sue solidissime partente che lo hanno visto terminare con 8 SO, 2 BB e 4 ER i suoi 11 innings sul monte.

Qualche problema un più, come era preventivabile, per Scotto Olsen (1-1, 5.40 ERA) al rientro dopo i recenti problemi fisici: qualche valida di troppo, tra cui 3 HR, e un feeling con l'area di strike da ritrovare (3 BB e 4 K) sono le primissime impressioni che si possono trarre dopo le ultime due partenze del mancino classe 1984.

J.D. Martin (0-0, 3.86 ERA), John Lannan (0-0, 3.60 ERA) e Ross Detwiler (0-1, 1.00 ERA) sono stati i partenti nelle altre quattro gare dei Nationals e il dato desta un certo stupore se si considera con la loro permanenza totale sul monte supera appena i 17 innings (per una media di poco oltre i 4 IP a partita): 11 walks e 13 SO è il loro bottino complessivo.

Parlando dei rilievi, apertura dedicata alle ultime tre salvezze guadagnate da Matt Capps (0-0, 0.00 ERA) con la maglia dei Nats prima di volare a Minneapolis: 5 K, 1 BB e 1 H è quanto si può leggere dal boxscore delle sue ultime quattro apparizioni (4.1 IP).

La situazione alle sue spalle non è propriamente rosea: i due rilievi migliori sono stati Joel Peralta (0-0, 3.86 ERA e 1 BS) e Drew Storen (1-1, 3.38 ERA) che in quasi 15 innings di lavoro hanno concesso 13 hits e 4 walks (tra cui 1 IBB), mandando K dodici avversari.

Qualche problema in più per Sean Burnett (0-1, 4.05 ERA) e Colin Balestre (0-1, 7.71 ERA) che hanno pagato, soprattutto, qualche BB di troppo; quindici giorni piuttosto negativi anche per Tyler Clippard (0-0, 6.43 ERA e 2 BS) che si conferma una macchina da SO (10 in 7 IP), ma è tradito dal pessimo controllo.

Un po' a sorpresa tra i migliori del lineup spunta il nome di Nyjer Morgan (.304 AVG) che per una volta si dimostra un buon leadoff man: tante valide (13 su 14 sono singles), qualche BB (tre) e pochi SO (5 in 46 AB) sono il preludio alle otto SB (1 CS). Visti i precedenti, si tratta di un discreto passo in avanti per il veloce CF.

Restando tra i compagni di reparto, è facile notare il leggero ma progressivo calo offensivo di Josh Willingham (.256 AVG) che sta vedendo diminuire il suo apporto in termini di SLG e OBP rispetto alla prima metà  dell'anno, anche se l'OPS+ stagionale rimane eccellente a quota 132.

A destra continua a trovare molto spazio Roger Bernadina (.242 AVG) ma la sensazione è che si tratti per lo più di mancanza di alternative, visto che il suo contributo offensivo si riduce a 4 XBH, senza considerare che la disciplina al piatto rimane un'utopia (11 SO e 1 walk).

Quindici giorni, invece, più che positivi per Ryan Zimmerman (.298 AVG) leader di squadra parlando di hits, doppi, RBI e BB, superato di misura dal compagno Adam Dunn per quanto riguarda runs e fuoricampo.

Quotazioni in leggero calo proprio per lo slugger ex-Reds (.200 AVG) che oltre ai quattro homeruns battuti ha ben poco da offrire alla causa della sua squadra: le camminate in prima base (appena tre) sono state ben al di sotto dei suoi standard, in particolare se si confrontano con i 16 SO rimediati al box di battuta.

Sempre parlando di OBP, non molto diversa è la situazione di Ian Desmond (.282 AVG) che addirittura non arriva mai ai fatidici 4 balls; le nove eliminazioni al piatto vengono almeno in parte compensate da una discreta media battuta, che frutta anche 3 doppi e 1 fuoricampo.

A completare l'infield troviamo Adam Kennedy (.344 AVG) che sostituisce il compagno Cristian Guzman, finito in Texas qualche giorno fa: per il veterano ex-Cardinals un buon impatto offensivo, anche se oltre ai tanti singoli battuti (10 su 11 valide) non c'è molto altro.

Pudge Rodriguez (.167 AVG) continua a palesare i soliti difetti in battuta, dove potenza e disciplina lasciano parecchio a desiderare: se la media battuta continuasse a rimanere insufficiente, la difesa da solo potrebbe non bastare per garantirgli il posto da titolare dietro il piatto.

Coming up: WAS@ARI, WAS@LAD, FLA@WAS e ARI@WAS.

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