Top & Worst – Regular Season

La foto,forse, più bella della stagione, certamente una delle più significative.

Eccoci qua, puntuali come un orologio svizzero, pronti per stilare una graduatoria dei giocatori e dei coach migliori e peggiori della regular season, conclusasi la scorsa domenica, nella notte di San Silvestro.
Una stagione piuttosto pazza per quanto concerne l'ammissione e l' esclusione di alcune squadre dalla corsa Playoffs, ma piuttosto prevedibile dal punto di vista dei talenti scelti allo scorso Draft.

TOP

LaDainian Tomlinson e Larry Johnson: ormai il loro abbonamento per lista dei Top viene nuovamente rinnovato, in seguito alla loro stupefacente prova dataci settimana dopo settimana, yard dopo yard, touchdown dopo touchdown. Il primo con 1815 yard corse si impone rushing leader dell'anno, mentre LJ lo segue con 1789 yard corse per la franchigia di Kansas City. Cosa dire, quindi, di questi due giocatori. Hanno rappresentato rispettivamente i loro team, Tomlinson ha segnato più della metà  dei touchdown, realizzati da una squadra in una season intera, mentre Larry Johnson, in NFL da soli quattro anni, già  rappresenta un pilastro fondamentale per l'attacco dei Chiefs. Sono semplicemente straordinari.

Drew Brees: QB dei Saints, quest'anno, Drew è uscito allo scoperto dopo aver condotto per cinque anni in quasi completo anonimato la franchigia dei Chargers. Ha portato New Orleans alle vette della Conference, garantendogli un posto ai playoff. Quest' anno ha lanciato per 4418 yard, in particolar modo al suo miglior ricevitore, il rookie Marques Colston, anche per lui, salvo gli acciacchi di fine stagione, quest'anno è stato molto propizio.

Marvin Harrison e Reggie Wayne: WR a servizio di sua maestà  Payton Manning, sono i miglior ricevitori della NFL, anche se il receiving leader di quest'anno è Chad Johnson con le sue 1369 yard ricevute, tre in più proprio di Harrison. Chissà  cosa combineranno ai playoff, anche perché se non coroneranno questa stagione con una presenza al Super Bowl, allora forse è il tempo che il coaching staff, e non solo, rivedano qualcosa.

Andy Reid e Sean Payton: spesso sentiamo nominare la parola "coach", ma ci siamo veramente chiesti che significato abbia questa "parola"? Certo la traduzione letterale ci porta a dire allenatore, questo è vero, ma sappiamo benissimo che ha altri significati ben più profondi. Significa responsabilità , leadership, coraggio, onestà  e fiducia nei propri ragazzi. Fare il coach non è semplice e talvolta, forse molto spesso, viene oscurato dall'ottimo lavoro che attribuiamo ai giocatori, dimenticandoci che sono proprio i coach a far si che questi giocatori possano far registrare ottime prestazioni di squadra.
Quest'anno i migliori sono stati Reid e Payton. L'uno, Reid, ha avuto a che fare con infortuni piuttosto gravi a giocatori piuttosto importanti, mentre l'altro, Payton, ha potuto godere dei benefici di un lavoro strabiliante, condotto nella pre-season, su una squadra che l'anno scorso sembrava cadere a pezzi. Il merito va ad entrambi.

Aaron Kampman, Brian Dawkins e Chris Hope: tre difensori con ruoli diversi, tre giocatori che più volte si sono trovati ad essere key player di vari match. Il primo è stato il leader della difesa di Green Bay, in netto miglioramento a confronto negli ultimi tre anni. Il secondo, Brian Dawkins, è stato semplicemente straordinario nelle ultime partite e non solo degli Eagles. Il terzo è il miglior defensive backs che ci sia in circolazione.

Le menzioni d'onore vanno come sempre a chi ha dimostrato voglia di "far del bene" alla propria franchigia. E' il caso dei rookie dell'anno come Colston,Vince Young e Reggie Bush che, nonostante la loro giovane età , svariate volte sono stati gli elementi trainati di rimonte e di vittorie. Un'altra doverosa nota va a Jeff Garcia e Tiki Barber. Entrambi con un passato da vecchie glorie ed ora si ritrovano a sparare le loro ultime cartucce ai playoff. Comunque vada, hanno già  incoronato una splendida carriera, così come Brett Favre che chiude l' ennesima regular season con lo stesso tormentone dell'anno scorso: "One more year!?"

WORST

Difesa Eagles sulle corse (da week 1 a 12): forse è la cosa più brutta, a cui abbiamo assistito durante questa stagione. La D-line di Phila sembrava burro, qualsiasi RB riusciva a forare quella linea. Molte partite, infatti, sono state perse a causa di questa discrepanza. Esempio è il match contro i Jaguars oppure contro i Titans, partita in cui Reid perse McNabb.

Drew Bledsoe: ormai la vecchiaia incombe per il 35enne di Washington State. Dopo ben 14 anni trascorsi nella NFL, forse, è arrivata l'ora di smettere. Ha visto emergere a suo discapito, poiché è stato il sostituto, nuovi giovani talenti come Tom Brady, che ha portato alla vittoria i Patriots al SB del 2001 proprio sostituendo Bledsoe alla seconda giornata in seguito ad una emorragia interna di Drew. E ultimamente sta vedendo emergere, sempre a suo discapito, il giovanissimo Tony Romo, ora QB titolare nei Dallas Cowboys.

Eli Manning: non tutte le ciambelle vengono con il buco e mamma Manning non poteva "sfornare" un altro campione come Payton, il più grande e il più forte della prole Manning. Fratello d'arte, Eli ha sempre subito la pressione sia della bravura del fratello sia quella agonistica. Riassumendo in poche parole Manning se la dà  a gambe levate nei momenti più critici dei match e non solo. Questione d'immaturità ? Vedremo! Purtroppo gli highlights domenicali parlano chiaro: Eli è bravino tecnicamente, ma spesso commette errori grossolani, che hanno messo a repentaglio la vittoria dei Giants in più di un'occasione. E' giunto ai playoff solamente grazie alla velocità  e alla volontà  di Tiki Barber.

Bill Cowher: doveva difendere con tutti gli sforzi del team il titolo ma, invece, con Big Ben out, Bill si è trovato in un baratro, dal quale non è uscito completamente fuori. Non ha fatto una pessima stagione, ma dai campioni del 2006 ci si aspettava molto di più, anche se Ben è stato fuori forma per molte settimane. Cowher doveva tirare fuori qualcosa dal cilindro per settare nuovamente una squadra, che ha la volontà  e le capacità  di far del bene.

Difesa Colts: non siete d'accordo? Non fa nulla, tanto decido io"scherzo ovviamente, ma ora vi spiego la mia scelta, con la quale, penso, molti non concorderanno. Indianapolis è una squadra molto forte dal punto di vista offensivo, non a caso ha il miglior QB della NFL e dei buoni ricevitori che sembrano avere la "colla" sparsa sui palmi delle mani, ma per quanto concerne la difesa c'è più di una cosa da rivedere. Degli esempi esaurienti sono le ultime partite giocate, come quella contro i Jaguars,che hanno strapazzato Peyton e compagni soltanto con le lunghe corse di Jones-Drew. La difesa era totalmente assente. Kansas potrebbe far molto male, nei playoffs, alla franchigia di Tony Dungy, e LJ "rischierebbe" di correre seriamente più di 200 yard.

Questa volta non ho intenzione di mettere molte note di disonore, ma marchio "negativamente" solamente i Raiders e se i tifosi credevano di averla fatta franca anche questa volta nel Top & Worst si sbagliavano. Infatti le loro D-line ed O-line sono totalmente inutili. Mi fermo qui per non infierire, sperando che i Predoni di Oakland si possano rifare l'anno prossimo.
Un saluto e ringraziamento va,infine, a voi lettori che ci avete seguito durante l' intera regular season e spero che ci seguirete anche durante la post season. Dopo di che permettetemi di rivolgere l'ultimo pensiero al CB di Denver: Darrent Williams morto il 1°Gennaio in seguito ad una sparatoria avvenuta nello stato del Colorado.

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