Mike Bell è incredulo: Denver è appena stata eliminata dalla corsa ai playoffs.
Afc East
New England Patriots 12-4; New York Jets 10-6; Buffalo Bills 7-9; Miami Dolphins 6-10
La grande caccia agli ultimi posti si è alla fine placata, dopo una diciassettesima giornata che aveva proposto, nel panorama dell'intera Afc, un quadro molto più complesso ed emozionante rispetto alla situazione dell'altra costa, dove il posto disponibile era uno solo ed i giochi erano sostanzialmente fatti. Da questa parte nulla di tutto questo, i posti disponibili erano ancora due e le squadre coinvolte erano ancora tante, e solo poche di queste avevano il loro destino in mano.
I New York Jets, infatti, dovevano solamente vincere l'ultimo impegno previsto dal magnanimo calendario, ovvero lo scontro con i derelitti Raiders; con un successo Chad Pennington e compagni si sarebbero assicurati un posto nella wild card ed il 23-3 con cui si sono facilmente sbarazzati di Oakland è stato lo specchio del momento di forma della squadra di Eric Mangini, brava a non mollare la presa nel momento più importante portandosi a casa, una settimana fa, una difficile partita nella pioggia di Miami.
Uno dei turnaround più improbabili (l'anno scorso si finì 4-12) è sottolineato da molti fattori che andavano contro New York, ovvero un head coach al primo anno, l'incertezza della spalla di Pennington e l'assenza per tutto l'anno del prezioso Curtis Martin, sostituito a dovere da un duo di giovani davvero interessante; uno di questi, Leon Washington, ha segnato il touchdown della staffa nel quarto periodo con una galoppata da 15 yards, mentre in precedenza erano stati sufficienti i field goals del bravo Mike Nugent ed una playaction assassina (una delle specialità di Pennington) finita con una presa vincente di Chris Baker, il tutto senza dimenticare un intercetto, due fumble ricoperti e due sack per una difesa davvero compatta.
Ora per i Jets il prossimo passo è il viaggio attraverso i ghiacci di Foxboro, dove ad attenderli ci saranno quei Patriots contro i quali hanno un record in pareggio nel 2006.
Proprio New England non aveva di che preoccuparsi avendo già intascato la vittoria divisionale, ma Bill Belichick ha comunque studiato una gara esemplare dal punto di vista della preparazione per riuscire ad avere ragione dei caldissimi Titans, non ancora eliminati dalla corsa e capaci di una striscia di sei vittorie consecutive. I Pats hanno condotto dall'inizio alla fine una partita caratterizzata da una pioggia battente che ha fatto presenza per tutto il primo tempo, mettendo in difficoltà i kickers e rendendo scivoloso l'ovale; tuttavia, pioggia o non pioggia, il contenimento preparato dalla difesa contro le gambe di Vince Young è funzionato a meraviglia, lasciando il palcoscenico al quarterback da Texas Tech solo a fine terzo quarto con una meta personale e costringendolo a due intercetti, cortesia del nuovo co-leader Nfl in tale statistica Asante Samuel.
Tom Brady ha controllato la gara a piacimento facendo largo uso di situazioni di screen, usufruendo della collaborazione di Reche Caldwell (143 yards) per le situazioni a medio-lungo raggio; Corey Dillon ha concluso la stagione regolare con altre due mete all'attivo e con 59 yards su ricezione, ottimamente accompagnato dal collega di reparto Maroney, 73 yards in 13 portate ed un contributo importante anche per lui nel 40-23 finale.
Passando alle squadre con record perdente, la stagione dei Bills si è chiusa con una sconfitta contro Baltimore per 19-7, una sconfitta maturata con l'ennesima dimostrazione che ci sono buone basi per tornare a fare qualcosa di importante ma che bisogna comunque lavorare ancora molto su alcuni aspetti del gioco; Buffalo non è riuscita ad imporre costantemente il gioco di corsa i questa stagione (McGahee ha chiuso con 23 yards ed un fumble), costringendo il miglioratissimo J.P. Losman ad arrangiarsi per vie aeree, dove ha trovato per l'ennesima volta le mani pronte del receiver Lee Evans, con il quale l'accoppiata potrebbe essere finalmente diventata vincente.
I Dolphins infine continuano la loro marcia come i gamberi, due passi avanti ed uno indietro, e dopo un 2005 promettente chiudono male un 2006 dove le attese erano molto alte, data l'acquisizione in offseason di un giocatore del calibro di Dante Culpepper la cui carriera è ora fortemente in dubbio; la gara contro i Colts non aveva molto da dire, ma importanti indicazioni per l'anno prossimo sono arrivate da Ronnie Brown, arrivato sopra le 1.000 yards nonostante tre assenze, e dal quarterback Cleo Lemon, alla prima partita da titolare, che ha alternato errori da novello starter a giocate estremamente solide.
Afc North
Baltimore Ravens 13-3; Cincinnati Bengals 8-8; Pittsburgh Steelers 8-8; Cleveland Browns 4-12
Questi Ravens sembrano davvero quelli del 2001, portando in dote un attacco concreto ma non spettacolare ed una difesa capace di spezzare una partita in qualsiasi momento, caratteristiche messe in mostra anche domenica sera nella vittoria contro i Bills.
La missione era vincere a tutti i costi per avere una settimana in più di riposo e potersi quindi permettere di recuperare degli infortunati illustri soprattutto nella linea offensiva, orfana di Ogden e Vincent, reparto che potrà invece tornare in completa forza tra due settimane.
La prima parte di gara era stata la conferma di quanto esposto sopra, dato che i Ravens nei primi trenta minuti avevano già accumulato un buon numero di yards offensive rispetto agli avversari dovendosi però accontentare di soli due field goals; poi però la difesa, come sempre spietata, è arrivata in aiuto dei compagni forzando un fumble (Ray Lewis) ricoperto da Kelly Gregg che ha scaturito il terzo calcio di giornata per Matt Stover, quindi il vantaggio definitivo è stato legittimato da Chris McAlister, capace di intercettare J.P. Losman riportando in meta il relativo pallone.
"Mai, in un milione di anni, avrei pensato di guardare i playoffs in televisione quast'anno".
Parole e musica di Rudi Johnson.
In effetti, non si può nascondere che lo 0-3 con cui la squadra di coach Lewis ha terminato la stagione sia stato un gran risultato, tenuto conto del fatto che le tigri erano al numero uno per la corsa alla wild card solamente poche settimane fa: la disavventura di sette giorni fa, un costoso extra point bloccato ed una sconfitta di un punto contro una diretta concorrente, si è ripetuta nel derby contro gli Steelers quando Shayne Graham ha fallito la conclusione della vittoria rimandando ogni decisione all'overtime, momento in cui Ben Roethlisberger ha chiuso la stagione dei Bengals con un passaggio da TD per Santonio Holmes per il 23-17 conclusivo.
Un vero peccato per Cincy, che nel rematch della sfida wild card del 2005 dove Palmer si era gravemente infortunato, era riuscita a rimontare un paio di segnature di Willie Parker mettendo a referto a sua volta due mete nel quarto periodo grazie a due lanci dello stesso Carson, tra i quali una bomba di 66 yards per Chris Henry, ed era quindi riuscita a posizionarsi in raggio per il field goal vincente che li avrebbe rispediti alla postseason solo per vedere la conclusione uscire a lato, guardata a vista dal suo esecutore, l'incredulo Pro-Bowler Graham.
Dalla sponda Steelers invece c'è voglia di mettere via i ricordi di una stagione molto travagliata, ma soprattutto di capire se Bill Cowher rimarrà ancora alla guida della squadra: "Subito dopo la fine della partita sono corso da lui" ha detto Joey Porter, "gli ho chiesto se aveva deciso qualcosa e mi ha risposto di no, che si prenderà tutto il tempo necessario. Qualunque cosa lui decida, noi continueremo ad amarlo.".
Chiude la fila il fanalino di coda Cleveland, il cui attacco è stato limitato a 6 punti da una delle difese peggiori della lega, quella di Houston: nonostante uno yardaggio ben più alto di quello prodotto dai Texans, gli errori dell'attacco dei Browns sono stati troppo pesanti, arrivando a decidere il risultato finale sotto forma di un fumble riportato in meta e di un intercetto per il rientrante Charlie Frye, assente da tre partite per infortunio.
L'unica notizia degna di nota per Cleveland arriva da Kellen Winslow, che con 89 ricezioni in stagione ha eguagliato un record di franchigia: dopo due anni passati a recuperare dagli infortuni, come notizia è davvero bella.
Afc South
Indianapolis Colts 12-4; Tennessee Titans 8-8; Jacksonville Jaguars 8-8; Houston Texans 6-10
Dei Colts sotto severi esami dopo la clamorosa sconfitta di Houston avevano serie intenzioni di mettere a tacere determinate schiere di persone, le stesse che seppur con parziale ragione pronosticano un'altra uscita anticipata dai playoffs per il team di Peyton Manning.
L'aggressività mostrata per sbarazzarsi dei Dolphins è stata degna di una partita di postseason, con una gara condotta dal principio grazie ad un uguale contributo di attacco e difesa: Indy ha chiuso la prima metà con un vantaggio di 11 lunghezze, grazie alla prima meta in carriera per Dan Klecko, schierato in attacco in via eccezionale, con una rara corsa personale di Manning e con un intercetto di Cato June che ha consentito a Adam Vinatieri di chiudere con un field goal il primo tempo della contesa.
Nel secondo tempo i Dolphins non sono riusciti ad ottenere più di tre field goals fallendo l'occasione per riaprire il match, che è stato chiuso nel quarto periodo nella maniera più classica che si conosce, una traiettoria di 27 yards da Manning per Marvin Harrison; i Colts entrano quindi nella fase decisiva della stagione con il morale giusto, ed affronteranno i Chiefs nella wild card in quello stesso stadio di casa dove sono riusciti a rimanere imbattuti per la prima volta dal 1958.
Dato che di Titans e Texans abbiamo accennato qualcosa più sopra, è giusto approfondire il deludente finale di un'altra squadra che sembrava tra le favorite per giocare a gennaio, i Jaguars di Jack Del Rio; la gara persa per 35-30 contro Kansas City è stata la terza sconfitta consecutiva, arrivata dopo una buona partenza alla quale si sono susseguite interminabili striscie di errori costosi: prima un punt bloccato e ricoperto in endzone da Bernard Pollard, quindi un intercetto di Ty Law ai danni di David Garrard costatogli la sostituzione, una flea-flicker di 35 yards di Trent Green per Eddie Kennison e come se non bastasse un altro show personale di Larry Johnson, autore di 3 TD.
Le poche speranze di rimonta dei Jags sono state alimentate dall'ingresso in campo di Quinn Gray, preso come undrafted free agent nel 2003 e terzo quarterback nella depth chart, bravo a segnare di persona 14 punti grazie alle sue corse ed a dirigere un terzo drive vincente terminato con una corsa di Maurice Drew-Jones di 5 yards a 5 minuti dal termine, tempo insufficiente per poter usufruire di un ultimo, disperato tentativo di evitare l'eliminazione.
Afc West
San Diego Chargers 14-2, Kansas City Chiefs 9-7; Denver Broncos 9-7; Oakland Raiders 2-14
Quella che è stata la miglior regular season di ogni epoca per i Chargers si è conclusa con la decima vittoria consecutiva, ottenuta contro i Cardinals, la quale ha ulteriormente definito il permanente vantaggio del campo per tutta la durata dei playoffs dopo che la squadra aveva già tra i suoi diritti una settimana di riposo grazie al miglior record di tutta la Nfl.
Ai Chargers sono bastati tre quarti di partita per costruire un vantaggio interessante grazie a due passaggi da TD di un ottimo Philip Rivers (19/24, 231 yards) rispettivamente per Antonio Gates e per l'emergente Vincent Jackson, quest'ultimo capace di segnare 3 delle 6 mete stagionali negli ultimi 7 giorni; quindi dei leggeri acciacchi ai danni di Rivers e Tomlinson hanno consigliato a Schotteneimer di rimuovere dal campo qualche titolare privilegiando l'ingresso in campo di Volek e Turner, che hanno semplicemente amministrato una partita già messa in saccoccia da parecchio.
Ma la partita che decideva il destino dell'ultima wild card si giocava altrove, più precisamente tra le nevi di Denver, dove i Broncos ospitavano quei San Francisco 49ers contro i quali erano costretti a vincere dato il precedente successo di Kansas City contro i Jaguars. Con il proprio destino sotto controllo, però, i Broncos sono riusciti a scavarsi la fossa da soli, andando a perdere una rocambolesca partita in overtime dopo aver commesso ogni sorta di errore, fatto che ha fatto inalberare non poco coach Shanahan.
E dire che Denver aveva chiuso la prima metà di gara con un comodo 13-3, frutto di due field goals di Elam regalati da posizioni di campo che i padroni di casa avrebbero dovuto sfruttare meglio (erano arrivati per due volte dentro le 5 yards avversarie) e da un ritorno di intercetto in meta per Champ Bailey, il tutto mentre Jake Plummer sostituiva per una manciata di giochi l'acciaccato Cutler, riuscendo in quel poco tempo a rimediare anche un intercetto.
Per rimontare sono bastati però pochi minuti del secondo tempo ai Niners, grazie ad una meta di 32 yards del fullback Moran Norris e con la restituzione del favore precedente ad opera di Walt Harris, bravo ad intercettare Cutler segnando la meta del 17-13; fermati da un fumble di Tatum Bell, messo poi in panchina a favore dell'omonimo Mike, i Broncos hanno evitato il tracollo forzando il tempo supplementare ad 1:35 dalla fine, quando Cutler è riuscito a connettere con il tight end Tony Scheffler per il 23 pari, ma nulla sono riusciti a fare nel prolungamento nonostante due possessi.
Il field goal di 36 yards con cui Joe Nedney ha condannato Denver in overtime è stato l'epilogo di una stagione a dir poco tragica, conclusasi con la prematura morte del cornerback Darrent Williams nella notte di capodanno.
Ultimi, in tutti i sensi, i Raiders di Al Davis, il cui unico obiettivo era di terminare l'agonia di questa terribile stagione contraddistinta da due sole vittorie ed un livello di gioco offensivo davvero scarso: la notizia del giorno è che la vittoria dei Lions sui Cowboys ha consegnato ad Oakland la prima scelta assoluta del prossimo draft, sulla quale ora la dirigenza dovrà cominciare a lavorare duramente per evitare che un'annata come questa si ripeta.