Devin Hester ha segnato 2 mete su ritorno di kickoff: le 6 stagionali sono un record Nfl.
A Chicago, di questi tempi, se manca un elemento fondamentale per la vittoria ce n'è subito un altro pronto a sostituirlo ed a garantire comunque un risultato positivo, regalando quindi alla squadra una continuità di risultati che pur non sfociando in una stagione perfetta possono comunque vantare in pochi.
Se infatti una settimana fa i Bears avevano comunque superato gli avversari dopo una prestazione disarmante da parte di Rex Grossman la vittoria è arrivata comunque grazie alla difesa ed agli special teams, e proprio il reparto guidato da Brian Urlacher aveva traghettato un anno fa i Bears verso lidi promettenti pur non godendo di un'adeguata controparte offensiva.
Purtroppo per i Rams di Scott Linehan questi elementi hanno deciso di comparire in contemporanea nel Monday Night ospitato da St. Louis, con la solita super-difesa a non concedere più nulla nel quarto decisivo, il terzo, con un Grossman finalmente senza titubanze come ad inizio stagione e con una gemma come Devin Hester capace di ritornare due kickoffs in meta togliendo per l'ennesima volta pressione dai compagni e superando il record Nfl di ogni tempo riguardante il numero di segnature ottenute con un ritorno, arrivando alla sbalorditiva quota di 6.
Alla fine per i Bears sono arrivati punti come se piovesse, nonostante ci si trovasse a giocare al coperto di uno degli stadi più belli della lega, con la squadra di casa costretta a leccarsi le ferite di un parziale demoralizzante di 21-0 in apertura di ripresa dopo che nei primi due quarti le squadre si erano sostanzialmente equivalse. I primi 30 minuti avevano riservato gioie e dolori sia per l'una che per l'altra contendente, con un field goal a testa mancato dai rispettivi kickers (il solitamente preciso Gould ne mancherà due a fine gara) ed uno snap trattato malissimo dal centro di riserva dei Rams Chris Massey, principale giustificazione di quel punto di differenza che dava il momentaneo (più tardi definitivo) vantaggio ai ragazzi di Lovie Smith.
Sembrava una serata strana in origine in quanto la difesa di Chicago aveva concesso, in occasione delle due mete firmate da Torry Holt e Steven Jackson (bravissimo a tagliare a destra confondendo la difesa), drives da 99 e 72 yards e Grossman inizialmente aveva fatto un po' di fatica ad ingranare lasciando al solito Hester il compito di colpire sul morale avversario come un fulmine a ciel sereno, prima di riuscire a prendere coraggio più avanti con la slant eseguita alla perfezione con Bernard Berrian, (62 yards, TD) autore del secondo touchdown delle sue ultime 7 partite disputate.
Tuttavia gli aggiustamenti dell'intervallo hanno prodotto risultati evidenti a favore degli ospiti, che da un lato hanno tolto a Marc Bulger (34/55, 356 yards, 3 TD, INT) i riferimenti sicuri di Isaac Bruce e dello stesso Holt, colpevole di un paio di palloni droppati in situazione di terzo down, mentre dall'altro una delle peggiori difese contro le corse ha cominciato a subire un martellamento pesante portato dall'utilizzo alternato di Thomas Jones, Cedric Benson e persino di Adrian Peterson, il quale non segnava una meta dal 2005 ed ha collezionato pure la ricezione più lunga di carriera all'interno del parziale decisivo, utile per chiudere un terzo down fondamentale.
Sono così arrivate soddisfazioni personali per Muhsin Muhammad, che in precedenza si era sacrificato molto in fase di bloccaggio spianando tra l'altro la strada per il TD di Jones, e per lo stesso Peterson autore di una segnatura dall'interno delle 5 yards dopo una pass interference comminata a Tye Hill, rookie bravo a tenere testa in velocità ai suoi diretti avversari ma svantaggiato chiaramente in termini di centimetri da opporre, nulla potendo contro le traiettorie precise fatte partire da un Grossman (13/23, 200 yards, 2 TD) decisamente più a suo agio.
La rottura prolungata di St. Louis si è interrotta solamente con la seconda ricezione vincente di Holt, punto esclamativo di un drive di 15 giochi per 89 yards, ma Devin Hester, fenomenale reincarnazione di Deion Sanders puntuale come un orologio svizzero, ha trasformato ancora una volta il successivo kickoff in 7 punti per la sua squadra, ormai al sicuro per quanto riguardava l'ottenimento dell'undicesima vittoria stagionale.
"La storia della partita appartiene tutta a Devin" ha detto Lovie Smith a fine gara, "è giunto il momento in cui noi tutti cominciamo a considerarlo un giocatore offensivo. Ci sono molte matricole offensive di alto livello tra quelle arrivate quest'anno nella lega, ma nessuno di questi giocatori ha avuto l'impatto che ha avuto Devin per noi". Come dargli torto dopo lo spettacolo messo in scena dal difensive back da Miami?
Ma la storia del giorno è anche quella di Rex Grossman, difeso per tutta la settimana a spada tratta dal coaching staff e dai compagni di tutta la squadra, non solo quelli di reparto, a dimostrazione che a Chicago c'è un gruppo di giocatori unito e compatto, pronto per affrontare i playoffs per la seconda stagione consecutiva con la pressione di avere tutti i pronostici a favore; il quarterback da Florida ha giocato come non lo si vedeva ormai da tempo, senza esitazioni ed eseguendo gli schemi con estrema puntualità e precisione, proprio i fattori che erano venuti a mancare determinandone la recente serie consecutiva di prestazioni al di sotto della norma, con rating molto, troppo bassi.
Restiamo dunque in attesa di conoscere quale sarà il destino dei nuovi Monsters Of The Midway, ai quali coach Smith chiederà di combinare tutte le armi a propria disposizione anche nelle uscite di gennaio, di modo che si possa fare più strada di un anno fa quando sembrava che il percorso verso un altro Super Bowl fosse già spianato.