San Diego domina Denver

Tomlinson festeggiato dalla propria OL dopo il 29° touchdown

E' difficile commentare la partita tra San Diego e Denver senza rendere immediatamente merito a Ladainian Tomlinson e al suo record di 29 touchdowns segnati in una singola stagione, primato superato sul finire dell'ultimo quarto di gara quando, dopo l'ennesima magia di Shawne Merriman, il running back dei Chargers correva indisturbato in off tackle sinistro, entrando in end zone per la terza volta nella serata e venendo subito sommerso dall'abbraccio della propria offensive line, che lo alzava in segno di trionfo, giusto tributo al probabile MVP stagionale, nonché uno dei più grandi running back della storia NFL, arrivato all'apoteosi della carriera proprio in un anno che sembrava dovesse essere più di transizione, visto il passaggio da Drew Brees all'esordiente Rivers.

Invece San Diego è attualmente la squadra col miglior record della NFL, insieme con i Chicago Bears, e dopo sette vittorie consecutive sono unanimemente i favoriti della AFC per il Super Bowl di Miami.

Il punteggio di 48 a 20 rispecchia in pieno la splendida partita offensiva di San Diego, che ha letteralmente messo a ferro e fuoco una delle migliori difese della Lega, sia con il passing game che con le corse, punendo in maniera chirurgica le amnesie di Denver sul lato destro del campo, e sfruttando il miss match tra Antonio Gates e John Lynch, con il primo che ha giovato della differenza di peso e altezza con le safeties dei Broncos, diventando il target preferito di Rivers.

Il tight end tolto al basket, dopo un'annata di alti e bassi, ha trovato la partita perfetta, aprendo le marcature nel primo quarto con una ricezione da 12 yards, in un drive deciso da un'altra sua ricezione da 13 yards, sempre nel mezzo.

L'accoppiata Rivers to Gates continuava per tutto il primo quarto, sfruttando le buone partenze date da 2 fumbles di Cutler, in perenne difficoltà  sulla pressione della pass rush avversaria guidata da un mostruoso Shawne Merriman, recuperati da Tatum Bell, ma che avevano costretto Denver a punts difficili, e con due ricezioni sul profondo, una dalla parte di Bailey e l'altra dalla parte di Darrent Williams, permetteva al grande vecchio Lorenzo Neal di entrare in end zone per il primo touchdown stagionale, sesto di una carriera passata ad aprire varchi ai miglior running back della NFL.

Denver in attacco non riusciva a fermare la furia della difesa avversaria e Cutler doveva sempre lanciare in condizioni precarie, non il massimo della vita per un quarterback rookie alla seconda partita in carriera tra i pro. Il suo primo tempo era da incubo, con solo 4 completi su 11 lanci, 36 yards e 2 fumbles, e nell'unico drive decente, nato da una splendida corsa di Tatum Bell da 51 yards, i Broncos dovevano accontentarsi di un field goal.

Dall'altra parte Rivers continuava il suo primo tempo perfetto, andando a pescare a turno i suoi ricevitori nel medio-lungo della difesa di Denver, chiudendo la prima frazione con un rating di 158, e trovando sul finire del tempo ancora Gates in endzone, con un lancio nel mezzo del trio di Lbs, a conclusione di un lunghissimo drive condotto dalle corse di Tomlinson.

Lo stesso Tomlinson aveva in precedenza iniziato il suo cammino verso il record di segnature in singola stagione, con una facile corsa in tackle sinistro da 1 yarda, per chiudere un drive iniziato con un bel ritorno di kick off di Antonio Cromartie da 45 yards.

Nell'intervallo in molti si chiedevano se la partita fosse già  terminata, data la differenza palese fra le due squadre, ma i Broncos hanno orgoglio da vendere, e nel terzo quarto la musica cambiava drasticamente.

Cutler dimostrava di avere il talento per guidare un attacco NFL, guidando il drive di apertura del quarto fino alla meta avversaria, trovata con un lancio da 28 yards per il tight end rookie Scheffler, sfruttando le amnesie della secondaria di San Diego, in particolar modo della coppia Florence-Kiel, bucati dalla traccia del tight end.

L'immediata segnatura dava morale a Denver, ma ci pensava Antonio Cromartie a farlo esplodere con uno scriteriato fumble sul kick off successivo alla meta di Scheffler, colpito sulle proprie 25 yards, il defensive back rookie, perdeva il pallone, che veniva recuperato dallo special team dei Broncos e permetteva a Cutler di rientrare subito in azione da una posizione privilegiata.

Il quarterback ex Vanderbilt andava sul sicuro lanciando per i propri tight end, prima su Alexander per avvicinarsi alla end zone, e poi ancora per Scheffler con un passaggio corto che sfruttava il pasticcio di Kiel, che si lasciava sfuggire il pallone dalle mani, consegnandolo di fatto all'avversario.

Il 28 a 17 quasi immediato, scalfiva non poco le certezze di San Diego e sembrava dare il là  ad una clamorosa rimonta della squadra di coach Shanahan, ma nessuno, nella giornata di domenica, a San Diego, poteva rovinare la festa organizzata per LaDainian Tomlinson.

Così dopo un terzo quarto chiuso con un 17 a 0 per Denver, la difesa di San Diego chiudeva la saracinesca e ricominciava la caccia a Cutler, togliendo ogni possibilità  di lettura da parte del quarterback avversario, concedendo solo tre primi downs, due dei quali a partita già  in archivio, e permettendo al proprio running back di coronare la sua fantastica stagione con il 28° e 29° touchdowns della stagione, costruiti da un sack di Luis Castillo su un 4° e 2 sulle 27 di Denver, a metà  periodo, dopo che Kaeding aveva portato i Chargers sul 34 a 20 con due comodi field goal, e da un alto sack con fumble e recupero del pallone di Shawne Merriman sulle 7 yards dei Broncos.

La corsa in off tackle di Tomlinson che sanciva il risultato finale e il record veniva seguita da tutto lo stadio in piedi, in trepida attesa di esplodere insieme con il proprio team.

Quando il n.21 eludeva l'ultimo disperato intervento di Darrent Williams e varcava l'angolo destro della end zone tutto il Walcomm Stadium andava in visibilio, la partita in pratica finiva lì, perché i festeggiamenti dovevano iniziare, perché LaDainian Tomlinson era entrato nella storia della NFL, dove quasi sicuramente ci resterà  per sempre.

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