Josh Brown calcia il field goal che rafforza il primato dei Seahawks nella NFC West
NFC East
Dallas Cowboys 8-4, Philadelphia Eagles 6-6, N.Y.Giants 6-6, Washington Redskins 4-8
Letto sui Redskins e sugli Eagles grazie ai pezzi di Lavarra concentriamoci sul match fra Giants e Cowboys. In New Jersey Dallas vince la quinta partita nelle ultime sei mentre New York incassa la quarta sconfitta consecutiva nonostante fosse riuscita a rimanere dentro la gara pur non segnando alcun touchdown in entrambe le occasioni di goal-to-go ma dovendosi accontentare di due field goals.
La differenza è stata tutta lì e nell'ennesima buonissima prestazione di Tony Romo che, nonostante due intercetti, ha sfruttato al meglio tutti e tre gli ultimi possessi offensivi.
I Giants possono recriminare su alcuni episodi ed errori dei propri giocatori proprio nella giornata in cui Manning era ritornato su standard più consoni al cognome che porta ed il running game aveva ritrovato linfa con Barber e Jacobs.
E' una sconfitta che compromette, ma non troppo drasticamente, le chance dei Giants di arrivare ai playoffs sebbene sia la quarta settimana consecutiva che New York perde. A dimostrazione di come sia debole quest'anno la conference.
NFC North
Chicago Bears 10-2, Minnesota Vikings 5-7, Green Bay Packers 4-8, Detroit Lions 2-10
Nessuno avrebbe potuto immagine ad inizio stagione che il record dei Packers, dopo 13 settimane di stagione regolare, fosse migliore lontano dal Lambeau Field che non tra le mura amiche. Difficile quindi giustificare i boos piovuti dagli spalti dopo il 31 a 0 subito all'intervallo da parte dei New York Jets.
Una partita nella quale Green Bay ha subito il gioco della squadra di Mangini che ha messo in piedi drives lunghi e vincenti ( tre da almeno 70 yards che hanno fruttato 17 punti ) e concedendo ai Jets di mettere punti sul tabellone in ognuno dei primi cinque possessi offensivi che la squadra di New York ha avuto.
Una prestazione difensiva carente quindi che ha lasciato yards sul terreno ( 105 del running back Cedric Houston, 178 totali ) e big plays che sono stati un po' la costante dei Packers di questa stagione. La difesa di coach McCarthy è parsa a volte spaesata, quasi inconsapevole del ruolo che stava giovando durante la partita, confusa contro i looks offensivi dei Jets e sulle situazioni di no-huddle che Pennington ha sfruttato abilmente per trovare uno dei suoi ricevitori ( 8 finali ).
Offensivamente Green Bay ha prodotto poco, nonostante i 72 giochi e le 351 yards totali, giusto quei due drives vincenti per scongiurare il terzo shutout casalingo. Ma McCarthy ha presto abbandonato il suo running game ( il rapporto corse/lanci da 0.63 a fine primo tempo è sceso nel secondo a 0.44 ) mettendo il pallone sempre più nelle mani di Favre ( 47 passaggi tentati finali ) con risultati non troppo esaltanti.
Continuando nella North andiamo a vedere come se la sono cavata i Lions impegnati in quel di Foxborough. Non troppo bene a giudicare dal record della domenica sera che ha fatto di Detroit la prima squadra nella NFC a tagliare il traguardo delle 10 sconfitte stagionali.
L maiuscola che è maturata solo nel finale quando l'abitudine dei Patriots a giocare certe situazioni e, soprattutto, finali tirati ha avuto la meglio sull'inesperienza dei Lions. Perché Detroit aveva tenuto bene il campo andando in vantaggio nel terzo periodo quando aveva tenuto la difesa dei Patriots in campo per 13 minuti grazie sia a due drives offensivi che a due giocate difensive ( intercetto di Bly che ha ridato palla all'attacco ed una safety generata da un fumble ricoperto in end zone da New England causato da un sack subito da Brady ).
Inesperienza dicevamo. Quella che ha portato i Lions ha non capitalizzare sugli errori di una New England ancora imprecisa e fallosa ( 10 penalità finali, 3 palle perse dopo le 5 della settimana precedente ) che non era neanche riuscita a impostare il proprio running game ( le 4.5 yards di media dopo i primi 30 minuti sono diventate, al fischio finale, 3.3 ) delegando a Brady la rimonta e la gestione del cronometro.
Così Detroit deve recriminare sugli ultimi tre possessi offensivi gettati al vento e sulla mancanza di una qualsiasi tipo di attitudine difensiva nell'ultimo quarto quando Brady ha sbagliato un solo passaggio su 14 e New England ha trasformato due terzi downs importanti e trovati 9 primi downs sui 23 finali. Troppo per una squadra come i Lions.
Chiudiamo l'analisi della division con la partita fra Bears e Vikings. Si affrontavano la prima della classe e una delle squadre che in prestazione avevano goduto dei più rosei pronostici. Ma non sempre quello che c'è sulla carta si riflette poi in campo.
Non quando ci sono di mezzo i Chicago Bears che, per l'ennesima volta, devono ringraziare la propria difesa se, oggi, la squadra di coach Smith è la prima all'interno della conference ad avere garantito il diritto a giocare a gennaio.
Dicevamo della difesa. Impressionante e presente come al solito, a maggior ragione indispensabile in una giornata in cui Grossman, dopo tre periodi, aveva un rating uguale a zero e con il drive offensivo più lungo della giornata quello di 33 yards e quattro giochi che il running back Benson aveva chiuso con l'unico TD offensivo della giornata.
Al resto ha pensato solita difesa che ha messo la firma su 16 dei 23 punti finali con il cornerback/ritornatore Devin Hester a riportare in meta per la quarta volta in stagione ( record NFL ) un punt od un field goal e con Manning a segnare un touchdown dopo un intercetto di 54 yards.
Coach Lovie Smith ha apertamente detto che un cambio in cabina di regia è altamente improbabile e che Chicago è arrivata a 10 vittorie con Grossman dietro il centro e che, dunque, non vede la necessità di cambiare. Certo è che le statistiche di Grossman da un mese a questa parte stanno andando in direzione SUD-SUD-EST. Dopo aver lanciato tre intercetti nelle prime cinque partite, il quarterback di Chicago, nelle ultime 7 gare, ha tenuto una media che farebbe invidia anche al Favre di questi ultimi tempi lanciando una media di due intercetti a partita, completando solo due volte almeno il 55% dei passaggi ( quota sempre toccata nelle prime cinque gare di stagione ).
Meno male, per Chicago ed i suoi tifosi, che la situazione a Minnesota non è migliore con Johnson, questa volta sì, messo da parte in favore di Brooks Bollinger dopo quasi periodi nei quali aveva lanciato quattro intercetti e neanche il 50% di passaggi.
Nonostante la pessima prestazione del proprio quarterback i Vikings avevano controllato il ritmo di gioco, finendo per tenere il pallone per il doppio del tempo dei Bears. Ma i quasi 30 giochi a favore in più ed i 15 primi downs non si sono trasformati in punti sul tabellone se non in occasione della corsa da 4 yards di Fason nell'ultimo quarto.
Eppure Minnesota ha trovato un running game valido e concreto ( 192 yards totali e 5.5 di media ) che ha fatto male alla seconda miglior difesa NFL ( la corsa da 42 yards di Taylor è emblematica in tal senso ) che però ha sofferto degli errori del gioco aereo.
Ora per i Vikings si apre un ventaglio di possibilità future che vanno dalla riconferma di Johnson in cabina di regia alla sua sostituzione con Bollinger o con il rookie Tarvaris Jackson considerando comunque che, nonostante il record negativo, la possibilità di qualificarsi ai playoffs come wild card è tutt'altro che remota vista la situazione nella NFC con sette squadre attualmente divise da una sola vittoria.
NFC South
New Orleans Saints 8-4, Atlanta Falcons 6-6, Carolina Panthers 6-6, Tampa Bay Buccaneers 3-9.
Di Atlanta e Carolina avete potuto leggere nei pezzi che l'amico Lavarra ha perfettamente confezionato. Quindi occupiamoci della sconfitta dei Buccaneers contro gli Steelers innanzitutto per affrontare poi la vittoria dei Saints contro i 49ers.
Tampa Bay oramai non sorprende più. Ad una squadra difensivamente vecchia che però ha avuto un pomeriggio di relativo riposo contro l'anemico attacco di Pittsburgh ( 76 rushing yards, 13 primi downs, 4 drives vincenti su 12 possessi ) si è aggiunta la pessima prestazione di Gradkowski.
Pressato dalla difesa degli Steelers ( 5 sacks, 6 hurries ) il quarterback di coach Gruden ha finito con il lanciare tre intercetti sui quali Roethlisberger ha costruito i possessi offensivi che hanno visto gli Steelers mettere punti sul tabellone e condannare i Bucs alla nona sconfitta stagionale e la sesta fuori casa.
Chiudiamo con i Saitns che, grazie al Reggie Bush show, hanno avuto la meglio sui 49ers. 168 yards totali e 4 TDs come per fugare ogni dubbio sulla consistenza dell'ex running back di Southern California. E' stata una partita che il coaching staff di New Orleans ha impostato alla perfezione appoggiando il gioco sulle corse di McAllister ( 26 corse per 136 yards ) e su quelle di Bush ( 10 per 37 yards ) sopperendo così alla mancanza dei due migliori ricevitori della squadra ( Colston e Horn ).
Brees infatti è rimasto sotto le 300 yards su passaggio per la prima volta nelle ultime sei partite ma ciò non gli ha impedito di essere comunque efficace completando quasi il 61% dei passaggi e trovando anche Bush ( anche 9 ricezioni finali per 131 yards ) in end zone per il touchdown del più quattordici.
Difensivamente i Saints sono stati abili nel mettere pressione su Smith ( 4 sacks subiti ) e soprattutto contenendo il running game avversario a 57 yards totali con Frank Gore costretto a correre a 3.1 di media contro la media di 5.5 stagionale.
NFC WEST
Seattle Seahawks 8-4, San Francisco 49ers 5-7, St. Louis Rams 5-7, Arizona Cardinals 3-9
Efficienza. Quella che è mancata ai sorprendenti 49ers di questa stagione. Una squadra che ha ribaltato molti pronostici fino a questo momento tanto da essere in lizza per un posto playoffs a cui, nemmeno il sottoscritto, credeva si è disunita contro la capolista della NFC South subendo la grande giornata di Reggie Bush.
Con appena 22 minuti di possesso palla scarso sarebbe, appunto, servita una maggiore efficienza offensiva che la squadra di Nolan e il quarterback Smith in primis non sono stati capaci di produrre andando in meta solamente in due dei tredici possessi offensivi avuti a disposizione e chiudendone ben 7 di questi con un punt e con tante situazione di three-and-out alle quali sia il running che il passing game non hanno saputo trovare alternative.
Difensivamente San Francisco non è riuscita a contenere il gioco di corsa avversario nonostante potesse dedicare un uomo di più nel box ed uno in meno in marcatura vista l'assenza di Colston nelle file dei Saints e l'uscita di scena di Horn nel primo quarto.
Ma la linea offensiva ha garantito al quarterback poca protezione e non riuscendo mai a trovare varchi per le corse di Gore che è rimasto fermo a 40 yards con 13 portate.
Nell'altra partita della giornata che vedeva affrontarsi due squadre della stessa divisione nella NFC i Cardinals hanno avuto la meglio sui Rams grazie alla grande prestazione dei due running backs, James e Shipp.
Finalmente con James a guadagnare yards sul terreno di gioco ( 115 con 26 corse ) il gioco di Arizona ne ha beneficiato e soprattutto ha permesso a Leinart di essere preciso ed efficace grazie al 63% di completi su 24 passaggi ( quest'ultimo dato più basso della stagione dai 9 lanci effettuati contro Atlanta ad inizio ottobre ).
I Rams si sono trovati subito sotto nel punteggio e ogni segnatura di Bulger e compagni ha trovato pronta risposta nell'attacco dei Cardinals , soprattutto grazie ai 3 touchdowns via terra di Shipp ma anche agli errori di St. Louis, ancora una volta condannata dalle proprie deficienze, sia difensive che offensive.
In particolare i Rams hanno pagato gli intercetti di Bulger ( 3 ), l'inconsistenza della propria difesa che ha concesso ai Cardinals di arrivare nella red zone avversaria ben 7 volte e di convertire 7 azioni di terzo down su 13, e le troppe penalità ( 10 ) che sono costate 126 yards.
Di altro livello è stata invece la partita fra Seahawks e Broncos andata in scena in Colorado. Shanahan aveva sostituito Jake Plummer con il rookie Jay Cutler nella speranza di ribaltare le sorti della sua squadra e invertire la tendenza negativa che da due partite vedeva la sua squadra perdere.
Tendenza che è continuata contro Seattle anche a causa delle cinque palle perse da parte dei Broncos che hanno notevolmente agevolato il compito della squadra di Holmgren che, ad onor del vero, non aveva fatto niente nel primo tempo per meritarsi l'ottava vittoria stagionale.
Non certamente erano state di grande aiuto infatti le 15 yards corse da Alexander nel primo tempo o le sole 39 yards lanciate da Hasselbeck nei soli 6 lanci completati. Seattle ha avuto difficoltà a tenere vivi i drives ( 3/16 la statistica sui terzi downs ) con ben 8 punts su 15 possessi offensivi e solo due drives con più di 5 giochi ciascuno.
A vincere la partita è stata la tenacia della squadra dello stato di Washington con la gentile collaborazione della gamba del kicker Josh Brown che ha infilato da 50 yards il field goal della vittoria quando tutti si aspettano il tempo supplementare.
Vittoria che cementa la posizione dei Seahawks in vetta alla division.