I Colts, in vetta alla AFC, cercheranno nelle ultime 4 weeks di guadagnare il fattore campo per gennaio.
La volata finale per i Playoffs 2006 è lanciata, tre quarti di stagione se ne sono andati con le loro indicazioni e i loro dubbi; le ultime quattro partite di football dell'anno assegneranno ben undici posti nel seed dei playoffs, sei in AFC e cinque in NFC, dove Chicago ha già ottenuto la vittoria divisionale.
Si nota subito che, come ormai da qualche anno a questa a parte, la conference dei "duri" è l'American, campionato a sé che spesso dona alla finale il vincitore e che non trova ancora squadre matematicamente qualificate nonostante alcuni record più che positivi. Indianapolis (10-2), Baltimora (9-3), New England (9-3) e San Diego (10-2) dominano le rispettive divisioni, ma ancora non sono riuscite a staccare il visto per gennaio. Tutto sembra rinviato a domenica prossima, mentre i Colts già maledicono Rob Bironas ed il suo field goal da 60 yards che li obbliga ad aspettare altri sette giorni per poter contare su un posto certo nel seed e chissà quanti per garantirsi, forse, il fattore campo.
Le quattro franchigie in questione hanno comunque un margine davvero ottimo sulle rispettive inseguitrici, lasciando aperto uno spiraglio solo per le wild card come seconde classificate. Solo Patriots e Ravens, teoricamente, rischiano il primo posto, visto che le due vittorie di vantaggio su Jets e Bengals non sono proprio un'assicurazione sulla vita. I Ravens, tra l'altro, non hanno un calendario semplicissimo da qui alla fine, con un trittico di gare (@ Kansas City, Cleveland, @ Pittsburgh) all'interno del quale si deciderà tutto. Battere Cleveland sul proprio terreno e chiudere, sempre in casa, in bellezza con Buffalo sarebbe comunque garanzia di vittoria. Certo, la sconfitta nello scorso Thursday Night contro i Bengals potrebbe pesare più del previsto, ma i Ravens hanno sinora mostrato una certa stabilità e, alla fine, a rimpiangere i troppi errori commessi durante il campionato potrebbero essere quasi certamente Carson Palmer e compagni.
D'altra parte, Cincinnati, troverà sulla propria strada due squadre in corsa per i playoffs (Indianapolis e Denver) e i campioni in carica nonché eterni rivali di Pittsburgh. Non un finale in discesa quindi per una squadra che ha piene ambizioni di postseason. I Patriots pagano il peso della sconfitta di tre settimane fa a New York contro i Jets, ma per assicurarsi il primo posto nella AFC East basterà loro battere Miami e Houston, impegni decisamente alla portata per i ragazzi di coach Belichick. I Jets affronteranno un calendario decisamente più agevole da qui alla fine (Buffalo, @ Minnesota, @ Miami e Oakland), ed il fatto di aver trovato spesso una buona continuità in molte partite fa ben sperare i tifosi di Chad Pennington che sperano di rivedere i New York ai playoffs dopo una stagione di assenza.
Per fare questo, però, i Jets dovranno osservare l'intero "tabellone" a 360°. Con il loro record (7-5), infatti, troviamo altre quattro franchigie: Denver Broncos e Kansas City Chiefs inserite nella West division, i Jacksonville Jaguars nella South e, come detto, Cincinnati nella North. Delle prime due sembra che ad avere meno chances siano proprio i Broncos, i quali hanno già "panchinato" il proprio QB titolare, Jake Plummer, per lanciare nella mischia la prima scelta 2006 Jay Cutler. E' vero che la produttività offensiva non subirà molti cambiamenti per via di questo "switch", ma di certo Cutler reggerà difficilmente lo stress di una volata di questo tipo. La sua inesperienza sarà un dato fondamentale, in negativo, viste le partite contro San Diego e Cincinnati e lo svantaggio negli scontri diretti all'interno della divisione. I Broncos sono già reduci da tre sconfitte consecutive e sembrano i primi destinati a mollare in questa volata.
Ne potrebbe approfittare Kansas, la quale si troverà però ben tre scontri diretti da affrontare da qua alla fine (Baltimora, @ San Diego e Jacksonville), con ben poche certezze sul futuro. Il vantaggio potrebbe essere ottenuto sui Jaguars, squadra che fuori casa si trasforma e subisce batoste inesorabili. Di tutti i viaggi fuori dalla Florida, i Jags ricordano con gioia solo il passaggio da Philadelphia (6-6) e Miami (5-7) domenica scorsa; considerando che le due gare interne saranno le più difficili (Indianapolis e New England), la strada per Jax sembra compromessa nonostante il record.
E allora chi passa? Domanda lecita ma dalla risposta difficile, soprattutto considerando gli incroci, gli scontri diretti e gli elevati punteggi nello standing NFL di molte squadre. A occhio e croce le wild cards spetteranno a Jets e Bengals, squadre che possono approfittare tutto sommato di un calendario migliore rispetto ai diretti avversari e che sono attualmente in vantaggio anche secondo la tie-breaking rule. Kansas è però ostica e con Larry Johnson si candida ad essere la terza incomoda in questa fuga, con discrete possibilità , per non dire buone, di ritirare il premio alla cassa, soprattutto visto un periodo di forma che potremmo definire ottimo senza temere smentite, anche se la sconfitta in over time di Cleveland pesa come un macigno sui caschi dei Chiefs. Fuori quasi certamente Denver, che dà per scontato di essere già proiettata nel 2007 e quel che verrà oggi andrà bene praticamente in ogni caso, e Jacksonville, deprimente fuori casa e con gare interne piuttosto dure. New York e Cincinnati sono anche le due franchigie più vicine all'impresa di recuperare addirittura la testa della division, ma l'esperienza dei Patriots farà quasi sicuramente la differenza nella East, mentre Baltimora conta su una difesa che può vincere quasi da sola le gare giuste per confermare il primato.
Chi sembra non rischiare nulla, aldilà di qualche incidente di percorso passato, sembrano Indianapolis e San Diego, formazioni che si giocano il primo posto in AFC con conseguente fattore campo. Chi è in vantaggio? Per esperienza direi certamente Indianapolis, ma i Colts hanno vinto troppe partite sul filo di lana e, nello stesso modo, perso due delle ultime tre gare (di sette a Dallas, di tre a Nashville coi Titans); San Diego ha tre gare in casa, dove è imbattuta, e l'attacco sta girando molto bene colpendo soprattutto grazie al grande LaDainian Tomlinson. Sei vittorie di fila e tanto entusiasmo intorno a Philip Rivers e soci danno a mio giudizio un lieve vantaggio ai Chargers, i quali ospiteranno Denver e Kansas (coi quali hanno perso di tre in trasferta) e andranno in trasferta a Seattle prima di chiudere, sempre al Qualcomm Stadium, contro Arizona. Prima dei Cardinals tre partite non facili, ma dall'altra parte Indy dovrà fare i conti con una trasferta sul difficile campo di Jacksonville già domenica prossima per poi ospitare i Bengals, armati di tutto punto in attacco per far male ad una difesa non proprio irresistibile come quella dei Colts.
Sicuramente una sfida che si deciderà all'ultima ed un pronostico difficile da indovinare, in una conference dove, al contrario della NFC, è dura ottenere un po' di prestigio con record assolutamente positivi. In questa conference ci potrebbe essere chi sta fuori dalle gare di gennaio con nove vittorie a referto e questo è un gap che in National faticano decisamente a colmare.
Seed provvisorio.
1 - Indianapolis
2 - San Diego
3 - Baltimora
4 - New England
5 - Cincinnati
6 - New York