Una corsa di Thomas Jones è stata fondamentale per Chicago nel tenere aperta la partita nel primo tempo
NFC East
N.Y.Giants 6-3, Philadelphia 5-3, Dallas 5-3, Washington 3-6
Quella tra Bears e Giants era la partita più importante della settimana nella NFC. A New York i padroni di casa, reduci da cinque vittorie consecutive, avevano la possibilità di raggiungere Chicago in vetta alla conference. Una vittoria avrebbe inoltre permesso di tenere a debita distanza i rivali della NFC East.
Invece non è successo niente di tutto questo perché i Giants sono stati sconfitti 38 a 20. Il distacco finale non tragga in inganno perché fino all'inizio dell'ultimo quarto la partita è stata in bilico. New York aveva chiuso in vantaggio il primo tempo ma i Bears si erano riportati davanti con due TD in meno di tre minuti.
Il drive decisivo è stato il primo dei Giants nell'ultimo quarto sul punteggio di 24 a 20 per i Bears. La squadra di casa era partita dalle proprio 21 yard e stava marciando in territorio avversario fino a quando, su un secondo down, Manning veniva messo a terra. Il sack riportava i suoi indietro di 14 yard ed un primo e 10 diventava secondo e 24.
Nei due down successivi i Giants non riuscivano a guadagnare abbastanza yard e toccava agli special team. Coughlin doveva decidere se provare un field goal da 52 yard o schiacciare i Bears nelle loro 20 yard con un punt. L'head coach sceglieva la prima soluzione ma il calcio del kicker Jay Feely era troppo corto.
C'era quindi la possibilità per Devin Hester di provare un ritorno e, un po' titubante, il giocatore si avviava verso la end-zone avversaria. Nessuno avrebbe potuto immaginare che partendo da otto yard dentro la sua di end-zone Hester sarebbe arrivato dall'altra parte per un ritorno di 108 yard. Coughlin ha forse rischiato troppo ma com'è possibile che gli special team non siano riusciti a fermare il ritorno?
Dopo la trasformazione il vantaggio era diventato di undici punti e la partita era ormai compromessa. Nel primo possesso dopo il touchdown Manning si faceva poi intercettare e i Bears in due minuti e mezzo coprivano 46 yard e chiudevano la partita.
Proprio il quarterback è stato uno dei peggiori in campo e due suoi palloni persi in territorio dei Giants hanno concesso 14 punti "facili" agli avversari. Manning ha chiuso con 14 completi su 32, solo 121 yard, nessun TD e due intercetti per un rating disastroso di 28.3. Dispiace davvero che non abbia sfruttato la buona protezione della linea che nonostante l'infortunio a Luke Petitgout (stagione finita) ha concesso soltanto due sack (in entrambe le occasioni il quarterback ha perso il pallone).
Buona invece la prova del gioco di corse che contro una difesa che aveva concesso un solo touchdown contro le corse ne ha segnati due. In particolare ottima partita per Barber che ha guadagnato 141 yard ad una media di 7.4 yard a corsa. La difesa all'inizio ha retto ma poi gli infortuni e le buoni posizioni di partenza dei Bears le hanno impedito di contenere gli avversari. In difesa ora c'è da preoccuparsi per l'elevato numero di infortunati che comprende i due defensive end, due linebacker, un cornerback e tre riserve.
Lo scivolone dei Giants ha permesso a Dallas e Philadelphia di ridurre ad una sola partita il distacco dalla capolista. I Cowboys hanno superato in trasferta Arizona che ormai è giunta alla sconfitta consecutiva numero otto. Una partita contro i Cardinals era proprio quello che ci voleva per dimenticare quanto successo una settimana prima contro i Redskins.
Tony Romo ha lanciato per 308 yard e due touchdown, Owens non si è fatto sfuggire il pallone del TD del 20 a 3 e Mike Vanderjagt ha segnato entrambi i field goal tentati. Il gioco aereo dei Cowboys ha inoltre trovato un ottimo sostituto per l'infortunato Terry Glenn: Peter Crayton (104 yard ed un touchdown).
La difesa dei Cowboys è stata perfetta intercettando due lanci di Matt Leinart e limitando la pericolosità dei wide receiver nel gioco lungo. Una cattiva notizia arriva però da uno dei migliori giocatori della difesa di quest'anno: Greg Ellis. Il linebacker ha rimediato un serio infortunio al tendine d'Achille che lo terrà fuori per tutta la stagione. Vedremo se Parcells riuscirà ad ovviare alla sua assenza domenica prossima nell'attesa sfida casalinga contro Indianapolis.
Le altre due squadre erano impegnate in uno scontro diretto che ha appunto visto vincere gli Eagles. Nonostante il gioco aereo di Philadelphia sia stato poco continuo la vittoria della squadra di McNabb non è mai stata in dubbio. Marty Mornhinweg, per l'occasione deputato a chiamare gli schemi, ha puntato parecchio sulle corse mandando forse fuori ritmo il quarterback che ha completato solo 12 lanci su 26.
Poco male perché Brian Westbrook ha corso 22 volte per 113 yard e tanto è bastato per avere ragione della peggior squadra della divisione. Da segnalare nell'attacco degli Eagles anche la buona prestazione del WR Donte' Stallworth, culminata con una ricezione di 84 yard conclusasi con un TD. Un altro running back, Correll Buckhalter è stato decisivo all'inizio del secondo quarto raccogliendo un fumble di Reggie Brown e segnando il TD del 17 a 0.
Lì dove gli Eagles hanno davvero vinto la partita è stata però la difesa. I Redskins hanno raccolto soltanto un field goal e 278 yard (molte delle quali messe insieme a partita già chiusa). La difesa è stata anche aiutata dall'infortunio occorso a Clinton Portis che ha riportato una frattura alla mano alla fine del primo tempo.
L'assenza del back ha poggiato ancora di più il peso dell'attacco su Mark Brunell che ha risposto con 16 completi su 31 ed un intercetto riportato in end-zone. Se consideriamo che quasi tutti i completi sono arrivati su passaggi corti possiamo capire perché Gibbs ha già annunciato un cambio nella posizione.
Al posto del 36 enne quarterback, domenica contro Tampa Bay toccherà a Jason Campbell dirigere l'attacco di Al Saunders. L'ex giocatore di Auburn sembra molto più adatto del collega agli schemi dell'offensive coordinator e, con la stagione ormai compromessa, c'è tutto il tempo per farlo crescere.
NFC North
Chicago 8-1, Minnesota 4-5, Green Bay 4-5, Detroit 2-7
C'erano pochi dubbi sul fatto che i Bears avrebbero vinto la divisione ma anche quei pochi sono spariti dopo i risultati di domenica. La vittoria contro i Giants ha inoltre permesso alla squadra di Lovie Smith anche di tenere a due partite di distanze le squadre al secondo posto nella NFC (Seahawks, Saints e Giants).
Oltre al ritorno in end-zone di Hester la partita sarà ricordata anche per la coraggiosa chiamata in un drive alla fine del primo quarto che ha tenuto in gioco i Bears. Sotto di dieci punti Chicago doveva affrontare un terzo e 22 sulle proprie 28 yard. Dalla sideline invece di chiamare l'atteso lancio lungo sceglievano un gioco di corse e la mossa funzionava alla perfezione visto che Thomas Jones guadagnava 26 yard ed il primo down. Così invece di un punt che avrebbe messo in buona posizione i Giants la squadra ospite continuava la sua marcia e pochi giochi dopo arrivava addirittura in end-zone.
Lo score diventava 13 a 10 per i Giants ma l'attacco dei Bears, galvanizzato dal big play, non si sarebbe più fermato (o quasi). A fine partita Grossman avrà lanciato tre TD e rimediato all'intercetto di inizio partita che aveva portato i Giants in vantaggio per 7 a 0 dopo cinque minuti.
La difesa, rispetto al solito, non è riuscita a contenere le corse ma è stata ottima contro il gioco aereo. Manning ha lanciato due intercetti e nelle uniche due occasioni in cui sono arrivati al quarterback i difensori dei Bears sono anche riusciti a recuperare il pallone.
La vittoria di Chicago crea un abisso tra i Bears ed il resto della divisione anche grazie alla vittoria in trasferta di Green Bay contro Minnesota. Di fronte all'ottima difesa contro le corse dei Vikings, il piano dei Packers era quello di affidarsi a Brett Favre e sperare nella buona giornata del quarterback.
Come testimonia il risultato finale il piano ha funzionato perché il veterano ha lanciato due touchdown senza perdere neanche un pallone. Ahman Green è stato limitato a 55 yard in 22 corse ma la prova del quarterback è bastata per ottenere il successo numero tre nelle ultime quattro partite. Favre ha impressionato per la sua abilità nell'evitare la pressione avversaria e lanciare con precisione (anche a distanza) il pallone verso i suoi ricevitori. Per la serie avere 37 anni e non dimostrarli.
Se Favre ha giocato benissimo non si può dire lo stesso di Brad Johnson. Il quarterback dei Vikings infatti ha lanciato per 257 yard ed un TD ma si è fatto intercettare due volte. Non va data però tutta la colpa a Johnson perché la linea offensiva gli ha offerto scarsissima protezione costringendolo a pensare prima a schivare e poi a cercare un bersaglio.
Chiudono la divisione i Detroit Lions che contro i 49ers hanno fatto un deciso passo indietro in attacco. Basta dire che Kitna e compagni sono entrati nella metà campo avversaria solo a due minuti dalla fine del primo tempo per rendere l'idea di quanto male hanno giocato.
Kitna ha lanciato un intercetto e perso un altro pallone mentre Roy Williams e Kevin Jones hanno consegnato agli avversari un pallone a testa. Da queste palle perse i 49ers hanno ricavato esattamente quei sei punti che hanno fatto la differenza a fine partita.
Anche la difesa è parsa poco concentrata come testimoniato dagli intercetti fatti cadere e dai numerosi tackle mancati. I Lions hanno così cancellato l'effetto positivo che aveva avuto sull'ambiente l'upset della settimana scorsa contro i Falcons.
È assurdo dirlo ma una vittoria avrebbe forse fatto ulteriormente dimenticare i danni fatti da Matt Millen (o da chi Millen sta coprendo) ma ora di sicuro questo rischio non c'è più. In passato il dirigente si è consolato con molto meno mentre ora non ha nessuna serie positiva da sventolare. Il giorno in cui Millen (o chi per lui) sarà allontanato sarà sempre troppo tardi.
NFC South
New Orleans 6-3, Atlanta 5-4, Carolina 5-4, Tampa Bay 2-7
Del Monday Night tra Carolina e Tampa Bay si è già occupato Teo quindi concentriamoci su New Orleans e Atlanta. La prima giocava in trasferta con gli Steelers e le cose si mettevano subito male con due touchdown lanciati da Roethlisberger che portavano i suoi avanti 14 a 0. I Saints però andavano davanti per due volte prima che due corse in end-zone di Willie Parker consegnassero il vantaggio definitivo agli Steelers.
Tutte le prediche di coach Sean Payton alla squadre volte a far aumentare l'attenzione per evitare le palle perse non sono servite. I Saints infatti hanno regalato agli Steelers quattro palloni senza recuperarne neppure uno e a questi livelli così tanti errori portano quasi sicuramente ad una sconfitta. In tutta la stagione le palle perse sono 16 contro soltanto 10 palloni recuperati e la differenza di -6 li colloca all'ultimo posto nella NFC in questa statistica.
Almeno Payton si può consolare con la prestazione di Drew Brees che ha stabilito il record personale di yard passate in una singola partita (398). In attacco qualche segno di vita da Reggie Bush che ha segnato il primo touchdown con una corsa ma ha pure regalato palla agli Steelers. Un gioco dopo gli Steelers pareggiavano con un lancio di 38 yard e la partita girava in favore di Pittsburgh.
La sconfitta dei Saints era l'occasione per i Falcons di tornare al primo posto nella divisione ma Atlanta si è fatta battere in casa da Cleveland. Artefice principale della sconfitta è stato un altro dei giocatori che i media pompano a più non posso: Michael Vick. Il quarterback ha lanciato due intercetti e posto fine al tentativo finale dei suoi di vincere con un fumble a due minuti e mezzo dal termine.
Per la seconda settimana consecutiva Atlanta è vittima di un upset e stavolta la "colpa" è di un parziale di 14 a 0 messo insieme dai Brown in cinque minuti nel primo tempo. In prospettiva futura le cose non sembrano migliorare visto che alla lunga lista di infortunati si aggiungerà probabilmente anche Patrick Kerney (problema al torace).
NFC West
Seattle 6-3, San Francisco 4-5, St.Louis 4-5, Arizona 1-8
La partita più importante per la divisione era quella che contrapponeva St.Louis e Seattle (padrona di casa). La vittoria è andata ai Seahawks grazie all'ennesimo field goal decisivo trasformato, a pochi secondi dalla fine, da Josh Brown. Sono ora cinque i field goal segnati da Brown a partire dall'ottobre 2005 che hanno permesso a Seattle di vincere la partita. A fine gara Holmgren ha semplicemente commentato "un altro giorno in ufficio".
L'incontro sembrava essersi messo male per Seattle perché l'attacco, partito bene, era troppo discontinuo e la difesa non riusciva a fermare le corse di Steven Jackson. A fine partita il back avrà accumulato 93 yard ed un touchdown in 18 corse.
I problemi in attacco erano comprensibili a causa delle assenze pesanti nel reparto ma, pause a parte, Seneca Wallace se l'è cavata molto bene. Il quarterback ha lanciato per 161 yard e 2 TD oltre a correre per 30 yard in due tentativi. Ottima prestazione anche per il back Maurice Morris che ha raccolto 124 yard in 21 corse.
Quando l'attacco faticava ci pensava però lo special team di Seattle, e in particolare Nate Burleson, a tenere aperta la sfida con un punt ritornato in end-zone (90 yard). Nel possesso successivo dei Rams arrivava il TD del sorpasso ma a 13 secondi dalla fine Brown batteva per la seconda volta stagionale i Rams.
Per la squadra allenata da Linehan si tratta della quarta sconfitta consecutiva. L'head coach non è stato immune da errore domenica perché in due occasioni ha rischiato troppo ritrovandosi un pugno di mosche in mano. Prima non ha tentato un lungo field goal e poi con una challenge ha fatto più che altro danni. Quest'ultima è accaduta all'inizio del quarto quarto quando il kicker Jeff Wilkins stava per calciare un field goal da 35 yard.
Linehan lanciava la red flag per impugnare un incompleto e riusciva a farcela senza però vedersi dare un primo down. Il pallone era ad una yard dal primo down quindi i Rams fronteggiavano un quarto ed uno. Invece di calciare il field goal Linehan chiamava uno schema che utilizzava il fullback Paul Smith senza che però quest'ultimo riuscisse a sentire la chiamata. Il pasticcio portava ad un incompleto e la palla tornava a Seattle. A fine partita quei tre punti saranno decisivi visto il distacco di soli due punti tra le due squadre.
I Rams vengono raggiunti al secondo posto dai 49ers che nonostante il loro poco impressionante record in partite esterne (17 sconfitte nelle ultime 19 trasferte). L'umore a San Francisco è così buono che le due partite da giocare ancora con Seattle non fanno più così tanta paura (anche per i problemi dei Seahawks).
Fa bene coach Mike Nolan ad essere contenti dei suoi perché finalmente la difesa sta mostrando quei miglioramenti che ci si attendeva. L'attacco e specialmente Alex Smith devono ancora migliorare ma il quarterback sembra seguire il consiglio di Nolan di gestire la partita senza strafare. Per la prima volta da fine settembre Smith non ha lanciato un intercetto e la percentuale di completi è arrivata fino al 70 percento.
Smith ha comunque potuto contare anche sull'apporto di Frank Gore che ha guadagnato 159 yard ed un TD in 22 corse. Gore è stato la scintilla che ha acceso l'attacco e l'intera squadra con una entusiasmante corsa di 61 yard terminata nella end-zone. Il back ha rimediato anche una commozione cerebrale ma dovrebbe essere della partita domenica contro Seattle.
Chiudono la divisione i Cardinals che ormai sembrano solo aspettare la fine della stagione per vedere quale sarà il prossimo allenatore. La speranza è che la crescita di Matt Leinart non ne risenta perché il quarterback ex USC aveva iniziato davvero bene la sua carriera nella NFL. Invece nelle ultime partite è andato in calando ed anche il recupero di Larry Fitzgerald non ha migliorato le cose.