Fuochi artificiali a Cincy

Chad Johnson ha registrato 260 yards su ricezione, record di franchigia di tutti i tempi.

Spettacolare ed entusiasmante è stata la sfida che nel pomeriggio americano di ieri ha opposto due contendenti per la lotta ai playoffs della Afc, ovvero i Cincinnati Bengals ed i sorprendenti San Diego Chargers nel primo scontro in carriera tra Carson Palmer e Philip Rivers, due quarterbacks con in comune almeno un anno passato in panchina ad osservare ed imparare prima di spiccareil volo verso una carriera molto promettente.

Al Paul Brown Stadium, i fuochi artificiali li hanno visti ben oltre i confini dell'Ohio, tanto spettacolo aereo si è visto: 90 punti complessivi, totale più alto per una partita Nfl dal 2004, nuovi records di franchigia stabiliti con le 260 yards su ricezione scritte dal fenomenale Chad Johnson, Palmer sopra le 400 yards per la prima volta da professionista, 4 TD per LaDainian Tomlinson (record di franchigia pareggiato) e ben 21 punti rimontati dai Chargers, vittoriosi per 49-41 in una gara che di cose normali ne ha viste davvero poche.

I rankings stagionali delle due squadre sono stati letteralmente rivoltati, con la seconda miglior difesa del campionato a prendersi in faccia più di 500 yards e 41 punti da un attacco con grandi potenzialità  sì, ma che nel 2006 ne aveva messi “solo” 22 a partita, e con una difesa scarsa sulle corse come quella di Cincy a tenere buono Tomlinson per tutto il primo tempo.

Nella prima parte di gara, per chiunque fosse presente allo stadio e vestisse i colori tigrati è stata un'epopea di emozioni positive: Carson Palmer, sul cui recupero non ci devono essere più dubbi, ha iniziato la gara con 9 passaggi completati consecutivamente superando le 100 yards su lancio già  nel primo quarto e bucando le 300 al riposo sbagliando 3 passaggi in 30 minuti in aggiunta a 2 mete; l'attacco ha macinato yards a volontà  estraniando dal gioco la front seven avversaria e frustrandone le secondarie, facili e confuse prede di un contrattacco aereo funzionante alla perfezione, che ha ottenuto anche dai tight ends quei risultati che attendeva un anno fa e che non erano mai arrivati.

La chiave di gioco di tutto il primo tempo è stata rappresentata dalla bravura della linea offensiva di casa nel prendere e bloccare ogni singolo blitz della difesa della squadra di Schottenheimer, dando molti secondi extra a Palmer per leggere le opzioni e consentendogli di fare gli spostamenti necessari per lanciare anche in corsa, tirando fuori un primo down dopo l'altro grazie all'abilità  dei suoi vari bersagli nel cercare di smarcarsi con estrema puntualità .

Bravo l'offensive coordinator Bob Bratkowski a miscelare i punti di attacco, chiamando corse per Chris Perry (che nel primo drive ha sostituito Rudi Johnson per un ritardo di quest'ultimo ad una riunione di squadra del sabato) in un primo drive finito con la meta dell'altro Johnson, Jeremy, prima di dare il via libera al braccio di Palmer, preciso ed inesorabile nel trovare il ricevitore esattamente in mezzo alla copertura a zona proposta dagli avversari.
Questa stessa zona ha creato indicibile confusione nelle retrovie dei Chargers, i cui defensive backs hanno perso di vista Chad Johnson e TJ Houshmanzadeh (88 yards) per lunghissimi tratti d'azione, finendo per venire infilati da un TD pass ricevuto proprio da Johnson in un gioco di 51 yards con il wide receiver liberissimo sulla sideline dopo un evidente fraintendimento di coperture.

Bravissimo ancora Palmer a chiudere con 7 punti un primo tempo devastante dal punto di vista psicologico per la difesa di Wade Philips, che ha perso la copertura anche in occasione della meta di Chris Henry con 16 secondi da giocare, anziché forzare un field goal che avrebbe quantomeno limitato i danni; gli unici segni di vita sono arrivati da LaDainian Tomlinson per San Diego, autore dell'unica segnatura della prima frazione, mentre un comunque preciso Philip Rivers, presto orfano di Eric Parker per infortunio, non riusciva a trovare il giusto ritmo, preparandosi però per un secondo tempo nettamente al di sopra del primo.

Sotto di 3 mete, i Chargers hanno risposto con immediatezza al rientro in campo dagli spogliatoi con la seconda meta di giornata del loro running back tuttofare e con un big play frutto anche in questo caso di una cattiva copertura (stavolta degli avversari) con Rivers a sfruttare tutti i centimetri di vantaggio che il consistente Malcolm Floyd (109 yrds, TD) aveva da mettere sul piatto nel confronto diretto con il piccolo Deltha O'Neal, infortunatosi in occasione proprio di quel gioco.

Ancor prima che la preoccupazione di una rimonta si facesse largo al Paul Brown Stadium Chad Johnson ne ha combinata un'altra, confezionando una ricezione di 74 yards e creando ulteriori attriti tra i componenti delle secondarie di San Diego, chiaramente frustrati e stuzzicati al punto di darsi continuamente addosso per le mancate responsabilità  sulle segnature che si susseguivano con una sinistra regolarità .

Proprio mentre i Bengals scongiuravano una rimonta psicologicamente difficile da accettare, soprattutto per un pubblico che stava diventando pericolosamente muto, sono arrivate le giocate decisive da parte dei Chargers e Tomlinson, dopo una partita statisticamente non eccellente, ha preso fuoco d'un tratto segnando due mete nel giro di 15 secondi, un uno-due troppo potente anche per la straordinaria giornata offensiva di Cincy, improvvisamente costretta a rincorrere ed a pagare un durissimo dazio per l'unico turnover commesso dalle squadre in giornata, vale a dire il fumble forzato e ricoperto da Shaun Philips sulle 9 yards a favore.

Sotto di un punto, con solamente un field goal a segno da parte di Graham in tutto il quarto periodo, i Bengals sono caduti nella trappola tesa dagli avversari convincendosi che la Marty Ball avrebbe prodotto una corsa dietro l'altra per avvicinare Kaeding ai pali segnando nel modo meno rischioso possibile, mangiando il maggior numero di minuti possibili: niente di tutto questo invece, ma i minuti se ne sono andati via lo stesso grazie ai completi di un Rivers cresciuto a dismisura (337 yards, 3 TD), che ha concluso la serie con un avventuroso toss in endzone per Brandon Manumaleuna (al secondo TD di giornata) con la difesa di casa colpevole di non aver seguito un giocatore normalmente utilizzato solo per bloccare.

Nemmeno l'ultimo tentativo di Palmer (440 yards, 3 TD), riuscito comunque a riportare in zona pericolosa i suoi, è riuscito a raddrizzare la situazione facendo spegnere le ultime speranze di Marvin Lewis, alla fine comprensibilmente deluso ed amareggiato, su una difficile palla lasciata cadere in meta da Henry sull'ennesimo lancio al laser da parte del suo quarterback, ritrovatosi senza uno dei suoi bersagli preferiti, Houshmanzadeh, vittima di un colpo criminale da parte di Marlon McCree nella serie precedente, un colpo che si spera abbia serie ripercussioni sul portafoglio del suo autore.

Dure sono le considerazioni finali per i padroni di casa dopo una partita del genere: non è stata sufficiente una partita che entrerà  negli annali della squadra da parte del suo miglior ricevitore, Chad Johnson, non è bastata una partita impeccabile da parte di Palmer, non sono bastate 545 yards di total offense e 29 primi downs, cifre assurde per una Nfl che si sta sempre più orientando nel vincere le partite con la difesa. La concomitante vittoria dei Ravens, salvi per un punto contro Tennessee, non è certo una buona notizia per il team di Marvin Lewis, che scende a 4-5 dopo essersi garantito nella prima parte di gara un record esattamente opposto.

Grande è stata invece la maturità  mostrata dai Chargers, che fino a poco tempo fa non era così ben strutturati per riacciuffare una partita del genere e finivano puntualmente massacrati nonostante le armi offensive a proprio vantaggio. Chi li guida è un quarterback giovane, che è rimasto a guardare per parecchio e che ora ha una maturità  agonistica già  al di fuori degli standard se paragonata alla sua età ; assieme a Rivers, è impossibile non citare un Tomlinson che sta giocando da Mvp indiscusso della stagione, miglior running back e miglior ricevitore (per numero di ricezioni s'intende) di una squadra che riesce a mantenere la vetta della Afc West assieme a Denver, contro tutti i pronostici che erano stati fatti nella offseason.

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