Seattle marcia sui Raiders

Grant Wistrom ed i suoi compagni di linea hanno letteralmente fatto a pezzi Andrew Walter.

Giunti al traguardo di metà  stagione, i Raiders detengono un poco felice primato per il 2006, ovvero quello di non essere riusciti a segnare nemmeno un punto nelle due partite disputate nella diretta nazionale da quest'anno sulla Espn, concludendo in bianco anche lo scorso Monday Night dal quale sono usciti vincenti per 16-0 i Seattle Seahawks.

In una partita difficile da commentare, vista la povertà  di contenuti tecnico-tattici che una gara a senso unico riesce a dare, non c'è stato molto da vedere sul campo, se non un assalto all'arma bianca della front seven dei Seahawks contro il povero Andrew Walter, che la pessima linea offensiva di Art Shell (un offensive lineman leggendario) ha tentato invano di proteggere senza essere supportata da adeguata tecnica e forza, finendo per essere schiacciata assieme al proprio regista da Craig Terrell (career high con 3 sacks), Grant Wistrom, Rocky Bernard e compagni per un totale di 9 sacks, 7 dei quali rimediati nel primo tempo, 3 dei quali addirittura consecutivi.

Ed a giudicare il linguaggio del corpo della squadra californiana, la cui difesa ha tenuto in piedi il palco finchè ha potuto, la vittoria rimediata una settimana fa contro Ben Roethlisberger non è servita a nulla sul piano del morale, perché questa è una squadra disunita, frustrata e che ha poca voglia di dimostrare qualcosa al mondo.

Il buon Randy Moss, alla stregua del linguacciuto Terrell Owens, ha fatto di Walter il suo nuovo migliore amico proprio come T.O. ha fatto con Tony Romo, per il semplice motivo che un numero maggiore di palloni gli viene recapitato da quando l'ex Arizona State è in campo da titolare, ma anche il talentuoso wide receiver, due settimane dopo aver registrato finalmente una partita da più di 100 yards, è stato uno dei problemi dei Raiders di ieri sera in quanto ha subìto l'ottima copertura di Marcus Trufant ed ha droppato qualche pallone di troppo, anche se a parziale giustificazione del tutto bisogna risalire alle misere tempistiche con cui Walter poteva lanciare quale fattore primario della mancanza di giocate a lunga gittata, e nell'unica occasione in cui Randy aveva quasi preso un pallone in profondità  un colpo bene assestato di Ken Hamlin ha oscurato completamente la vallata.

Con questi presupposti la gestione della gara da parte di Seattle non è stata difficile, pur restando senza quarterback e running back titolari: da una parte Maurice Morris ha intelligentemente colpito tutti i buchi a disposizione grazie alle sue rapide movenze mettendo assieme 138 yards (career high), dall'altra Seneca Wallace ha sostituito ottimamente Hasselbeck, lanciando con precisione andando in sprint-out, mettendo in aria palloni corti e tesi (buona l'intesa con DJ Hackett), ed andandosi a prendere 37 delle 49 yards prodotte dalle sue gambe con un'eccitante attraversata del campo mostrando tutte le eccezionali doti atletiche di cui dispone.

I Seahawks, comunque limitati da una difesa che ha mollato solo nel quarto periodo, hanno colpito presto prima di cadere in un piccolo letargo offensivo, andando a segno nel drive di apertura con Deion Branch (4 ricezioni per 61 yards) e quindi con due calci a segno per il puntuale Josh Brown, ottenendo un 13-0 durato sino a due minuti dalla fine della contesa.

Il reparto difensivo coordinato da Rob Ryan, figlio del leggendario Buddy, ha tenuto in scacco i Seahawks per larga parte del secondo tempo stringendo i varchi nel mezzo, nei quali Morris non ha più trovato terreno fertile se non nella serie finale, e mettendo maggior pressione a Wallace atterrandolo in un paio di occasioni in situazione di terzo down, regalando a Derrick Burgess il 25mo sack riportato in maglia Raiders permettendogli di mantenere la perfetta media di uno a partita da quando il giocatore si è accasato in California.

Ma una difesa così impegnata e stanca non ha potuto opporre molta resistenza ad una serie di 6:18 dove 11 sono state le corse consecutivamente chiamate e conclusasi con il terzo field goal della notte di Josh Brown; nel drive le frustrazioni dei Raiders hanno preso forma tramite l'esagerata reazione che costerà  sicuramente una squalifica a Tyler Brayton, che ha dato un'ignobile ginocchiata in risposta alle provocazioni di Jerramy Stevens che, detto per inciso, verrà  ricordato in questa partita per un taunting da 15 yards al passivo ai danni della sua squadra e per una sicura ricezione in meta lasciata criminalmente cadere a terra. Forse, in sede di dichiarazioni pre-Super Bowl, aveva ragione Joey Porter"

I Seahawks conquistano un fondamentale successo necessario per restare tra le migliori squadre della Nfc ed in piena zona playoffs in attesa del rientro, ormai non molto distante, di Matt Hasselbeck e dell'Mvp del 2005, Shaun Alexander.

I Raiders, invece, rimangono incollati al fondo della Afc West riuscendo se non altro a superare le 100 yards di total offense, ma ciò che maggiormente manca a questa squadra è una direzione da prendere, molta disciplina da acquisire ed una maggiore profondità  nei ruoli, spesso visti sguarniti di personale adatto a sostituire gli infortunati. E se avranno ancora una seconda scelta assoluta, come potrebbe essere molto probabile nel 2007, i Raiders faranno meglio a non ripetere l'errore di chiamare un altro Robert Gallery, che per quanto mostrato sinora non è valso assolutamente un sacrificio del genere.

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