Marvin Harrison è stato devastante contro New England, con 8 ricezioni, 145 yards e due mete.
I Colts ce l'hanno fatta di nuovo. Tony Dungy sperava di uscire indenne da un doppio confronto che nel giro di sette giorni gli metteva di fronte Denver e New England, vale a dire due tra le dirette concorrenti più difficili da battere nella Afc e così facendo Indianapolis si ritrova come sola ed unica squadra imbattuta della Nfl dopo l'imprevedibile sconfitta patita dai Bears contro i Miami Dolphins, sicuramente la notizia del giorno.
Contro i Patriots, in carriera, Peyton Manning era 3-10 prima di questa partita, in un eterno confronto diretto che negli ultimi anni ha assunto toni da battaglia divisionale pur non essendolo, che aveva cancellato i sogni di Super Bowl del prodigio da Tennessee costringendolo a scendere sempre alla stessa fermata, quella del Gillette Stadium.
Ma questa volta è andata diversamente, ed i Colts hanno vinto la seconda gara consecutiva contro Bill Belichick grazie ad un Marvin Harrison stratosferico e ad una difesa andata ad intercettare Tom Brady per 4 volte, dopo che nelle prime 7 partite disputate i picks totali ai danni di un quarterback avversario erano stati solo 5.
La partita è stata molto combattuta e le due compagini, fino all'intervallo, si sono sostanzialmente equivalse anche se i Pats avrebbero potuto anche costruire un piccolo vantaggio se solo avessero prestato maggiore attenzione ai turnovers.
Le squadre sono andate quasi sempre a punti nei drives dei primi due quarti, con i rispettivi punters Hunter Smith e Josh Miller impiegati una sola volta ciascuno nell'intera disputa; sia Manning che Brady sono partiti forte, con il primo a creare inesorabili danni alla difesa avversaria sin dalle prime battute e con il secondo a scrollarsi di dosso l'intercetto subito in endzone da parte del rookie Antoine Bethea, reagendo con serie consecutive di 68 e 66 yards entrambe finite con una corsa vincente di Corey Dillon.
Proprio Dillon, assieme a Lawrence Maroney (63 yards) era stato il fattore chiave per penetrare i Colts in profondità , fatto che aveva ulteriormente sconvolto il piano di gioco che solo una settimana fa aveva distrutto i Minnesota Vikings per vie aeree.
Contro una delle peggiori difese contro le corse di tutta la lega, alla quale l'arrivo di McFarland non ha per il momento sortito effetti, il duo di running backs dei Patriots si era sobbarcato la maggior parte del lavoro e dei guadagni del primo tempo garantendo una partita punto a punto, chiave di volta necessaria per riuscire a restare incollati alle valanghe di punti che i Colts erano capaci potenzialmente di produrre.
C'è da chiedersi come mai Belichick non abbia insistito su questo piano anche nella seconda frazione, dove i problemi offensivi della sua squadra hanno tolto la possibilità di possedere l'inerzia della contesa, anche se i palloni persi si sono rivelati un peso troppo grande da portare per riuscire a vincere questa partita: con Brady già a quota due intercetti, il terzo quarto si è aperto con un fumble da parte di Corey Dillon, il quale si è fatto strappare il pallone solo millesimi di secondo prima di poggiare il ginocchio per terra ufficializzando un turnover forzato ed anche ricoperto da Raheem Brock; e proprio da questo aspetto nasce una delle indicazioni positive della gara di New England, la cui solida difesa priva di Rodney Harrison (un problema alla spalla nel primo tempo) non ha permesso a questo pallone perso di venire capitalizzato a proprio svantaggio, mandando fuori Manning in tre sole azioni.
Tuttavia l'attacco dei Colts è limitabile solo in alcune occasioni, come ben presto si sono accorti i presenti accorsi al Gillette Stadium, e il fenomenale quarterback futuro Hall Of Famer si è rivelato ancora una volta spietato nei terzi downs, dove le statistiche lo collocano al massimo della propria espressione aerea.
Proprio da una conversione chiave, con Indy sopra solo di 3 punti, è arrivata una giocata di 35 yards tramite una ricezione del solito affidabile Dallas Clark, dalla quale sono nati i presupposti per la spettacolare seconda ricezione vincente di Harrison, che ha trovato tutta la concentrazione necessaria per eseguire la traccia esterna, prendere il possesso dell'ovale in precarie condizioni di stabilità ed infine di mettere entrambi i piedi dentro la endzone durante la caduta al di fuori di essa, come fanno solo i campioni di un certo calibro.
Da quel momento alla fine della partita le occasioni non sono mancate a Tom Brady per rientrare in partita, dati l'intercetto di Chad Scott ed il fumble perso da Terrence Wilkins su un ritorno di calcio, ma i possessi hanno portato solamente a field goals o risono rivelati tragicamente brevi a causa degli ulteriori due intercetti (entrambi marchiati Cato June), con il quarterback visibilmente innervositosi dopo aver brevemente analizzato la prova personale della seconda frazione, nettamente di livello inferiore rispetto a quanto fatto solo 30 minuti prima.
La prestazione complessiva dei Patriots non è stata comunque insufficiente, in quanto la linea offensiva, parzialmente decimata ed inesperta, ha giocato molto bene sia sulle corse che nella protezione al quarterback lasciando a bocca asciutta Freeney, Mathis e compagni, mentre la difesa ha di fatto tenuto in partita la squadra finchè ciò è stato possibile, infliggendo 3 sacks a quel Manning che aveva subito di media un solo atterramento a partita e recuperando due palloni.
Strana la giornata dei kickers, con Adam Vinatieri comprensibilmente fischiato dal pubblico che una volta lo idolatrava a sbagliare una facile (per lui s'intende) conclusione di 37 yards ed a segnare il 50% delle sue conclusioni terminando la sua stagione perfetta (prima di ieri era a 15/15), mentre il giovane Stephen Gostkowski, il suo sostituto, ha fallito malamente una conclusione dalle 36 yards nella stessa serata dove ha stabilito il primato di carriera dalle 49.
In una notte dove la scena è stata rubata da 145 yards e 2 TD di Marvin Harrison con 8 prese (Harrison è diventato anche il miglior scorer dei Colts con 115 TD di carriera), pare giusto esaltare anche l'impresa di un giocatore che non ha mai avuto l'esposizione e la fama di un pariruolo che ha sempre fatto il suo lavoro in silenzio senza la ribalta dei riflettori: da ieri Troy Brown, che per i Patriots in passato ha giocato anche cornerback pur di essere utile alla causa, è diventato il miglior ricevitore di sempre nela storia della franchigia, superando il record di 534 ricezioni di Stanley Morgan meritandosi una standing ovation da parte dei presenti, compreso il proprietario Robert Kraft.
I Colts sono invece diventati la prima squadra dalla fine degli anni '30 eguagliando i Green Bay Packers, cominciare due stagioni di fila con 8 vittorie consecutive, ma nonostante l'impresa Peyton Manning resta concentrato per l'obbiettivo finale, che spera di riuscire a centrare quest'anno dopo tante regular season vincenti e playoffs finiti troppo presto.