AFC – Week 6 Report

Il maggior impiego di Najeh Davenport è una delle chiavi di volta del ritorno di Pittsburgh al successo

Dopo la commozione cerebrale che aveva messo fuori gioco, solo per questa partita, Steve McNair si era capito che non sarebbe stata una grande giornata per Baltimore contro Carolina. Invece il sostituto di McNair, Kyle Boller, ce l'ha messa tutta per far rialzare la testa ai suoi dopo la sconfitta patita con Denver.

Il quarterback ha lanciato tre touchdown contro un solo intercetto e quando necessario ha anche guadagnato yard con le sue gambe (27 in 6 tentativi). Boller ha avuto un po' di fortuna perché due lanci deviati sono finiti tra le mani di Mark Clayton per due TD ma ha comunque sfoderato una buona prestazione.

Sfortunatamente questo non è bastato a Baltimore perché proprio quando l'attacco girava è stata la difesa a "tradire". A quattro minuti e mezzo dalla fine Samari Rolle lasciava completamente solo Steve Smith permettendogli di guadagnare 72 yard e segnare il TD del 23 a 14. Nel drive successivo Boller riportava in meno di due minuti i suoi sotto di due punti ma ormai era tardi e ai Panthers bastava far scorrere il tempo.

A fine partita durante la conferenza stampa Brian Billick è parso molto irritato. A proposito dell'episodio la risposta è stata: "immagino che qualcuno avesse il compito di guardare Smith perché di solito questo fanno le difese". Sulla domanda successiva (riguardante Rolle) Billick ha lasciato la stanza interrompendo la conferenza dopo soli 85 secondi.

Da quanto si è capito Rolle pensava che ad occuparsi di Smith sarebbe stato Ed Reed ma il safety non era da quelle parti e la frittata era ormai fatta. Davvero una brutta giornata per Rolle che nel terzo quarto aveva già  concesso un touchdown da 42 yard a Drew Smith.

Nonostante la sconfitta i Ravens restano in testa alla AFC North per la contemporanea sconfitta di Cincinnati contro Tampa Bay. Per la seconda partita consecutive l'attacco dei Bengals è parso in grande difficoltà  ma fino a 35 secondi dalla fine Cincinnati era in vantaggio 13 a 7. Un incompleto modificato giustamente in touchdown dagli arbitri dopo aver riguardato l'azione ha invece permesso ai Bucs di cogliere la prima vittoria stagionale.

Nessun componente dei Bengals ha contestato questa decisione ma è difficile trovarne uno che non abbia qualcosa da dire su un precedente intervento arbitrale. Nello stesso drive del touchdown decisivo Justin Smith metteva a segno un sack con seguente fumble che faceva recuperare palla ai suoi.

Il sack veniva però annullato da una penalità  per roughing fischiata contro lo stesso Smith che avrebbe spinto la testa del quarterback verso il terreno. Il commento più gentile è quello dell'head coach Lewis: "Immagino che si debba coccolare il quarterback mentre va giù". La chiamata è molto controversa perché Smith era quasi a terra mentre cercava di tirare giù Gradkowski che stava cercando di andare via.

Al di là  della decisione giusta o sbagliata rimane la brutta prova dei Bengals che non hanno sfruttato il turno di riposo di sette giorni fa. La migliore analisi la da Houshmandzadeh, uno dei migliori Bengals in campo: "Non riusciamo a proteggere. Non riusciamo a correre. A malapena riusciamo a lanciare”.

La linea offensiva ha aperto pochissimi varchi per le corse (53 yard in 20 portate) e ha concesso due sack ad una difesa che è quasi in fondo alla classifica in questa categoria. In due momenti topici della partita i Bengals non sono riusciti a fermare i blitz dei Bucs concedendo un sack e costringendo Palmer a buttare via la palla.

Così come era successo prima della sosta anche contro i Bucs l'attacco ha mostrato una scarsa intesa. La scarsa concentrazione ha poi portato a fumble come quello di Rudi Johnson o quello tra il centro e Palmer e ad una serie interminabile di penalità .

I Bengals hanno ripassato tutto il libro delle regole facendosi fischiare delay of game, illegal formation, holding, false start e illegal motion. Quando poi i Bengals non commettevano errori era l'offensive coordinator a bloccarli con un play-calling che definire conservativo è poco.

L'unica altra squadra della AFC North impegnata ieri erano i Pittsburgh Steelers che affrontavano i Chiefs, reduci da due vittorie consecutive. I campioni in carica hanno letteralmente asfaltato i loro avversari smentendo così tutto coloro (sottoscritto compreso) che li avevano dati per finiti troppo presto.

Grazie anche alla presenza di Davenport, Cowher ha potuto spostare il play-calling in favore delle corse e Roethlisberger ha immediatamente invertito rotta. Il quarterback ha completato 16 dei 19 lanci tentati raccogliendo due touchdown e seminando il panico nella secondaria dei Chiefs. La difesa di Kansas City ha vissuto una delle peggiori giornate degli ultimi anni e nulla ha potuto contro un attacco che ha distribuito il pallone su sette ricevitori.

Quando poi Cowher chiamava un gioco di corsa ai Chiefs andava ancora peggio. Gli Steelers in 42 corse hanno guadagnato 219 yard (5.2 di media) e segnato tre touchdown. Ora bisogna stare attenti a non passare da un estremo all'altro ma se Parker e Davenport continueranno così i giochi per gli Steelers non sono affatto chiusi.

Non va poi dimenticata la difesa che grazie anche alla ridotta presenza in campo (25 minuti e mezzo) ha concesso solo 213 yard ed ha costretto i Chiefs al punt sette volte in undici drive. Negli altri possessi sono arrivati tre intercetti ed un touchdown di Larry Johnson che in tutta la partita ha guadagnato di media 1.7 yard a corsa.

I Chiefs escono notevolmente ridimensionati dall'Heinz Field perchè la prova maiuscola degli Steelers non basta a spiegare una simile debacle. Questo era il test della verità  per una squadra che pareva stesse finalmente mettendo in pratica le idee di coach Edwards.

Ed invece è andata malissimo sia in attacco che in difesa. In quest'ultimo reparto si sono salvati forse soltanto i due defensive end Allen e Hali che almeno hanno dato qualche segno di vita durante la partita. Il resto della difesa era spesso fuori posizione ed assente mentalmente arrivando a concedere nel solo primo tempo qualcosa come 372 yard.

Per quanto riguarda l'attacco l'unica cosa fatta per meritare un posto negli highlight è il modo usato da Johnson per fermare Polamalu che correva verso l'end-zone: tirandolo per i capelli da dietro. Per il resto i Chiefs hanno confermato il passo indietro fatto domenica scorsa contro Arizona. Di fronte ad una delle migliori difese contro le corse i Chiefs dovevano affidarsi maggiormente ai lanci e i risultati sono stati disastrosi.

A causa della mancanza di un wide receiver in grado di allungare la difesa Huard e Croyle hanno potuto lavorare solo sul medio raggio con le conseguenze immaginabili: three and out nel migliore dei casi ed intercetto nel peggiore. Se anche ci fosse poi qualcuno in grado di impensierire la secondaria viene da chiedersi se il QB avrebbe abbastanza tempo per lanciare. Come sempre infatti la vera responsabile dei problemi offensivi è la linea che ha giocato un'altra partita sottotono.

Ora Kansas City si ritrova a due partite di distanza da Denver e San Diego che per come stanno giocando sembrano insuperabili per i Chiefs. I Broncos hanno superato i Raiders grazie ad una difesa che ancora una volta ha impedito agli avversari di entrare nella end-zone. Denver è la prima squadra dal 1934 a concedere solo un touchdown nelle prime cinque partite stagionali.

I Raiders non si sono mai avvicinati seriamente alla end-zone avversaria con l'occasione più ghiotta che è arrivata alla fine del secondo quarto. Dopo aver messo insieme un drive di 60 yard Andrew Walter provava a passare la palla a Randy Moss per un touchdown ma il suo lancio veniva intercettato da Champ Bailey ad una yard dalla end-zone.

L'attacco dei Broncos ha fatto il minimo necessario per vincere. Jason Elam ha segnato due field e Tatum Bell con una corsa di due yard ha messo gli altri sette punti per il 13 a 3 finale. Jake Plummer ha lanciato per sole 102 yard (di cui 75 verso Javon Walker) e c'è da sperare, come ha dichiarato il quarterback, che "l'attacco si sveglierà . Abbiamo Mike Shanahan, una delle migliori menti offensive nel football". Finora i Broncos hanno segnato solo 12.4 punti a partita ed anche se hanno una gran difesa sono troppo pochi per puntare al titolo.

I Raiders dopo la sconfitta con Denver sono rimasti l'unica squadra ancora senza vittorie nella NFL e a loro non accadeva dal 1964. Visto l'andazzo della stagione questa partita doveva servire per valutare Walter ma onestamente è difficile dire dove finisco i suoi limiti e dove iniziano quelli dei compagni.

Il gioco di corse lo ha supportato poco o nulla ed una volta uscito per infortunio Justin Fargas le cose sono andate ancora peggio. La linea offensiva non solo non ha aperto varchi per i back ma facendosi fischiare sette false partenze ha mandato completamente fuori ritmo l'attacco. Quando poi partivano dopo lo snap offrivano così poca protezione che quattro sack sembrano anche pochi. Almeno Walter ha coinvolto maggiormente Randy Moss (5 ricezioni per 86 yard) così in settimana non sentiremo lamentele dal wide receiver.

Potrà  sembrare strano ma la difesa non ha disputato una cattiva partita. L'attacco di Denver è fuori sincrono ma se escludiamo la ricezione di 54 yard che ha portato poi al TD di Bell la difesa non ha commesso errori particolarmente gravi. Hanno tolto ai Broncos gli screen passes e sono stati attenti a limitare i danni in occasione di un paio di naked bootleg.

Insieme a Denver in testa alla classifica c'è San Diego. Chi temeva un rilassamento dopo la vittoria contro i campioni in carica si è dovuto ricredere di fronte al 48-19 finale sui 49ers. Contro Pittsburgh LaDainian Tomlinson non aveva impressionato molto ma ieri si può senz'altro dire che si è rifatto (con gli interessi). Il running back ha infatti segnato quattro touchdown (record della franchigia pareggiato) anche se a dire il vero la media è rimasta un po' troppo bassa (3.4 yard a corsa).

Ha giocato ancora meglio Philip Rivers che stando ad una sua dichiarazione sta facendo diventare il Marty Ball in pensione: "Il coach mi ha detto che se giochiamo così ogni settimana il soprannome del nostro attacco è destinato a cambiare".

Contro i 49ers è stato sicuramente così perché approfittando dell'assenza dell'infortunio del cornerback Walt Harris, Schottenheimer ha spesso mandato in campo tre ricevitori. E la strategia ha sicuramente dato i suoi frutti. In 39 passaggi (contro 30 corse dei back) Rivers ha fatto guadagnare ai ricevitori 334 yard e due touchdown chiudendo con un rating di 117 ed una percentuale di completi del 74 percento.

È stato importante anche l'apporto della difesa dei Chargers che ha girato la partita in favore di San Diego alla fine del primo tempo. I 49ers dopo aver provocato una safety si erano riportati a "soli" nove punti di distanza e nel drive successivo si preparavano a riavvicinarsi ulteriormente. Nel primo gioco del possesso però Shaun Phillips deviava il lancio che finiva tra le mani di Luis Castillo. Da quel momento in poi l'attacco dei 49ers non ha più segnato un punto.

Delle quattro squadre che compongono la AFC South sono scese in campo soltanto Houston e Tennessee. Dopo il turno di ieri entrambe hanno una vittoria e rimangono molto distanti da Indianapolis (5-0) e Jacksonville (3-2).

I Texans sono rimasti in partita per tutto il primo tempo contro i Cowboys. Nella ripresa poi Terrell Owens ha segnato tre touchdown e non c'è stata più storia. È un peccato perché fino a quel momento la secondaria aveva limitato i Cowboys a sole 78 yard nel gioco aereo e aveva concesso solo tre punti. I Cowboys sono stati bravi ad approfittare dell'uscita per crampi del cornerback Dunta Robinson lanciando nella zona occupata dal sostituto dell'ex South Carolina

Per quanto riguarda l'attacco questa è stata la prima partita in cui Carr è ritornato il giocatore che ad inizio stagione rischiava il posto di titolare. Il quarterback ha lanciato due intercetti in momenti decisivi della partita quando ancora le squadre erano vicine nel punteggio.

Per una volta che la linea offensiva reggeva abbastanza bene l'urto degli avversari i Texans hanno scoperto di aver dimenticato a casa il gioco di corse. Ron Dayne ha corso per 14 yard in 10 portate ed il miglior corridore è stato addirittura Carr con 15 yard in tre tentativi.

È andata molto meglio a Tennessee che contro Washington ha ottenuto il primo successo stagionale. Vince Young ha passato per 161 yard ed un touchdown e soprattutto Travis Henry ha corso per 178 yard ed un altro TD con una media di 5.6 yard a corsa.

L'ottima prestazione del running back ha permesso a Young di non forzare i passaggi e così per la prima volta nella NFL il quarterback non è stato intercettato. Young inoltre non si è limitato al compitino ma ha diretto con sicurezza e lucidità  i drive dei suoi non dando certo l'impressione di essere un rookie.

Anche gli special team e la difesa hanno poi fatto il loro. Il primo reparto ha caricato tutta la squadra per una safety arrivata dopo aver bloccato un punt mentre la difesa ha concesso poco al gioco aereo dei Redskins. A parte una ricezione di 52 yard i Titans non hanno concesso nessun grosso guadagno ed anzi la difesa ha chiuso definitivamente la partita intercettando Brunell ad un minuto dalla fine.

Nell'ultima division della AFC, la AFC East, riposavano i New England Patriots ed era prevista la sfida interna tra Miami e New York Jets. Questi ultimi hanno avuto la meglio in una partita dai due volti. Nel primo tempo e per buona parte del terzo quarto nessun attacco riusciva a trovare l'end-zone e il punteggio era fissato sul 6 a 3 per gli Jets.

Negli ultimi venti minuti invece le due squadre segnavano in totale 28 punti e si arrivava addirittura ad un passo dal supplementare. Gli Jets infatti dopo essere andati in vantaggio di 17 punti subivano il ritorno dei Dolphins che in meno di sei minuti arrivavano a soli tre punti di distanza. Nei secondi finali avevano poi la possibilità  di pareggiare con un field goal ma 51 yard erano troppe per Olindo Mare.

A fine partita coach Mangini non ha voluto chiarire come mai la difesa dei Jets è calata dicendo solo che il merito era dei Dolphins. Purtroppo per le speranze della squadra di New York non è la prima volta che capita quest'anno perché già  contro Tennessee e Buffalo avevano rischiato grosso.

Una volta che i Dolphins sono passati ad un attacco no huddle gli Jets sono diventati troppo cauti concedendo troppi spazi vicino alla linea di scrimmage a Miami. Nei due drive da touchdown i Dolphins solo tre volte hanno guadagnato più di venti yard ma i continui completi li hanno portati fino alla end-zone.

In attacco gli Jets hanno cambiato marcia quando hanno aperto maggiormente il gioco e hanno provato più passaggi lunghi. Laveranues Coles ha ricevuto due touchdown sfruttando la sua esperienza e l'infortunio che ha colpito il giocatore che lo copriva. Miami ha dovuto mandare in campo la seconda riserva (il titolare era già  infortunato) che poco ha potuto contro un Coles in forma e determinato a mettersi alle spalle la (piccola) dei giorni passati.

Per Miami si tratta dell'ennesima delusione in un anno in cui ci si aspettava ben altro. Con Culpepper ancora in panchina Harrington ha avuto la seconda chance di conquistare i suoi tifosi ma non ha convinto pienamente.

È vero che nell'ultimo quarto ha ottenuto buoni numeri ma fino a che la difesa degli Jets ha provato a metterlo sotto pressione ha combinato poco. Va anche detto che la colpa non è soltanto sua perché i ricevitori hanno fatto cadere ben cinque palloni. Ed ora dopo un terzo di regular season Saban non sa ancora a chi affidare le chiavi dell'attacco.

Chiudiamo con Buffalo che ha concesso quasi 400 yard ai Detroit Lions riuscendo nell'impresa di far ottenere ai Lions la prima vittoria stagionale. L'attacco di Detroit non è poi così male ma la difesa contro i lanci è una delle peggiori della NFL e i Bills non ne hanno approfittato minimamente.

J.P. Losman è migliorato rispetto alla partita contro Chicago ma può fare ben poco se deve preoccuparsi prima della sua salute e poi di cercare un opzione libera. La linea ha concesso cinque sack e ha reso il lavoro impossibile anche a McGahee che dopo aver ricevuto parecchi colpi duri è stato limitato parecchio.

È una fortuna che molti tifosi dei Bills non abbiano potuto vedere la partita a causa di una tormenta di neve che ha fatto saltare la corrente venerdì.

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