Questa è davvero l'ultima stagione con gli Steelers per Cowher?
Nell'era del salary cap non è certo una sorpresa che la vincitrice del Super Bowl abbia qualche problema di troppo nella stagione successiva. Nel caso dei Pittsburgh Steelers però erano in pochi a prevedere un avvio di stagione così deludente.
Va bene che il calendario non era proprio facile (Jacksonville, Cincinnati, San Diego dopo l'esordio con Miami) ma la squadra allenata da Bill Cowher ha vinto solo una volta. Nella classifica divisionale è già indietro rispetto a Baltimore (2.5 partite) e Cincinnati (2 partite e scontro diretto perso).
Eppure confrontando la situazione post Super Bowl degli Steelers con quella dei precedenti campioni del mondo nulla sembrava indicare una situazione del genere. Di solito le fonti principali di problemi dopo la vittoria di un Super Bowl sono due: la perdita di parecchi titolari dovuta alle maggiori richieste economiche e un senso di compiacenza che subentra dopo la vittoria.
Per quanto riguarda la compiacenza si pensava che un allenatore "di ferro" come Cowher fosse ampiamente in grado di motivare i suoi. Invece nei messi successivi al Super Bowl si scopriva che l'head coach prima ancora della squadra doveva motivare un'altra persona: se stesso.
L'annuncio dello spostamento di tutta la sua famiglia nel North Carolina e una dichiarazione di Cowher, secondo cui si sarebbe potuto ritirare se la sua squadra non avesse vinto il titolo, hanno creato dubbi sulla sua permanenza oltre il 2006.
Dubbi che sono aumentati ancora di più quando Jerome Bettis ha detto di ritenere che questa è l'ultima stagione di Cowher a Pittsburgh e la dirigenza, malvolentieri, ha constatato l'impossibilità di estendere il contratto al coach (che scade a fine 2007).
Al di là dell'effetto di questa possibile decisione su Cowher (che rimane un signor professionista) è innegabile che la combinazione di un allenatore all'ultimo anno e la compiacenza per il Super Bowl possano avere effetti negativi sull'intere squadra. In queste situazioni di solito è fondamentale la presenza di un leader nello spogliatoio che sappia controllare l'umore della squadra e riportarlo sui binari giusti.
E a questo punto gli Steelers devono fare i conti con la perdita più grave (sia sul campo che fuori ) dei tre titolari che se ne sono andati: il già citato Bettis.
Il running back anche in virtù della sua maggior esperienza nella lega era uno dei leader più rispettati della squadra ed era il giocatore cui chiedere consiglio nei momenti più difficili. Non è un caso che anche un veterano come James Farrior abbia detto che vorrebbe ci fosse Bettis per chiedergli qualche consiglio.
In campo poi l'assenza di The Bus si fa sentire ancora di più. Nelle sconfitte del 2006 Pittsburgh ha perso nonostante il punteggio fosse ancora in equilibrio all'inizio dell'ultimo quarto. A tal proposito Cowher ha spiegato che a questa squadra manca la capacità di chiudere le partite nel finale.
L'head coach giustamente non lo ha mai nominato ma sentendolo parlare si ha la netta impressione che gli manchi proprio un giocatore come Bettis. Quante volte il back ha guadagnato quelle yard necessarie a far scorrere il tempo dando fiducia a tutto il reparto perché in caso di bisogno c'era The Bus?
Quest'anno invece Willie Parker sia perché è un back con caratteristiche diverse sia per i problemi della linea offensiva non riesce a fare altrettanto. Dopo la prima partita stagionale è stato firmato Najeh Davenport ma l'ex Packer, nonostante goda della fiducia di Cowher, solo ora sta iniziando a trovare spazio.
L'assenza di un back che possa dare alternarsi con Parker (non abituato ad un alto numero di corse né al college né nella NFL) ha costretto Cowher ad affidarsi maggiormente al gioco aereo e qui sono iniziati, o meglio continuati, i problemi. Così come non riesce ad aprire varchi per le corse la linea ha grossi problemi anche nel proteggere Roethlisberger che, insieme a Charlie Batch, ha subito qualcosa come 13 sack in quattro partite.
Inoltre il quarterback non deve più semplicemente amministrare un attacco ben bilanciato ma è costretto anche a lanciare e rischiare di più. Nella NFL purtroppo per gli Steelers Roethlisberger non è mai stato quel tipo di giocatore e finora i risultati lo confermano.
Ovviamente il maggiore numero di lanci non spiega i numeri disastrosi postati finora dal quarterback (54 percento di completi, 0 TD e 7 intercetti, rating di 41.7). Roethlisberger ha detto di non essere capace di processare tutte le informazioni che legge sul campo alla stessa maniera di prima dell'incidente in moto. Questo invece spiega come mai il giocatore manca di quella lucidità nel controllo del pallone che lo contraddistingueva l'anno scorso.
Va detto però che già prima dell'incidente, nel Super Bowl, Roethlisberger non aveva giocato benissimo (9/21 con due intercetti). Questo sembra suggerire che i suoi problemi attuali non abbiano a che fare (solo) con l'incidente in moto dell'off-season e con l'operazione d'urgenza all'appendice. La sosta per l'operazione spiega forse perché il QB non ha più la mobilità di prima. Non spiega però perché invece di prendere un sack butta in aria il pallone senza preoccuparsi di dove finirà .
Il giocatore uscito da Miami (Ohio) si è forse seduto sugli allori l'anno scorso nelle due settimane dopo la prestazione superba contro Denver nell'AFC Championship game? Oppure Cowher ed il quarterback stanno minimizzando troppo un problema al tendine del gomito destro? L'head coach ha dichiarato che qualche volta Roethlisberger soffre di un'infiammazione al gomito e il numero maggiore di lanci che è chiamato a fare (dai 22.3 del 2005 ai 34 di quest'anno) non lo aiuta di certo.
Probabilmente si tratta di una combinazione di tutte queste cose e finché il quarterback non si riprenderà Cowher dovrà inventarsi qualcosa per proteggerlo meglio. L'anno scorso la linea offensiva degli Steelers era una delle migliori della lega mentre nel 2006 è troppo lenta. Così gli avversari spesso sembrano poter fare quello che vogliono contro Hartings e compagni.
Nonostante la sconfitta ed alcuni big play della difesa di San Diego contro i Chargers la linea degli Steelers ha mostrato qualche miglioramento (specialmente nelle corse) e lo stesso vale anche per il tight end Heath Miller. Ulteriori passi in avanti sono necessari per riequilibrare l'attacco ed evitare di "surriscaldare" il braccio di Roethlisberger.
Quando poi lanciare diventa una necessità c'è da sperare che Roethlisberger abbia vicino a sé versioni migliori dei wide receiver attuali. Hines Ward doveva essere il leader del reparto ma la sua partenza è stata rallentata da un problema al tendine di un ginocchio e deve ancora recuperare al 100 percento.
Il veterano non è aiutato dal resto del gruppo che non preoccupa più di tanto le difese avversarie che preferiscono invece raddoppiare Ward. Questo toglie a Roethlisberger la possibilità di un lancio al centro e, con il tight end impegnato ad aiutare la linea nella pass protection, si capisce il perché di tanta difficoltà .
La difesa tutto sommato anche se concede troppe yard (specialmente sui lanci) non è poi così male anche se da giocatori come Joey Porter e Troy Polamalu ci si aspetta molto di più. Probabilmente il motivo sta nei tanti problemi fisici che hanno colpito e stanno colpendo tuttora la difesa degli Steelers. È notizia di oggi che Porter e il cornerback Deshea Townsend sono in forte dubbio per la partita con i Chiefs. A loro va aggiunto il defensive end Brett Keisel e così tutto il lato destro della difesa degli Steelers è in dubbio per domenica.
L'unico motivo per essere ottimisti è il fatto che già l'anno scorso gli Steelers sono riusciti ad infilare una striscia positiva di risultati. Come ha detto anche Cowher però non è detto che il passato si ripeta e sarà il caso di iniziare a vincere subito senza aspettare miracoli dell'ultima ora.
Anche perché il calendario degli Steelers non è che migliora poi così tanto nel prosieguo, anzi. Il primo impegno è contro Kansas City, reduce da due vittorie consecutive, seguito poi dalla trasferta ad Atlanta. I Falcons vantano una linea offensiva ed una linea difensiva di primo livello (con tutto quello che ne consegue contro linee come quelle attuali degli Steelers).
C'è poi l'impegno sulla carta facile con i Raiders ma subito dopo i problemi iniziano di nuovo con le sfide contro Denver e New Orleans. Cinque delle ultime sette partite sono contro avversari divisionali mentre le altre due sono previste contro Tampa Bay e Carolina.
Insomma se togliamo le due sfide abbordabili con Cleveland (1-3) e quelle con Raiders e Tampa (0-5) le altre otto partite sono contro avversari che hanno un record cumulativo di 26-10.
Contando una vittoria nelle quattro partite più facili per arrivare ai playoff gli Steelers devono vincere almeno quattro delle sfide con alcune delle squadre più forti della NFL. Ce la faranno?